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- NATALE AD ARDEA TRA ARTE, CULTURA E TRADIZIONI CRISTIANE
Al Museo Manzù presentata la XXVII rassegna polifonica di "Natale in Coro" e alla Parrocchia di San Lorenzo martire è andato in scena il Presepe vivente - articolo di Massimo Catalucci Ardea, 19 dicembre 2022 - Sono diverse le manifestazioni patrocinate dall'Amministrazione comunale in questo periodo di festa del Santo Natale di nostro Signore Gesù Cristo. Eventi che rappresentano un momento di aggregazione culturale, artistica ma soprattutto un momento di condivisione delle tradizioni cristiane e di raccogliemento attorno al mistero di Cristo che formano parte integrante dell'identità religiosa del popolo italiano. Le tante attività, pensate per i più piccoli ma anche per gli adulti, sono dislocate in tutto il territorio rutulo, con particolare attenzione a quelle svolte nel centro storico di Ardea, conosciuto come "La Rocca", dove dall'otto dicembre fino all'otto gennaio, sono stati organizzati una serie di eventi per rivalutare questa parte del Paese incastonata sull'apice di un blocco di tufo, che merita di essere messa in risalto quale fulcro delle origini storiche millenarie di questa città, che vede anche nel sito archeologico di Castrum inui, il porto e fortezza romana citati nell'Eneide di Virgilio. A tal proposito è doveroso ricordare che Ardea fonda le sue radici nel territorio rutulo, prima ancora della nascita di Roma e questa terra, dalla costa tirrenica fino ai castelli romani e ai confini con Roma Capitale, è stata paesaggio e scenario delle gesta dei personaggi e miti di un poema epico della cultura latina, scritto dal poeta Publio Virgilio Marone tra il 29 a.C. e il 19 a.C., per cui oggi, grazie all'interessamento del Prof. Giosuè Auletta, storico e profondo conoscitore del territorio rutulo, è diventata un museo a cielo aperto: l'Ecomuseo Lazio Virgiliano, nome quest'ultimo voluto per omaggiare il sommo poeta, che ha voluto includere Ardea, quale palcoscenico letterario, nella sua grande opera. E ieri, al Museo Manzù, sempre più centro di diffusione di arte e cultura, come ha spiegato la Dott.ssa Maria Sole Cardulli, direttrice del polo museale intitolato al grande Maestro Giacomo Manzoni (questo il nome di battesimo del grande artista di Ardea), si è svolta la XXVII rassegna polifonica di "Natale in Coro", cui hanno preso parte il "Coro Rutuli Cantores" di Ardea, diretto dal Maestro Costantino Savelloni e il "Coro InCantu" di Sezze, diretto dal Maestro Carlo Marchionne. Una rassegna polifonica che vede ogni volta, dal 1994, la partecipazione dei più qualificati gruppi corali del Lazio e di altre regioni italiane. Nello stesso giorno, presso la parrocchia di San Lorenzo martire nella omonima località balneare di Ardea, si è svolto il presepe vivente organizzato dalla comunità cattolica cristiana locale, evento che si ripeterà anche nel giorno dell'epifania, il 6 gennaio 2023. Lo scenario pensato per raccontare la nascita di Gesù Cristo, è stato il giardino che si trova alle spalle della parrocchia, in viale Marino ed il piazzale antistante la chiesa, in viale San Lorenzo. Il "pellegrinaggio" rappresentato dai due ragazzi che hanno interpretato i ruoli di San Giuseppe e della Santa Vergine Maria, è stato seguito in processione da una folta e composta schiera di credenti che, di volta in volta, si soffermavano davanti i "quadri" viventi, pensati per raccontare i momenti delle tappe che hanno portato Giuseppe e Maria fino alla capanna che rappresenta il luogo della nascita del Redentore. Durante il percorso, gli interpreti dei vari personaggi, tutti rigorosamente in costumi d'epoca che hanno preso parte al presepe vivente, al passaggio di Giuseppe e Maria, si cimentavano nella recitazione di dialoghi che rendevano ancora più suggestiva e partecipata, la rappresentazione del Santo Natale di Nostro Signore Gesù Cristo. Sono intervenuti agli eventi in prgramma, in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale di Ardea, il Sindaco Maurizio Cremonini, il vice Sindaco Lucia Anna Estero, l'Assessore ai Servizi alla Persona, Simone Centore e il Consigliere Comunale Antonella Cofano, delegata dal Sindaco per Tor San Lorenzo. CLICCA QUI PER IL VIDEO REPORTAGE #santonatale #cristianesimo #presepe #sindaco #mauriziocremonini #assessore #simonecentore #vicesindaco #luciaannaestero #consigliere #antonellacofano #amministrazionecomunale #nataleincoro #cororutulicantores #coroincantu #costantinosavelloni #carlomarchionne #mariasolecardulli #museomanzù #giacomomanzù #virgilio #ecomuseolaziovirgiliano #giosuèauletta
- NATALE AD ARDEA TRA ARTE, CULTURA E TRADIZIONI CRISTIANE
Al Museo Manzù presentata la XXVII rassegna polifonica di "Natale in Coro" e alla Parrocchia di San Lorenzo martire è andato in scena il Presepe vivente Video Reportage del 18 dicembre 2022 - Ardea (RM) - a cura di Massimo Catalucci CLICCA QUI SOTTO PER VEDERE IL VIDEO
- MELONI: "FARO' IL NOME DEL CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE LAZIO, LUNEDI' 19 DICEMBRE"
Giorgia Meloni chiude la tre giorni della festa dei dieci anni di Fratelli d'Italia con un dato importante: "Nell'ultimo trimestre l'Italia è cresciuta più di Francia, Spagna e Germania" - articolo di Massimo Catalucci Roma, 17 dicembre 2022 - Giorgia Meloni ha chiuso poco fa con il suo intervento, la tre giorni di festa dei dieci anni di Fratelli d'Italia. Una festa che è servita per tirare le somme di quanto costruito in questo decennio dal partito contraddistinto dalla fiamma tricolore ma anche per raccontare cosa sta facendo di concreto l'esecutivo guidato da GIorgia Meloni e quanto intenderà fare per i prossimi cinque anni. In particolare, il Premier Meloni, ha voluto sottolineare come, nel momento in cui Fratelli d'Italia è arrivato al Governo della Nazione per guidarla, tutta la narrazione fatta fino a quel momento da quella parte politica di sinistra che ha sempre voluto denigrare ed infangare con "false verità" il suo avversario politico, è crollata su se stessa. "Io credo che questa sia la ragione per la quale sta salendo il consenso per Fdi - dichiara Giorgia Meloni - perchè tanti guardavano a noi con interesse ed erano spaventati perché veniva fatto su di noi un racconto che era irreale. Oggi la realtà viene fuori e spero che quei sondaggi continuino a crescere per questo. Spero di poter convincere altre persone che non eravamo quello che i nostri avversari politici raccontavano in giro". I sondaggi danno una crescita costante e continuativa di Fratelli d'Italia ma Giorgia Meloni non vuole lasciarsi contagiare da questi numeri, piuttosto, tiene l'occhio del Governo su altri dati, quello della crescita delle attività economico produttive, del mondo del lavoro, del ritorno dei giovani a formare una famiglia e fare figli, su come creare ricchezza per tutti. "Politicamente farò tutto quello che devo fare - aggiunge il Premier - non guardo al consenso, ai sondaggi ma alla curva del Pil, dell'occupazione, della ricchezza, di quanti figli si fanno. Quando fra cento anni morirò vorrò essere sicura di aver fatto quello che dovevo per migliorare questa nazione. Questo mi basta". "Gli alleati mi stanno aiutando molto - puntualizza Giorgia Meloni - Sono molto soddisfatta della manovra, soprattutto alle condizioni date. Qualcuno avrebbe rimandato le scelte politiche al prossimo anno. Invece noi abbiamo presentato misure politiche". Poi, sul tema dell'immigrazione ha voluto ribadire come l'Italia, prima del suo Governo, fosse prona davanti all'Europa. L'invasione clandestina degli immigrati non era mai stata affrontata dal giusto punto di vista e per cui tale fenomeno ha sempre penalizzato l'Italia perchè non ha saputo imporre un principio che è parte comune dell'UE, ovvero, la difesa dei confini della stessa Unione Europea, principio che non può prescindere dalla difesa dei confini dei singoli Stati che