top of page

IL DERBY DELLA PAURA - CHI RISCHIA DI PIU' TRA LAZIO E ROMA?

  • Immagine del redattore: Massimo Catalucci
    Massimo Catalucci
  • 21 set
  • Tempo di lettura: 9 min
ree

A sole quattro giornate dall'inizio del campionato, il derby della Capitale per biancocelesti e giallororssi, rappresenta già un passaggio delicato per determinare il cammino in questa stagione di entrambe le compagini


ree
  • articolo di Massimo Catalucci

ROMA - Domenica, 21 settembre 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it) - Oggi l’Olimpico, nella gara del "lunch-time" (ore 12:30), si accenderà ancora una volta per la stracittadina più attesa del calcio italiano: Lazio contro Roma. Ma questa volta, più che il solito spettacolo di colori, passione e rivalità secolare, si respira un’aria tesa, condita dalla paura di perderlo.


E in effetti, per come vi arrivano le due squadre, potremmo definirlo "il derby della paura".


Lazio e Roma giungo a questo big-match con le spalle al muro, segnate da un inizio di campionato complicato, sia sul piano dei risultati che sul fronte psico-emotivo. E proprio per questo, perdere domenica potrebbe avere conseguenze devastanti.


Lazio: crisi di risultati e morale non al meglio


La Lazio è quella che, numeri alla mano, arriva peggio al derby. Dopo le due brutte sconfitte esterne contro Como e Sassuolo, la classifica è impietosa: zona medio-bassa, pochissimi punti e una squadra che sembra non riuscire a trovare un’identità. Il gioco latita, i leader sono appannati, e il tecnico biancoceleste  –  seppur godendo della fiducia della società – sa che questa gara non si può, assolutamente, perdere. E' ancora presto per tirare le somme, ma il derby in questa fase non aiuta a lavorare con la tranquillità che ci vorrebbe.


A preoccupare non è solo il rendimento in campo, ma anche lo stato psicologico del gruppo: la squadra appare poco determinata, contratta, non fluida nel gioco. Il derby diventa così non solo una partita da giocare, ma un ostacolo da superare senza ulteriori ferite. Vincere significherebbe rilanciarsi, perdere vorrebbe dire sprofondare in una crisi che potrebbe diventare preoccupante.


Roma: risultati altalenanti e tensione latente


Sul fronte giallorosso la situazione è leggermente migliore, ma solo in apparenza. La Roma ha raccolto qualche punto in più, ma le prestazioni continuano a non convincere: la gara interna contro il Torino, persa per uno a zero, ma anche quella vinta in casa per uno a zero nella prima giornata contro il Bologna, hanno evidenziato alcune lacune nella squadra di Gasperini. Una sconfitta nel derby potrebbe aprire un caso e rallentare il percorso di crescita voluto dal tecnico giallorosso.

Quindi, anche la Roma ha da perdere in termini di credibilità. Una caduta in questa gara così simbolica aprirebbe una ferita profonda, difficile da rimarginare. Il rischio è quello di entrare in una spirale negativa difficile da gestire, con ripercussioni pesanti su tutto il prosieguo del campionato.

 

Il peso della tradizione: una gara da “tripla”

 

Il derby di Roma, si sa, non è mai una partita normale. È una sfida in cui saltano schemi, classifiche, logiche e momenti. Non conta come ci arrivi, conta come lo giochi. E proprio per questo, i pronostici sono da "tripla" sulla schedina: 1 X 2. Ma mai come quest’anno, il pareggio potrebbe essere l’epilogo più utile per entrambe.

Un pareggio permetterebbe alla Lazio di fermare l’emorragia e alla Roma di non cadere in un vortice di polemiche. Sarebbe una tregua più che un punto, un respiro profondo per lasciarsi alle spalle questa gara particolare, prima di ripartire.

E se il pareggio da un punto di vista razionale appare come il risultato più scontato, viste le situazioni attuali di entrambe le squadre, da un punto di vista emotivo, ogni tifoso, da una parte e dall'altra, spera nel colpaccio per aggiudicarsi la stracittadina.


Rischi e prospettive


Per la Lazio, perdere il derby significherebbe mettere a repentaglio la stagione già a settembre. Non solo dal punto di vista dei punti, ma anche – e soprattutto – sul piano motivazionale. Con una rosa poco abituata alla pressione, una caduta nella partita più sentita dell’anno potrebbe aprire scenari più che problematici: forse non si può immaginare un esonero, ma se il tecnico non dovesse avere a breve risposte concrete dai suoi giocatori, potrebbe essere lui stesso a dimettersi?  Il malcontento crescerebbe nella tifoseria già scontenta della gestione Lotito? Che campionato si prospetterebbe per la Lazio?

