PREOCCUPANO LE PAROLE PRONUNCIATE DA NETANYAHU ALL'ONU
- Massimo Catalucci
- 27 set
- Tempo di lettura: 5 min

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avverte il pericolo e invita la Flotilla a valutare proposte alternative per la consegna degli aiuti umanitari

articolo di Massimo Catalucci
ROMA - Venerdì, 27 settembre 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Le parole dei Netanyahu nel suo discorso nella riunione all'ONU, stanno alimentando ulteriormente lo scenario politico nel palcoscenico internazionale, per la guerra in medio oriente nella Striscia di Gaza, tra Israele e Palestina.
Di certo, questo ulteriore "siparietto" del leader israeliano, non fa intravedere spiragli per una imminente fine della guerra e per il conseguimento della pace.
La linea tracciata dal nostro governo è netta e chiara: si allo Stato di Palestina, ma con Hamas fuori da ogni potere nel nuovo governo palestinese che si dovesse costituire. Dall'altra parte, la Premier Meloni ha lanciato anche un monito ad Israele, per cui laddove è legittimo difendersi da un attacco bellico, come accaduto il 7 ottobre del 2023 allo Stato ebraico attaccato da Hamas, l'azione bellica in risposta perpetuata dallo stesso Stato, non è proporzionale all'offesa ricevuta. Ma l'intervento di ieri all'ONU del Premier israeliano che ha ignorato l'invito della Meloni a non continuare l'offensiva per trovare una soluzione diplomatica che metta fine al conflitto, ha gettato ulteriore benzina su un "campo" già fortemente devastato dalle fiamme della guerra e dagli orrori che questa sta facendo registrare ai danni di tanti civili. Una guerra aggravata dal massacro di molti bambini.
In un clima così fortemente teso, ogni azione, seppur ispirata dal desiderio di solidarizzare umanamente con chi sta subendo le atrocità di questo conflitto in medio oriente tra Israele e Palestina, spingendo altri civili volontari a fare qualcosa per tentare di fermare la guerra, potrebbero aumentare il conflitto stesso, per cui altri Stati sarebbero chiamati in causa, nel momento in cui gli stessi volontari, impegnati a portare nello scenario di guerra la propria solidarietà e i propri aiuti umanitari, venissero respinti con la forza.
E' il caso della "Global Sumud Flotilla", un'iniziativa umanitaria composta da circa 50 imbarcazioni di attivisti e volontari che si sono uniti in un'unica missione, da oltre 44 paesi. Da diversi porti nel Mediterraneo da luglio scorso, da dove sono salpate piccole e medie imbarcazioni, l'obiettivo di questo sodalizio popolare è, in primo luogo quello di portare aiuti alla popolazione palestinese di Gaza e contestualmente rompere l'assedio israeliano.
Netanyahu all'ONU: "Non ci fermeremo finché Hamas non sarà sconfitto"
Le parole di Netanyahu pronunciate all'ONU, ci fanno capire che Israele non si fermerà nella sua azione volta ad annientare Hamas e i suoi "adepti".
Ecco allora che, il livello di pericolo si alza ulteriormente, perché quanto pronunciato da Netanyahu, può essere letto anche come invito a chicchessia a non tentare nessuna azione che non sia condivisa da Israele stessa. Quindi, la domanda giunge spontanea: "Anche se queste azioni dovessero essere finalizzate a portare aiuti umanitari da dei volontari?".
Occorre fare attenzione, perché attualmente, in un panorama che vede la guerra nell'Europa dell'est tra Russia e Ucraina e, in Medio Oriente, tra Israele e Palestina, è come se fossimo seduti tutti su una grande polveriera dalla miccia troppo corta che, una volta accesa, non si avrà più il tempo necessario per spegnerla.
Mai come in questo momento, siamo vicini ad un conflitto mondiale e la nostra nazione, l'Italia, ha forse la posizione geograficamente più scomoda, più precaria ed esposta, trovandosi proprio al centro del Mediterraneo e tra i due conflitti, quello in Europa dell'est e quello in Medio Oriente, per cui il prezzo che potremmo pagare potrebbe essere molto alto e disastroso, nel caso di un coinvolgimento bellico.
