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- CRESCITA E SVILUPPO PERSONALE
Qui troverai numerosi approfondimenti su questo tema articoli a cura di Massimo Catalucci 12/10/2023 - POLITICA – QUELLA SOTTILE MA SOSTANZIALE DIFFERENZA TRA OPPORTUNISMO E OPPORTUNITA’ 10/10/2023 - “SI VIS PACEM, PARA BELLUM”…SE FOSSE VERO DOVREBBE REGNARE LA PACE DA SECOLI E INVECE… 25/09/2023 - TEAM BUILDING: FORMARE UN GRUPPO E FARLO DIVENTARE UNA SQUADRA 29/06/2023 - Famiglia, scuola e mezzi di comunicazione: “modelli” che formano i giovani alla vita “reale” e “virtuale”…con quali risultati? 31/07/2022 - POLITICA E SOCIETA’. SIAMO DENTRO IL “CAOS” SOCIALE E VALORIALE DEL TERZO MILLENNIO: Tra pandemie, guerre, scienza e coscienza, l’essere umano sta perdendo di vista Se stesso… 31/03/2022 - COUNSELING. IL “TEMPIO” DELLE NOSTRE CONVINZIONI. Quando le nostre certezze sono sorrette da forti convinzioni, è difficile trasformarle, a meno che… 03/04/2022 - POLITICA E SOCIETÀ: TRA CAMBIAMENTO, SVILUPPO E TRASFORMAZIONE. I tre pilastri portanti del processo evolutivo di una comunità: rispetto, responsabilità, impegno 28/01/2022 - Comunicare: ogni atto comunicativo comprende quello di relazione: La comunicazione emotiva ‘intra’ e ‘inter’-personale e le dinamiche comunicative relazionali affettive 08/12/2021 - Ecco come il pensiero condiziona la materia: Il modo in cui pensiamo, condiziona sia il nostro corpo fisico che quello emotivo, spirituale e la nostra esistenza. 17/11/2021 - La strada per il benessere personale: "Le potenzialità insite nell’Essere Umano possono fargli trovare l’equilibrio nelle sue dimensioni biologiche, psicologiche e sociali" 15/11/2021 - Roma, Congresso Internazionale di Public Speaking. L’arte di “saper parlare” in pubblico…e convincere gli altri 04/05/2021 - Benessere, pensiero creativo e psiconeuroendocrinoimmunologia (P.N.E.I) 09/04/2021 - Disagio giovanile e società. La responsabilità dell’adulto nell’educazione dei giovani 31/05/2020 - Etica e morale, valori spesso incasellati in una comunicazione incoerente della Politica 14/02/2020 - Politica e società: Le dieci strategie di manipolazione delle masse di Noam Chomsky 18/12/2019 - Pomezia, 14-15 dicembre, grande evento nazionale formativo della NLS Academy. Docente d’eccezione il Dott. Matt Traverso. Guest Star, Gabriele Andriulli 23/10/2019 - Dialogo con l’inconscio, primi passi: “Prendere consapevolezza delle proprie sensazioni ed emozioni” 19/09/2019 - Navigare le emozioni 31/05/2019 - Gestire il tempo con intelligenza emotiva 24/04/2019 - Il potere magico delle parole: “Dal saper parlare al saper comunicare emotivamente. Il Public Speaking – l’Arte Oratoria” 18/04/2019 - Genitori Oggi. Come crescere in connessione con i nostri Figli 23/03/2019 - Salute e Benessere: Come vivere al top e raggiungere una perfetta forma psicofisica 08/03/2019 - “Ragazzi in Marcia”, un percorso metodologico per formare i giovani nei valori fondanti dell’umanità 02/03/2019 - Pomezia, “Team Building”: Come formare un gruppo e farlo diventare una squadra 04/01/2019 - Roma, NLS Academy: “A gennaio seminario di Ipnosi Regressiva alle vite precedenti con Fabrizio Elviretti” 21/12/2018 - Pomezia, “Genitori e Figli: insieme in aula per imparare a comunicare efficacemente”
- SCIOPERARE E' UN DIRITTO DEL LAVORATORE...QUINDI LO ERA ANCHE PER I PORTUALI DI TRIESTE NEL 2021?
