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  • Immagine del redattoreMassimo Catalucci

LA LAZIO BATTE LA SAMPDORIA 1 A 0...MA QUANTA FATICA!

Una Sampdoria ben organizzata e quasi tutta sempre dietro la linea della palla, viene superata da un'invenzione di Luis Alberto



- articolo di Massimo Catalucci


Roma, 27 febbraio 2023 - Gara difficile quella di ieri sera dove la Lazio ha sempre avuto la palla tra i piedi e diretto il gioco ma dove, un'ordinata Sampdoria messa bene in campo dall'ex laziale, oggi tecnico dei blucerchiati, Stankovic, ha reso ardua l'impresa ai biancocelesti che avevano necessità di portare a casa i tre punti, fondamentali per la corsa alla qualificazione di Champions League della prossima stagione.


I sampdoriani hanno cercato più di proteggersi, facendo densità in mezzo al campo, chiudendo ogni linea di passaggio ai loro avversari che arrivavano a fatica in area di rigore, anche se le occasioni, a dir la verità, per la Lazio non sono mancate. Come al primo tempo, quando una di queste capita sui piedi di Pedro che da posizione angolatissima ma vicino alla porta, colpisce il palo alla sinistra di Audero, oramai battuto; l'altra, sui piedi di Immobile che, inspiegabilmente, a due metri dalla linea di porta, defilato sul lato destro dei pali difesi dall'estremo difensore blucerchiato, indirizza la sfera alle stelle. Così come nel secondo tempo, dove sempre nell'area piccola avversaria, prima Marusic, poi Immobile, con due belle azioni manovrate che sono riuscite a scardinare la difesa avversaria, a tu per tu con il portiere hanno tirato fuori dello specchio della porta.


A questo punto si era capito che il gol sarebbe potuto arrivare solo da un'invenzione di uno dei fantasisti laziali e da fuori area. Infatti, le prove "tecniche" le fa prima Felipe Anderson che lascia partire un bolide dal limite dell'area che passa tra le gambe di alcuni difesnori sampdoriani ma che trova preparato un grande Audero che si supera e stendendosi al suo lato destro, nega il gol al brasiliano. Ma la rete è nell'aria ed ecco che all'80° Luis Alberto, sempre da fuori area, su una palla in uscita, di prima intenzione lascia partire un tiro forte, quanto preciso, su cui nulla può l'estremo difensore blucerchiato, perchè la palla colpita dallo spagnolo con l'interno del piede, prende una traiettoria a rientrare e si insacca all'incrocio dei pali alla sinistra del portiere avversario.


La Lazio a questo punto deve solo amministrare il vantaggio e condurre la gara verso i titoli di coda per una vittoria che porta i biancocelesti al quarto posto (45), a due punti dalle milanesi (47), superando, momentaneamente, la Roma (44) che giocherà stasera contro la Cremonese in terra lombarda.


Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara


SARRI - "La partita è questa era complicata anche perché vedendo loro nelle ultime gare sono una squadra viva. La seconda complicazione era chi è andato in campo: metà erano in Romania, metà a letto. Abbiamo un po' forzato la presenza di alcuni anche perché qualcuno doveva tirare il fiato. C'erano le condizioni per una gara difficile, il terzo fattore ce lo abbiamo messo noi sbagliando gol imbarazzanti. Non mi è piaciuto il primo quarto d'ora del secondo tempo. Per fortuna siamo risaliti, alzando ritmo e intensità: dell'atteggiamento sono contento. Di Felipe non ci avevo neanche fatto caso che fosse la partita numero 82 di fila. Lo sapete come la penso su di lui: un giocatore che poteva fare una carriera devastante se non fosse per la discontinuità che ora non ha più".


"A livello di atteggiamento mi sono piaciuti. La squadra mi sembra stia diventando più cattiva, secondo me ci stiamo evolvendo. Mi è piaciuta di più però la gara in Romania perché lì c'erano le condizioni per fare una bella figura di merda".


"La difficoltà di concentrazione? Non credo a qualcosa di psicologico, è un momento. Allenabile è creare l'occasione, l'importante però è che la squadra continui a creare".


Nelle ultime tre partite ho visto un po' di difficoltà nella qualità di gioco. Credo che oggi si posso riassumere con lo sfogo di Luis Alberto, ho la sensazione che la Lazio faccia fatica a esprimersi. Abbiamo perso dai radar Marcos Antonio?

"Perché vengono fuori partite sporche negli ultimi tempi. In Romania abbiamo giocato su un campo agricolo, qui due allenamenti e una partita di rugbi. Abbiamo sbagliato anche qualcosa in maniera gratuita ma fa parte di un momento. Mi interessano le idee e da questo punto di vista la squadra sta facendo quello che deve fare".