la compongono. Visto in quest'ottica, il problema deve essere affrontato ponendo soluzioni adeguate a non penalizzare nessuno Stato dell'UE e a regolamentare il flusso di migranti nel nostro continente. "L'Italia ha smesso di accettare supinamente qualcosa di inaccettabile e ha alzato la testa: il risultato è che si parlerà del problema - afferma decisa, come è nel suo carattere, il Premier Giorgia Meloni che aggiunge - Ora partiamo dalla difesa del nostro interesse nazionale. L'Italia pone il problema in Europa, che come noi stiamo gestendo la questione migratoria è un errore. Mi fa sorridere come certa stampa racconta la vicenda: ma con Macron Meloni si è vista, si è parlata? Non stiamo alle elementari. I rapporti sono meno personali e più politici. Italia e Francia difendono gli interessi nazionali consapevoli che poi si deve trovare una soluzione. Questa nostra capacità di dialogare con tutti ci rende centrali e di contare di più: non c'è l'Europa di serie A e di serie B. E' finita l'Italia che si accanisce sulle persone perbene. Qui le regole devono valere per tutti". Oggi si attendeva anche il nome del Candidato di centro destra alla Presidenza della Regione Lazio, alle prossime elezioni di Febbraio 2023 ma Giorgia Meloni ha spiazzato tutti, prendendosi ancora due giorni per dichiararlo ufficialmente. "Non farò il nome questa sera - ha concluso Meloni - ma come mi è stato chiesto dagli alleati, fornirò loro tre nomi ed in comune accordo ci indirizzeremo su quello che è gradito a tutti. Quindi, lunedì 19 dicembre, farò il nome del nostro candidato. La kermesse politica si chiudeva sulle note dell'inno nazionale di Mameli, come è solito oramai ascoltare in ogni manifestazione, piccola o grande che sia, di Fratelli d'Italia. #kermessepolitica #fratelliditalia #giorgiameloni #politica #regionelazio #canddiatopresidente #premiermeloni #immigrati #migranti #italia #francia #spagna #germania #lavoro #imprese #ricchezza #famiglia
- LUTTO NEL MONDO DEL CALCIO: E' MORTO SINISA MIHAJLOVIC
A darne la notizia i familiari in un comunicato stampa di poco fa. La moglie: "Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l'amore che ci ha regalato". - articolo di Massimo Catalucci Bologna, 16 dicembre 2022 - Purtroppo, Sinisa Mihajlovic si è spento alla giovane età di 53 anni, dopo una lunga e sofferta malattia che ha cercato di combattere con tutto se stesso, con quella dignità e coraggio che lo hanno sempre distinto, dentro e fuori dal campo di gioco. "Morte ingiusta" - così la definisce la moglie del giovane allenatore chi fino all'ultimo ha seguito il suo Bologna e grande calciatore che ha giocato, tra le altre, nelle fila di Roma, Sampdoria, Lazio e Inter. Oggi, insieme alla sua famiglia, non lo piangeranno solo i tifosi delle squadre in cui ha militato ma tutte le persone che hanno avuto modo di conoscerlo, anche a distanza e non direttamente. La sua capacità di saper soffrire, di saper trascinare in campo i propri compagni l'ha trasmessa ai propri cari in un periodo dove è stato lui a dare loro il coraggio di andare avanti. Sinisa ha dovuto lottare contro un avversario "infame" che non gli ha lasciato scampo ma lui non ha mai abbassato la guardia fino all'ultimo respiro, questo è quello che si legge dal comunicato stampa emanato poco fa dalla sua Famiglia. "La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic". "Uomo unico professionista straordinario, disponibile e buono con tutti - prosegue il comunicato della famiglia Mihajlovic -. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessndro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l'amore che ci ha regalato". Rivolgo un grande abbraccio ai suoi familiari per la grave perdita. Sinisa, rimamrrà nei cuori di molti sportivi e non solo nei tifosi delle squadre dove ha giocato, perchè lui è stato quel titpo di uomo da prendere come esempio e che ha saputo farsi apprezzare da tutti. Grazie Sinisa. #sinisamihajlovich #lazio #inter #sampdoria #inter #roma #sport #calcio
- ATTESO PER QUESTA SERA IL NOME DEL CANDIDATO DEL CENTRO DESTRA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE LAZIO
Sarà la stessa Giorgia Meloni ad annunciarlo nel suo discorso di chiusura della tre giorni di festa dei 10 anni di Frateli d'Italia? - articolo di Massimo Catalucci Roma, 17 dicembre 2022 - Si chiude oggi la kermesse politica di Fratelli d'Italia voluta dagli organizzatori per festeggiare i dieci anni dalla nascita del partito che ha per simbolo la fiamma tricolore. Una fiamma che è stata alimentata in tutti questi anni da chi ha creduto sin dall'inizio che fosse necessario creare un movimento di destra deciso, determinato, conservatore ma allo stesso tempo progressista per dare le giuste risposte ad un Paese oramai da anni in balia dei deliri della sinistra e del M5S. L'evento, iniziato giovedì scorso, ha visto salire sul palco, allestito nel tendone posto a Piazza del Popolo in Roma, tutti gli attori che hanno preso parte fin dal 2012 a quella che era vista da molti ma non da tutti, una scommessa politica di cui Giorgia Meloni ne avrebbe pagato le conseguenze. Invece, possiamo affermare oggi, che la scommessa è stata vinta a pieni voti, visto che il presidente di Fratelli d'Italia è diventato, per volere degli italiani che si sono recati alle urne lo scorso 25 settembre, il Premier del nuovo Governo. Giorgia Meloni era partita nel 2012 con queste parole: "É impossibile, disse l'orgoglio; é rischioso, disse la ragione; é inutile, disse l'esperienza; allora proviamoci, disse il cuore". Un cuore che non ha mai smesso di battere per amore della Nazione, con quel senso di patriottismo innato nei militanti di Fratelli d'Italia e tanto fastidioso alla sinistra quanto vincente per la causa del partito con la fiamma tricolore, che è riuscito a coronorare un percorso fatto di strade impervie, con molti ostacoli da superare ma affrontati con il coraggio, il rispetto, la responsabilità e l'impegno del ruolo che si era deciso di intraprendere nel panorama politco italiano. Molte le personalità dell'attuale Governo Meloni che hanno voluto affermare, alla festa dei dieci anni di Fratelli d'Italia, con la loro presenza e con un loro intervento, la visione ottimistica, che questo nuovo esecutivo ha, in ragione di un rilancio della Nazione, non solo riguardo gli affari interni ma anche in campo Europeo e in tutto il resto del mondo. Una "visione" che gli addetti ai lavori hanno saputo tramutare, in pochi giorni dalle ultime elezioni, in azioni di Governo concrete che, tra mille difficoltà per le ragioni che tutti conosciamo, in primis legate alla grave crisi energetica, sono state messe in campo per dare risposte ai cittadini ed alle imprese. Ed oggi, la festa di Fratelli d'Italia, che si chiuderà, come già da programma, con l'intervento di Giorgia Meloni alle ore 17:30, intervistata da Paolo del Debbio, è probabile che riservi una sorpresa finale per tutti, l'annuncio del nome del candidato alla presidenza della Regione Lazio, alle prossime elezioni regionalic he si terranno a febbraio 2023. Come hanno ribadito più volte in questi giorni anche il Leader della Lega, Matteo Salvini, e per Forza Italia il vice di Berlusconi, Antonio Tajani, spettava a Fratelli d'Italia, indicare un ventaglio di nomi su cui discutere la prossima candidatura alla presidenza della Regione Lazio. Oramai, crediamo che non si potrà andare più oltre la data di oggi per dichiarare, ufficialmente, chi avrà l'onere e il piacere di guidare il centro destra nella sfida delle prossime elezioni regionali del Lazio e probabilmente, lo scopriremo nell'intervento conclusivo giorgia Meloni di questa sera. Diversi i nomi che circolano da tempo ma nulla ancora è trapelato in modo concreto che potesse far indiviudare quale sarà la scelta, tra questi: - Paolo Trancassini, deputato di FdI e coordinatore regionale del partito, oltre che ex sindaco di Leonessa, in provincia