Mentre continua la polemica tra i sindacati e il Governo per lo sciopero in programma domani 17 novembre, una riflessione sulla funzione dei sindacati è d'obbligo - articolo di Massimo Catalucci (NEWS & COMMUNITY - Look at the World) Roma, 16 novembre 2023 - Il diritto allo sciopero è un diritto previsto dalla Costituzione italiana (art. 40) e che si esercita nell'ambito delle Leggi che lo regolano (503 ss. c.p.). Lo sciopero, quindi, è un'astensione collettiva dal posto di lavoro da parte dei lavoratori subordinati che in generale sono guidati a tale protesta dai sindacati. Lo scopo è quello di sollecitare il datore di lavoro, chiamando in causa anche le forze politiche di governo, per un miglioramento dello stato retributivo, dell'orario e delle condizioni di lavoro. Può anche essere esteso ad altre situazioni che coinvolgono il lavoratore, quali il licenziamento in prima persona o per sostenere le cause di terze persone della classe dei lavoratori (sciopero di solidarietà). E' una forma di protesta e manifestazione che costituisce il diritto di libertà e come tale il suo esercizio non può essere limitato e non può comportare nessuna sanzione per il lavoratore che ha scioperato. Quello che però intendiamo affrontare in queste poche righe e per cui intendiamo invitare ad una riflessione il lettore, non è tanto l'imminente sciopero previsto per domani dai sindacati dei lavoratori, né la polemica che si è innalzata tra le organizzazioni sindacali e il Governo, nello specifico con Matteo Salvini che ne voleva ostacolare l'esecuzione, piuttosto, sulla reale attuazione di un diritto da parte di tutti i lavoratori e appoggio incondizionato dei sindacati. Spieghiamoci meglio. Tutti ricorderanno le scene che imperversavano nei TG e nei Social Web diffuse nell'ottobre del 2021, quando eravamo in pieno periodo pandemico da Covid-19. Immagini che ritraevano i portuali di Trieste, protestare pacificamente davanti l'ingresso del porto della cittadina medesima, in ragione della negazione del diritto di libertà, che in quel caso era quello di voler scegliere di non farsi vaccinare e per cui, tale scelta, non avrebbe dovuto, come invece è avvenuto, portare alla sospensione dal lavoro i lavoratori che si ribellarono al fatto che per lavorare si doveva essere vaccinati ed avere il green pass. In quei giorni, prese sempre più consistenza il nome d uno dei portuali, Stefano Puzzer che non si è mai piegato, come tanti altri, al sopruso esercitato dall'autorità per imporre la propria volontà a danno e offesa dei diritti altrui. Per onor di cronaca, il giudice Paolo Ancora del tribunale del lavoro di Trieste ha respinto il ricorso di Stefano Puzzer, contro il licenziamento da parte dell'Agenzia Lavoro Portuale di Trieste scattato il 16 aprile 2022. Oltre il danno anche la beffa per Puzzer: il giudice Ancora ha condannato Puzzer al pagamento delle spese processuali, per una somma che supera i 2.000 euro. Al suo fianco, dopo il licenziamento, si erano schierati Portuali di Trieste. A questo punto la domanda viene spontanea, dov'erano i sindacati all'epoca dei fatti quando i portuali protestarono per un loro diritto e dove erano dopo il licenziamento di Puzzer? Credo che la polemica tra governo e sindacati di questi giorni stia facendo emergere ancora di più i due pesi e le due misure adottate dai sindacati in ragione della difesa dei diritti dei lavoratori. Tale organizzazione sindacale, come si legge nel - Rapporto del governo Italiano sull'applicazione della convenzione 87/1948 sulla libertà sindacale e protezione del diritto sindacale (anno 2000) - in uno dei capoversi si legge: "Il sindacato, infatti, nasce come associazione volontaria di lavoratori o di datori di lavoro che ad essa aderiscono allo scopo di ottenere la migliore realizzazione possibile dei rispettivi interessi collettivi o professionali" . L'organizzazione sindacale dovrebbe sempre e comunque, porsi come "strumento" di mediazione tra le scelte del governo, quelle del datore di lavoro e i lavoratori, senza distinzione alcuna, proprio come recita l'art. 40 della costituzione. A questo punto però, riformuliamo la domanda: dov'erano i sindacati quando in periodo di pandemia da Covid-19, molti lavoratori furono sospesi dal posto di lavoro e licenziati? #trieste #portuali #stefanopuzzer #sindacali #sindacati #lavoro #sciopero #lavoratori #datori #aziende #governo #matteosalvini
