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  • POMEZIA - I CITTADINI RESIDENTI NELLE AREE LIMITROFE A SANTA PALOMBA RESPINGONO L'ECOMOSTRO: UNIONE COMITATI IN AZIONE

    Al via una nuova fase di mobilitazione cittadina per fermare la costruzione dell’impianto: raccolte firme, informazione e opposizione per tutelare un territorio già gravemente compromesso ( VIDEO )   ROMA - Venerdì, 8 agosto 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Un territorio sotto attacco dal Comune di Roma: la scelta della realizzazione del termovalorizzatore contestata dall’Unione dei comitati cittadini La decisione del Comune di Roma di realizzare un inceneritore per lo smaltimento dei rifiuti nella zona di Santa Palomba, al confine con i comuni dei Castelli Romani e quelli di Aprilia, Ardea e Pomezia, ha scatenato una forte e coesa opposizione da parte dei cittadini e dei comitati locali. L’Unione dei Comitati contro l’inceneritore denuncia con fermezza quello che viene definito un ecomostro , un impianto che peggiorerebbe ulteriormente il già grave degrado ambientale che affligge da anni quest’area del Lazio. E' intervenuto ai nostri microfoni il portavoce dell'Unione dei comitati contro l'inceneritore , Alessandro Lepidini , per spiegare le ragioni della raccolta firme e per ribadire perché il termovalorizzatore è una scelta sbagliata. Clicca qui https://www.youtube.com/watch?v=kHWOyCBWdAs   Degrado ambientale e abbandono istituzionale I cittadini residenti nell'area individuata per la costruzione dell’impianto sono stanchi. Da decenni convivono con un ambiente compromesso: rifiuti abbandonati ovunque per colpa dell’inciviltà di pochi, l’assenza di controlli e sanzioni da parte delle istituzioni, e la vicina discarica di Roncigliano – oggi chiusa perché satura – che per anni ha contribuito a peggiorare la qualità dell’aria e del suolo. Molti dei terreni contaminati sono ancora oggi utilizzati per l’agricoltura, rendendo ancora più urgente una riflessione sull’impatto ambientale e sanitario delle scelte politiche .   Un impianto non sostenibile: l’allarme dei Comitati L’impianto previsto a Santa Palomba, con una capacità di smaltimento di circa “650.000 tonnellate di rifiuti all’anno ”, è considerato dai comitati un “progetto non ecosostenibile”, che va in totale contrasto con i principi dell’economia circolare. A supporto di questa tesi, è stato pubblicato il libro “L'inceneritore di Roma una scelta sbagliata – Bruciare rifiuti è uno spreco di materia. L’economia circolare non prevede il recupero energetico”. Il testo analizza con dati e studi l’inadeguatezza della soluzione dell’incenerimento come strategia di gestione dei rifiuti.   La battaglia continua: più determinazione, più partecipazione da parte di tutti Alla luce di tutto ciò, l’Unione dei Comitati rilancia la mobilitazione. A partire da “oggi, 8 agosto 2025”, inizia una nuova fase della battaglia contro l’inceneritore: più serrata, più determinata, più capillare. L’obiettivo è chiaro: impedire la realizzazione dell’impianto e costringere le istituzioni a considerare ** alternative realmente sostenibili , compatibili con il contesto territoriale, agricolo, paesaggistico e residenziale in continua espansione . La voce dei cittadini: raccolta firme e sensibilizzazione In questi giorni è in corso una raccolta firme che proseguirà con nuove giornate dedicate , per permettere a un numero sempre maggiore di cittadini di esprimere “formalmente la propria contrarietà” al progetto del Comune di Roma. La partecipazione popolare è vista come parte integrante dell’azione svolta dai comitati e come strumento democratico per far sentire la voce di un intero territorio che coinvolge circa 280.000 residenti dei comuni interessati e per porre un freno a scelte calate dall'alto, che ignorano la salute pubblica e l'equilibrio ambientale. L’appello dei comitati è semplice quanto potente: basta con la logica dell’emergenza permanente e con soluzioni impattanti. Serve una vera politica dei rifiuti, fondata su riduzione, riciclo, e responsabilità .

  • ARDEA E IL TURISMO

    Programmare infrastrutture e servizi per migliorare l'ospitalità ricettiva ed essere competitivi nel mercato del turismo articolo di Massimo Catalucci ARDEA - Giovedì, 7 agosto 2025 - NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Il Lazio con la sua estensione costiera di circa 360 km che si affaccia sul Tirreno ; i grandi e piccoli laghi vulcanici nelle province di Roma e Viterbo ; quelli artificiali nella provincia di Rieti ; i monti della catena appenninica che attraversa la regione da nord a sud nella dorsale centrale del nostro stivale; a cui aggiungiamo i tanti siti archeologici, storico culturali e religiosi , di cui la Città eterna, Roma , più di ogni altro comune ne conserva una memoria storica ultra millenaria; rappresentano tutte insieme le risorse su cui l'ente regionale intende puntare per sviluppare un sempre maggiore servizio ricettivo e un ospitale servizio turistico degno del patrimonio culturale e ambientale che la stessa regione è in grado di esprimere. Ma laddove ciò è dato da un impegno regionale , in parte è anche riconducibile alle responsabilità e alle capacità amministrative dei singoli comuni della regione. E purtroppo, non tutti i comuni della regione Lazio possono vantare di offrire strutture fisiche e servizi di livello per far fronte al gran numero di turisti che transitano negli loro territori, in particolare nei periodi più aggregativi delle festività comandate e soprattutto, in quelli estivi. Strutture ricettive di livello per una crescita economica turistica locale di qualità Così, se in generale la regione Lazio  presenta un’offerta ricettiva consolidata, con un’ampia varietà di strutture (hotel, agriturismi, extra-alberghiero), di cui molti comuni sono provvisti, ed un'elevata capacità ricettiva, Ardea , da parte sua, offre un numero molto più limitato di strutture alberghiere di piccola-media dimensione, B\&B e strutture balneari, per cui il potenziale ricettivo inferiore , non viaggia al pari passo con il contesto costiero che si è modificato molto negli ultimi trent'anni ed è in crescita, così come non è in linea con il patrimonio culturale che conserva. Inoltre, la vicinanza alla Capitale d'Italia , dovrebbe rappresentare per Ardea , uno stimolo in più per impegnarsi nello sviluppo del settore del turismo. Sappiamo che le strutture ricettive sono da considerare parte integrante delle infrastrutture , come strade, ponti, edifici pubblici, porti, stabilimenti balneari , ecc., e come tali l'area dei servizi turistici e dell'ospitalità, necessità di attenzioni da parte delle istituzioni, affinché possano incentivare la richiesta e soddisfarla con servizi di qualità. Sviluppare ad Ardea strutture ricettive che possano offrire servizi di soggiorno di qualità, significa, di conseguenza, sviluppare il settore del turismo in tutta l'area geografica comunale che si estende per circa 9,500 km. nel litorale romano (mar Tirreno) e nell' entroterra , per circa 25,000 km ., fino ai “piedi” dei castelli romani . Una terra ricca di cultura, arte, storia, archeologia, risorse naturali (il mare su tutte), ha bisogno di infrastrutture e servizi all'altezza del patrimonio che la stessa terra conserva ed è in grado di esprimere e raccontare. Adeguare la comunicazione e il marketing al turismo che si vuole conquistare Un'altra s pinta verso la conquista di un turismo di livello , non limitato al " mordi e fuggi ", laddove è data dalla capacità ricettiva di rispondere alla domanda nel mercato  di riferimento con strutture fisiche adeguate , dovrebbe arrivare da un sistema organizzato e strutturato nel campo della comunicazione . La comunicazione e il marketing in qualsiasi mercato, così come in quello del turismo, sono fondamentali per promuovere luoghi, contesti, eventi, itinerari, siti, servizi, strutture ricettive e quant'altro rientri in questo settore. Le strategie comunicative e di marketing devono essere mirate a creare un'esperienza unica per il turista , coinvolgendolo emotivamente e sfruttando i canali digitali , che permettono una comunicazione veloce ed istantanea, pronta a raggiungere il target di pubblico che si vuole ospitare nel proprio territorio. L'obiettivo è valorizzare il Comune di Ardea, sotto ogni suo aspetto, storico culturale, ambientale e in un contesto di servizi funzionali ed efficienti . Creare, quindi, infrastrutture fisiche e servizi di qualità nel settore turistico è una sfida ardua e difficile per Ardea, ma non impossibile da realizzare, laddove prevalga in tutti, il buon senso e l'amore per il territorio e tocchi le corde emotive degli amministratori locali e la voglia di condividere intenti comuni per la crescita e lo sviluppo del territorio.

