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TRASPARENZA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: LEGGE O ILLUSIONE?

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    Massimo Catalucci
  • 4 ore fa
  • Tempo di lettura: 8 min
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I diritti ci sono, gli strumenti anche...ma le amministrazioni pubbliche li rispettano davvero?



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  • articolo di Massimo Catalucci


ROMA - Mercoledì, 27 agosto 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it) - Questo articolo intende stimolare la riflessione e la consapevolezza delle persone sul percorso della "trasparenza" in Italia, tra norme, strumenti e pratica. Spesso, da quanto si apprende dai cittadini attraverso i social, ma anche dai quotidiani cartacei e digitali, gli stessi lamentano la mancata trasparenza delle informazioni da parte della Pubblica Amministrazione, a cui hanno il diritto di accesso. Per usare una metafora, è come se i cittadini fossero confinati dietro una finestra dove i vetri non vengono "puliti", per cui ciò che risulta dall'altra parte della vetrata, gli arriva "offuscato", "non chiaro", "indeterminato", spesso "fuorviante"; oppure, quando sono molto "sporchi", non gli permettono di vedere nulla di cosa c'è dall'altra parte, facendoli rimanere, totalmente, allo scuro e ignari di cosa sta accadendo al di là della finestra.


E partendo da tale assunto, come cittadini, dovremmo chiederci: "Quanta trasparenza reale esiste nelle amministrazioni intorno a noi? Questi diritti ci vengono riconosciuti, oppure, cosa grave, ci vengono totalmente ignorati? E quanto davvero esercitiamo i nostri diritti?" - Solo così possiamo trasformare princìpi astratti in strumenti di partecipazione e controllo.


E' un tema molto importante quello della trasparenza, che determina la qualità della gestione della cosa pubblica, in ragione del diritto di chicchessia di informarsi, informare e ricevere informazioni. Sappiamo che questi tre momenti dell'informazione e della comunicazione in generale, formano la base della libertà di espressione e di pensiero delle persone, sancita da leggi internazionali come la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (Art. 10) e da quella nazionale, si veda la Costituzione italiana (Art. 21).


Tale diritto garantisce la libertà di avere un'opinione ed esprimerla, ma anche la possibilità di comunicare e di attingere alle informazioni, di riceverle, di diffonderle, senza interferenze delle autorità pubbliche o censure, implicando il diritto di accedere ai dati pubblici e il dovere dello Stato di renderli disponibili.


Quanto detto è da considerare in via generale. Nello specifico, nel campo del giornalismo, esiste il diritto di cronaca che, salvo casi eccezionali, non può essere vietato, come regolato all'art. 2 della l. n. 69/63 riguardante l’Ordinamento della professione di giornalista:

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“È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d’informazione e di critica, limitata dall'osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservando sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede. Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori. Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori”.

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Laddove tali diritti/doveri vengono osservati dal giornalista, il diritto di cronaca diventa parte essenziale in un contesto sociale e fondamentale per aumentare la "trasparenza" delle informazioni e della comunicazione in generale (pubblica e privata), specialmente, nella narrazione di fatti che coinvolgono la politica e la gestione amministrativa del bene pubblico, in ogni suo ambito.


Com'è articolato in Italia il quadro normativo?


  • Legge n. 241/1990 - "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi"

 

Questa legge è la base che introduce il diritto condizionato a un “interesse diretto, concreto e attuale” - art. 22 - Definizioni e principi in materia di accesso.

 

  • Decreto Legislativo n. 33/2013

 

Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.

 

  • Decreto Legislativo n. 97/2016 (FOIA italiano)

 

Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.


ALTRE NORMATIVE RILEVANTI

 

  • Legge n. 150/2000


Disciplina la comunicazione istituzionale delle PA, favorendo chiarezza e apertura al cittadino.


  • Decreto-legge n. 34/2019 e L. 124/2017


Estendono obblighi di trasparenza alle erogazioni pubbliche, con obbligo di pubblicare sovvenzioni e contributi.

 

Strumenti operativi della trasparenza

 

Pubblicazione online - Ogni PA deve avere una sezione “Amministrazione trasparente”, con dati integrali, aggiornati, riutilizzabili (formati aperti), inerenti organizzazione, attività, risorse, servizi, bandi, nomine, piani triennali di trasparenza.

 

Diritto d’accesso civico (semplice) - Chiunque può richiedere la pubblicazione di documenti che la PA avrebbe dovuto già pubblicare, senza necessità di motivazione.

 

Accesso civico generalizzato (FOIA) - Consente di richiedere qualsiasi documento o dato, anche non soggetto a obbligo di pubblicazione, senza motivazione, salvo limiti legali.

 

Controllo diffuso - Ogni amministrazione nomina un Responsabile per la trasparenza (spesso coincidente con il RPT – responsabile della prevenzione della corruzione), che vigila sugli obblighi, cura i piani triennali e gestisce l’accesso civico.

Inoltre, l’OIV (Organismo Indipendente di Valutazione) valuta coerenza tra trasparenza e performance; l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) svolge controllo centrale, ispettivo, sanzionatorio, e segnala inadempimenti.

