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ARDEA: TRA EMENDAMENTI, INTERROGAZIONI, ABBANDONI DELL’AULA E ACCUSE TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE, LE POLEMICHE NON SI PLACANO

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    Massimo Catalucci
  • 11 minuti fa
  • Tempo di lettura: 4 min
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Analisi di una crisi amministrativa che mina trasparenza, coerenza, congruenza e identità politica nello sviluppo del territorio



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  • articolo di Massimo Catalucci


ARDEA - Sabato, 2 agosto 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Ad Ardea, la scena politica continua ad essere scossa da turbolenze che sembrano ormai croniche: emendamenti discussi con tensioni, interrogazioni consiliari che diventano pretesto per polemiche, abbandoni dell’aula e un clima costante di accuse reciproche tra maggioranza e opposizione. L'idea di una governance trasparente e partecipata, spesso sbandierata da tutte le forze politiche, appare ogni giorno più distante.


Crisi di coerenza, congruenza e identità politica: le spine nel fianco del Consiglio


In questi primi tre anni di Governo della città abbiamo assistito ad un continuo movimento tra i banchi del Consiglio comunale: consiglieri che migrano da un partito all'altro, dimissioni improvvise e nuove nomine all'interno delle commissioni consiliari avvenute in modo poco chiaro e, in alcuni casi, viziate da difetti di forma. La ricostituzione della giunta ha avuto toni più di compromesso che di rilancio, e ciò non agevola la fiducia da parte dei cittadini sempre più sfiduciati da un'amministrazione che dà l'impressione di essere costantemente, in bilico.


In questo contesto, il distacco tra dichiarazioni d’intenti e prassi amministrativa è divenuto evidente. Se da un lato si proclama a gran voce la volontà di mettere al centro l’interesse collettivo e lo sviluppo urbano, dall'altro si assiste a comportamenti che sembrano muoversi in direzione opposta, piegati spesso a logiche di visibilità personale o di gruppo.


Progetti territoriali: i cittadini vogliono vedere risultati, non conoscere la loro paternità


Il dibattito politico si concentra sempre più spesso su chi rivendica la "paternità" di progetti e iniziative, ma i cittadini di Ardea chiedono altro: vogliono opere realizzate, servizi funzionanti, una qualità della vita in crescita. Che si tratti di una scuola superiore, una pista ciclabile, un commissariato o un semplice dosso stradale, poco importa chi ne faccia il nome in aula, sulle pagine di un giornale o quelle dei social: ciò che conta è che vengano messi in cantiere e portati a compimento tali progetti.


Eppure, la macchina amministrativa e politica si perde in retorica, comunicati autoreferenziali e scontri che raramente producono effetti tangibili. La distanza tra politica e cittadinanza non è solo percepita, ma documentata nei tempi lunghi di realizzazione delle opere e nella scarsa chiarezza sulle priorità dell’azione amministrativa.


Il conto alla rovescia verso le elezioni amministrative del 2027 è già iniziato


Mancano ancora circa 22 mesi al rinnovo del Consiglio comunale, ma la campagna elettorale sembra già iniziata. Dalla maggioranza, nonostante la precarietà dell'esecutivo evidenziata spesso anche dalle testate giornalistiche che si occupano della politica locale, sono pronti a scommettere che la giunta Cremonini arriverà a fine legislatura. Nel frattempo, al di là della durata dell'attuale Governo della città, i gruppi politici e le liste civiche stanno riorganizzando le proprie squadre, cercando candidature forti, raccogliendo consensi, facendo il gioco dei numeri in vista del voto. Questo clima pre-elettorale permanente, anziché stimolare l’amministrazione a lasciare un segno concreto, si traduce spesso in un’accentuazione delle rivalità e nell'uso strumentale del Consiglio comunale come palcoscenico di lotte interne.


La politica locale, quindi, sembra più preoccupata di contare le preferenze future che di consegnare ai cittadini una città trasformata in meglio.


Utopia o possibilità concreta? Verso una nuova stagione di dialogo


È ancora possibile, però, invertire la rotta. Un risultato positivo a fine mandato – fatto di opere completate, servizi efficienti, partecipazione attiva dei cittadini e conseguente crescita della fiducia di quest'ultimi nei confronti della politica locale – non sono un’utopia irraggiungibile. Ma per realizzare tale progetto serve un cambio di passo: la volontà politica reale di collaborare, superare gli steccati ideologici e mettere da parte i personalismi.


Serve soprattutto un impegno comune nel creare un ambiente istituzionale stabile, trasparente e rispettoso delle differenze. È l’unico modo per ridare centralità ai problemi veri di Ardea: dalla gestione del territorio ai servizi pubblici, dal decoro urbano alla sicurezza, dall'edilizia scolastica alla mobilità.


Un futuro possibile, se si vuole... Ma si vuole?!


Il passo indietro – quello che molti dovrebbero fare per permettere un vero passo avanti alla città – resta però la scelta più difficile. Rinunciare a un posto in prima fila per abbracciare una visione più ampia e collettiva non è nella cultura politica dominante ad Ardea e forse, non lo è anche in molti altri Comuni d'Italia. Eppure, se la politica locale rutula vuole riacquistare credibilità, è questa la direzione da prendere. Prima che sia troppo tardi.


I cittadini guardano, ascoltano, e giudicheranno. E nel 2027, la domanda sarà semplice: "Ardea è cambiata in meglio, oppure no?"


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