di Rieti, avvocato cassazionista; - Francesco Rocca, presidente della Croce rossa italiana; - Chiara Colosimo, consigliere regionale laziale per due legislature e ora giovane deputata di FdI; - Fabio Rampelli, veterano di FdI, vice presidente della Camera dei Deputati. Tra i nomi citati c'è da dire che, laddove Fabio Rampelli è anche il fondatore di un’associazione, ‘I Gabbiani’, in cui iniziò a far politica la giovanissima Giorgia Meloni e considerato dai sondaggi come il personaggio politico che saprebbe raggruppare tutte le forze di centro destra portandole alla vittoria; d'altra parte, c'è chi intravede una crescita troppo esponenziale dell'attuale Vice Presidente della Camera dei deputati, della quale potrebbe soffrire Giorgia Meloni, che sarebbe più indirizzata, per queste ragioni, a sponsorizzare la candidatura di Trancassini, con il quale la famiglia Meloni ha, tra l'altro, ottimi rapporti. Certo, c'è anche da sottolineare che fu lo stesso Trancassini a suggerire il nome a Giorgia di Michetti, alle ultime elezioni amministrative di Roma Capitale, scelta, risultata fallimentare. Quindi, sarà delicata la selezione che oggi dovrà fare Giorgia Meloni, di certo, un nome politico forte tra tutti quelli enunciati, è già emerso da tempo dai sondaggi ed è quello di Fabio Rampelli che qualche giorno fa rilasciava la seguente dichiarazione ai microfoni di "Tagadà di La7" a chi gli chiedeva se è lui il canddiato del centro destra alle regionali del Lazio di febbraio 2023: "Io candidato del centrodestra? Mi sono messo da sempre a disposizione dei cittadini, del partito e di Giorgia Meloni. Faccio il vice presidente della Camera ed è un ruolo di grande responsabilità e prestigio. Se ci fosse bisogno e se ci fosse una chiamata io non scapperei. Se me lo hanno chiesto? No, ho dato la disponibilità". "Noi stiamo lavorando - continua Rampelli - per trovare il candidato migliore. Il centrodestra è comunque compatto rispetto al centrosinistra. Perché se ci sarà un accordo in Lombardia mi pare che nel Lazio, per ragioni abbastanza stravaganti, il centrosinistra non riesca a compattarsi. Noi stiamo lavorando sul programma. Di nomi ce ne sono perfino troppi in giro, persone candidabili e perfettamente profilate per il ruolo di presidente della Regione". "Il 25 arriverà Babbo Natale - ironizza in coclusione Rampelli - quindi, prima di Babbo Natale arriverà il candidato del centrodestra". Poi, c'è un'ultima probabilità che non possiamo escludere, quella di scoprire che il nome non è tra quelli che abbiamo letto in questi giorni, per cui dovremmo aspettarci anche questa soprpresa. Il tempo dell'attesa è, comuqnue, esaurito, non c'è più tempo e tra poco dovremmo conoscere l'esito della selezione. #elezioniregionalilazio #fabiorampelli #paolotrancassini #francescorocca #chiaracolosimo #fratelliditalia #natale #febbraio2023 #regionelazio #giorgiameloni
- IL "BRUTTO ANATROCCOLO" DIVENTATO "CIGNO": 10 ANNI DI SUCCESSI DI FRATELLI D'ITALIA
Giorgia Meloni, insieme ad alcuni suoi fedelissimi, ha trascinato Fratelli d'Italia da poco meno del 2% al Governo del Paese - articolo di Massimo Catalucci Roma, 15 dicembre 2022 - Si apre questo pomeriggio con inizio alle ore 15:00 a Roma, nella favolosa cornice di Piazza del Popolo, la kermesse politica che vedrà salire sul palco molti esponenti del partito contraddistinto dalla fiamma tricolore, che hanno contribuito al successo di Fratelli d'Italia in questi dieci anni, con Giorgia Meloni che chiuderà la manifestazione con un suo intervento il 17 dicembre alle ore 17:30. Un evento di tre giorni e una bella storia da ascoltare attraverso la voce dei protagonisti che l'hanno vissuta in prima persona, con a capo della loro squadra, una donna, una madre, una mamma ed una politica che ha saputo dare una visione ad un paritto che raccoglieva la scommessa nel 2012 di fondare un nuovo movimento e ripartire, praticamente, da poco meno del 2% (risultato elezioni 2013, 1,96%), ottenendo 9 deputati. Scommessa che, nel tempo, con pochi deputati e nessun senatore, è stata vinta sotto tutti i punti di vista, contro una politica opposta, fatta di contraddizioni, denigrazioni, attacchi di ogni genere e, soprattutto, di mancanza di argomenti concreti su cui confrontarsi con l'avversario. Una politica, quella guidata da Giorgia Meloni, che si è poggiata sull'ascolto attivo del Popolo e delle reali problematiche che affliggono il nostro Paese e che ha saputo farsi carico di affrontarle a viso aperto, senza entrare in questi anni in giochi di palazzo che avrebbero voluto integrare Fratelli d'Italia in una maggioranza composta da forze ideologicamente e politicamente, opposte tra loro. La capacità di Giorgia Meloni di rimanere fedele a ciò che i propri elettori, all'inizio pochi ma oggi tanti, chiedevano ad un partito di destra, ovvero, di dare dignità ai cittadini e difendere il nostro Stato da una svendita totale di tutti quei "valori", paesaggistici, architettonici, storico culturali, artigianali ed imprenditoriali, che lo hanno reso grande in tutto il mondo, è stata quella di saper costruire, passo dopo passo, una politica fatta di critiche concrete e focalizzate su problematiche vere e soprattutto, la capacità di proporre fattibili iniziative su cui concentrarsi per far ripartire il Paese. Un'attività politica attiva che è stata svolta in questi anni, dapprima come partito di opposizione ai vari Governi Conte e Draghi e che continua oggi al Governo del Paese come forza trainante di destra in una coalizione di centrodestra che ha le idee ben chiare sul da farsi, in un momento, certamente, non facile, dove le difficoltà sono all'ordine del giorno, dal problema della guerra tra Ucraina e Russia e la crisi energetica che ha generato, a quello degli immigrati, alla gestione del sistema sanitario (post pandemia), al mondo del lavoro e delle imprese e tante altre situazioni che necessitano di interventi veloci ma mirati e che non possono attendere ulteriormente. La capacità di Fratelli d'Italia di mantenere fede alle promesse fatte agli elettori tutti, oltre a tenere conto delle esigenze reali della Nazione e farsene carico per risolvere i vari problemi esistenti, è stata quella di non barattare mai, in questi anni, un vantaggio individuale con quello della collettività e questo è stato, con molta probabilità, il dato che più di tutti ha permesso a Fratelli d'Italia di arrivare ad essere la forza di Governo più ampia in una maggioranza di centrodestra. La visione che ha saputo dare al suo partito Giorgia Meloni dieci anni fa, quando, lo ripetiamo, nessuno avrebbe scommesso un euro sulla riuscita a questi livelli di un partito che si staccava dal PDL capitanato da un personaggio mediaticamente, potente, qual è Silvio Berlusconi, è stata una visione che ha fondato la sua "mission" su piccoli passi, step by step. Ripartire dai principi di Sovranità popolare, libertà, democrazia, giustizia, solidarietà sociale, merito ed equità fiscale e principi protratti alla visione Spirituale della Vita e ai Valori della tradizione Nazionale, liberale e popolare, nonché una visione partecipativa ed attiva nella costruzione dell'Europa dei Popoli, ha creato i presupposti perchè si aggregassero sempre più persone e si raccogliessero sempre più consensi dall'elettorato. Questo è ciò che ha determinato il successo che oggi, Fratelli d'Italia, celebra insieme a tanti altri esponenti del suo partito ma anche tanti altri esponenti del Governo Meloni, che vorranno festeggiare quello che non è un traguardo ma una prima tappa di un opercorso ancora lungo da fare insieme con gli alleati di Governo, per il risanamento del Paese, affinchè l'Italia possa occupare quello spazio che le compete in Europa e nel mondo, dando lustro e una migliore qualità di vita, agli italiani e alla loro Nazione. Qui trovate il programma della tre giorni di kermesse politica. #fratelliditalia #giorgiameloni #governomeloni #governoconte #governodraghi #sovranitàpopolare #nazione #giustizia #democrazia #politica #kermesse #piazzadelpopolo #roma #manifestazione #italiani #immigrati #guerra #ucraina #russia #lavoro #impresa #sanità