Per la Roma, invece, una sconfitta farebbe saltare gli equilibri precari costruiti finora. Il rischio è quello di passare da un inizio incerto a una vera crisi. Il calendario non aiuta e lo spettro della contestazione è dietro l’angolo. Perdere il derby significherebbe aprire un “caso Roma” a tutti gli effetti.


Una partita che pesa più dei 3 punti


Il derby del 21 settembre 2025 non è solo Lazio-Roma. È molto di più. È una sfida che potrebbe segnare un prima e un dopo nella stagione di entrambe. È una partita che fa paura, perché il peso emotivo, stavolta, supera quello tecnico. E forse, proprio per questo, un pareggio sarebbe accolto come un mezzo sollievo. Ma si sa, il derby non fa sconti, e alla fine solo il campo potrà decidere chi dovrà fare i conti con le proprie paure.


Le dichiarazioni degli allenatori nel pre-gara



ree

MAURIZIO SARRI - Intervista al tecnico biancoceleste rilasciata ieri a SKY - "Castellanos sembra recuperabile, Rovella valutiamo oggi. Gli altri infortunati restano fuori, forse riusciamo a portare in panchina Patric che ieri ha fatto parte dell'allenamento con la squadra. Sarebbe una panchina più simbolica che effettiva".


"Le squadre di Gasperini sono fisiche e aggressive. È una valutazione corretta. Bisogna essere su alti livelli tecnici per mandare a vuoto questo livello di aggressività".


"Se parte in vantaggio non mi importa nulla - riferito alla Roma NDR. Il derby è una partita tra due popoli che, dal punto di vista sportivo, si odiano. Io voglio che la squadra vada in campo e lotti per il nostro popolo. Il resto non mi importa".


Il tecnico biancoceelste ha detto ieri che che controllo su Dele Bashiru è risultato negativo, quindi oggi farà parte dei convocati che poi aggiunge cosa serve alla Lazio per essere più incisiva - "Il Sassuolo ci aspettava con un blocco difensivo basso ed è difficile attaccare in queste situazioni. Serve maggiore coraggio nelle scelte per giocare dentro e renderci conto delle nostre caratteristiche. Dobbiamo attaccare gli spazi e non palleggiare nella nostra metà campo".


"No, la differenza è emozionale e motivazionale - risponde Sarri a chi gli chiede se ci sono differenze con altre gare nella preparazione del derby - Questo si riflette in un livello di attenzione più alto dei giocatori. Le emozioni sono superiori rispetto alla tecnica in questa partita".


"Pedro giocherà la partita, non so se in parte o dall'inizio. Bisogna valutare cosa ci rimane a disposizione per poter cambiare la partita. Su Pedro facciamo grande affidamento: nelle partite importanti ha fatto sempre prestazioni importanti. Pedro stiamo cercando di preservarlo facendolo giocare ma senza mettere a rischio di un 90 minuti a inizio stagione. Inoltre, ha avuto una tendinite bilaterale, quindi è una gestione che prende in considerazione diverse cose".


"Se dipendesse solo da noi, gli ultimi 20 campionati li avremmo vinti noi. Gioco contro Gasperini da più di 20 anni, in questo arco di tempo è cresciuto il rispetto che ho nei suoi confronti come uomo e persona. È un grande allenatore, lo rispetto profondamente. In questa stagione alla Roma darà tanto. Domani è il derby, saremo parecchio contro".


"L'inconsapevolezza diventa poi consapevolezza in campo. Ho giocato sei derby, ne ho perso uno e ricordo solo quello. Ricordo la tristezza emotiva dei giorni successivi, quasi una vergogna a tornare al centro sportivo. Di questo stato d'animo ne ho parlato ai miei giocatori perché questo è il derby. Se non fai tutto quello che devi fare, rischi di deludere un popolo e se succede lo senti pesantemente addosso. Questo deve essere stampato in testa, non dovremo sbagliare nulla. Se devi far contento un popolo, lo devi vincere".


Alla domanda se le sensazioni che ha provato al ritorno alla Lazio sono le stesse di due anni fa, il tecnico risponde così: "Forse di più, perché il tempo ti fa affezionare all'ambiente e alla squadra. Quest'anno la sento di più sulle spalle".


"La squadra è molto ordinata, corta e compatta. L'obiettivo primario della società era dare maggiore solidità alla squadra e stiamo lavorando su questo. Piano piano ci stiamo riuscendo perché in tre partite abbiamo subito solo un gol su azione. C'è poi da tirare fuori la qualità, tra qualche mese avremo le idee definitive".