  • POMEZIA - 8 AGOSTO A SANTA PALOMBA - MOBILITAZIONE CITTADINA CONTRO IL TERMOVALORIZZATORE

    Dall'alba al tramonto - l'obiettivo è raccogliere almeno 1.000 firme, ma la mobilitazione dovrebbe interessare tutti i circa 280.000 abitanti che vivono nei comuni limitrofi a Santa Palomba, dai castelli romani al litorale romano   articolo di Massimo Catalucci POMEZIA - Mercoledì, 6 agosto 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - L’ otto agosto 2025 si terrà una grande giornata di mobilitazione popolare a Santa Palomba , nel comune di Pomezia , un’area industriale strategicamente situata al confine con i territori di Pavona (Castelgandolfo) , Albano , Montagnano , Villaggio Ardeatino (Ardea) e Aprilia . La mobilitazione, fortemente voluta dai Comitati e dai liberi cittadini contro la realizzazione dell’inceneritore di Santa Palomba , rappresenta un momento cruciale nella lunga battaglia civile per la tutela del territorio e della salute pubblica, che va avanti da anni.   Un obiettivo chiaro: raccogliere almeno mille firme per fermare la realizzazione dell’inceneritore   L’obiettivo primario della manifestazione è raccogliere almeno mille firme , traguardo simbolico e pratico per legittimare il dissenso popolare nei confronti del progetto del termovalorizzatore ( eufemismo usato per deviare l'attenzione pubblica su quello che è realmente, un inceneritore ) che Roma , sotto la guida del Sindaco e Commissario nella gestione dei Rifiuti della Capitale, Roberto Gualtieri , intende realizzare proprio a Santa Palomba. Mille firme che rappresentano migliaia di voci contrarie a un impianto che, secondo i promotori della protesta, minaccia un territorio già duramente provato dall’inquinamento e dalla gestione insufficiente dei rifiuti . CLICCA SU PLAY PER VEDERE IL VIDEO   Una lotta che dura da anni   Non si tratta di una protesta improvvisata: la mobilitazione dei cittadini e dei comitati va avanti da anni . Sit-in , presìdi e incontri pubblici si sono già tenuti localmente e presso il Campidoglio per richiamare l’attenzione delle istituzioni e dei media. La comunità ha già pagato un prezzo altissimo in termini di degrado ambientale , con episodi di abbandono dei rifiuti , mancanza di controlli e la vicinanza alla discarica di Roncigliano , oggi chiusa ma ancora fonte di gravi preoccupazioni per l’inquinamento delle falde e del suolo .   Non un "SI" al Degrado, Ma un "NO" Costruttivo   I promotori dell’iniziativa del prossimo otto agosto è evidente che sono fermi nel dire “No” all'inceneritore , probabilmente, perché non sono state fatte loro proposte concrete alternative ed ecosostenibili , come la realizzazione di un impianto a impatto zero per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Le soluzioni possibili e alternative, ci sono, come abbiamo già evidenziato in altri precedenti articoli . Soluzioni che sono in linea con le più moderne tecnologie e con le necessità di una gestione dei rifiuti responsabile, che non sacrifichi ancora una volta le periferie della Capitale.   L’intera comunità è chiamata a mobilitarsi   La protesta non riguarda solo gli abitanti limitrofi a Santa Palomba. Il progetto interessa l’intera area intercomunale : chi risiede a (Pavona) Albano, Castelgandolfo, (Montagnano, Villaggio ardeatino) Ardea, Aprilia , ma anche Lanuvio e t utti gli altri comuni dei Castelli romani che si affacciano su Santa Palomba e quelli che si estendono fino al mare tirreno (litorale romano) , è altrettanto coinvolto . L’inceneritore non conosce confini amministrativi : le sue conseguenze ricadrebbero su tutti. Per questo motivo, la raccolta firme è aperta a tutti i cittadini sensibili al futuro del territorio e al diritto di vivere in un ambiente salubre.   Dall'alba al tramonto: una giornata di partecipazione attiva   La giornata di venerdì prossimo, sarà scandita da momenti diversi di incontro, informazione e mobilitazione , dalla mattina presto fino al calar del sole. Un evento aperto, inclusivo, in cui cittadini , famiglie , attivisti e rappresentanti dei comitati locali potranno esprimere il loro dissenso in modo pacifico, ma determinato, attraverso l’ apposizione della propria firma e la partecipazione attiva alle iniziative . ( clicca qui per scaricare il programma della giornata )   Un appello al commissario Gualtieri e alla comunità   I promotori dell’evento lanciano un appello diretto al Sindaco e Commissario Roberto Gualtieri : fermi l’apertura dei cantieri e si apra un confronto trasparente con le comunità locali. Proseguire con la costruzione del termovalorizzatore, senza tenere conto della volontà popolare, rappresenterebbe un abuso di potere inaccettabile e un ulteriore atto di sacrificio ambientale imposto dall’alto .   L’otto agosto 2025, Santa Palomba sarà il cuore pulsante della resistenza popolare contro l’inceneritore. Unisciti alla voce di chi dice “BASTA!” all'inquinamento e al degrado. "FIRMA" anche tu per un futuro più pulito, più giusto, più umano. ( clicca qui per scaricare la locandina dell'evento ) ------------------------------------------------------------------------- Altri articoli inerenti la stessa tematica... 04/08/2025 - "SANTA PALOMBA" NON SI PIEGA: ANNI DI LOTTA DEI CITTADINI CONTRO L'INCENERITORE VOLUTO DAL COMUNE DI ROMA - articolo di Massimo Catalucci 10/07/2025 - L'INCENERITORE DI SANTA PALOMBA SMALTIRA' SEICENTOMILA TONNELLATE DI RIFIUTI ALL'ANNO  - articolo di Massimo Catalucci 15/07/2024 - 22 ASSOCIAZIONI DELLA “RETE TUTELA ROMA SUD” UNITE CONTRO IL TERMOVALORIZZATORE  - articolo di Massimo Catalucci 28/06/2024 - ARDEA – DA TOR SAN LORENZO A MONTAGNANO: FUOCHI TOSSICI CONTINUI  - articolo di Massimo Catalucci 20/06/2024 - ALBANO LAZIALE – IL GIUBILEO DEL 2025 NON DEVE ESSERE IL MOTIVO PER IMPIANTARE IL TERMOVALORIZZATORE…ESISTONO ALTERNATIVE CHE RISPETTANO L’AMBIENTE E LE PERSONE  - articolo di Massimo Catalucci 28/02/2023 - DISCARICA DI ALBANO CHIUSA DEFINITIVAMENTE DA IERI  - articolo di Massimo Catalucci 09/07/2021 - ARDEA - I RESIDENTI DI MONTAGNANO: “SINDACO RAGGI, RONCIGLIANO NON E' LA DISCARICA DELLA CAPITALE. PIUTTOSTO, QUANDO RISOLVERA' I PROBLEMI DI DEGRADO AMBIENTALE DI VIA ARDEATINA?”  - articolo di Massimo Catalucci

  • ACILIA SUD-DRAGONA: APRE LA NUOVA STAZIONE DELLA ROMA-LIDO ATTESA DA ANNI DAI CITTADINI

    Fabrizio Ghera (FdI): "Con la stazione di Acilia Sud-Dragona ampliamo il servizio della Roma-Lido coprendo un quadrante del X Municipio densamente abitato" articolo di Massimo Catalucci Roma - Giovedì, 7 agosto 2025 – (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Dopo un lungo percorso fatto di ritardi, ripartenze e ostacoli burocratici, lunedì 11 agosto sarà finalmente inaugurata la nuova stazione Acilia Sud-Dragona sulla linea ferroviaria Roma-Lido . L'annuncio è arrivato direttamente dalla Regione Lazio , che ha confermato l’apertura ufficiale del servizio a partire da quella data, segnando un momento storico per il quadrante sud-ovest della Capitale .   La nuova stazione, situata in via Bepi Romagnoni , nel cuore del quartiere Acilia Sud–Dragona, rappresenta una risposta concreta a una domanda di mobilità che si è fatta sempre più pressante nel corso degli anni, complice l’espansione demografica e urbanistica della zona.   Una storia lunga di circa quindici anni L’idea di una nuova fermata tra le stazioni di Acilia e Ostia Antica affonda le sue radici nei primi anni 2010 , quando si cominciò a parlare dell’esigenza di servire meglio un’area in forte crescita, ma ancora penalizzata da collegamenti insufficienti. Dopo l'approvazione del progetto preliminare, il percorso è stato tutt’altro che lineare: vincoli urbanistici , modifiche ai progetti iniziali , mancanza di fondi e lunghi stop nei cantieri hanno rallentato l’iter, rendendo l’opera simbolo di attese e delusioni.   I lavori per la stazione erano stati avviati concretamente solo nel 2018 , ma furono subito sospesi per questioni legate agli appalti . Il cantiere ha ripreso solo a fasi alterne, con un’accelerazione significativa a partire dal 2022 , grazie a un nuovo impulso da parte della Regione Lazio e all' assegnazione dei fondi per il potenziamento delle infrastrutture di trasporto .   L’impegno della Regione e l’annuncio dell’assessore Ghera   L’assessore regionale ai Trasporti Fabrizio Ghera ha commentato con soddisfazione la conclusione dei lavori.   " Quella di l unedì sarà una giornata importante che segna l'apertura di un'opera fortemente attesa dai cittadini che purtroppo ha subìto negli anni passati diverse problematiche - ha dichiarato Ghera che ha poi, aggiunto - Con la stazione di Acilia Sud-Dragona ampliamo il servizio della Roma-Lido coprendo un quadrante del X Municipio densamente abitato . In autunno partiranno i cantieri per altre due nuove stazioni, Torrino-Mezzocammino e Giardini di Roma a testimoniare la volontà della Regione Lazio di continuare a dare impulso all'opera di ammodernamento della Roma-Lido per garantire il diritto alla mobilità ai tanti cittadini che fruiscono di questa linea " - ha concluso l'assessore.   Il sopralluogo ufficiale è previsto proprio lunedì 11 agosto prossimo alle ore 11:00 , alla presenza dello stesso assessore Fabrizio Ghera , presso la nuova stazione del treno della linea Roma-Lido.   Un nodo strategico per la mobilità del litorale   La linea Roma-Lido , che collega Porta San Paolo a Cristoforo Colombo (lungomare a Ostia-Sud) , rappresenta uno degli assi ferroviari più utilizzati dai pendolari dell’area sud di Roma, ma anche una delle linee con maggiori criticità storiche, spesso al centro delle cronache per ritardi, corse soppresse e infrastrutture obsolete.   L’apertura della stazione Acilia Sud-Dragona rappresenta un primo tassello di una più ampia operazione di revamping della linea , già annunciata dalla Regione. L’inserimento di nuove fermate e l’ammodernamento tecnologico, insieme al rinnovo dei convogli, sono parte di un piano di rilancio che punta a trasformare la Roma-Lido in una linea metropolitana di superficie, moderna ed efficiente .   Prossimi sviluppi   Come confermato dall'assessore Ghera, in autunno partiranno i cantieri per altre due nuove fermate: Torrino-Mezzocammino e Giardini di Roma . Un segnale forte della volontà politica di investire su una linea strategica per decine di migliaia di romani.   Con l’apertura della stazione di Acilia Sud-Dragona , non solo si colma un vuoto infrastrutturale, ma si restituisce fiducia a una comunità che da troppo tempo attendeva risposte concrete. Una giornata simbolica, dunque, che potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase per la mobilità.

