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  • Immagine del redattoreMassimo Catalucci

LO SPEZIA PARTE FORTE MA LA LAZIO REGGE L'URTO INIZIALE DEI LIGURI E POI SFODERA IL TRIS

I biancocelesti dimostrano maturità e capacità di adattamento a qualsiasi avversario. Fanno sfogare i liguri per un quarto d'ora poi, salgono in cattedra e confermano la loro supremazia sul campo



- articolo di Massimo Catalucci


(News & Community - Look at the World) La Spezia, 15 aprile 2023 - La Lazio è cresciuta molto, sotto ogni profilo, da un punto di vista tecnico e di gioco ma soprattutto, è cresciuta la mentalità dei ragazzi di Mister Sarri ed è uno spettacolo vedere giocare la squadra guidata dal tecnico di origini toscane. Come nel secondo gol di ieri (altra perla dopo il secondo gol siglato contro la Juve una settimana fa) dove i liguri, a diverse ore dal fischio finale della gara decretato dall'arbitro Irrati, stanno ancora cercando il pallone che, in scambi stretti e veloci, tutti di prima, tra Luis Alberto, Immobile e Felipe Anderson, è tornato tra i piedi di quest'ultimo che nell'area piccola del portiere, lo ha messo in rete.


La Lazio c'è e lo ripetiamo, è anche una delizia vederla giocare.


La sensazione che si ha in queste ultime 8 partite giocate, grazie anche al fatto che ora i ragazzi di Mister Sarri non hanno più le coppe e più tempo per preparare le gare, è che i biancocelesti dimostrano di aver acquisito maturità e capacità di adattamento a qualsiasi avversario, grande o piccolo che sia.


Infatti, i capitolini nel primo quarto d'ora si aspettavano la partenza aggressiva degli avversari che pressavano alti, cosa che oramai fanno tutte le squadre quando incontrano la Lazio per cercare di non farla partire con l'impostazione di gioco dal basso, ed anche se lo Spezia può recriminare su due occasioni fallite, traversa colpita al 2° minuto di gioco da Bourabia e altra occasione fallita da Nzola al 12°, quando di testa manda a lato da pochi metri dalla porta difesa da Provedel, i biancocelesti, dal 16° in poi, hanno legittimato la vittoria.


Qualcuno potrebbe considerare fortunati i biancocelesti, per non aver subito gol nel primo quarto d'ora con due occasioni limpide e ghiotte, create da "lo Spezia" e sicuramente, non potremmo mai dire con certezza, nel caso in cui la Lazio fosse andata in svantaggio nei primi minuti, se i capitolini sarebbero riusciti a trovare le forze e la capacità, successivamente, per ribaltare il risultato nei restanti 75 minuti, oltre recuperi che rimanevano. Ma una cosa è certa, la Lazio passata la sfuriata iniziale dei liguri ha legittimato la sua vittoria con un bel tris, dimostrando sul campo la sua supremazia di gioco. E questo è ciò che rimane scritto e che conta.


E nel giorno in cui Immobile, dopo un'astinenza di due mesi circa, ritrova il gol (ora sono 10 in questo campionato) e per poco non fa doppietta su un traversone di Milinkovic Savic dove è stato poco reattivo, è d'obbligo dedicare due parole anche al giovane Marcos Antonio, che se le merita tutte: primo, per la sua professionalità di farsi trovare sempre pronto, giocando molto poco; secondo, per il suo carattere sempre sorridente; terzo, per le sue doti tecniche già buone e che possono diventare ottime per un ruolo dove è molto difficile giocare ed affermarsi. Il brasiliano ieri è entrato all'80° in sostituzione di un ottimo Cataldi (quest'ultimo, sempre più perno centrale di questa Lazio) e prima dello scadere regolamentare dei 90 minuti, raccoglie nella propria metà campo una ribattuta della sua difesa, si aggiusta la palla e s'invola verso la metà campo avversaria inseguito da due giocatori bianconeri. A nulla sono valsi i tentativi degli spezzini di contrastare il piccolo, grande brasiliano che elude ogni tentativo degli avversari di togliergli la palla, anche quello in uscita del portiere, che scarta e di sinistro per appoggiare poi, con lo stesso piede, la sfera in rete, proprio sotto la curva dei tifosi laziali, oltre mille ieri al seguito dei propri beniamini, suggellando l'ennesimo, meritato successo esterno dei biancocelesti.


E Mister Sarri fin qui si può ritenere soddisfatto di come la sua squadra stia interpretando in campo il suo pensiero di gioco.


Ma la strada da fare è ancora molta, mancano otto partite alla fine del campionato e per la matematica certezza di una qualificazione in Champions League, alla Lazio servono ancora 19 punti (se consideriamo possibile che alla Juve vengano restituiti i 15 punti di penalizzazione tolti). Punti che, sicuramente, non sarà facile ottenerli perché la corsa fino al taglio del nastro del prestigioso traguardo europeo previsto per questa stagione, è molto agguerrita.


Intanto, però, i tifosi biancocelesti e tutta la società S.S. Lazio, giocatori, tecnici, dirigenti e presidenza, ausiliari e accompagnatori, possono "strofinarsi gli occhi" alla vista della classifica odierna, dove, a parte il Napoli stellare di quest'anno, possono guardare tutte le altre squadre che seguono dall'alto, in considerazione anche che, la Lazio ha vinto fin qui molti scontri diretti contro i team più accreditati ad inizio torneo per una qualificazione in Champions League (Roma, Milan, Inter, Juve), partenopei inclusi.


Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara


SEMPLICI - "Credo che la Lazio sia la squadra che gioca meglio, la più forte, la più in condizione. Abbiamo visto dopo un primo tempo straordinario. Al primo errore ci hanno punito. Sono una squadra di valore, di qualità. Soprattutto nel primo tempo abbiamo fatto belle cose, rischiato nelle due occasioni che hanno portato i gol, gli episodi ci hanno punito. Dopo gli episodi, su un altro errore, abbiamo rischiato di prendere il secondo. Poi la partita è cambiata. Ma credo che i ragazzi abbiano fatto una bella gara. A parte l'episodio, eravamo stati bravi, anche nella gestione, nell'essere aggressivi e nell'andare alti. Volevamo fare la gara, ci siamo riusciti. I dati non contano molto, ma volevo una squadra propositiva. L'avversario al primo errore ti punisce. Il risultato, a parte il valore del risultato, è forse oltre quanto visto".


"Dispiaciuto per il rosso a Ampadu, era un momento della gara che, per l'episodio che è stato, è andato oltre. Perdo un giocatore di valore per le prossime gare. Riconosciamo il valore della Lazio, da due anni con Sarri e con la sua mentalità. Facciamo buone cose, bisogna seguire questa strada con convinzione senza perdersi d'animo, provando a recuperare qualche giocatore. I ragazzi hanno dato tutto, gara di personalità".


"Ci siamo forse un po' demoralizzati, abbiamo fatto giocate che non andavano fatte, forzando e magari sbagliando. Devo ripartire dalla prestazione, è chiaro che bisogna fare meno errori. In Serie A, specialmente con squadre così, ti puniscono subito. Credo si sia visto delle buone cose nonostante il risultato non dica questo. Se continuiamo con questa mentalità e voglia di giocare, ci sta perdere ma credo sia la via giusta per trovare quei risultati per la salvezza".


"Ai ragazzi? Ho fatto i complimenti. Per come l'abbiamo interpretata, la squadra è stata brava. Per la fase difensiva, l'aggressione alta, abbiamo fatto tanto possesso con una squadra che sotto quell'aspetto è la migliore. La dice lunga. Bisogna crescere ed eliminare certi errori, far sì che questi episodi non ci condizionino. Bisogna migliorare, a partire da me, per trasmettere la fiducia ed esprimere le qualità dei ragazzi".


SARRI - "Nei primi minuti abbiamo vissuto tutte le difficoltà che potevano esserci in questa gara, lo sapevamo, ci hanno messo in difficoltà e poi piano piano siamo venuti fuori e abbiamo ripreso in mano la gara. Soddisfatto? Siamo soddisfatti perché la squadra ha avuto un'evoluzione positiva ma c'è differenza tra soddisfazione e appagamento, pensare che sia facile arrivare al traguardo non è vero, bisogna restare concentrati e l'appagamento arriverà solo con l'obiettivo raggiunto".


"L'obiettivo di diventare meno superficiali ce lo siamo posti da tempo, la capacità di stare sul pezzo è cresciuta notevolmente ma i primi 7 o 8 minuti un po' di paura di aver preso sottogamba la gara l'ho avuta".


"Sono tornato a divertirmi e riesco a trasmetterlo ai miei giocatori"

"L'eventuale secondo posto? Tutti si dimenticano che ho fatto sette promozioni anche nelle categorie inferiori, non sempre la dimensione mediatica corrisponde alla soddisfazione interna. Sono scaramantico e ora non dico dove colloco l'eventuale obiettivo nella scala di preferenze".


"Non so cosa sia possibile, so che sono tornato a divertirmi quando alleno e questo significa che la squadra sta facendo bene, ho visto in questa stagione un cambio di mentalità e questo fatto che io mi diverto riesco a trasmetterlo ai giocatori e lo vedo nella crescita individuale. Non dobbiamo guardare la classifica, perché mancano 8 partite, dobbiamo rimanere lì con la voglia di raggiungere il nostro obiettivo"


Il tabellino della gara


Spezia (4-3-3): Dragowski 6,5; Amian 5, Wisniewski 5, Ampadu 4, Nikolaou 5 (dal 62° Reca 6); Bourabia 6,5 (dal 62° Agudelo 5), Esposito 5,5, Ekdal 6,5; Verde 6 (dal 76° Shomurodov s.v.), Nzola 5, Gyasi 5 (dal 62° Maldini 6).

All.: Semplici 5,5


Lazio (4-3-3): Provedel 6,5; Marusic 6, Patric 6, Romagnoli 6,5, Hysaj 6; Cataldi 6 (dal 79° Marcos Antonio 7), Milinkovic-Savic 6,5, Luis Alberto 6,5; Felipe Anderson 7, Zaccagni 6,5 (dall'87° Cancellieri), Immobile 7 (dal 69° Pedro 6).

All.: Sarri 7


Arbitro: Irrati

Marcatori: 36° Immobile (L), 52° Felipe Anderson (L), 89° Marcos Antonio (L)

Ammoniti: Gyasi (S); Cataldi (L), Marcos Antonio (L), Romagnoli (L), Cancellieri (L)

Espulso: Ampadu (S)



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