- TANTI CASI DI MORTI IMPROVVISE MA CON L'INFLUENZA STAGIONALE TORNA IL DELIRIO DEI SIERI MIRACOLOSI
Prof. Alessandro Meluzzi: "Ci troviamo di fronte al più colossale affare in seno alla Big Pharma che sia mai stato realizzato. Vogliamo mettere scienza, sapienza e verità contro i 100 miliardi di euro? Vincono sempre i 100 miliardi" - Dott. Mariano Amici e le anomalie del consenso informato: "La responsabilità delle eventuali conseguenze non può ricadere su chi riceve il farmaco anti covid-19 se la sua inoculazione è considerata un obbligo per le persone" - articolo di Massimo Catalucci Ardea, 14 dicembre 2022 - Ormai è evidente, senza la sponsorizzazione delle case farmaceutiche non si può arrivare a fare nulla, perchè tali industrie detengono il potere dell'informazione medica e scientifica per cui passa solo quello che ritengono che la massa debba recepire come valido e null'altro. Oltre cento miliardi di euro che ruotano intorno ai sieri anti covid-19, testimoniano che è stata armata una guerra informativa da parte di "Big Pharma" contro la quale sarà difficile avere la meglio. Pensare di vincere, diffondendo informazioni che si poggiano su dati scientifici certi e che intendono contrastare quelle informazioni narrate da Bassetti, Pregliasco, Crisanti, Burioni ecc. è, praticamente, impossibile. Ma ciò non toglie che ci si possa difendere, in primo luogo, continuando, liberamente, a rifiutare la somministrazione del siero anti covid-19, fatto passare come farmaco miracoloso da chi, è palese, ha interessi, principlamente, economici e non legati alla salute dei cittadini; in secondo luogo, divulgando attraverso le pagine social (difficile passare attraverso i canali di informazione nazionale pubblici, stampa, radio e tv) ed i propri contatti, le informazioni provenienti da quella parte del mondo medico e scientifico non allineata al pensiero unico di "Big Pharma e Co.". Una "guerra mondiale" che ha per campo di battaglia i media, iniziata con la dichiarazione di un'emergenza sanitaria internazionale, a cui hanno aderito quasi tutti gli Stati e che manifesta un progetto "diabolico", come lo definiscono alcuni illustri e stimati personaggi, tra cuui lo stesso Prof. Meluzzi ed altri del suo calibro, che tende a sottomettere l'intera popolazione (almeno quella che sono riusciti a convincere e che stanno cercando, ulteriormente, di convincere poggiandosi sulla scusa dell'influenza stagionale) per scopi che ancora non sono chiari ma, l'evidenza della pratica adottata fino ad oggi, quella dell'imposizione di un trattamento farmacologico (TSO), non lascia presagire che i fini siano "benefici", anche in ragione delle tante testimonianze, in campo medico e scientifico, che stanno emergendo dalle troppe morti improvvise e per cui si sta sempre più atribunedo la possibile causa, agli effetti avversi post inoculazione dei sieri anti covid-19. Un'altra cosa che ha fatto desistere molte persone dal sottoporsi al siero anti covid-19, è stata la gestione del consenso informato che veniva e viene tutt'ora chiesto di firmare a chi decide di sottoporsi al trattamento farmacologico per la somministrazione del farmaco anti covid-19 ed in aggiunta, oggi, a quello anti influenzale stagionale. Un consenso informato che è viziato da un'informazione non trasparente, anzi, protetta dal segreto militare. Eh, si, avete letto bene, informazioni protette dal segreto militare. Mi spiego. Le case farmaceutiche devono presentare, periodicamente e obbligatoriamente, rapporti sulla sicurezza dei vaccini anti covid che producono. Due associazioni di promozione sociale, Idu (istanza diritti umani, di Novara) e Dus (Diritti umani e salute, di Roma), avevano fatto richiesta di leggere tali rapporti ma gli è stato risposto dalle stesse case farmaceutriche quanto segue: "Primo - i report non possono essere divulgati per non pregiudicare il processo decisionale sull'autorizzazione incondizionata". "Secondo - rientrano nelle eccezioni del loro regolamento, che attengono all'ordine pubblico e al segreto militare". "Terzo - l'interesse di non incidere sulla decisione finale, che riguarda appunto l'autorizzazione, prevale sull'interesse pubblico". Le risposte delle case farmaceutiche alle due associazioni di promozione sociale, "Idu" e "Dus", si commentano da sole, purtroppo, specialmente nella parte che specifica che tali informazioni "rientrano nelle eccezioni del loro regolamento, che attengono all'ordine pubblico e al segreto militare". Sul consenso informato è intervenuto anche il Dott. Mariano Amici che ha puntualizzato quanto segue: "Sul piano del diritto, nel momento in cui si impone una vaccinazione, nella fattispecie un siero genico, perchè non è un vaccino e lo si impone, evidentemente, bisogna dimostrare che questo siero genico sia efficace e sia innocuo. Nel momento in cui però, questi cosiddetti vaccini non sono stati approvati dagli organismi di controllo, dove per approvati significa dimostrare l'innocuità e l'efficacia ma sono stati, semplicemente, autorizzati, è evidente che già qui c'è qualcosa che non va. Se a questo aggiungiamo che - prosegue il Dott. Amici - si impone l'inoculazione del siero e si impone anche la sottoscrizione del cosiddetto consenso informato, nasce un problema di natua giuridica: perchè se ci viene imposto un trattamento sanitario, chi ci obbliga a riceverlo deve asssumersi la repsonsabilità che questo farmaco sia innocuo ed efficace. Se invece - conclude il Dottore - ci viene chiesta la sottoscrizione del consenso informato per assumerci noi le respondabilità di ciò che potrebbe scaturire in termini di effetti avversi post inoculazione del siero, per sollevare dalle responsabilità chi ce lo inocula, credo che questo sia un vero e proprio abuso di potere nei nostri confronti". Quanto affermato dal Dott. Amici, mette ancora di più in evidenza, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di come c'è stato e ci sia tutt'oggi, un "delirio", chiamiamolo così per non voler dire altro, da parte di alcuni esponenti politici, medici e scienziati, avallati dalle ultime decisioni della Corte Costituzionale, in fatto di salvaguardia dei diritti dei cittadini. Sul piano del diritto, la gestione della sedicente pandemia da Covid-19 che è stata assunta nel corso di questo periodo dichiarato emergenziale, da un punto di vista sanitario, rappresenta un abuso, una violenza, esercitate nei confronti di liberi cittadini che dovrebbero tutti sottostare a TSO, assumendosi, totalmente, le responsabilità delle eventuali conseguenze, anche gravi ed estreme, eventualmente, derivate da tali trattamenti sierologici. #tso #trattamentisanitari #protocollosanitario #abuso #violenza #diritti #diritto #cortecostituzionale #marianoamici #alessandromeluzzi #professormeluzzi #dottamici #inoculazione #potere #medici #scienziati #politica #segretomilitare #effettiavversi #bigpharma #farmaceutici #farmaco #vaccino #siero
- ARDEA, FDI, FI, CAMBIAMO, LEGA: “NO ALL'INGRESSO DEI CONSIGLIERI DI MINORANZA IN MAGGIORANZA”
- Comunicato Stampa Ardea, 14 dicembre 2022 - Il Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia di Ardea ha ribadito la volontà di non consentire l’entrata di consiglieri dalla minoranza. Posizione condivisa e supportata da tutti i partiti di maggioranza, garantendo stabilità agli equilibri politici ed alla giunta comunale. – Lo dichiara in un comunicato stampa il capogruppo di FdI in Consiglio Comunale ad Ardea, Raffaella Neocliti #consiglieri #maggioranza #minoranza #ardea #consigliocomunale #fratelliditalia #forzaitalia #lega #cambiamo #giuntacomunale #raffaellaneocliti
- BANCA D'ITALIA: "CON IL PAGAMENTO ELETTRONICO SI COMBATTE L'EVASIONE FISCALE". SICURI CHE SIA COSI'?