"Io penso che l'ultima cosa che mi sarei chiesto dove fossimo a fine febbraio e dove ci trovavamo. Ora la classifica nel giro di una due partite può cambiare totalmente. Bisogna vedere la crescita della squadra. Ora abbiamo un calendario difficile quindi magari tra un mese sarà tutto diverso. A me sembra però che la squadra sia cresciuta: a volte si gioca bene a volte male a livello di qualità. Però la squadra fa partite serie".


"Ora Luis Alberto ci dà tante garanzie, a un certo punto ha cambiato modo di allenarsi. Mi rende felice che il suo rendimento dopo aver cambiato atteggiamento sta decollando".


STANKOVIC - "Abbiamo giocato contro la Lazio. Una squadra con gli obiettivi molto ben diversi dai nostri. Con giocatori di altissima qualità tecnica. Allenata alla grande. Organizzatissima. Una difesa molto stabile. Abbiamo cercato di metterli in difficoltà e di sporcare di più il loro gioco, di non dare continuità alle ondate della Lazio che dopo ti abbassano, ti mettono in difficoltà e avete visto, una palla sporca da fuori area la mettono nel sette. E' questa la qualità. Abbiamo segnato poco. Stiamo segnando poco e per vincere servono i gol. Ma vi posso garantire che stiamo lavorando tutti i giorni. Non voglio trovare le scuse e le giustificazioni ma è molto difficile giocare ogni partita con l'acqua alla gola. Noi, e lo ripeto anche ai ragazzi, non siamo la squadra che può creare una decina di occasioni pulite a partita. Creiamo 3-4 palle gol, anche oggi, forse 2 erano belle. Quella non tranquillità, quella voglia di risolvere e con un tiro di fare 2 gol, affrettano la decisione. La sbagliano la decisione. Ma io non posso prendermela con loro perché stanno dando il 300%. Si, abbiamo perso contro una grande squadra ma i ragazzi sono stati dignitosi di brutto ma di brutto."


"Luis è bravo. Noi sapevamo le sue qualità, di lui, di Pedro, di Zaccagni, di Ciro soprattutto... sapevamo che una mezza, non pulita, occasione in un attacco che non prometteva tantissimo poteva con un guizzo di Sergej o Luis Alberto poteva nascere una palla gol da niente. I ragazzi sono stati bravi, perfetti per 90 minuti. Anche quella palla sfortunatamente la lasci ad uno che il piede ce l'ha e come e trova il tiro che trova e gli si possono fare soltanto i complimenti. Le mie situazioni sono in campo. Io sono un di spogliatoio, di ragazzi, di lavoro, di sofferenza e mi limito. C'ho una diga intorno. Posso cambiare qualcosa io. Posso lavorare. Posso essere onesto con me stesso e con i miei ragazzi. Allargarmi non è il mio lavoro. Sono pagato per mettere la squadra in condizione fisica e tattica, di fare le prestazioni. Provare a far meglio, dare tutti loro stessi come stanno facendo. Basta? Purtroppo non basta. Per alzare bandiera bianca però ci vuole molto di più. Mi devono schiacciare molto molto di più per alzare bandiera bianca. Fino alla fine rappresentiamo un grande club e tale così ci dobbiamo comportare."


"Bellissima sensazione ieri. Già la strada di entrare all'Olimpico che facevo tantissime volte, i sottopassaggi. La zona spogliatoio è un po' cambiata ma l'Olimpico no. Sempre solito fascino di bellezza, di importanza. Ho fatto quasi 6 anni. Tanto tempo fa, ero ragazzino. Abbiamo vinto e io lo dico sempre, abbiamo vinto pure poco per quanto eravamo forti. Quella generazione lì è sempre bello. E' la prima volta e spero che non sia l'ultima che torno qui."


"Quando guardi una partita prepari tanti aspetti anche a livello fisico perché sapevamo come partite infrasettimanali, con rotazioni che erano poche, giocatori che erano disponibili o non disponibili e tornati da poco. Volevamo aumentare i ritmi e lo abbiamo fatto all'inizio del secondo tempo. Abbiamo sporcato tantissimo le uscite della Lazio all'inizio del secondo tempo per il primo quarto d'ora. Non puoi tenere questo ritmo per tanto tempo ma abbiamo rubati 2-3 palloni e potevamo essere più tranquilli nella conclusione perché non è da Lazio perdere quei palloni lì."


Il tabellino della gara


Rete: 80° Luis Alberto


LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Casale, Patric, Marusic; Milinkovic, Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Pedro.

A disp.: Maximiano, Adamonis, Patric, Gila, Fares, Basic, Bertini, Cancellieri, Romero.

All.: Maurizio Sarri


SAMPDORIA (3-5-2): Audero; Zanoli, Nuytinck, Amione; Leris, Winks, Rincon, Cuisance, Augello; Gabbiadini, Lammers.

A disp.: Turk, Ravaglia, Oikonomou, Murru, Sabiri, Ilkhan, Yepes, Malagrida, Paoletti, De Luca, Jesé.

All.: Dejan Stankovic


Arbitro: Colombo








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