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IL PARLAMENTO APPROVA IL DECRETO LEGGE "TERRA DEI FUOCHI"

  • Immagine del redattore: Massimo Catalucci
    Massimo Catalucci
  • 3 ott
  • Tempo di lettura: 5 min
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Un passo importante alla lotta alla criminalità organizzata in Campania e volta alla tutela dell'ambiente e della salute pubblica. Ma a sud di Roma, la situazione non è migliore...  


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  • articolo di Massimo Catalucci


ROMA - Venerdì, 3 ottobre 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it) - Il Parlamento italiano con l’approvazione definitiva del decreto-leggeTerra dei Fuochi", fa un passo avanti nella lotta contro la Camorra e ai trafficanti di rifiuti.


Una promessa mantenuta dal governo, non solo nei confronti dei cittadini di Napoli e Caserta, ma di tutti gli italiani, perché ogni azione dell’esecutivo protratta a ripristinare la legalità, laddove la criminalità organizzata la vuole fare da padrone, è un diritto/dovere di chi governa il Paese.


Restituire ai territori della nostra nazione un ambiente pulito e sano, significa salvaguardare la natura e contestualmente, la salute pubblica.


Un passo importante quello del governo che, a seguito dell’applicazione nei primi due mesi del decreto, ha già fatto registrare risultati significativi, riconosciuti anche dai magistrati e dalle Forze dell’Ordine che, quotidianamente, sono sui territori per riportare il rispetto della legalità.


Dopo questo traguardo importante raggiunto, il governo vuole continuare a lavorare sia sul fronte della repressione di atti illegali e delle discariche abusive inquinanti, e procedere alle bonifiche necessarie nei luoghi che presentano un alto tasso di nocività nei terreni e nelle falde acquifere, per sconfiggere la criminalità organizzata e per costruire un’Italia che rispetti il suo ambiente e la salute delle persone.


La provincia Sud di Roma come la "terra dei fuochi"


In Italia, però, non esiste solo una "terra dei fuochi" in Campania, ma sono tante le zone ad alto rischio di inquinamento ambientale per discariche abusive, smaltimento rifiuti industriali e discariche autorizzate che trattano i rifiuti non adeguatamente, nel rispetto della natura e della salute pubblica, con un impatto ambientale alto su questi ultimi.


Alle porte di Roma, ad esempio, nella provincia a sud della Capitale, fa discutere da anni quanto sta avvenendo, tra le pendici dei castelli romani e il litorale romano che comprende Pomezia e Ardea. Qui, è in atto un inquinamento molto alto che mette a rischio l’ambiente e la salute pubblica, dato da discariche abusive che crescono come funghi di giorno in giorno su tutto il territorio, alimentate da persone senza scrupoli e da criminali, ma è anche un’area, questa, dove le discariche autorizzate, si veda quella di Roncigliano (oggi chiusa perché satura con i sette invasi stracolmi di rifiuti) e quella che si vorrebbe realizzare con la costruzione dell’inceneritore (termovalorizzatore) a Santa Palomba, contribuiscono e contribuirebbero, laddove si dovesse dare seguito al nuovo impianto di smaltimento dei rifiuti voluto dal Sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, cui sono stati attribuiti poteri speciali, e altre punti di smaltimento rifiuti nel territorio di Pomezia e Aprilia, a incentivare il tasso d'inquinamento nell'intera area.


Ricordiamo che la provincia a sud della Capitale d’Italia, è fortemente caratterizzata da aziende agricole e il danno dato da un forte inquinamento dell’aria, del terreno e delle falde acquifere, oltre che all'ambiente e alla salute delle persone, ricadrebbe anche sull'economia delle aziende stesse che si vedrebbero revocate le certificazioni di qualità (DOP, DOC, ecc.) a causa della contaminazione da agenti inquinanti, senza parlare del danno che aggredirebbe le aziende agricole produttrici di generi agroalimentari biologici.  


Questo quadro preoccupa molto i cittadini residenti e le aziende agricole che persistono in questi luoghi, per cui le misure adottate dal decreto “Terra dei Fuochi”, dovrebbero essere il pretesto per dare seguito ad una bonifica anche in questo territorio e ad altri che si trovano nelle stesse condizioni o peggio, partendo dal freno che si dovrebbe mettere ai poteri speciali assegnati al Sindaco di Roma Gualtieri che, secondo quanto emerso dalle ricerche poste in atto dall'Unione dei Comitati contro l'inceneritore a Santa Palomba, hanno "aggirato" la legge, che dovrebbe essere uguale per tutti.


Ma il Sindaco Gualtieri, sembra intenzionato a non fermare la costruzione dell'inceneritore a Santa Palomba e allora, i movimenti cittadini nati a seguito del degrado ambientale che insiste nella provincia a sud di Roma, chiedono al governo che venga arrestato tale processo e sperano che, contestualmente, vengano bonificate le aree già contaminate da rifiuti tossici sparsi qua e là, abusivamente e legalmente, e che si provveda a studiare alternative valide che possono salvaguardare l'ambiente, che già soffre a causa delle tante industrie che persistono nella zona, tra queste, alcune molto impattanti per l’ambiente stesso e la salute pubblica.


Intanto, i cittadini che vivono un forte degrado ambientale a sud della provincia di Roma, attraverso l’Unione dei comitati contro l’inceneritore a Santa Palomba, pochi giorni fa hanno presentato alla camera dei deputati, una petizione con 24.000 firme per chiedere al Governo di mettere un freno alla concentrazione dei poteri nelle mani del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e ristabilire la legalità in un processo di costruzione del nuovo inceneritore, che sembrerebbe nascondere troppe "anomalie" legali.


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