- ARDEA – 22/23/24 SETTEMBRE 2023 – SAPERE E SAPORI EVENTO AGROALIMENTARE ED ENOGASTRONOMICO
Tra i presenti, oltre agli amministratori locali anche i Sindaci dei comuni limitrofi, Consiglieri e Assessori regionali - Servizio Video Giornalistico di Massimo Catalucci (NEWS & COMMUNITY ) - Ardea, 24 settembre 2023 - Una bella festa delle eccellenze locali agroalimentari ed enogastronomiche, quella che ha avuto inizio venerdì sera ad Ardea e che si estenderà fino ad oggi, domenica 24 settembre. Un evento nel quale si vogliono esaltare le tradizioni di una terra, quella dell’agro pontino, che fonda le sue radici nell'industria agricola. >>>>>>>>>>>>>>>>>> Clicca qui per aprire il Video Reportage dell'evento <<<<<<<<<<<<<<<<<
- SENATO – DDL S.630 – DISPOSIZIONI PER LA DIAGNOSI E LA CURA DELL’ENDOMETRIOSI (VIDEO)
DE PRIAMO: “Siamo convinti che l’atto possa divenire legge, anche grazie all’impegno della commissione Sanità del Senato“ - articolo di redazione (NEWS & COMMUNITY - Look at the World) Roma, 21 luglio 2023 – Ieri a Roma, nella sala Caduti di Nassirya, a Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, su iniziaitiva del Senatore Andrea De Priamo, si è tenuta una conferenza stampa sul Ddl S.630 – Disposizioni per la diagnosi e la cura dell’endometriosi. Molti i relatori che hanno articolato, ognuno secondo le proprie conoscenze e competenze, il complesso problema dell’endometriosi, patologia altamente invalidante che colpisce oltre 3.000.000 di donne solo in Italia, stando ai dati certificati. Ma essendo una patologia ancora poco conosciuta e diffusa più di quanto si possa immaginare, ad oggi ci sono anche molte donne che sono inconsapevoli di esserne affette. “L’endometriosi e’ una patologia sottovalutata e troppo spesso non diagnosticata, nonostante gli effetti invalidanti che provoca e nonostante l’ampia diffusione tra le donne” – ha commentato il Senatore Andrea De Priamo, primo firmatario del Ddl S.630 promotore della conferenza stampa – “Scopo del disegno di legge 630 – ha continuato il Senatore – è fornire gli strumenti idonei innanzitutto per la diagnosi della patologia attraverso la formazione e la presenza nei presidi medici di personale medico e infermieristico specializzato nel riconoscimento della patologia. Inoltre – ha aggiunto De Priamo – attraverso il riconoscimento dell’endometriosi quale patologia invalidante, offrire tutti gli strumenti di tutela, assistenza e garanzia per le tantissime donne che ne vengono colpite. L’obiettivo che ci siamo posti con questo ddL è quello di alleviare gli effetti sanitari, sociali e professionali che le donne patiscono con l’insorgere di questa malattia che, va ricordato, é cronica e che troppo spesso, non venendo diagnosticata, crea problemi sulla fertilità e comporta pesanti conseguenze sul piano lavorativo e non permette di accedere dei percorsi medico sanitari che, se operati in modo adeguato, alleviano notevolmente i disagi e i disturbi. Grazie alla sensibilità di diversi senatori che, insieme a me, hanno sottoscritto il disegno di legge – ha concluso De Priamo – siamo convinti che l’atto possa divenire legge, anche grazie all’impegno della commissione Sanità del Senato che potrebbe recepire la proposta all’interno di un pacchetto di leggi su esigenze medico sanitarie femminili“. Erano presenti alla conferenza stampa, i senatori Lavinia Mennuni, Roberto Menia, Costanzo Della Porta, Susanna Campione, Elena Leonardi, Ernesto Rapani, Alberto Balboni, Giovanni Satta, Sergio Rastrelli, Paola