  • DOMANI L'ATTESO PARERE DEL "CIPESS" PER IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA PER UN'ITALIA DEL FARE CHE UNISCE IL NORD E IL SUD

    Dal sogno mai realizzato alla possibile e concreta apertura dei cantieri: il Ponte sullo Stretto di Messina diventa simbolo di una nuova Italia, coesa e competitiva articolo di Massimo Catalucci ROMA - Martedì, 5 agosto 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Dopo decenni di rinvii e polemiche, il Governo Meloni sblocca l’opera che cambierà il destino del Mezzogiorno e dell’intero Paese . Le infrastrutture creano sviluppo, offrono lavoro, velocizzano i trasporti e i collegamenti nella rete nazionale e con il resto dell'Europa; sono motivo di inclusione territoriale, se pensiamo al ponte sullo stretto di Messina, come parte integrante dello "stivale" e la TAV, che collega l'Italia all'Europa con la linea ferroviaria Torino-Lione , parte integrante del Corridoio Mediterraneo della rete TEN-T. La realizzazione delle infrastrutture è, quindi, un segnale politico chiaro di un'Italia che vuole crescere , da un punto di vista culturale ed economico, arrestando l'immobilismo ultra decennale di chi, invece, per decenni non ha permesso al nostri Paese di evolversi ed essere al passo con i tempi. Siamo una Nazione di pensatori, scienziati, artisti, che hanno nel proprio dna , il seme della conoscenza e della competenza , risorse, queste, seconde a nessuno e come tali abbiamo bisogno che queste nostre abilità vengano messe a disposizione dello sviluppo italiano, libere, finalmente, da restrizioni assurde messe in atto dalle precedenti gestioni che erano in antitesi con quanto richiesto dai tempi moderni . UN PONTE PER COLLEGARE L'ITALIA (DAVVERO) Via libera, quindi, al Ponte tra Sicilia e Calabria : progetto Webuild da 13,5 miliardi, con inizio lavori entro quest'anno e conclusione programmata per il 2032 . Domani, 6 agosto 2025 , sarà una data storica per l’Italia: è in programma il varo del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina che apre, ufficialmente, la stagione dei cantieri per una delle opere infrastrutturali più discusse e attese del Paese. Non è solo un’opera ingegneristica: è l’inizio di una vera Unità d’Italia fondata non più soltanto su simboli e dichiarazioni, ma su concrete pari opportunità di sviluppo e mobilità per tutti i cittadini, da Bolzano a Palermo . Un sogno lungo decenni: tra visioni e veti ideologici Ed anche se appare già tutto volto all'approvazione domani, da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) , non mancano lgli ennesimi colpi di coda di chi vuole bloccare tale progetto, come gli ambientalisti che reclamano all'UE "il non rispetto dei vincoli". Ma il Governo Meloni è deciso nel suo cammino, e crediamo che i cantieri, seppur tra una protesta e l'altra di chi vuole continuare a tenere fermo lo sviluppo del Paese, verranno, comunque avviati presto. L’idea di collegare la Sicilia al continente ha radici antiche ed è tornata ciclicamente nell'agenda politica del Paese. Ma è con la discesa in campo di Silvio Berlusconi nel 1994 che il Ponte diventa un progetto che vuole realizzarsi. Durante i suoi governi, il Ponte fu più volte annunciato come simbolo del rilancio del Sud e dell’Italia moderna . Tuttavia, ostacoli politici, burocrazia, opposizioni locali e resistenze ideologiche, soprattutto da parte del centrosinistra e dei movimenti ambientalisti, ne hanno sempre frenato la realizzazione . La cancellazione del progetto durante il governo Monti nel 2013 ha rappresentato l’ ennesimo colpo a un’infrastruttura che avrebbe potuto cambiare il volto del Mezzogiorno . A farne le spese sono stati i cittadini siciliani e calabresi, costretti a subire ritardi, disservizi e un isolamento logistico sempre più evidente . Il Governo Meloni sblocca il futuro: il ponte torna ad essere una realtà Oggi, grazie all'azione determinata del governo guidato da Giorgia Meloni, il Ponte sullo Stretto torna ad essere una priorità nazionale . Dopo due anni e mezzo di lavoro silenzioso ma deciso, l’esecutivo ha restituito concretezza a un progetto rimasto nel cassetto per troppo tempo. L’approvazione del progetto definitivo e l’imminente apertura dei cantieri rappresentano una svolta storica . Il Ponte non è più una promessa elettorale: è un impegno mantenuto . L’opera sarà parte integrante della Rete TEN-T dell’Unione Europea , inserendosi in un più ampio disegno infrastrutturale che mira a connettere l’Europa da Nord a Sud . Con i suoi oltr e 3 km di lunghezza , il Ponte non solo collegherà fisicamente Calabria e Sicilia, ma abbatterà anche barriere logistiche, economiche e culturali che hanno frenato lo sviluppo del Sud per troppo tempo. Pari opportunità per crescere insieme Costruire il Ponte significa dare al Mezzogiorno la stessa possibilità di crescere, innovare e competere che da sempre è stata garantita alle regioni del Centro-Nord. È un'opportunità concreta per le imprese siciliane di esportare meglio e più rapidamente, per attrarre nuovi investimenti e per creare lavoro stabile e qualificato. Il Ponte rappresenta anche un segnale di fiducia nei confronti di un Sud che vuole e può essere protagonista del futuro italiano ed europeo. Infrastrutture moderne, veloci e sicure sono la chiave per garantire la coesione nazionale e dare finalmente senso al concetto di " Unità d’Italia ". Qualche giorno fa il ddl su Roma Capitale , oggi il Ponte sullo Stretto : due provvedimenti simbolo di un’Italia che smette di accontentarsi delle parole e torna a investire, costruire e guidare . Un’Italia che guida, non che rincorre Con il Ponte sullo Stretto , l’Italia non solo si dota di un’ opera strategica , ma lancia anche un messaggio all'Europa: siamo pronti a essere leader, a investire nella crescita, a ridurre i divari interni per aumentare la competitività complessiva . Il Mezzogiorno non è più periferia: diventa snodo centrale di una nazione che guarda avanti . L’auspicio è che questa stagione del “ fare ” non si fermi qui, ma prosegua con un piano infrastrutturale integrato che valorizzi tutte le regioni , creando una rete efficiente e moderna . Solo così l’Italia potrà essere davvero unita, non solo nella geografia, ma nelle opportunità . In conclusione, il Ponte sullo Stretto non è più una chimera: è il simbolo di un’Italia che ha scelto di non lasciare più indietro nessuno . Una Nazione che sa dove vuole andare, e che ha finalmente deciso di costruire — in tutti i sensi — il proprio futuro .

