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  • Immagine del redattoreMassimo Catalucci

IMMOBILE RITROVA IL GOL ALL'OLIMPICO MA LA LAZIO "INCIAMPA" ANCORA IN CAMPIONATO CONTRO IL LECCE

Nella ripresa, sotto di un gol, nella Lazio entrano Pedro e Pellegrini per dare maggior brio alle manovre biancocelesti che al 94° trovano il gol del pareggio con Milinkovic-Savic



- articolo di Massimo Catalucci


(NEWS & COMMUNITY - Look at the World) Roma, 13 maggio 2023 - Altra gara deludente dei ragazzi di Mister Sarri che sembrano soffrire questa fase finale di campionato.


Purtroppo, la Lazio sta vanificando tutto quanto fatto di buono fino a qualche giornata fa. Il margine di distanza che i biancocelesti avevano accumulato dalle dirette inseguitrici, Juve, Milan, Inter, Roma, Atalanta, è stato parzialmente azzerato. Infatti, i ragazzi di Mister Allegri sono passati al secondo posto già dalla scorsa settimana, sopra la Lazio di un punto ma con una gara ancora da giocare, per cui il vantaggio dei bianconeri dai biancocelesti, potrebbe diventare maggiore, fino a quattro punti. Certo, c'è da considerare che alla Juve potrebbe essere inflitta, nuovamente, una penalizzazione per i noti fatti societari ma non è detto che l'entità della pena sia la stessa che la vide retrocedere in classifica di 15 punti. Attendiamo l'esito della giustizia calcistica ma non sono questi i calcoli che la Lazio deve fare.


Avevamo scritto nell'articolo pre-gara contro il Lecce, che alla Lazio spettava giocare 4 finali, da ieri fino alla fine del campionato e vincerle tutte, per potersi aggiudicare l'ambito traguardo della qualificazione in Champions League, senza troppi calcoli matematici. E l'obiettivo di giocare queste quattro gare con il "coltello tra i denti", metaforicamente parlando, doveva essere scontato.


Invece, già da ieri ma forse già da qualche gara, abbiamo visto una Lazio poco incisiva, molle e deconcentrata che si è fatta chiudere nella propria metà campo dai ragazzi di Mister Baroni, a cui vanno, comunque, i complimenti per come fa giocare la sua squadra, che è riuscita a mettere pressione ai biancocelesti fin dai primi minuti iniziali della gara, portando un pressing alto al limite dell'area di rigore avversaria, che non permetteva ai difensori laziali di impostare il gioco dal basso.


E dalla panchina, a nulla sono valsi i tentativi di Mister Sarri di "svegliare" i propri ragazzi dal "torpore" che li avvolge in questa fase finale di campionato. E neanche lo scampato pericolo del rigore concesso dall'arbitro Maresca ai leccesi, poi, sbagliato, fortunatamente per la Lazio, dal giocatore di punta giallorosso, Strefezza, ha saputo accendere le manovre dei biancocelesti che, comunque, sono riusciti a trovare il gol grazie a un'intuizione di Luis Alberto che verticalizzava in area avversaria per il bomber Immobile che con una rasoiata sul primo palo, tornava al gol che mancava per lui all'olimpico in campionato dall'autunno dello scorso anno.


Ma il gol laziale è stato solo un flash, perché arrivato proprio quando il Lecce sembrava essere padrone del campo. Infatti, i giallorossi non ci hanno messo poi tanto a ridare equilibrio alla gara, così che al 47°, prima del fischio finale della prima parte di gara dell'arbitro Maresca, per un disattenzione difensiva, forse, dovremmo dire per "una dormita" della squadra di Mister Sarri, un indisturbato Rémi Oudin, dal limite dell'area, aveva tutto il tempo per sistemare ben il corpo, guardare la porta avversaria e incrociare un tiro di "collo" sinistro che si faceva insaccare la sfera alle spalle della porta difesa da un incolpevole Provedel.


Il gol incassato dai biancolesti nei minuti di recupero del primo tempo, riaccendeva i fantasmi che aleggiano in queste ultime gare tra le fila dei ragazzi di Mister Sarri che, nella ripresa, faticavano a prendere in mano la manovra del gioco, anche grazie a come il Lecce sapeva stare in campo. Ma la determinazione, la voglia di vincere, di portare a casa i tre punti in questa prima gara delle quattro rimaste che distanziano la Lazio dalla possibile qualificazione alla prossima Champions League, sono caratteristiche sconosciute per le maglie biancocelesti. E mentre il "torpore" continuava ad investire i giocatori laziali, i leccesi iniziavano a maturare l'idea che, forse, a Roma si poteva fare bottino pieno e tornare a casa con tre punti importanti in visione dell'avvicinamento alla quota salvezza in termini di zona retrocessione. Infatti, ecco che al 51°, la caparbietà del Lecce veniva premiata e Rémi Oudin faceva doppietta.


Al gol di Oudin, scendeva il gelo sugli spalti dell'olimpico tra le fila dei tifosi biancocelesti che, però, accusata la botta, non lasciavano soli i propri beniamini e come sempre, nei momenti di difficoltà hanno cercato di incentivare con i propri cori, le motivazioni dei ragazzi di Mister Sarri che, riuscivano a cambiare marcia solo nella parte finale della gara quando, grazie ai cambi di Pedro per Felipe Anderson e Pellegrini per Hysaj, colpiscono prima un palo con lo spagnolo e poi vanno in rete, su una mischia davanti la porta avversaria al 94°, con un colpo di testa ravvicinato di Milinkovic-Savic che spinge la palla nella porta avversaria e mantiene ancora accese le speranze di un finale di stagione migliore per i biancocelesti, dove l'obiettivo primario della qualificazione in Champions League è ancora possibile....altre squadre permettendo ma soprattutto, Lazio permettendo!!!


Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara


SARRI - "Nervoso per il pareggio? Non più di tanto, è un punto preso al 93° che ci può tornare utile. Ci sono aspetti positivi e negativi, abbiamo avuto una reazione veemente ed è importante, ma siamo stati ingenui sull'1-1 e abbiamo sbagliato approccio ad inizio secondo tempo. Stiamo ritrovando Immobile e Milinkovic e questo per noi è importante. È il classico periodo in cui niente va nel verso giusto, anche per colpa nostra. La sensazione è che se avessimo trovato il pareggio 5' prima, l'avremmo vinta".


"Le palle perse in uscita? Succede a noi e a chi parte da dietro: in Italia c'è la brutta abitudine di contare i gol presi per gli errori nella partenza dal basso e di non contare invece i gol fatti. Tempo fa abbiamo fatto quattro gol con le partenze dal basso e sui giornali ho letto che avevamo fatto quattro contropiedi. Ci può stare... ".


"Abbiamo sempre avuto un grosso problema: la scaltrezza di gestire alcuni momenti della partita. È una cosa di vecchia data e di difficile soluzione. In questo momento paghiamo tutto, dobbiamo venirne fuori e fare un finale di stagione che ci porti all'obiettivo. Stiamo giocando con un centrocampo che, per caratteristiche, non ha una fase di interdizione di grandissimo livello, nonostante ci stiano mettendo grande impegno. Sul primo gol, la linea è schierata, a parte Hysaj, però è vero pure che i centrocampisti sono troppo avanti per proteggere una palla rimessa. Vecino e Cataldi? La sensazione, visto che ancora non si stanno allenando a pieno, è che Vecino sia un po' più vicino al rientro rispetto a Cataldi".


"Sono soddisfatto di larghi tratti della gara ma ce ne sono due inspiegabili: gli ultimi 20 secondi del primo tempo, abbiamo preso gol in 18 secondi su un fallo laterale. Poi siamo rientrati nel secondo tempo con un approccio che era chiaro ci avrebbe fatto prendere gol. Abbiamo trovato il pari solo nel recupero, è un peccato. Per il risultato pieno bastava segnare pochi minuti prima. Ci sta capitando un momento difficile come è successo a tante squadre, peccato stia arrivando ora. Ma ho visto segnali di risveglio".


BARONI - La squadra ha giocato molto bene e dispiace non aver trovato i tre punti. Abbiamo fatto la prestazione che volevo, senza paura e con grande coraggio. Siamo stati sempre alti e aggressivi contro una formazione come la Lazio. Poi nel finale è normale abbassarsi un po’, anche se abbiamo patito troppo i loro lanci lunghi”.


“Io continuo a dire che abbiamo sempre fatto delle ottime prestazioni. E’ un campionato difficile, se non fai gol perdi. E oggi infatti non abbiamo perso perché abbiamo segnato due gol. Siamo stati bravissimi a chiudere gli spazi, con grande personalità. Se giochiamo preoccupati facciamo molta fatica. Il rammarico è che in casa, a volte, non ci è girata bene. Con fiducia e convinzione possiamo fare bene da qui alla fine e ottenere la salvezza”.


"Abbiamo dei ragazzi molto giovani, non dimentichiamolo. Tra questi ce n’è uno cui voglio fare un plauso: Oudin. Oggi ha trovato due grandi gol. E’ cresciuto molto nell'ultimo periodo, ha grandi qualità”.


Abbiamo sette giorni per preparare una partita determinante. Lo faremo con grande serenità. La società e l’area tecnica hanno lavorato benissimo quest’anno. E hanno trasferito grande tranquillità a tutto il gruppo. La squadra è sempre stata molto partecipativa e crede nel lavoro che facciamo. Siamo vivi nonostante i risultati altalenanti di quest’ultimo periodo. Non dobbiamo guardare gli altri ma noi stessi. Dobbiamo rimanere concentrati. Ma ora pensiamo a riposarci”.


Il tabellino della gara


LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli, Hysaj (58° Pellegrini); Milinkovic-Savic, Marcos Antonio (73° Basic), Luis Alberto; Felipe Anderson (58° Pedro), Immobile, Zaccagni. A disposizione: Maximiano, Adamonis, Patric, Cancellieri, Gonzalez, Radu, Gila, Bertini, Marusic, Fares. Allenatore: Maurizio Sarri.


LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey (77° Romagnoli), Baschirotto, Umtiti, Gallo; Blin, Hjulmand, Oudin (82° Helgason); Banda (68° Di Francesco), Colombo (68° Ceesay), Strefezza (77° Gonzalez). A disposizione: Bleve, Brancolini, Pongracic, Askildsen, Tuia, Helgason, Ceccaroni, Persson, Maleh, Cassandro. Allenatore: Marco Baroni.


Arbitro: sig. Maresca. Marcatori: 34° Immobile (L); 47°, 51° Oudin (LE); 94° Milinkovic-Savic (LA);

Ammoniti: Lazzari (LA), Pellegrini (LA), Milinkovic-Savic (LA); Banda (LE), Oudin (LE), Falcone (LE), Blin (LE), Gonzalez (LE) Espulsioni: \\ Minuti di Recupero: 2' primo tempo, 6' secondo tempo.


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