Avv. Franco Muratori, tributarista: "L'evasione è altrettanto possibile anche con un pagamento pos in quanto non esiste alcun automatismo tra pagamento pos e emissione dello scontrino fiscale, salvo rare eccezioni della grande distribuzione" - articolo di Massimo Catalucci Ardea, 12 dicembre 2022 - E' già da tempo motivo di discussioni parlamentari il contrasto all'evasione fiscale e a tal proposito, c'è una parte della politica che considera uno degli strumenti efficaci per frenare tale furto alla collettività, quello di adottare sistemi di pagamento digitali, tra tutti, quelli effettuati con i POS (acronimo dall'inglese, "Point Of Sale" - Punto Di Vendita) con carte di credito, prepagate e bancomat. Ma siamo certi che questa strategia di "controllo" che si vuole "imporre", tra l'altro non rispettata in tutta Europa, sia un modo per frenare l'evasione fiscale in Italia e che, invece, non avvantaggi i poteri forti dell'economia e della finanza e contribuisca a far circolare il contante fuori dai nostri confini e comunque ad evadere il fisco? Proviamo a dare delle risposte a questa domanda. Partiamo da qui. La Banca d'Italia che si dice favorevole all'abbassamento del tetto dei pagamenti in contanti e all'utilizzo obbligatorio per gli esercenti di accettare quelli con il POS (ma anche bonifici bancari e simili) al contempo, è l'azienda che stampa moneta per immetterla nel mercato. Ora, partendo da questi primi due dati, possiamo già fare delle riflessioni e considerazioni ragionate, provando a porci degli ulteriori quesiti: - La moneta messa in circolo nel nostro Paese e che può essere spesa anche all'estero, nel momento in cui la usiamo, è soggetta a commissioni bancarie per "transazioni" economico/finanziarie? - "Imporre" un mezzo di pagamento cui viene applicata una commissione bancaria per la transazione effettuata, è conforme ai principi di libero mercato e di libertà sanciti dalla nostra costituzione? Certamente, no! Infatti, se paghiamo l'acquisto di un qualsiasi prodotto o servizio con delle banconote, poniamo ad esempio un pagamento con una banconota da 50 euro, a fronte di una spesa effettiva di 45 euro, l'esercente ci restituisce, semplicemente, il resto pari a 5 euro e al contempo non subisce nessuna commissione sull'importo da noi pagato. Ma se per la stessa operazione di acquisto, effettuiamo un pagamento elettronico (bancomat) con POS, alle 45 euro di spesa, sull'estratto conto corrente bancario o postale, l'azienda si ritroverà un importo pari a qualche centesimo, fino a più di un euro (variabile da un'azienda di credito ad un'altra), nella colonna "addebiti", con la specifica: "commissione per transazione elettronica" (o voci similari). E questo è il primo aspetto. Il secondo è quello che lede il principio di libertà e di scelta nel mercato, da parte del cliente e dell'esercente, che verrebbero obbligati a regolare i loro rapporti di compravendita, esclusivamente, a mezzo pagamenti digitali. A ciò, dobbiamo anche aggiungere che, se diventerà obbligatorio per un esercente accettare il pagamento digitale e un cliente si dovesse presentare in un bar tutte le mattine, o più volte al giorno per prendersi un caffè e dovesse pagare ogni volta la sua consumazione per mezzo del POS, dopo un po', è molto probabile che l'esercente decida di non servire più quel cliente perchè, per il commerciante, non ci sarebbero margini di guadagno a causa delle commissioni che paga su ogni singolo caffè. Oppure, ci potrebbe verificare che l'esercente applichi una maggiorazione del prezzo da pagare per un servizio o un prodotto al momento dei pagamenti con POS, al fine di dividersi la spesa con il suo cliente, delle commissioni che l'azienda di credito gli applica nelle transazioni con carte digitali. In tutto questo, è evidente che le aziende intermediarie bancarie, più che essere attente ad una reale azione di controllo e contrasto all'evasione fiscale attraverso il pagamento elettronico, sembrerebbero interessate ad ingrassare le proprie casse, per effetto delle tante transazioni che riceverebbero come commissioni al momento dei pagamenti digitali se questi diventassare obbligatori. Infatti, questa politica del contrasto all'evasione fiscale, che vuole passare attraverso l'obbligatorietà, da parte dell'esercente, di accettare i pagamenti con il POS per qualsiasi importo di spesa dei loro clienti, insieme all'abbassamento del tetto per il pagamento in contanti, per i motivi sinteticamente qui descritti, potrebbero avere un effetto controproducente per l'economia e per lo Stato, in termini di sviluppo delle attività economico produttive e in ragione del contrasto all'evasione fiscale, per cui molte aziende si potrebbero trovare presto in ulteriori difficoltà, come se non bastassero quelle che stanno incontrando già da tempo. Non dimentichiamo, che abbiamo già trascorso circa tre anni di forti coercizioni governative per una dichiarata emergenza sanitaria che, a detta di molti medici, scienziati e politici, non allineati al "pensiero unico vaccinale", si sarebbe potuta evitare e che di fatto, ha steso centinaia di migliaia di attività economico produttive e liberi professionisti, che hanno dovuto chiudere i loro battenti. Un periodo piuttosto difficile, per non dire drammatico, che si sta prolungando per gli effetti di una guerra tra Russia ed Ucraina e per cui non si è fatto abbastanza, forse, per evitare che scoppiasse. Quindi, continuare sulla linea delle restrizioni e negazioni delle libertà, paralizzerebbe il commercio e il libero scambio di prodotti e servizi, contravvenendo a quanto sancito dalla nostra costituzione ed oltre ad essere un oltraggio ai nostri padri costituenti, anzichè portare ad ottenere un maggior controllo sugli evasori fiscali, potrebbe innescare una maggiore evasione del fisco, perchè c'è da chiedersi: chi è stato costretto a chiudere la propria azienda, come e cosa farà per sbarcare il lunario a fine mese e mettere un piatto davanti la propria bocca e quella dei propri familiari? Naturalmente, il problema di una eventuale paralisi del mercato economico produttivo, così come tocca le imprese è inevitabile che tocca anche le loro forze lavoro, ovvero, i dipendenti e tutto ciò che ruota intorno all'impresa stessa, quella filiera che completa il ciclo produttivo dalle materie prime fino ad arrivare al consumatore finale, per cui, se le imprese continueranno a chiudere, anche molti lavoratori resteranno a casa. Inoltre, la soluzione di abbassare, notevolmente, l'utilizzo del contante nel nostro Paese, può avere anche una lettura discriminatoria. Mi spiego, per chi risiede nelle zone del nord Italia, ovvero, ai confini con altre nazioni europee, tale decisione spingerebbe molti italiani a spendere i propri soldi, in contanti, al di là dei nostri confini e con un'uscita del contante fuori dall'Italia a beneficio di altri Paesi europei che per combattere l'evasione fiscale pensano ad altre strategie non quelle di porre un tetto all'utilizzo del contante. Intanto, dopo che nel nostro Paese si è fatto tanto rumore contro la decisione del Governo Meloni di voler alzare il tetto del contante, prima a 10.000 e poi accordato per effetto delle proteste in parlamento a 5.000 euro, anche la UE si è resa conto che portare tale limite di spesa a 10.0000, è la cosa più sensata. Tornando ai pagamenti digitali, è evidente che a guadagnarci