  • "SANTA PALOMBA" NON SI PIEGA: ANNI DI LOTTA DEI CITTADINI CONTRO L'INCENERITORE VOLUTO DAL COMUNE DI ROMA

    Una battaglia per la salute di tutti, per la tutela dell'ambiente, per cercare reali alternative ecologiche possibili articolo di Massimo Catalucci POMEZIA - Lunedì, 4 agosto 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Da anni ormai, i residenti delle zone limitrofe a Santa Palomba, nel Comune di Pomezia (RM ), sono impegnati in una battaglia instancabile per la tutela del proprio territorio , dell’ ambiente e soprattutto della salute pubblica . Una battaglia civile , alimentata dalla preoccupazione crescente di fronte all'insistenza dell’amministrazione comunale di Roma , oggi guidata dal Sindaco Roberto Gualtier i, nel portare avanti il progetto per la realizzazione di un inceneritore – definito con eufemismo "termovalorizzatore" – che dovrebbe sorgere proprio in quell'area. Un progetto calato dall'alto Fin dall'inizio, il progetto dell’inceneritore è stato vissuto dalla popolazione come un’ imposizione calata dall'alto , senza consultazioni concrete adeguate con i cittadini; senza valutazioni ambientali realmente trasparenti e con una totale assenza di dibattito pubblico sulle alternative possibili . Le comunità locali, già provate da anni di pressioni ambientali (non dimentichiamo la discarica di Roncigliano) , vivono questa prospettiva come una minaccia diretta alla qualità della vita , all' aria che respirano , ai terreni su cui vivono e lavorano .   Nonostante le numerose proteste , assemblee pubblich e, denunce mediatiche e sit-in , l’amministrazione capitolina ha continuato sulla strada della forzatura . Il punto culminante è arrivato quando il Sindaco Gualtieri è stato nominato Commissario straordinario con pieni poteri per la gestione del ciclo dei rifiuti di Roma: una nomina che ha di fatto spianato la strada a decisioni unilaterali . Un termovalorizzatore (inceneritore) non è una soluzione moderna Il cosiddetto " termovalorizzatore " è, nei fatti, un inceneritore. A nulla valgono le rassicurazioni tecniche: anche i più moderni impianti di questo tipo non garantiscono l’eliminazione totale delle emissioni nocive , né dei microinquinanti , come le nanoparticelle , che possono penetrare nell' organismo umano e accumularsi nel tempo provocando gravi danni alla salute . Le sostanze emesse, pur in quantità ritenute "limite" dalla normativa, possono sommarsi alle altre fonti di inquinamento già presenti in un'area altamente urbanizzata e industrializzata , aumentando esponenzialmente i rischi.   Studi scientifici indipendenti hanno da tempo evidenziato la correlazione tra la vicinanza a inceneritori e l’aumento di patologie respiratorie, tumorali e cardiovascolari . Ecco perché i cittadini di Santa Palomba e delle zone limitrofe si oppongono con forza alla realizzazione dell’impianto: non si tratta di " paura dell’ignoto ", ma di una reazione fondata su evidenze concrete . Le alternative esistono, ma vengono ignorate Ciò che rende ancora più grave la posizione dell’amministrazione Gualtieri è l’ostinato rifiuto di considerare le alternative ecologiche disponibili . In tutta Europa – e in molte città italiane – si stanno già sperimentando con successo modelli basati sulla riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata spinta, il compostaggio aerobico, il riciclo e il riuso . Soluzioni che riducono alla radice il rifiuto residuo e che, se ben implementate, possono portare a un’economia circolare sostenibile e virtuosa.   Ma per funzionare, queste alternative richiedono investimenti in infrastrutture intelligenti e coinvolgimento delle comunità locali , non scorciatoie autoritarie o megaprofitti per pochi soggetti interessati alla gestione degli impianti . Pronta una mobilitazione permanente Contro questa logica estrattiva e dannosa, l’ Unione dei Comitati contro l’Inceneritore ha lanciato un appello alla mobilitazione permanente. La recente delibera del Consorzio Cancelliera Santa Palomba che ha autorizzato l’apertura di via di Valle Caia – mossa che favorisce l’accesso ai mezzi di cantiere – è stata interpretata dai residenti come l’ennesima provocazione.   Alla decisione hanno risposto con la convocazione di una giornata straordinaria di mobilitazione prevista per venerdì 8 agosto p.v. , durante la quale i cittadini presidieranno il sito dall'alba al tramonto , con l’obiettivo di impedire l’avvio dei lavori e ribadire il proprio dissenso .   “ La decisione di oggi è una dichiarazione di guerra contro il territori o”, si legge nella nota diffusa dall'Unione, che non esita a denunciare il legame tra l’accelerazione del progetto e la prossima campagna elettorale del Sindaco Gualtieri. " Santa Palomba non si piega " è lo slogan che ormai identifica questa lotta, divenuta simbolo di una resistenza civile contro la speculazione e per il diritto alla salute . Una battaglia per tutti Quella dei cittadini di Santa Palomba non è una battaglia " di quartiere ". È la battaglia di tutti coloro che credono in una transizione ecologica vera , partecipata e fondata sulla giustizia ambientale . È una sfida lanciata contro una politica che troppo spesso ignora la voce dei territori e che sembra incapace di liberarsi da vecchie logiche industriali ormai superate.   L'appello è chiaro: fermiamoci prima che sia troppo tardi . La salute, l’ambiente e il futuro delle prossime generazioni non possono essere sacrificati in nome di soluzioni rapide e nocive. Il Comune di Roma e il suo Sindaco-Commissario, hanno ancora la possibilità di cambiare rotta. Ma il tempo stringe. ------------------------------------------------------------ Altri articoli inerenti la stessa tematica... 10/07/2025 - L'INCENERITORE DI SANTA PALOMBA SMALTIRA' SEICENTOMILA TONNELLATE DI RIFIUTI ALL'ANNO - articolo di Massimo Catalucci 15/07/2024 - 22 ASSOCIAZIONI DELLA “RETE TUTELA ROMA SUD” UNITE CONTRO IL TERMOVALORIZZATORE  - articolo di Massimo Catalucci 28/06/2024 - ARDEA – DA TOR SAN LORENZO A MONTAGNANO: FUOCHI TOSSICI CONTINUI - articolo di Massimo Catalucci 20/06/2024 - ALBANO LAZIALE – IL GIUBILEO DEL 2025 NON DEVE ESSERE IL MOTIVO PER IMPIANTARE IL TERMOVALORIZZATORE…ESISTONO ALTERNATIVE CHE RISPETTANO L’AMBIENTE E LE PERSONE - articolo di Massimo Catalucci 28/02/2023 - DISCARICA DI ALBANO CHIUSA DEFINITIVAMENTE DA IERI - articolo di Massimo Catalucci 09/07/2021 - ARDEA - I RESIDENTI DI MONTAGNANO: “SINDACO RAGGI, RONCIGLIANO NON E' LA DISCARICA DELLA CAPITALE. PIUTTOSTO, QUANDO RISOLVERA' I PROBLEMI DI DEGRADO AMBIENTALE DI VIA ARDEATINA?” - articolo di Massimo Catalucci

  • ARDEA: TRA EMENDAMENTI, INTERROGAZIONI, ABBANDONI DELL’AULA E ACCUSE TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE, LE POLEMICHE NON SI PLACANO

    Analisi di una crisi amministrativa che mina trasparenza, coerenza, congruenza e identità politica nello sviluppo del territorio articolo di Massimo Catalucci ARDEA - Sabato, 2 agosto 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Ad Ardea , la scena politica continua ad essere scossa da turbolenze che sembrano ormai croniche : emendamenti discussi con tensioni , interrogazioni consiliari che diventano pretesto per polemiche , abbandoni dell’aula e un clima costante di accuse reciproche tra maggioranza e opposizione . L'idea di una governance trasparente e partecipata , spesso sbandierata da tutte le forze politiche, appare ogni giorno più distante . Crisi di coerenza, congruenza e identità politica : le spine nel fianco del Consiglio In questi primi tre anni di Governo della città abbiamo assistito ad un continuo movimento tra i banchi del Consiglio comunale : consiglieri che migrano da un partito all'altro, dimissioni improvvise e nuove nomine all'interno delle commissioni consiliari avvenute in modo poco chiaro e, in alcuni casi, viziate da difetti di forma . La ricostituzione della giunta ha avuto toni più di compromesso che di rilancio, e ciò non agevola la fiducia da parte dei cittadini sempre più sfiduciati da un' amministrazione che dà l'impressione di essere costantemente, in bilico. In questo contesto, il distacco tra dichiarazioni d’intenti e prassi amministrativa è divenuto evidente . Se da un lato si proclama a gran voce la volontà di mettere al centro l’interesse collettivo e lo sviluppo urbano, dall'altro si assiste a comportamenti che sembrano muoversi in direzione opposta, piegati spesso a logiche di visibilità personale o di gruppo. Progetti territoriali: i cittadini vogliono vedere risultati, non conoscere la loro paternità Il dibattito politico si concentra sempre più spesso su chi rivendica la " paternità " di progetti e iniziative , ma i cittadini di Ardea chiedono altro : vogliono opere realizzate, servizi funzionanti, una qualità della vita in crescita . Che si tratti di una scuola superiore , una pista ciclabile , un commissariato o un semplice dosso stradale , poco importa chi ne faccia il nome in aula, sulle pagine di un giornale o quelle dei social: ciò che conta è che vengano messi in cantiere e portati a compimento tali progetti . Eppure, la macchina amministrativa e politica si perde in retorica , comunicati autoreferenziali e scontri che raramente producono effetti tangibili. La distanza tra politica e cittadinanza non è solo percepita, ma documentata nei tempi lunghi di realizzazione delle opere e nella scarsa chiarezza sulle priorità dell’azione amministrativa . Il conto alla rovescia verso le elezioni amministrative del 2027 è già iniziato Mancano ancora circa 22 mesi al rinnovo del Consiglio comunale , ma la campagna elettorale sembra già iniziata. Dalla maggioranza , nonostante la precarietà dell'esecutivo evidenziata spesso anche dalle testate giornalistiche che si occupano della politica locale, sono pronti a scommettere che la giunta Cremonini arriverà a fine legislatura . Nel frattempo, al di là della durata dell'attuale Governo della città, i gruppi politici e le liste civiche stanno riorganizzando le proprie squadre , cercando candidature forti, raccogliendo consensi, facendo il gioco dei numeri in vista del voto. Questo clima pre-elettorale permanente , anziché stimolare l’amministrazione a lasciare un segno concreto, si traduce spesso in un’accentuazione delle rivalità e nell'uso strumentale del Consiglio comunale come palcoscenico di lotte interne . La politica locale, quindi, sembra più preoccupata di contare le preferenze future che di consegnare ai cittadini una città trasformata in meglio . Utopia o possibilità concreta? Verso una nuova stagione di dialogo È ancora possibile, però, invertire la rotta . Un risultato positivo a fine mandato – fatto di opere completate , servizi efficienti , partecipazione attiva dei cittadini e conseguente crescita della fiducia di quest'ultimi nei confronti della politica locale – non sono un’utopia irraggiungibile. Ma per realizzare tale progetto serve un cambio di passo: la volontà politica reale di collaborare, superare gli steccati ideologici e mettere da parte i personalismi . Serve soprattutto un impegno comune nel creare un ambiente istituzionale stabile, trasparente e rispettoso delle differenze . È l’ unico modo per ridare centralità ai problemi veri di Ardea : dalla gestione del territorio ai servizi pubblici , dal decoro urbano alla sicurezza , dall' edilizia scolastica alla mobilità . Un futuro possibile, se si vuole... Ma si vuole?! Il passo indietro – quello che molti dovrebbero fare per permettere un vero passo avanti alla città – resta però la scelta più difficile . Rinunciare a un posto in prima fila per abbracciare una visione più ampia e collettiva non è nella cultura politica dominante ad Ardea e forse, non lo è anche in molti altri Comuni d'Italia. Eppure, se la politica locale rutula vuole riacquistare credibilità , è questa la direzione da prendere. Prima che sia troppo tardi. I cittadini guardano, ascoltano, e giudicheranno. E nel 2027 , la domanda sarà semplice: "Ardea è cambiata in meglio, oppure no?" ---------------------- Altri articoli inerenti lo stesso argomento 13/07/2025 - LA POLITICA CERCA LA TRASPARENZA MENTRE CREA SCENARI SEMPRE PIU' OPACHI - articolo di Massimo Catalucci 10/07/2024 - LA POLITICA E' UNA COSA SERIA...MA NON TUTTI LA ONORANO - articolo di Massimo Catalucci

