POMEZIA - I CITTADINI RESIDENTI NELLE AREE LIMITROFE A SANTA PALOMBA RESPINGONO L'ECOMOSTRO: UNIONE COMITATI IN AZIONE
- Massimo Catalucci
- 9 ago
- Tempo di lettura: 3 min

Al via una nuova fase di mobilitazione cittadina per fermare la costruzione dell’impianto: raccolte firme, informazione e opposizione per tutelare un territorio già gravemente compromesso (VIDEO)
ROMA - Venerdì, 8 agosto 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Un territorio sotto attacco dal Comune di Roma: la scelta della realizzazione del termovalorizzatore contestata dall’Unione dei comitati cittadini
La decisione del Comune di Roma di realizzare un inceneritore per lo smaltimento dei rifiuti nella zona di Santa Palomba, al confine con i comuni dei Castelli Romani e quelli di Aprilia, Ardea e Pomezia, ha scatenato una forte e coesa opposizione da parte dei cittadini e dei comitati locali. L’Unione dei Comitati contro l’inceneritore denuncia con fermezza quello che viene definito un ecomostro, un impianto che peggiorerebbe ulteriormente il già grave degrado ambientale che affligge da anni quest’area del Lazio.
E' intervenuto ai nostri microfoni il portavoce dell'Unione dei comitati contro l'inceneritore, Alessandro Lepidini, per spiegare le ragioni della raccolta firme e per ribadire perché il termovalorizzatore è una scelta sbagliata.

Degrado ambientale e abbandono istituzionale

I cittadini residenti nell'area individuata per la costruzione dell’impianto sono stanchi. Da decenni convivono con un ambiente compromesso: rifiuti abbandonati ovunque per colpa dell’inciviltà di pochi, l’assenza di controlli e sanzioni da parte delle istituzioni, e la vicina discarica di Roncigliano – oggi chiusa perché satura – che per anni ha contribuito a peggiorare la qualità dell’aria e del suolo.

Un impianto non sostenibile: l’allarme dei Comitati
L’impianto previsto a Santa Palomba, con una capacità di smaltimento di circa “650.000 tonnellate di rifiuti all’anno”, è considerato dai comitati un “progetto non ecosostenibile”, che va in totale contrasto con i principi dell’economia circolare. A supporto di questa tesi, è stato pubblicato il libro “L'inceneritore di Roma una scelta sbagliata – Bruciare rifiuti è uno spreco di materia. L’economia circolare non prevede il recupero energetico”. Il testo analizza con dati e studi l’inadeguatezza della soluzione dell’incenerimento come strategia di gestione dei rifiuti.
La battaglia continua: più determinazione, più partecipazione da parte di tutti
Alla luce di tutto ciò, l’Unione dei Comitati rilancia la mobilitazione. A partire da “oggi, 8 agosto 2025”, inizia una nuova fase della battaglia contro l’inceneritore: più serrata, più determinata, più capillare. L’obiettivo è chiaro: impedire la realizzazione dell’impianto e costringere le istituzioni a considerare **alternative realmente sostenibili, compatibili con il contesto territoriale, agricolo, paesaggistico e residenziale in continua espansione.
La voce dei cittadini: raccolta firme e sensibilizzazione

In questi giorni è in corso una raccolta firme che proseguirà con nuove giornate dedicate, per permettere a un numero sempre maggiore di cittadini di esprimere “formalmente la propria contrarietà” al progetto del Comune di Roma. La partecipazione popolare è vista come parte integrante dell’azione svolta dai comitati e come strumento democratico per far sentire la voce di un intero territorio che coinvolge circa 280.000 residenti dei comuni interessati e per porre un freno a scelte calate dall'alto, che ignorano la salute pubblica e l'equilibrio ambientale.

L’appello dei comitati è semplice quanto potente: basta con la logica dell’emergenza permanente e con soluzioni impattanti. Serve una vera politica dei rifiuti, fondata su riduzione, riciclo, e responsabilità.
Commenti