sono le banche, per l'effetto di un aumento delle transazioni su pagamenti digitali "imposti" in Italia, così come ad avvantaggiarsi da tale manovra, saranno gli Stati a noi confinanti, per effetto di molti che valicheranno i confini per fare le proprie spese in contanti senza essere, tra l'altro, tracciati, fosse anche solo per fare qualche giorno di vacanza all'estero. Potrebbe far sorridere qualcuno, questo ultimo aspetto della possibilità di una piccola, grande "emorragia" che si voglia definire, l'uscita di contanti dai nostri confini ma, in un Paese come il nostro, dove si parla tanto di non discriminare nessuno, nei fatti dovremmo chiederci se, realmente, la limitazione dell'uso del contante in Italia, stia penalizzando o meno una parte degli italiani e la nostra economia e se stia colpendo, concretamente, gli evasori, compresi coloro che fanno della criminalità organizzata il loro "modello insano" di vita. A tal proposito, sull'argomento, è intervenuto anche l'Avv. Franco Muratori, esperto di diritto tributario - "Non si comprende come l'innalzamento del limite del contante possa favorire l'evasione o altre attività criminali. Chi evade lo fa perchè non registra il pagamento e può farlo anche con un limite del contante a 1 euro. Casomai - prosegue l'avvocato - con un limite alto potrà decidere di fatturare l'importo. Con un limite basso avrà solo due possibilità: procedere in nero o rinunciare alla vendita. Ritengo superfluo - aggiunge l'avvocato - commentare le attività criminali. Chi fosse ancora convinto che uno spacciatore possa essere influenzato nella sua attività dal limite ai pagamenti in contanti ha dei problemi seri. Ricordiamo - conclude Muratori - che l'evasione è altrettanto possibile anche con un pagamento pos in quanto non esiste alcun automatismo tra pagamento pos e emissione dello scontrino fiscale, salvo rare eccezioni della grande distribuzione". Insomma, mentre lo Stato pensa che l'evasione fiscale si riesca a controllare attraverso la tracciabilità di un pagamento a fronte dell'acquisto di un prodotto e/o servizio, si perdono di vista altri aspetti che in qualche modo determinano l'evasione fiscale. Proviamo a spiegarci meglio, prendiamo ad esempio il potere di acquisto delle famiglie italiane e delle imprese che, negli ultimi anni, è sceso sempre di più, e chiediamoci se è fantascienza pensare che, laddove il consumatore e l'esercente, in particolare per quelle piccole imprese, in accordo tra loro decidessero di procedere ad una compravendita di un bene (servizio o prodotto che sia) defalcato dell'imposta sul valore aggiunto (IVA), in qualche modo stiano cercando di evadere il fisco oppure di sopravvivere ad un sistema che non gli permette di mantenere gli standard che lo Stato stesso gli impone in fatto di pagamento di imposte e tasse? Certo, eludere il fisco, per il commerciante e il consumatore sono reati ma se questi diventano un modo per aumentare il proprio potere si acquisto, da una parte non giustifiuca l'evasione fiscale ma è innegabile che motiva tale pratica che, diventa una conseguenza dello stato di cose che è stato creato nella nostra società, dove lo Stato non riesce a trovare equilibri tra ciò che chiede al contribuente e ciò che gli dovrebbe rendere, ovvero, garantirgli, soprattutto in termini di crescita del suo potere di acquisto (si vedano gli stipendi italiani che sono tra i più bassi d'Europa). Questo per dire che, forse, l'evasione fiscale non può essere concentrata sull'obbligo dei pagamenti con mezzi e strumenti digitali ma, forse, si combatte in primis con l'abbassamento per le imprese del costo del lavoro e delle aliquote applicate a imposte e tasse, per cui ne conseguirebbe, maggior occupazione e buste paga più alte per i dipendenti delle imprese stesse. Inoltre, il pagamento delle tasse, dovrebbe essere commisurato ad una serie di servizi pubblici efficienti che lo Stato dovrebbe garantire ai cittadini ma che conosciamo bene, non è così, attualmente. Ora, in un mercato libero, sappiamo che ciò che rende ricchezza ad un territorio è la circolazione nei suoi confini del denaro attraverso lo scambio continuo di prodotti e servizi a fronte del pagamento di un corrispettivo, per cui se ciò non venisse frenato da un sistema di controllo eccessivo delle spese individuali e di forte tassazione, così come un maggiore aumento del potere di acquisto delle famiglie, ne conseguirebbe, forse, una maggiore predisposizione da parte della maggioranza dei cittadini a non evadere le tasse. Se il lavoro venisse pagato dignitosamente, se le aziende assumessero di più perchè il costo del lavoro venisse ragionevolmente detassato (minori tasse), se i servizi pubblici funzionassero a dovere e fossero efficienti come dovrebbero essere, forse la predisposizione nel pagare le imposte e tasse da parte dei contribuenti, sarebbe maggiore di adesso. In tutto ciò, inoltre, è logico pensare che ci sarà sempre qualcuno che cercherà di evadere il fisco ma è probabile che riducendo il numero di evasori, sia più facile scovarli.. In sintesi, quanto sopra descritto fa emergere che il contrasto all'evasione fiscale è un problema culturale che coinvolge Stato e cittadini ma dove il primo deve essere in grado di porsi al fianco del Popolo senza vessarlo, favorendo il suo sviluppo nel rispetto dei principi di libertà sanciti dalla nostra Costituzione per poi, chiedergli i giusti tributi in ragione di quello che è in grado di offrirgli sotto forma di servizi pubblici. L'Art. 53 della Costituzione Italiana, recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.” E' fuori di dubbio che, obbligare le imprese, già gravate da un peso fiscale molto alto, a sostenere le spese per le commissioni bancarie di transazioni di pagamento a mezzo carte digitali, non avvicina il contribuente alla Stato ma lo allontana. Per cui, l'eccessiva richiesta di obblighi cui deve assolvere l'esercente, non può che generare una crescita dell'evasione fiscale, perché la sopravvivenza di molti cittadini e piccole e medie imprese, diventa per loro più importante delle tasse da pagare (ribadiamo che questa scelta non è legale, nè la vogliamo incentivare ma la leggiamo come possibile conseguenza della situazione socio/economica esistente). In conclusione, pensare che un giorno si possa arrivare alla perfezione del pagamento delle imposte e delle tasse da parte di tutti, anche se sarebbe molto bello, sappiamo che è pura utopia, perchè ci sarà sempre, comunque, chi cercherà di evadere il fisco ma continuare a vessare la popolazione, non porterà, dic erto, ad abbassare la soglia degli evasori fiscali. Il buono e il cattivo esisteranno sempre, come in ogni contesto e spetta allo Stato trovare le modalità che possano presupporre le condizioni di un equilibrio nel "dare" e "avere", tra chi amministra il Paese e il Popolo, nel rispetto dei diritti di libertà di ognuno e che non si fondi, come invece sta accadendo in questi ultimi anni, sui principi di negazione e coercizione, altrimenti i cittadini saranno obbligati a sopravvivere, invece di vivere. #evasionefiscale #fisco #dirittotributario #avvocatofrancomuratori #costituzione #libertà #coercizione #imposte #tasse #pos #pagamentidigitali #cartedicredito #bancomat #bancaditalia #imprese #pmi #contribuente #esercente #mercato #lavoro #dipendenti #poterediacquisto
- NATALE IN "MASCHER...INA"? ANCORA!