  • L'ARTE DI PROCRASTINARE: UN PERICOLOSO MODO PER SABOTARE IL RAGGIUNGIMENTO DEI NOSTRI OBIETTIVI

    Domani lo faccio!!! Poi, quel domani non arriva mai... articolo di Massimo Catalucci ROMA - Venerdì, 1 agosto 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - " Domani lo faccio!!! " Quante volte ci siamo trovati a pronunciare queste parole, consciamente o inconsciamente, riguardo a qualcosa che sappiamo essere importante per il nostro benessere e per il nostro futuro , ma poi quel domani non arrivava mai; oppure, iniziavamo con tutti i buoni propositi e dopo poco tutto naufragava per cui abbandonavamo la strada del cambiamento intrapresa. Prima di continuare in questo articolo, mi preme evidenziare che l'azione è essenziale per muoverci verso un obiettivo e in qualità di formatore nel campo della comunicazione , crescita e sviluppo personale , nonché counselor ad orientamento socio-pedagogico e mediatore civile , ho preparato un programma settimanale per chi volesse seguirlo, che accompagna passo, passo, nella costruzione di una nostra nuova abitudine e sul mantenimento della stessa nel tempo. Per dettagli su come accedere a tale percorso formativo di quattro settimane da svolgere quando si vuole a casa , ho aggiunto delle informazioni specifiche a fondo pagina . Detto ciò riprendiamo da qui. Iniziare uno stile sano di vita, intraprendere un’attività fisica, cambiare lavoro, iscriversi a un corso di musica, di scrittura, di yoga o quant'altro, magari, semplicemente parlare con quella persona a cui teniamo o chiedere al nostro datore di lavoro un colloquio per ottenere ciò che riteniamo di meritare o ciò che riteniamo importante manifestare, implica un impegno da parte nostra, quello di farci carico, in primis della responsabilità dell'azione che dovremo mettere in pratica. Tutti noi, chi più chi meno, ci siamo trovati di fronte a situazioni in cui, inizialmente, mossi da un'emozione positiva, ci sentivamo pronti a intraprendere un cambiamento che ci avrebbe dovuto portare ad una nostra trasformazione nel nostro modo di pensare e di agire. Ma poi… la procrastinazione è subentrata, e quel "domani" è diventato un rimando infinito . La verità è che siamo maestri nel rimandare, nel posticipare i nostri sogni, obiettivi e azioni verso un futuro che, paradossalmente, sembra sempre più lontano . E le giustificazioni che diamo a noi stessi per questa tendenza non mancano mai, spesso suonano così: " Vorrei iniziare a fare esercizio fisico, ma sono troppo impegnato." "So che dovrei parlare con mio padre (datore di lavoro, partner, figlio, ecc), ma tanto non mi ascolterebbe." "Il fumo è un problema per la mia salute, lo so, ma è l'unica soddisfazione che ho…Mi rilassa quando sono particolarmente stressato...Mi serve" "Se solo avessi una situazione economica più stabile, potrei fare qualcosa di diverso per me…" "Ormai sono troppo grande per iniziare ad imparare una nuova abilità" Tutte frasi, queste ed altre che " suonano " allo stesso modo e che alimentano il nostro circolo vizioso del " vorrei, ma.. ." e che diventano il pretesto perfetto per rimandare costantemente l'inizio di un cambiamento che dovrebbe condurci ad una nostra trasformazione profonda e positiva del nostro modo di essere. Un cambiamento che, se attuato, potrebbe essere il passo decisivo per raggiungere un obiettivo importante nella nostra vita. Ma questo " domani " non arriva mai e nel frattempo, senza rendercene consto, alleniamo la nostra mente a non entrare mai in azione e a mantenere lo status quo . La nostra mente inconscia, purtroppo, è pigra per natura . Quando non viene stimolata nel modo giusto, trova mille modi per sabotare ogni nostro buon proposito, facendo sì che le nostre intenzioni restino tali: intenzioni non realizzate . Così, rimandiamo, rinviamo e procrastiniamo , finché non ci rendiamo conto che l’unico risultato che otteniamo è l’abitudine al rinvio , che di fatto ci impedisce di progredire . Come rompere il circolo vizioso della procrastinazione? La risposta non è facile, né immediata, ma è sicuramente possibile . La soluzione consiste nel rafforzare la nostra mente attraverso un forte "perché" , che deve essere carico di una spinta emozionale, che alimenta la motivazione, che renda davvero imprescindibile il raggiungimento dell'obiettivo. E' il desiderio di associare piacere a ciò che intravediamo, quando procrastiniamo, come sofferenza. Facciamo un esempio per spiegare meglio questo ultimo periodo - Decido di imparare una nuova lingua, ma subito dopo i pensieri che mi sovrastano, respingono di fatto quel mio desiderio iniziale e cominciano a girare nella mia mente frasi del tipo: Imparare una lingua straniera è difficile - Non ho attitudine per le lingue straniere - Mi prenderà troppo tempo lo studio ed ho già tanti altri impegni: famiglia, lavoro, altri hobby - Ho già provato in passato a studiare una nuova lingua, con il risultato che ho abbandonato dopo qualche lezione - Oramai sono troppo grande per apprendere una nuova lingua - e così via con una serie di pensieri che creano sofferenza al percorso che vorrei intraprendere, per cui tali emozioni negative, respingono i miei buoni propositi iniziali Semplice, ma difficile Semplice , perché bastano poche parole per metterlo in pratica: dobbiamo capire davvero " perché " quel cambiamento iniziale è importante per noi. Il "perché" deve essere legato a stimoli piacevoli, ad emozioni positive, ai nostri valori, alle nostre aspirazioni e alla nostra visione di vita. Se comprendiamo davvero il valore di ciò che comporterebbe intraprendere un percorso di cambiamento volto alla nostra trasformazione, allora la procrastinazione perderà di forza. Difficile , perché l'attuazione del cambiamento richiede determinazione, costanza e soprattutto responsabilità di un piano d'azione, per condurci alla nostra trasformazione. Serve un metodo che ci porti a impegnarci ogni giorno, a compiere piccoli passi che, con il tempo, diventeranno abitudini solide. Solo così riusciremo a uscire dal labirinto della procrastinazione e ad entrare in un processo virtuoso. Il " perché ", la " determinazione " e la " costanza ", la " emozione positiva ", sono gli ingredienti essenziali di ogni persona che ha raggiunto il successo, in qualunque campo della vita : da quello strettamente personale , come il superamento di un’abitudine dannosa (ad esempio smettere di fumare), a quello sportivo (migliorare la performance atletica) o professionale (raggiungere obiettivi ambiziosi in ambito aziendale). Prendiamo ad esempio il mondo dello sport. Un atleta che desidera migliorare non può fare affidamento solo sulla motivazione iniziale. Deve allenarsi costantemente, seguendo un programma ben definito . Questo allenamento quotidiano non solo migliora le sue performance fisiche, ma soprattutto, allena la sua mente, creando una routine che lo spinge sempre più in là, verso nuovi obiettivi. Il circolo virtuoso: dalla mente al corpo e viceversa Se riusciamo ad educare la nostra mente a pensare in modo costruttivo ed emotivamente positivo, possiamo altresì, avviare una vera e propria trasformazione. I segnali che il nostro cervello invia al corpo diventerebbero sempre più chiari e forti, spingendoci all'azione, ma poi, l'azione ripetuta nel tempo in modo costante e continuativo, manda segnali al cervello creando una serie di "connessioni" neurali, che ci permettono di far diventare un'abitudine il nostro nuovo modo di pensare ed agire. Inizieremmo a sentirci motivati a perseguire i nostri obiettivi, anche se le circostanze sembrano sfavorevoli. Ogni piccolo passo, ogni azione compiuta, rafforza la nostra connessione tra la mente e il corpo, e viceversa, creando un circolo virtuoso che si auto-alimenta . La chiave è agire, non aspettare il momento perfetto. Quello non arriverà mai. L'inizio del vero cambiamento avviene solo quando ci si impegna quotidianamente, con determinazione e senza cedere alla tentazione di rimandare. Conclusioni In definitiva, la procrastinazione è uno dei principali ostacoli al raggiungimento dei nostri obiettivi . È una trappola in cui tutti, prima o poi, tendiamo a cadere. Ma la buona notizia è che possiamo liberarcene . Il segreto risiede nella forza del nostro "perché" , nella determinazione ad agire e nella costanza di mettere in pratica ogni giorno ciò che ci avvicina al nostro obiettivo, sempre in un contesto di emozioni piacevoli che saremo in grado di associare ad ogni nostra azione. Se vogliamo che il nostro cambiamento inizi, dobbiamo fare il primo passo, e il secondo, e il terzo e quelli successivi, fino a quando non diventerà automatico il nostro nuovo modo di pensare, sentire (emozioni e sentimenti) ed agire. Solo in questo modo saremo in grado di superare la procrastinazione e iniziare a costruire il futuro che desideriamo, per trasformare la nostra esistenza. ---------------------------------------------------------------------- Come ottenere il percorso formativo: "La mia trasformazione in 4 settimane". E' sufficiente iscriversi all'associazione senza scopo di lucro (seguire le indicazioni nel sito web) - " Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0" (clicca qui) . Se in via preliminare, vuoi avere maggiori informazioni, puoi inviare una e-Mail a: info.ass.gsdvd4.0@gmail.com ; oppure, puoi contattarmi direttamente al numero di cellulare (+39) 328 9590875 (anche whatsapp), sarò ben lieto di rispondere alle tue domande e/o tuoi eventuali dubbi. Dott. Massimo Catalucci