 

Obiettivi dell’esercizio della trasparenza

 

  1. Rispettare il diritto/dovere: di informarsi, rilasciare informazioni, richiedere e ricevere informazioni, migliorando la qualità dello scambio comunicativo in generale tra amministrazione pubblica e cittadini.

  2. Prevenire la corruzione: rendere visibili atti e risorse riduce margini per opacità e favoritismi.

  3. Promuovere l’integrità: la trasparenza rafforza norme etiche e legalità nell'azione amministrativa.

  4. Migliorare l’amministrazione: la conoscibilità favorisce efficienza, responsabilità, partecipazione e migliore performance.

  5. Garantire i diritti del cittadino: il cittadino può conoscere, partecipare, protestare, difendere i propri interessi.

 

Responsabilità dei soggetti coinvolti

 

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

 

* Deve pubblicare in modo corretto, completo, conforme al dettato normativo (sezioni dedicate, dati aperti, aggiornati, riutilizzabili, comprensibili);

* gestire l’accesso civico e rispettare i termini legali;

* elaborare il programma triennale;

* nominare il responsabile trasparenza e coinvolgere l’OIV;

* rispettare sanzioni in caso di inadempienza (anche economiche, reputazionali e legate a performance)


GIORNALISTI

 

Devono agire secondo la ‘"Carta dei doveri del giornalista": tutela della libertà di informazione (art. 21 Costituzione), ma con responsabilità deontologica: rispetto della verità sostanziale, rettifica di errori, lealtà, buonafede, segreto professionale, gestione delle fonti, obbligo di rettifica e replica, rispetto della presunzione d’innocenza.


La funzione del giornalista è essenziale per esercitare l’accesso diffuso alle informazioni e stimolare responsabilità e controllo reciproci degli attori sociali coinvolti.

 

Riflessione critica: la legge è chiara, ma si attua davvero? Ecco alcuni casi segnalati dai cittadini...

 

La normativa italiana sulla trasparenza è solida e articolata, ma l’efficacia reale è spesso messa alla prova, come di seguito descritto.

 

Su Reddit, un utente segnala l’'incapacità operativa del Difensore Civico" a Roma, uno strumento vitale per garantire i diritti contro dinieghi o silenzi illegittimi. Non risponde più dal 2021.

 

Un altro, sempre su Reddit, denuncia l'uso quasi esclusivo di "piattaforme social private" (es. pagina Facebook) per comunicazioni istituzionali da parte di un piccolo comune, invece del sito ufficiale, creando barriere all’accesso pubblico.

 

Casi concreti, continuando a "scorrere i contenuti della piattaforma social "Reddit", evidenziano "ritardi o mancata risposta delle P.A. alle richieste di accesso civico", con cittadini costretti a ricorrere al TAR o segnalare all’ANAC o al Garante della Privacy.

 

Un altro utente lamenta la mancanza di "trasparenza nelle graduatorie di concorso", dove gli esclusi non hanno modo di capire la propria posizione: il dettaglio della graduatoria non viene pubblicato, impedendo ogni prospettiva di ripescaggio.

 

Quelli poc'anzi descritti, sono solo alcuni esempi delle tante denunce che i cittadini manifestano, in ragione della mancanza di trasparenza del diritto di attingere alle informazioni, poter informare e ricevere informazioni. Sono esempi che rivelano che:


  • il formale allineamento alle norme spesso non coincide con trasparenza sostanziale;

  • gli strumenti previsti restano inservibili se le amministrazioni non li rendono attivi, funzionali allo scopo che devono assolvere, efficienti ed efficaci ;

  • gli utenti restano spesso inascoltati;

  • i siti web istituzionali rimangono poco accessibili e/o non aggiornati.


A ciò aggiungiamo che, anche il giornalismo, pur ammesso nei principi, può trovarsi in difficoltà tra "opacità istituzionale" e "limiti deontologici" (es. sulla cronaca giudiziaria).

 

Conclusione: una sfida ancora aperta

 

La trasparenza in Italia ha le basi normative più avanzate del passato, con strumenti efficaci: pubblicazione online, accesso civico, FOIA, controllo diffuso. Obiettivi nobilicombattere corruzione, stimolare integrità, migliorare l’amministrazione, tutelare diritti — sono ben definiti.

 

Ma la vera prova è nell'attuazione. Le leggi da sole non bastano: servono volontà politica, risorse, cultura amministrativa, rilancio dei ruoli attivati, monitoraggio costante e sanzioni efficaci.

 

E quindi le domande che dovremmo farci per cercare e trovare risposte, sono le stesse poste in apertura di questo articolo: "Quanta trasparenza reale esiste nelle amministrazioni intorno a noi? Questi diritti ci vengono riconosciuti oppure, cosa grave, ci vengono totalmente ignorati? E quanto davvero esercitiamo i nostri diritti?" 


Con questo breve articolo, abbiamo voluto fornire una base da cui ogni lettore potrà ripartire per maggiori approfondimenti, traendo successivamente, le proprie conclusioni in merito al diritto di trasparenza in Italia e a come questa viene esercitata, indistintamente, da amministrazioni pubbliche, cittadini e professionisti dell'informazione e della comunicazione

 

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Riferimenti di ricerca e approfondimenti

 


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