Prof. Francesco Hyeraci (biochimico): "Il danno che procura la mascherina supera di gran lunga la bassa percentuale di essere infettato" - articolo di Massimo Catalucci Ardea, 12 dicembre 2022 - L'influenza stagionale sta riportando in auge, da parte di alcuni sostenitori nel mondo medico scientifico, quelle pratiche di contrasto al contagio virale che abbiamo conosciuto nel periodo dichiarato di emergenza sanitaria per la pandemia da Covid-19. E non tardano ad emergere le polemiche tra chi vorrebbe riproporre il controllo della diffusione dell'influenza tra la popolazione, attraverso l'uso delle mascherine, la massiccia campagna vaccinale da estendere a tutti con attenzione ai cosiddetti soggetti a rischio con patologie in atto e addirittura, chi ipotizza restrizioni da lockdown e chi, invece, sostiene che bisogna farla finita con una "farsa" che non vuole tenere conto che i "virus" sono da sempre esistiti e che il nostro fisico da sempre reagisce ad essi con il suo sitema immunitario. E' evidente che a nulla sono serviti fino ad oggi, le sempre più crescenti informazioni emerse in diversi convegni internazionali (si veda ad esempio quello recente al Politecnico di Torino - POLI-COVID-2022) a cui hanno preso parte molti medici e scienziati, provevnienti da tutto il mondo e che hanno messo in forte dubbio l'efficacia dei vaccini contro il Covid-19 e contestualmente, la possibilità che tali vaccini abbiano innescato una serie di reazioni avverse cui i vaccinati ne hanno fatto e ne starebbero subendo delle serie conseguenze. E dato che la "voce", a quella parte del mondo medico e scientifico che possiamo definire pro-vaccino e a favore di tutte quelle pratiche di prevenzione e controllo della diffusione dei virus che conosciamo già perchè obbligate dai vari DPCM alla cittadinanza, è ancora fortemente sorretta da un'informazione pubblica che tende a darle visibilità e ascolto in ogni programma radio-televisivo e sulle pagine di quotidiani di caratura nazionali, cerchiamo di dare noi un equilibrio ad un sistema informativo pubblico che stenta a voler mettersi a disposizione della collettività, quanto meno, per portare a conoscenza dei cittadini, con lo stesso peso, anche quella parte del mondo medico e scientifico che continua, da circa tre anni, a sostenere tesi diverse dai soliti Bassetti, Pregliasco, Crisanti, Burioni ed altri allineati al loro pensiero ma non per questo non attendibili. Tutt'altro, ci sarebbe da dire che, secondo quanto sta emergendo nei vari dibattiti medico scientifici sparsi in tutto il globo nei vari Atenei, le voci più attendibili ad oggi, con a capo il premio Nobel Luc Montagnier, di recente scomparso, sembrerebbero proprio quelle che sono state messe da parte per troppo tempo, in questi ultimi tre anni. E allora, torniamo sull'argomento, andando ad interpellare il Prof. Francesco Hyeraci, già consultato due anni fa, quando eravamo in piena dichiarata "emergenza sanitaria" e con lui affrontiamo ancora una volta il tema dei virus: che tipo di organismi sono, quali sono le loro caratteristiche di base, come si trasmettono, come si contrastano. "Prima di calarci nel dettaglio tecnico - sortisce così il Prof. Francesco Hyeraci - vorrei portare l'attenzione dei lettori su un aspetto che a mio avviso è molto importante ma che non è stato messo in risalto a dovere, anzi, laddove in poche occasioni se ne è dato risalto, è stato anche deriso. Eppure - aggiunge Hyeraci - mettendo insieme tutti i dati che in questi anni abbiamo raccolto in ragione di come è stata gestita questa sedicente pandemia, sembrerebbe che tutto sia stato fatto per costruire un alibi. Mi spiego meglio. Ad oggi, quello che sta emergendo in fatto degli obblighi cui ci hanno sottoposto, vaccini in primis e considerati necessari per frenare la diffusione del Coronavirus, in realtà fa trasparire un altro aspetto più allarmante del virus stesso ed evidentemente, necessario, necessario a qualcuno per avere un controllo di massa, sull'intera popolazione mondiale." "Detto ciò - prosegue Hyeraci - tocchiamo ora gli aspetti più tecnici del tema centrale che riguarda i virus in generale e i Coronavirus. Partiamo dal prinicipio che noi conviviamo con i virus e che questi sono gli escrementi cellulari delle nostre cellule inquinate. Dal momento che il metabolismo, è un processo di assimilazione ed espulsione, ne consegue che se la cellula si alimenta in modo inadeguato anche i suoi scarti saranno simili a ciò che ha assimilato." "Pertanto - puntualizza il Professore - è da sfatare il principio per cui l'influenza virale possa spostarsi da un continente ad un altro, viaggiando nell'aria, in quanto il peso specifico del virus è superiore a quello dell'aria, per cui precipita velocmente a terra e quando toca il suolo, perde la sua carica virale. Tuttavia, c'è da puntualizzare una cosa, ovvero che, se una persona porta con sé il virus e approda in un altro continente, la probabilità che essa contagi altri, con goccioline di saliva (sputo e starnuto), è davvero minima, in quanto la traiettoria dovrebbe essere quella che colpisce, direttamente, l'interno delle vie resporatorie dell'altro. Resta sempre inteso che, comuqnue, se chi subisce la traiettoria di questo 'sputo' o 'starnuto', ha difese organiche alte, la probabilità scende ancora di più, a riprova che il contagio non avviene in queste modalità ma per una questione di bioritmica e risonanza, argomenti che potremo affrontare per la loro complessità, meglio nel dettaglio in una prossima intervista. "Come abbiamo visto - prosegue Hyeraci - avere le difese immunitarie alte ci porta a fare alcune considerazioni (fermo restando l'aspetto erditario di ognuno) sulla nostra vita quotidiana e sulle nostre abitudini ed ecco che, partendo dall'assunto che, quando veniano al mondo, il primo atto che facciamo è quello di respirare e che l'aria rappresenta per noi il primo nutrimento, ne consegue che abbiamo l'esigennza di ossigenare continuamente il nostro corpo, per cui già qui dobbiamo aprire una parentesi importante. Far mettere le mascherine, come si sta richiamando di ri-fare oggi per l'nfluenza stagionale, è stato e rimane attualmente, un atto vergognoso che indigna e offende la vera scienza. Perchè qui non si tratta di un parere personale ma di atti della letteruatura dei più grandi scienziati che hanno sottolineato la dannosità, di occludere le vie respiratotrie, in particoalre nei bambini, laddove si prevedano ondate influenzali. Trattai con il Prof. Hyeraci già due anni fa l'argomento legato all'uso delle protezioni per le vie respiratorie, ordinate dal Governo e ricordo che puntualizzò il fatto che queste sono dannose per la nostra salute. Questo perchè le vie respiratorie devono essere libere da occlusoni, dalle mascherine, appunto, al fine di apportare al nostro organismo il giusto quantitativo di ossigeno. In quell'occasione, il Prof. Hyeraci, ci spiegò come la mascherina crei una bolla d'aria nella quale si miscelano ossigeno e anidiride carbonica, che tendono ad acidificare i tessuti e quindi a creare un clima (ambiente) acido, idoneo alla proliferazione degli stessi virus che si vorrebbero contrastare con l'utilizzo del presidio sanitario. L'altro aspetto importante di cui tenere conto nella nostra vita quotidiana è quello di un'alimentazione sana, ovvero, ciò che ingeriamo sotto forma di liquidi e solidi. "Purtroppo - conclude il Prof. Hyeraci - in questi circa tre anni, abbiamo assistito a tante trasmissioni radiotelevisive che parlavano di vaccini e protocolli sanitari da adottare per far fronte alla dichiarata pandemia da Covid-19 ma in nessuno di questi programmi, della tv pubblica e comunque di quella parte dei media allineati al pensiero unico di 'Burioni e Co.', si è mai parlato (forse in casi molto sporadici e marginalmente) con la giusta attenzione e importanza di una sana alimenatzione e di un sano stile di vita da seguire, per rafforzare le proprie difese immunitarie che, mi preme ricordare, sono la vera ed unica barriera per contrastare ogni tipo di forma virale da Coronavirus (immunità naturale)". #vaccini #coronavirus #governo #dpcm #francescohyeraci #burioni #bassetti #crisanti #pregliasco #alimentazione #covid19 #protocollisanitari #sanità #salute #virus #mascherine #influenzavirale #influenza #politecnico