  • SICUREZZA IN MARE: UNA SFIDA CHE NON PUO' ATTENDERE

    Sciopero dei bagnini - SIB-Confcommercio: " Favorire il dialogo tra tutte le parti coinvolte " articolo di Massimo Catalucci RIMINI - Giovedì, 31 luglio 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - La sicurezza balneare è una priorità nazionale . Nel 2024 in Italia sono stati registrati " 221 casi di annegamento " con oltre " il 50 % degli interventi sulle spiagge ", cui si aggiungono circa il " 38 % in acque interne " e il " 10 % in piscina " ( [Euroborsa ], [ Confcommercio ]. Nel 2025 , con la campagna " Spiagge Sicure ", il SIB‑Confcommercio ha rilanciato la prevenzione, coinvolgendo il Ministero della Salute , il ISS e la Guardia Costiera . Da sottolineare l’importanza di un " salvataggio efficiente e di un'adeguata formazione degli addetti " ([ Euroborsa ]. Sciopero dei bagnini a Rimini: alzare i calici anziché gli ombrelloni? Nel settembre 2024 , i sindacati SIB‑Confcommercio e FIBA‑Confesercenti , hanno promosso uno sciopero simbolico contro l’incertezza normativa legata al rinnovo delle concessioni demaniali balneari . Lo sciopero, prevedeva la chiusura degli ombrelloni dalle 7:30 alle 9:30 , ma a Rimini – a differenza di molte altre località – gli operatori hanno preferito un approccio “ ospitaliero ”: hanno brindato insieme ai turisti , spiegando loro la situazione e sensibilizzando senza penalizzare il servizio. Le stime parlano di un’ adesione nazionale allo sciopero fino all'80% , secondo gli organizzatori, mentre il Codacons ha definito la mobilitazione un flop , con adesioni inferiori al previsto e divisioni interne alla categoria. Le criticità emerse Personale ridotto durante le ore centrali : l’ordinanza balneare regionale prevedeva un taglio del servizio di salvataggio tra le 12:30 e le 14:30, creando situazioni di **potenziale pericolo** in fasce orarie ad alto rischio [fonte: corriereromagna.it]. Scarsa attrattività della professione : mancano circa 4.000 bagnini in tutta Italia. La figura non risulta più appetibile, con stipendi netti in media tra 1.400 e 1.800 € , lavoro stagionale, senza vitto o alloggio garantiti [fonte: Reddit]. L’appello di SIB‑Confcommercio: dialogo e responsabilità condivisa Il SIB‑Confcommercio ha chiesto un coordinamento regionale tra istituzioni provinciali , Regione, Capitaneria di Porto, gestori e lavoratori per evitare il caos legato ai bandi demaniali e alle differenze tra Comuni [fonte: Altarimini]. Il presidente provinciale Riccardo Ripa ha definito l’incontro con l’ Assessorato al Turismo “ positivo e costruttivo ”, esprimendo l’intenzione di costituire un tavolo permanente . Allo stesso tempo, Antonio Capacchione , presidente nazionale del SIB‑Confcommercio , ha ricordato che gli stabilimenti balneari " nascono per garantire la sicurezza in spiaggia ", in linea con il Codice della Navigazione , e si pongono oggi come “ delegati dello Stato ” con un ruolo di pubblica utilità [fonte: Altarimini] - [fonte: Euroborsa]. In sintesi Tema : Sicurezza balneare - Situazione attuale : Elevata attenzione su spiagge; campagna “Spiagge Sicure” promossa nel 2025 [fonte: Euroborsa]; Tema : Sciopero a Rimini - Situazione attuale : Protesta diversa: non ha interrotto i servizi, ma ha coinvolto i turisti [fonte: ANSA.it], [fonte: Newsrimini], [fonte: Il Resto del Carlino]; Tema : Mancanza di bagnini - Situazione attuale : Circa 4.000 figure mancanti in Italia; stipendio e condizioni poco attrattivi [fonte Reddit]; | Tema : Richiesta di dialogo - Situazione attuale : Il SIB ha chiesto un tavolo con istituzioni, Capitaneria, sindacati e lavoratori ([Altarimini][7]) | Verso una soluzione condivisa L'appello del SIB‑Confcommercio a un dibattito franco con istituzioni provinciali e regionali, Capitaneria di Porto, colleghi e lavoratori, non è solo simbolico. È una proposta concreta che tende a determinare quanto segue: Definire un calendario stagionale chiaro (già in parte normato dal DL 73/2025 ) [fonte: Euroborsa]; Garantire la presenza effettiva e continua del servizio di salvataggio , anche negli orari centrali; Migliorare le condizioni lavorative , con contratti e compensi adeguati; Realizzare campagne di formazione e informazione rivolte agli operatori e al pubblico , come "Radio Balneare" e dimostrazioni pratiche in spiaggia [fonte: Euroborsa]. Solo con una strategia integrata — che metta al centro la tutela dei bagnanti e il ruolo dei bagnini come garanti della sicurezza — si può affrontare l’incertezza normativa, garantire il servizio e restituire credibilità a un modello turistico italiano da difendere. Conclusione La questione dello "sciopero dei bagnini" mette in luce non solo le difficoltà legate ai "bandi demaniali" e alla "mancanza di chiarezza normativa", ma anche le conseguenze dirette sulla "sicurezza in mare". In questo contesto, l’iniziativa del SIB‑Confcommercio — che invita a un confronto aperto e costruttivo — rappresenta un passo importante verso soluzioni condivise . Ma serve rapidità, ascolto e responsabilità da parte di tutti per evitare che le prossime stagioni balneari siano segnate da altre emergenze e tensioni. ------------------------ Per approfondimenti sull'argomento: [1]: https://euroborsa.it/sib-confcommercio-spiagge-sicure.aspx?utm_source=chatgpt.com " Il Sib Confcommercio rilancia la prevenzione con la campagna “Spiagge Sicure”" [2]: https://www.confcommercio.it/-/sicurezza-in-spiaggia?utm_source=chatgpt.com "Prevenzione annegamenti, Sib Fipe-Confcommercio presenta l'iniziativa “Spiagge Sicure” | Confcommercio" [3]: https://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2024/08/08/balneari-a-rimini-sciopero-con-calici-alzati-insieme-a-ospiti_dd10ac65-4b2a-4e82-a5d4-04a017cd486d.html?utm_source=chatgpt.com "Balneari: a Rimini sciopero con 'calici alzati insieme a ospiti' - Notizie - Ansa.it" [4]: https://www.reddit.com/r/oknotizie/comments/1enyux0?utm_source=chatgpt.com "Sciopero degli ombrelloni, guerra di cifre sull’adesione: per gli organizzatori è stato un successo per il Codacons un flop" [5]: https://www.corriereromagna.it/home/bagnini-dimezzati-all-ora-di-pranzo-marinai-di-salvataggio-verso-lo-sciopero-JH854812?utm_source=chatgpt.com "Rimini. Bagnini dimezzati all’ora di pranzo, Associazione marinai di salvataggio verso lo sciopero" [6]: https://www.reddit.com/r/Italia/comments/1b6bl5a?utm_source=chatgpt.com "Bagnini \"introvabili\": secondo operatori balneari intervistati da Repubblica ne \"mancano\" 4 mila." [7]: https://altarimini.it/il-futuro-della-spiaggia-tra-bandi-e-nuove-regole-sul-salvamento-rischio-caos-serve-coordinamento.php?utm_source=chatgpt.com "Il futuro della spiaggia, tra bandi e nuove regole sul salvamento: \"Rischio caos, serve coordinamento\" - Altarimini" [8]: https://www.newsrimini.it/2024/08/caos-concessioni-a-rimini-i-bagnini-preferiscono-il-brindisi-allo-sciopero/?utm_source=chatgpt.com "Caos concessioni. A Rimini i bagnini preferiscono il brindisi allo sciopero • newsrimini.it" [9]: https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/protesta-in-spiaggia-i-bagnini-non-chiudono-gli-ombrelloni-brindiamo-coi-turisti-08636aa3?utm_source=chatgpt.com "Protesta in spiaggia. I bagnini non chiudono gli ombrelloni : \"Brindiamo coi turisti\""