"Abbiamo fatto una bruttissima partita a Como, abbiamo fatto una buona partita a Verona, la partita di Sassuolo se mi chieda a me, allenatore, come siamo stati in campo a livello strutturale, la squadra è stata corta, compatta, ordinata, quindi ho fatto una buona partita dal punto di vista cattivo. Se mi chiedi l'interpretazione della partita, ti dico che c'è mancato qualcosa a livello di continuità di pressione, per quanto riguarda la fase difensiva c'è mancato qualcosa, e ne abbiamo parlato prima, a livello di qualità offensiva, ma quello è un aspetto che va un po' oltre il mio obiettivo. Se mi parli dell'aspetto puramente tattico, secondo me non abbiamo fatto una partita, mi parli dell'interpretazione che abbiamo avuto a livello qualitativo e di mentalità, potevamo fare molto, molto meglio. Noi abbiamo avuto 12 palle ferme a favore di loro due, abbiamo presso su palle ferme, quindi qualcosa abbiamo sbagliato".


"Sta crescendo piano piano - riferito a Zaccagni - ha subito un intervento e le difficoltà iniziali erano inevitabili. Come uomo è cresciuto, piano piano può diventare un capitano importante".


"Vecino è ancora nelle mani dell'area medica, spero che la prossima settimana ritorni a disposizione per iniziare ad allenarsi con noi. Isaksen si sta allenando da poco, questo è parte del problema. Il percorso per farlo tornare in condizione non è istantaneo".


"Voglio vedere da parte della squadra il lavoro sul campo che, in questo momento, non riusciamo a trasportare pienamente in partita. Siamo l'unica squadra che io ho allenato che mi lascia la sensazione di avere più ritmo e più intensità in allenamento che in partita. Quindi vuol dire che ancora qualcosa ci sta frenando in partita. Non lo so, dobbiamo essere più forti domani, caratterialmente".


"La probabilità che i ritmi siano alti, è alta. Io penso che l'orario alla fine sia pesante per entrambe, ma l'orario è una sconfitta del calcio, secondo me anche delle istituzioni. Un'ammissione di difficoltà nel mantenere l'ordine pubblico. Se c'è una partita per cui valga la pena morire per il caldo, quello è il derby".


"Nella stragrande maggioranza, i tifosi della Lazio sono persone pazienti. Li accomuna l'amore smisurato per questa maglia, in tanti anni di calcio l'ho visto solo qui e a Napoli. Da fuori si fa fatica a capire. Da dentro vedi un attaccamento viscerale per questa maglia e sarebbe importantissimo riuscire a trasmetterlo ai calciatori. Non è semplice, ma sarebbe importante".


"Forse un gioco più lento potrebbe dipendere dalle temperature, ma dipende dall'evoluzione del match e potrebbe essere più tattica. Bisogna prepararsi a tutti e due gli eventi perché determineranno poi la via che la partita può prendere".



ree

GIAN PIERO GASPERINI - Alcuni dicono giustamente che è una partita a sé, per tutto ciò che porta prima e dopo in città“.


Mi auguro che sia un derby combattuto in campo, ma che fuori ci sia più serenità. Va bene lo sfottò, ma non se poi ne derivano violenze. Con Sarri c’è rispetto reciproco, ormai sono tanti anni che ci sfidiamo e che sappiamo di affrontare un avversario complicato. Sarà bello trovarlo in questa partita e spero che la partita sia bella per il pubblico e che vengano messi in mostra i concetti sia miei che suoi“.


Sul campionato - “Sarà un campionato difficile e ancora più equilibrato. Sono contento del lavoro svolto in questi due mesi, sono entrato in contatto con i giocatori ed è importante. Devo ancora vivere bene la città e l’ambiente perché ho pensato solo al lavoro, ora comincerò a vivere gli orari e le settimane. Trovare una nuova sfida dopo 9 anni è stato bello, con giocatori nuovi e le mie idee, che ho portato sempre con me e che cercherò di proporre anche qui a Roma. Aggiornando il tutto ovviamente alle nuove richieste del calcio".


Le probabili formazioni


LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares; Guendouzi, Cataldi, Dele-Bashiru; Cancellieri, Castellanos, Zaccagni.


All.: Sarri


ROMA (3-4-2-1): Svilar; Hermoso, Mancini, Ndicka; Rensch, Koné, Cristante, Angeliño; Soulé, El Shaarawy; Ferguson.


All.: Gasperini.


Squadra arbitrale, VAR e AVAR


ree

Arbitro: Simone Sozza (Seregno)

Assistenti di linea: Baccini – Vecchi

IV Uomo (Ufficiale): Ayroldi

VAR: Di Paolo

AVAR: Massa





Dove seguire la diretta TV e in Streaming


Il big-match (Derby della Capitale) tra Lazio e Roma, del 4° turno del massimo campionato di calcio Nazionale, si giocherà oggi, domenica 21 settembre 2025, allo stadio Olimpico nella città eterna, nel lunch-time, con fischio d'inizio alle ore 12:30. La gara sarà visibile in diretta TV e in Streaming con le apposite app e dispositivi, sui canali DAZN.


————————————————-


ree


Commenti


bottom of page