- INFLUENZA - F.I.M.M.G.: VACCINARSI, SE SOGGETTI A RISCHIO, LAVARSI LE MANI E FARE USO DI MASCHERINE
Dott. Mariano Amici: "L'influenza è una malattia virale e si combatte aiutando il corpo a reagire con una risposta anticorpale e solo dove necessario con una terapia farmacologica diversa da caso a caso" Ardea, 7 dicembre 2022 - La F.I.M.M.G. (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), a firma dei Dott.ri Walter Ricciardi e Silvestro Scotti, ha emanato oggi un comunicato stampa nel quale si evidenzia che è "vitale che i soggetti a rischio scelgano al più presto di vaccinarsi". Ora, siccome il tema dei vaccini, in generale ma nello specifico quelli indicati per combattere il Covid-19, ovvero, una malattia virale, nel periodo pandemico è diventato argomento quotidiano tra chi, nel mondo medico e scientifico, si trovava e si trova a sostenerli e chi era ed è contrario, in questo ultimo caso per ragioni legate ad una loro non calcolata efficacia e per un'assente periodo di sperimentazione come da protocollo e che, a detta di molti, tali vaccini avrebbero generato una serie di effeti avversi di cui ci si è occupati anche nell'ultimo convegno al politecnico di Torino, POLI-COVID-2022, mi preme portare a conoscenza dei lettori le due posizioni, di chi sostiene che le malattie virali si combattono, esclusivamente, con i vaccini e chi sostiene che queste debbano essere trattate aiutando il fisico a reagire con una risposta anticorpale. Stando a quanto riportato nel loro comunicato stampa, sembrerebbe che, per i Dott.ri Silvestro Scotti e Walter Ricciardi, l'influenza di stagione, deve essere trattata come stessimo ancora in stato di emergenza sanitaria: "Vitale che i soggetti a rischio scelgano al più presto di vaccinarsi, riscopriamo l’uso delle mascherine, igiene delle mani e prolunghiamo la campagna vaccinale antinfluenzale a fine gennaio". Inoltre, nello stesso comunicato della F.I.M.M.G. si legge che c'è allerta su un possibile prossimo periodo sanitario drammatico se non si ricorre alle loro indicazioni mediche: "Mai negli ultimi 15 anni abbiamo dovuto confrontarci con un picco influenzale paragonabile a quello che stiamo registrando in queste settimane. È vitale che i soggetti a rischio scelgano al più presto di vaccinarsi, altrimenti rischiamo di dover vivere mesi drammatici". Vorrei soffermarmi per un attimo nella parte del messaggio della F.I.M.M.G., dove si parla di una possibile nuova ondata sanitaria drammatica, che in qualche modo ci richiama un po' agli aspetti allarmistici già adottati nel periodo di dichiarata emergenza sanitaria della pandemia da Covid-19. Questo forte stato allarmistico, forse è ciò che ha indotto molti a vaccinarsi, pur non essendo pienamente convinti. C'è anche da dire che, secondo alcuni medici e scienziati, un forte stato di stress, dato dalla paura costante e continuativa esercitata sulle persone, indebolisce il sistema immunitario, per cui continuare ad allarmare i cittadini con un nuovo possibile periodo sanitario drammatico, non gioverebbe alla nostra salute. Di tutt'altro avviso, rispetto al comunicato della F.I.M.M.G., è il Dott. Mariano Amici, che ritiene che il corpo reagisce alle malattie virali con il suo sistema immunitario che deve essere aiutato a dare una risposta efficace al virus e per combatterlo. "L’influenza - dichiara il Dott. Amici - come tutte le malattie virali si combatte mettendo l’organismo nelle migliori condizioni per potersi difendere in quanto trattasi di malattie che guariscono soltanto attraverso la risposta anticorpale. E’ necessario pertanto adottare - aggiunge il medico - anzitutto, una terapia non farmacologica per aiutare il paziente a riprendersi ed usare la terapia farmacologica, che puo’ essere diversa da caso a caso in funzione del quadro clinico, per prevenire eventuali complicazioni. Se non si adottano terapie incongrue la prognosi è sempre favorevole." #vaccini #covid19 #marianoamici #pandemia #influenza #coronavirus #malattievirali #silvestroscotti #walterricciardi #fimmg #sistemaimmunitario #rispostanticorpale
- POMEZIA, CONVEGNO DI FDI - LOLLOBRIGIDA: "IL GOVERNO E' UNITO E LAVORA PER FAR CRESCERE LE IMPRESE"
Tema centrale: incentivare le attività economico produttive offrendo maggiori servizi, sburocratizzazione e semplificazione amministrativa - articolo di Massimo Catalucci Pomezia, 6 dicembre 2022 - Ieri sera a Pomezia si è svolto il Convegno di Fratelli d'Italia, che ha avuto per tema lo sviluppo del territorio e che passa, inevitabilmente, attraverso la realizzazione e l'integrazione di servizi, la sburocratizzazione e semplificazione amministrativa per le imprese. La location scelta per l'evento, il noto e storico Hotel Enea, è una delle tante realtà ricettive che necessitano di un sostegno da parte del Governo centrale e da quello regionale, in un'area che è, fortemente, a trazione industriale nei settori del turismo, commercio e agricoltura. "Il territorio del comune pontino a pochi chilometri dalla Capitale d'Italia, rappresenta uno snodo importante per l'economia, non solo locale - hanno dichiarato all'unisono i dirigenti di Fratelli d'Italia, che hanno preso la parola di volta in volta nel corso del Convegno - Ma ad oggi la gestione di quasi un decennio, della regione Lazio - hanno puntualizzato i relatori - guidata dal centrosinistra, così come la gestione da parte dei Governi centrali creati nel palazzo con maggioranze composte da forze politiche, ideologicamente, lontane tra loro ma che avevano il solo obiettivo di prendersi ognuno un pezzo di potere, non ha permesso la realizzazione di quelle infrastrutture necessarie al territorio, su tutte, la realizzazione dell'ampliamento della Via Pontina, per permettere a quest'area fortemente industrializzata, di svilupparsi a dovere." Il Comune di Pomezia, è un territorio caratterizzato da molte industrie nel settore agroalimentare e il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha voluto rimarcare come, il Governo Meloni intenda difendere il nostro territorio nazionale e le aziende agricole, proteggendo tutta la filiera che vi ruota intorno ma soprattuto, rifiutando l'ipotesi per cui il nostro Paese dovrebbe adeguarsi alle direttive dell'Unione Europea in fatto di "creazione di alimenti e cibi sintetici". Sono stati tanti i relatori che ieri hanno voluto dare un loro contributo alla riunione, non solo personaggi politici ma anche imprenditori, liberi professionisti e rappresentanti delle varie categorie professionali, artigianali, commerciali ed industriali, moderati da Veronica Felici (FdI), Assessore alle Finanze nel Comune di Ardea, che ha reso fluido e scorrevole il convegno, facendo in modo che gli argomenti, tutti interessanti, venissero esposti da ognuno nel rispetto del programma di lavoro prestabilito. "Questo è il rapporto che vogliamo avere con le imprese - ha concluso il Ministro Lollobrigida - perchè solo attraverso un ascolto attivo delle problematiche dei vari settori specifici, il nostro Governo può attivarsi per risolverle. Per fare ciò, non devono esserci impedimenti tra Governo centrale e amministrazioni locali, quindi, concentriamoci sulle prossime elezioni Regionali del Lazio e assicuriamocene la guida." Sono intervenuti: Francesco Lollobrigida, Romeo De Angelis, Giancarlo Righini, Micol Grasselli, Roberta Angelilli, Fabrizio Cremonini, Massimo Ferrarini, Fabrizio Ghera. Moderatore: Veronica Felici L'organizzazione evento: Fratelli d'Italia per Pomezia Location: Centro Congressi Hotel Enea, Pomezia (RM) VIDEO REPORTAGE - CONVEGNO FRATELLI D'ITALIA: INDUSTRIA, TURISMO, COMMERCIO E AGRICOLTURA (CLICCA QUI) #francescolollobrigida #fabrizioghera #romeodeangelis #giancarlorighini #micolgrasselli #rbertangelilli #fabriziocremonini #massimoferrarini #veronicafelici #fratellditalia #governomeloni #giorgiameloni #pmi #imprese #turismo #industria #commercio #artigianato #agricoltura #professionisti #pomezia #viapontina #infrastrutture #regionelazio #comune