  • DAL GOVERNO CENTRALE POTERI E NUOVE SFIDE A ROMA CAPITALE

    Ddl Costituzionale: Governance più snella e reattiva, ma anche maggiore responsabilità per l'amministrazione locale articolo di Massimo Catalucci ROMA - 31 luglio 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimo.catalucci.it ) - Il governo Meloni ha deciso di intraprendere una strada di grande impatto per la Capitale : con il recente via libera del Consiglio dei Ministri (Cdm) , il ddl costituzionale che assegna a Roma Capitale un ampio spettro di poteri su questioni centrali per lo sviluppo e il governo della città è stato finalmente approvato. Si tratta di un passo importante che segna una svolta per la governance della capitale, consentendo al Campidoglio di legiferare autonomamente su settori cruciali come il trasporto pubblico local e, l’ urbanistica , la gestione del territorio , e la v alorizzazione dei beni culturali , per citarne alcuni. Roma sotto la lente: Un potere sostanziale, ma anche una grande responsabilità Questa mossa si inserisce in un quadro di maggiore autonomia per Roma , che, pur trovandosi oggi ad affrontare numerose difficoltà (dai trasporti pubblici al traffico, dalla gestione dei rifiuti alla sicurezza), potrà ora agire con maggiore libertà per risolvere le problematiche urgenti della Capitale. Il provvedimento è visto come un' opportunità di crescita , ma non privo di rischi . Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha così commentato il Ddl Costituzionale: " La capitale d'Italia è Roma. E Roma non è una città come le altre , è la città Eterna, è la capitale del cristianesimo, è la capitale del Mediterraneo, ma è anche il Comune più popoloso e più esteso della nazione ". " Roma custodisce la maggiore concentrazione di beni storici e culturali al mondo, ospita il Vaticano, gli organi costituzionali, numerose organizzazioni internazionali, e rappresentanze diplomatiche - a continuato la Premier che ha poi aggiunto - Eppure, a fronte di tutto questo, del ruolo che Roma ha, delle funzioni che svolge, del peso che sostiene per adempiere a quel ruolo, a quelle funzioni, è governata di fatto con gli stessi poteri di un comune da poche migliaia di abitanti ". Questa riforma segna un passaggio importante per Roma che potrà prendere decisioni rapide ed efficaci, rispondendo direttamente alle esigenze di una città complessa e unica al mondo, slegata dal consenso del Governo Centrale. Pieni poteri, quindi, al Campidoglio che disporrà degli strumenti necessari per affrontare le problematiche quotidiane, ma avrà, altresì, la responsabilità di trovare soluzioni, senza delegare le colpe a terzi, nello specifico all'esecutivo centrale che non sempre ha potuto dare risposte tempestive." Secondo Meloni, il suo governo ha agito per consentire una governance più snella e reattiv a, ma anche per responsabilizzare maggiormente l'amministrazione locale romana. " Grazie a questa riforma - ha concluso Giorgia Meloni nel suo intervento video diffuso nel web - potremo finalmente restituire a Roma il valore che merita e che la storia le riconosce . Tutte le nazioni degne di questo nome si rendono conto di quanto siano i mportanti la credibilità, il prestigio, l'autorevolezza della propria Capitale . E noi non vogliamo più essere da meno perché investire su Roma significa investire sul futuro stesso della nazione ". Roma Capitale: Le aree interessate dalla riforma Il ddl stabilisce che Roma Capitale acquisisca poteri legislativi in alcune aree fondamentali per la città: Trasporto pubblico locale : Roma avrà maggiore autonomia nella gestione dei trasporti, una mossa che potrebbe contribuire a migliorare la qualità del servizio e ad adeguarlo alle esigenze di una città che cresce continuamente. Urbanistica e governo del territorio : A Roma sarà consentito adottare politiche urbanistiche più adeguate e mirate, cercando di superare la frammentazione e la lentezza burocratica che hanno storicamente rallentato il processo di sviluppo e riqualificazione urbana. Commercio, artigianato e turismo : Potranno essere varate politiche locali più mirate per incentivare il commercio e il turismo, settori economici fondamentali per la Capitale. Polizia amministrativa locale : Il Campidoglio avrà più autonomia nel gestire la sicurezza e il controllo delle attività economiche e sociali. Beni culturali e servizi sociali : Roma potrà investire in maniera più diretta nella tutela e valorizzazione del suo patrimonio culturale, ma anche nei servizi sociali, rispondendo in modo più efficace ai bisogni della sua popolazione. Edilizia residenziale pubblica : Un'area di grande interesse per rispondere all'emergenza abitativa della città, con il compito di creare politiche più efficaci per la costruzione di nuove case popolari. Un rischio o un'opportunità? Sebbene la riforma conferisca nuovi poteri, essa implica anche nuove responsabilità. L ’amministrazione capitolina non avrà più scuse : eventuali inefficienze e ritardi nei servizi non potranno più essere attribuiti al governo centrale. Sarà Roma a dover gestire, in prima persona, i problemi che da anni affliggono la Capitale . Se l’autonomia è una grande opportunità , la responsabilità politica e amministrativa ora è tutta del Campidoglio , che avrà l'onere di migliorare concretamente la vita dei romani. In questo modo, chi governa e governerà in seguito la città eterna, non avrà più alibi a cui appellarsi, salvo situazioni imponderabili, che s fuggono al calcolo o a una precisa valutazione preventiva per cui hanno una natura indeterminabile ed imprevedibile . Questo ddl costituzionale rappresenta, dunque, una sfida per la giunta capitolina . La vera domanda ora è: le conoscenze, le competenze e la preparazione politica di chi governa e governerà Roma, sono e saranno all'altezza dei poteri assegnati dal Governo centrale al Campidoglio per far fronte a un compito così gravoso, ma anche fondamentale per la crescita della Capitale? La città ha bisogno di amministrazioni capaci di trasformare questo potere in azioni concrete e visibili. Saranno i fatti a dare le risposte che tutti i romani attendono da decenni . Conclusioni: Potenziale di crescita, ma non senza sfide La decisione del governo Meloni di assegnare a Roma Capitale maggiori poteri rappresenta un passo importante per il futuro della città. Se da un lato questa riforma potrebbe finalmente consentire alla Capitale di affrontare in modo più diretto le sue sfide storiche, dall'altro comporta una grande responsabilità per chi amministrerà Roma. La capacità dell'amministrazione capitolina di usare questi poteri in modo efficace sarà cruciale per garantire uno sviluppo urbano sostenibile , una maggiore efficienza dei servizi e un futuro prospero per tutti i cittadini romani . Roma, finalmente, avrà gli strumenti necessari per riprendersi il proprio futuro . Ora, non resta che aspettare di vedere se riuscirà a sfruttarli nel miglior modo possibile.

  • ALLARMISMO MEDIATICO E IMPATTO SULLA SALUTE MENTALE E SUL NOSTRO STILE DI VITA

    Stiamo creando una società che ci vuole sempre più ansiosi e paurosi. Un modo studiato da chi vuole controllare le menti delle masse? articolo di Massimo Catalucci ARDEA - Mercoledì, 30 luglio 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Tutti abbiamo ancora bene impresse nella nostra mente le terrificanti scene dei camion in colonna che trasportavano decine di morti, mentre sfilavano per le vie di Bergamo in un silenzio generale assordante , come fosse un film fantascientifico. Tutto era ai limiti della realtà e tutti eravamo sconvolti da quello che stava succedendo, eravamo smarriti, ci sentivamo inermi e senza soluzione , davanti a quella che era stata annunciata come la più grande pandemia di massa che aveva colpito l'intera popolazione mondiale . E quell' esperienza, cui nessuno di noi si è potuto sottrarre e a cui, comunque, non tutti successivamente, abbiamo reagito allo stesso modo quando ci fu chiesto di piegarci alle direttive (direi di più alle imposizioni sanitarie ) calate dall'alto dai nostri Governi, ha comunque lasciato in noi un segno indelebile di come la comunicazione di massa può essere usata quale arma per stravolgere le menti e i cuori delle persone che, a loro volta, possono perdere il contatto con la realtà e lasciarsi trascinare nel vortice del caos che si è venuto a concretizzare in un determinato contesto. Viviamo nell'era in cui le informazioni viaggiano alla velocità della luce ; le notizie che riceviamo istantaneamente e in modo continuo e costante nell'arco delle ventiquattr'ore, ci sottopongono a continui allarmismi diffusi dai mezzi e dagli strumenti della comunicazione (radio e tv giornali, quotidiani telematici, social media; TV, PC, Tablet, Cellulari), alimentati spesso da notizie drammatiche e catastrofiche . Queste hanno un impatto profondo sulla nostra salute mentale . Questo fenomeno, che esacerba sentimenti di paura, ansia e panico , sta rendendo difficile per molti di noi, vivere una vita serena, trasportandoci in uno stato di incertezza costante . L'ultima notizia allarmante in ordine cronologico e che tiene banco in questi giorni, è la febbre West Nile, una malattia virale trasmessa dalle zanzare che, stando alle notizie che circolano, può causare sintomi lievi simili a quelli influenzali , ma in alcuni casi può portare a complicazioni più gravi . E' sufficiente questa ulteriore notizia , anche se i dati dicono che l'incidenza della mortalità è ridottissima e coinvolge principalmente persone deboli ultra settantacinquenni, per far riemergere in molti i fantasmi di un passato sedicente "pandemico" recente , sconvolgente, in cui tutti siamo passati. Segno quest'ultimo, di come il germe della paura e dell'ansia, si sia insidiato in noi dall'epoca dei fatti del Covid-19. Il Ruolo dei Media: Un Fuoco che Alimenta la Paura I media, soprattutto durante la crisi pandemica, hanno amplificato ogni notizia legata al virus , mettendo in luce i numeri delle vittime, l'espansione del contagio e le misure di lockdown, senza dare spazio alla comprensione della situazione globale e al benessere psicologico delle persone . Ma al contempo, in particolare i media nazionali, per possibili influenze politiche, hanno anche seguito una linea che escludeva la possibilità di esprimersi a quella voce, sempre autorevole della scienza medica, che cercava di placare l'allarmismo che si stava sviluppando tra la popolazione, indicando, altresì, percorsi sanitari che avrebbero potuto salvare molte vite , utilizzando terapie alternative in contrapposizione ad un vaccino che veniva presentato come unica soluzione a quella che era stata indicata come la pandemia da covid-19 In questo clima di emergenza , le informazioni venivano trasmesse in modo urgente e con toni che avevano, sicuramente, effetti collaterali sulla psiche dei cittadini . Il pericolo di questa comunicazione allarmista è che, a lungo andare, le persone finiscono per vivere in uno stato di stress cronico . Il cervello umano, di fronte a stimoli ripetuti e ansiogeni, si attiva in modalità di "allerta" , inducendo una continua risposta fisiologica di paura . Questa costante tensione provoca disagi, come insonnia, aumento della frequenza cardiaca, difficoltà di concentrazione e, nei casi più gravi, veri e propri disturbi psicologici . In sintesi, si diventa deboli psicoemotivamente e si è più propensi a seguire i suggerimenti che ci arrivano, senza filtrarli con la giusta razionalità e senso di riflessione consapevole dei fatti stessi che si stanno susseguendo. Ansia e Stress: La Nuova Epidemia Psicologica L'esperienza del lockdown ha portato molti a sentirsi intrappolati, sia fisicamente che mentalmente . L'impossibilità di uscire, la riduzione delle interazioni sociali e l'ansia costante legata alla pandemia hanno creato una spirale negativa, dove la paura della malattia si è mescolata con l'incertezza economica e sociale. Per alcune persone, questo periodo è stato un vero e proprio trauma che ha reso difficile riprendere la vita normale anche dopo la fine delle restrizioni . L'impatto più forte si è avvertito soprattutto tra i più vulnerabili , come anziani , persone con problemi di salute mentale preesistent i e coloro che vivevano in situazioni familiari difficili . Tuttavia, anche chi apparentemente stava bene si è trovato ad affrontare sfide psicologiche inaspettate , come un senso di impotenza e disconnessione dalla realtà . Vivere Sospesi: Un Sentimento di Incertezza Oggi, a distanza di qualche anno, la sensazione di vivere sospesi tra paura e speranza sembra non essersi attenuata. Il ricordo di quei giorni di chiusura forzata continua a riflettersi nelle nostre paure quotidiane. Ogni notizia, anche se non più legata al COVID-19, evoca un senso di vulnerabilità: una nuova minaccia sembra sempre essere dietro l'angolo . I media continuano a mantenere un ciclo continuo di allarme. Le crisi politiche, i disastri naturali, le minacce terroristiche e la continua diffusione di notizie sensazionalistiche alimentano una cultura della paura che mina la nostra serenità mentale . In questo contesto, molti si trovano a vivere con la costante paura di "qualcosa che possa accadere" o di perdere ciò che hanno, creando una frattura tra la vita quotidiana e una percezione distorta della realtà. La Necessità di Un Nuovo Approccio alla Comunicazione Per uscire da questa spirale di allarmismo e ansia, è fondamentale adottare un nuovo approccio alla comunicazione . I media, pur nella loro funzione di informare, devono essere consapevoli dell’impatto psicologico che possono avere sulle persone. È necessario un cambiamento di paradigma che non solo riporti le informazioni in modo preciso e bilanciato, ma che sappia anche dare voce alle storie di resilienza, speranza e superamento , così da non lasciare i cittadini prigionieri di una narrazione di paura. La Strada verso la Serenità Superare l'effetto dell'allarmismo mediatico non significa ignorare le problematiche reali, ma riuscire a fare fronte ad esse con maggiore lucidità e serenità . La consapevolezza, l’informazione equilibrata e il supporto psicologico sono gli strumenti per restituire alle persone una sensazione di controllo e benessere. Solo così sarà possibile vivere senza la paura costante di essere sopraffatti da eventi che, purtroppo, sono al di fuori della nostra capacità di gestione. Conclusione L'informazione è un potente strumento che può educare, sensibilizzare e proteggere, ma quando viene utilizzata in modo allarmistico, può diventare una vera e propria minaccia per la nostra salute mentale . È necessario un equilibrio, un'informazione che non causi ansia, ma che promuova la consapevolezza e la resilienza . La sfida per il futuro è quella di imparare a vivere consapevolmente in un mondo che cambia rapidamente, senza farsi sopraffare dalla paura . ------------------------------------------------------ NOTE : [immagine in copertina: Titolo originale:  Skrik (in norvegese) - Autore: Edvard Munch, pittore norvegese - È stato dipinto in tre versioni a olio realizzate tra il 1893 e il 1910 ( conservate due presso la Galleria Nazionale di Oslo, e una –la più recente- al Munch Museum ), una versione a pastello conservata presso un anonimo collezionista e in una serie di incisioni]