La via della diplomazia e della negoziazione: una scelta sensata
Ecco quindi che, la via della diplomazia, della negoziazione, rimangono le scelte più sensate e che devono essere gestite con coscienza, con senso di umanità prima di tutto, ma anche con conoscenza dettagliata dei fatti e competenza dei governi che vogliono perseguire la pace, oltre al sangue freddo che si deve avere in questi casi, senza lasciarsi prendere, seppur comprensibilmente, da uno stato emotivo, dettato, giustamente, dalle immagini atroci che ci giungono dai campi di guerra, dove molti civili stanno morendo massacrati.
Non sempre un'azione, seppur umanamente comprensibile, mossa dal senso di umanità e carica di emozione solidale, volte ad aiutare il prossimo, specialmente quando questo è una vittima innocente che ha la sola "colpa" di trovarsi "segregata" in luogo specifico al momento sbagliato, risulta essere la scelta più giusta. Come abbiamo visto anche in molte città d'Europa, le manifestazioni di solidarietà di centinaia di migliaia di cittadini pacifici, che hanno espresso la loro vicinanza ai martiri della "mattanza" che si sta consumando in Medio Oriente, nella Striscia di Gaza, chiedendo, altresì, la fine della guerra, sono state disturbate da atti di odio che hanno generato guerriglie urbane. Qui, facinorosi infiltrati, per loro stupidità e per iniziative individuali, e/o forse peggio ancora, alimentate da una minoranza politica estremista, hanno acceso la miccia e fatto esplodere disordini in diverse città. La conseguenza di questi atti generati da pochi, ha alterato ulteriormente il panorama politico tutto, già fortemente impegnato a dibattersi su cosa e come fare per trovare la soluzione più giusta, diplomaticamente, che porti ad una pace certa e duratura nei territori dove i conflitti persistono, oramai, da diversi anni.
L'appello del Presidente della Repubblica Mattarella ai nostri connazionali sulla "Flotilla"
Ad individuare, evidentemente, il pericolo che esporrebbe la nostra Nazione (di certo anche altre - NDR) in un coinvolgimento bellico, è stato lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, rivolgendosi ai nostri connazionali volontari imbarcati sulla "Global Sumud Flotilla", ha invitato gli stessi attivisti ad accettare la proposta di mediazione che prevede la consegna a Cipro degli aiuti destinati alla Striscia di Gaza.
Ed oltre al Presidente della Repubblica, sia nella maggioranza che nelle forze di opposizione del governo italiano, la tendenza dei parlamentari è quella di invitare i membri italiani della "Flotilla", a fare le dovute valutazioni delle proprie scelte, nell'ottica dello scenario attuale geopolitico alimentato, soprattutto, dalle ultime preoccupanti affermazioni rilasciate da Netanyahu alla riunione dell'ONU.
Ma la flotta umanitaria sembrerebbe voler mantenere la barra dritta su Gaza, continuando a rifiutare possibili strade alternative, anche se sottotraccia, "voci di corridoio", ci dicono che sono in atto trattative, per cui la portavoce della delegazione italiana della "Flotilla", Maria Elena Delia, dovrebbe incontrarsi con le nostre istituzioni per condurre un dialogo diretto con le stesse, chiedendo che venga garantita l'incolumità dei volontari italiani dell'equipaggio e che vengano rispettati gli obiettivi della loro missione e nel pieno diritto.
Quello che la maggior parte di noi spera è che si ponga fine al massacro di civili e si arrivi con le "armi" della diplomazia e della democrazia, ad una pace reale e duratura il più presto possibile, nei territori attualmente in conflitto tra loro.
--------------------------------------
Risorse utili per approfondimenti sull'argomento
17/04/2025 - ROMA – In Senato la voce dei dissidenti gazawi: Hamas va cacciata [fonte https://moked.it]
27/03/2025 - Nella Striscia di Gaza ci sono state isolate proteste contro Hamas e la guerra [fonte https://www.lifegate.it/]
23/10/2018 - Human Rights Watch: i palestinesi reprimono il dissenso con la tortura [fonte https://apnews.com/ ]
Commenti