"SANTA PALOMBA" NON SI PIEGA: ANNI DI LOTTA DEI CITTADINI CONTRO L'INCENERITORE VOLUTO DAL COMUNE DI ROMA
- Massimo Catalucci
- 2 giorni fa
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Una battaglia per la salute di tutti, per la tutela dell'ambiente, per cercare reali alternative ecologiche possibili

articolo di Massimo Catalucci
POMEZIA - Lunedì, 4 agosto 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it) - Da anni ormai, i residenti delle zone limitrofe a Santa Palomba, nel Comune di Pomezia (RM), sono impegnati in una battaglia instancabile per la tutela del proprio territorio, dell’ambiente e soprattutto della salute pubblica. Una battaglia civile, alimentata dalla preoccupazione crescente di fronte all'insistenza dell’amministrazione comunale di Roma, oggi guidata dal Sindaco Roberto Gualtieri, nel portare avanti il progetto per la realizzazione di un inceneritore – definito con eufemismo "termovalorizzatore" – che dovrebbe sorgere proprio in quell'area.
Un progetto calato dall'alto
Fin dall'inizio, il progetto dell’inceneritore è stato vissuto dalla popolazione come un’imposizione calata dall'alto, senza consultazioni concrete adeguate con i cittadini; senza valutazioni ambientali realmente trasparenti e con una totale assenza di dibattito pubblico sulle alternative possibili. Le comunità locali, già provate da anni di pressioni ambientali (non dimentichiamo la discarica di Roncigliano), vivono questa prospettiva come una minaccia diretta alla qualità della vita, all'aria che respirano, ai terreni su cui vivono e lavorano.
Nonostante le numerose proteste, assemblee pubbliche, denunce mediatiche e sit-in, l’amministrazione capitolina ha continuato sulla strada della forzatura. Il punto culminante è arrivato quando il Sindaco Gualtieri è stato nominato Commissario straordinario con pieni poteri per la gestione del ciclo dei rifiuti di Roma: una nomina che ha di fatto spianato la strada a decisioni unilaterali.
Un termovalorizzatore (inceneritore) non è una soluzione moderna
Il cosiddetto "termovalorizzatore" è, nei fatti, un inceneritore. A nulla valgono le rassicurazioni tecniche: anche i più moderni impianti di questo tipo non garantiscono l’eliminazione totale delle emissioni nocive, né dei microinquinanti, come le nanoparticelle, che possono penetrare nell'organismo umano e accumularsi nel tempo provocando gravi danni alla salute. Le sostanze emesse, pur in quantità ritenute "limite" dalla normativa, possono sommarsi alle altre fonti di inquinamento già presenti in un'area altamente urbanizzata e industrializzata, aumentando esponenzialmente i rischi.
Studi scientifici indipendenti hanno da tempo evidenziato la correlazione tra la vicinanza a inceneritori e l’aumento di patologie respiratorie, tumorali e cardiovascolari. Ecco perché i cittadini di Santa Palomba e delle zone limitrofe si oppongono con forza alla realizzazione dell’impianto: non si tratta di "paura dell’ignoto", ma di una reazione fondata su evidenze concrete.
Le alternative esistono, ma vengono ignorate
Ciò che rende ancora più grave la posizione dell’amministrazione Gualtieri è l’ostinato rifiuto di considerare le alternative ecologiche disponibili. In tutta Europa – e in molte città italiane – si stanno già sperimentando con successo modelli basati sulla riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata spinta, il compostaggio aerobico, il riciclo e il riuso. Soluzioni che riducono alla radice il rifiuto residuo e che, se ben implementate, possono portare a un’economia circolare sostenibile e virtuosa.
Ma per funzionare, queste alternative richiedono investimenti in infrastrutture intelligenti e coinvolgimento delle comunità locali, non scorciatoie autoritarie o megaprofitti per pochi soggetti interessati alla gestione degli impianti.
Pronta una mobilitazione permanente
Contro questa logica estrattiva e dannosa, l’Unione dei Comitati contro l’Inceneritore ha lanciato un appello alla mobilitazione permanente. La recente delibera del Consorzio Cancelliera Santa Palomba che ha autorizzato l’apertura di via di Valle Caia – mossa che favorisce l’accesso ai mezzi di cantiere – è stata interpretata dai residenti come l’ennesima provocazione.
Alla decisione hanno risposto con la convocazione di una giornata straordinaria di mobilitazione prevista per venerdì 8 agosto p.v., durante la quale i cittadini presidieranno il sito dall'alba al tramonto, con l’obiettivo di impedire l’avvio dei lavori e ribadire il proprio dissenso.
“La decisione di oggi è una dichiarazione di guerra contro il territorio”, si legge nella nota diffusa dall'Unione, che non esita a denunciare il legame tra l’accelerazione del progetto e la prossima campagna elettorale del Sindaco Gualtieri. "Santa Palomba non si piega" è lo slogan che ormai identifica questa lotta, divenuta simbolo di una resistenza civile contro la speculazione e per il diritto alla salute.
Una battaglia per tutti
Quella dei cittadini di Santa Palomba non è una battaglia "di quartiere". È la battaglia di tutti coloro che credono in una transizione ecologica vera, partecipata e fondata sulla giustizia ambientale. È una sfida lanciata contro una politica che troppo spesso ignora la voce dei territori e che sembra incapace di liberarsi da vecchie logiche industriali ormai superate.
L'appello è chiaro: fermiamoci prima che sia troppo tardi. La salute, l’ambiente e il futuro delle prossime generazioni non possono essere sacrificati in nome di soluzioni rapide e nocive. Il Comune di Roma e il suo Sindaco-Commissario, hanno ancora la possibilità di cambiare rotta. Ma il tempo stringe.
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