  • GOVERNO MELONI - RIFORMA DELLA GIUSTIZIA - SULLE ORME DI GIOVANNI FALCONE

    L’eredità di Giovanni Falcone è un punto di riferimento imprescindibile , un invito a riflettere e a migliorare un sistema “indistinguibile” nelle sue componenti  e incapace di garantire la vera indipendenza della magistratura articolo di Massimo Catalucci ROMA - Sabato, 26 luglio 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Era il 3 ottobre 1991, quando Giovanni Falcone rilasciò un'intervista a Mario Pirani per " Repubblica " , dove si affrontarono temi di fondamentale importanza per la giustizia italiana , come la riforma Vassall i e l'introduzione di un nuovo codice di procedura penale . Le parole del grande Magistrato, sono rimaste indelebili nel tempo e sono oggi oggetto di riflessione , soprattutto alla luce di quanto sta accendendosi nel dibattito politico e giuridico attuale. Falcone parlò di un sistema accusatorio che, secondo lui, avrebbe dovuto essere basato su una netta distinzione tra le figure del pubblico ministero (Pm) e del giudice . Un principio che, all'epoca, sembrava un'utopia ma che oggi risuona più che mai, in un contesto dove anche il ministro Carlo Nordio , a distanza di più di trent'anni, si trova ad affrontare accuse simili a quelle che Falcone subiva. Il sistema accusatorio e la separazione delle carriere Falcone, con il consueto rigore che lo contraddistingueva, spiegò come un sistema accusatorio debba fondarsi su un pubblico ministero che non solo raccoglie e coordina le prove, ma che deve possedere competenze, esperienze e una preparazione tecnica che vanno ben oltre la semplice funzione di accusa. Il suo compito non si esaurisce nel formulare l’imputazione, ma deve rispondere a un obiettivo preciso: perseguire la verità attraverso la ricerca di prove nel dibattimento. In questa visione, il PM rappresenta una parte in causa, ed è quindi fondamentale che non abbia alcun tipo di " parentela " con il giudice, figura che deve restare neutrale e al di sopra delle parti. Ma qui emergeva una contraddizione profonda del sistema giuridico italiano dell'epoca: il fatto che la formazione e le carriere di giudici e pubblici ministeri fossero unificate, con destinazioni e ruoli intercambiabili, rendeva difficile mantenere una separazione netta tra i due ruoli . Falcone, con lucidità, sottolineò come questa unificazione avesse finito per “ indistinguere ” le figure del giudice e del pubblico ministero , minando così il " principio di indipendenza e imparzialità" del sistema giudiziario. " Chi, come me, sostiene la necessità di una differenziazione strutturale nelle competenze e nelle carriere di PM e GIP, viene accusato di voler sottomettere il PM al controllo dell’Esecutivo " - affermò all'epoca il grande ed eroico Magistrato. Un'accusa che oggi appare tanto più rilevante alla luce delle polemiche politiche in corso riguardo alla separazione delle carriere e che si rinnova nei confronti del Ministro Nordio, da parte dei partiti di opposizione che, non si può escludere, vorrebbero mantenere lo stato di cose attuali, per evidenti vantaggi di parte e per abbattere gli avversari politici (la storia di Berlusconi dalla sua scesa in campo politico, insegna...). L'accusa di "nemico dell'indipendenza del magistrato" Falcone si trovò spesso accusato, per la posizione da lui intrapresa, di essere un " nemico dell'indipendenza del magistrato " e di essere nostalgico della " discrezionalità dell'azione penale ", con il timore di voler ristabilire un controllo maggiore dell'Esecutivo sulla magistratura. Tutt'altro, era il tentativo di accuse accuse pretestuose di chi non ama la trasparenza, l'ordine, la neutralità della Magistratura, chi non ama l'onestà e lo sviluppo della propria Nazione. Questa pratica esercitata a suo tempo nei confronti di Giovanni Falcone ed oggi di Carlo Nordio , miravano e mirano tutt'oggi a screditare uomini che dedicano la propria vita alla lotta contro la criminalità organizzata e che si sono battuti e si battono per un sistema giuridico più giusto ed efficace e per garantire alla nostra Patria, credibilità in un contesto democratico, ma forte di un Governo fermo nelle proprie scelte, che mira ad evitare che la Magistratura stessa possa essere " tirata per la giacchetta " dalla politica e usata a proprio piacimento. Ed oggi, quell'ala politica del nostro paese che per decenni ha caldeggiato l'unione delle carriere nella Magistratura, muove le stesse accuse nei confronti del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio . Le critiche che hanno travolto il Ministro del Governo Meloni , accusato di voler limitare l'indipendenza della magistratura e di piegarla agli interessi politici, rispecchiano le stesse accuse che Falcone aveva dovuto affrontare. Questi parallelismi dimostrano quanto poco sia cambiato nel tempo il dibattito sulla struttura della giustizia in Italia, ma al contempo, dimostrano come la visione di Giovanni Falcone sia ancora viva in chi, come lui, ama la giustizia, quella basata sulla trasparenza e che esclude la possibilità del Magistrato di avere conflitti di interesse in sede giudiziale. Un’eredità che non si può ignorare L’intervista del 1991 non è soltanto una testimonianza della lucidità e della visione del Magistrato siciliano, ma anche un monito su come il sistema giuridico italiano continui a essere in continua evoluzione , con alcune contraddizioni che sembrano ripetersi nel tempo . Se da un lato si è tentato di migliorare il sistema giudiziario, dall'altro si continua a dibattere sulla separazione delle carriere e sull'indipendenza della magistratura. Le parole di Giovanni Falcone rimangono, quindi, oggi più che mai rilevanti. La sua visione di un sistema accusatorio che rispetti la separazione delle carriere e l'indipendenza delle funzioni , senza confondere i ruoli di giudice e pubblico ministero, resta una proposta fondamentale per il rinnovamento della giustizia in Italia . Un obiettivo che, purtroppo, continua a scontrarsi con resistenze politiche e professionali che sembrano non voler abbandonare il vecchio sistema , ben lontano dalla separazione delle carriere proposta da Falcone. In un’Italia che sta ancora cercando di dare risposte efficaci alla questione della giustizia, l’eredità di Giovanni Falcone è un punto di riferimento imprescindibile , un invito a riflettere e a migliorare un sistema che, come lui stesso diceva, è troppo spesso “indistinguibile” nelle sue componenti e, per questo, incapace di garantire la vera indipendenza della magistratura .

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