Mancini, il Presidente della Commissione Sanità del Senato Francesco Zaffini, la consigliera regionale del Lazio Marika Rotondi e la consigliera del Municipio VII di Roma, Cristina De Simone e i consiglieri di due dei tre Comuni della Regione Lazio che hanno già ospitato i primi convegni sull’endometriosi: il consigliere comunale ad Ardea, Emanuela Micoli e il consigliere comunale a Zagarolo, Giovanni Luciani. “L’endometriosi deve essere diversamente tratta e considerata dal punto di vista sanitario” – ha affermato Franco Zaffini – evidenziando che tale patologia per la sua complessità necessita di un’attenzione particolare se si vogliono, realmente, tutelare a trecentosessanta gradi le donne che ne sono affette. “Una cosa fondamentale è quella di avere, finalmente, la consapevolezza di questa patologia importante, purtroppo, invalidante, sia per quanto riguarda l’aspetto fisico che psichico – ha commentato il consigliere regionale del Lazio, Marika Rotondi che ha aggiunto – L’endometriosi non condiziona solo la donna che ne è colpita ma anche la società che la circonda. Quindi – conclude Rotondi – è bene porre un’attenzione maggiore a questo problema sociosanitario, per giungere presto ad una diagnosi precoce della malattia perché attualmente, non c’è“. “Di endometriosi si parla da molti anni – ha affermato Massimo Catalucci, Presidente del Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 e moderatore della conferenza stampa in Senato – “Già nel 2005, il parlamento europeo – continua Catalucci – attraverso la Written Declaration on Endometriosis, invitava gli stati membri della comunità a prendere provvedimenti rispetto alla formazione e all’informazione sull’endometriosi. Questo, perché si percepiva l’importanza della malattia e della sua gravità, le cui cause della sua insorgenza sono ancora sconosciute e di conseguenza – prosegue Catalucci – si era compreso che si sarebbe dovuto accelerare il processo di riconoscimento della patologia altamente invalidante, al fine di legiferare in merito, con una legge che avrebbe dovuto tutelare al cento per cento le donne che ne sono colpite. Purtroppo, ad oggi sappiamo che manca ancora quel cavillo giuridico che riconosca appieno le caratteristiche invalidanti della malattia ma con questo nuovo Ddl – conclude Catalucci – e l’interessamento dimostrato dal Senato e dal primo firmatario del disegno di legge 630, il senatore Andrea De Priamo a cui fanno seguito gli altri senatori che lo hanno sottoscritto, contestualmente, a quanto si sta facendo alla Regione Lazio, grazie al Consigliere Regionale Marika Rotondi e all’attenzione dimostrata del Presidente Francesco Rocca, siamo sicuri che l’iter intrapreso porterà presto ad una soluzione definitiva per attribuire tutto quanto spetta di diritto alle donne colpite da questa infausta e subdola patologia“. Presente al tavolo dei relatori il coordinatore per la Regione Lazio dell’Associazione “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0“, Moira Masi che ha fatto il punto sulle attività che il sodalizio a cui fa riferimento sta organizzando e gestendo. “Come coordinatrice regionale del Lazio dell’associazione Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 – ha commentato Moira Masi – sono davvero grata al lavoro e all’impegno profusi dal Senatore Andrea De Priamo e dall’on. Marika Rotondi (Consigliere regionale del Lazio) per Aver accolto la voce di milioni di donne italiane affette da endometriosi. Il nostro scopo, come associazione, è quello di far si che i cittadini tutti prendano coscienza di una malattia molto diffusa, poco conosciuta ma altamente invalidante“. “E per creare consapevolezza alla maggior parte dei cittadini sulle caratteristiche subdole di questa patologia – ha proseguito Masi – con la nostra associazione abbiamo messo a punto un programma di convegni che spiegano cos’è l’endometriosi, chi colpisce, come riconoscerla e come affrontarla. Un programma di convegni nel quale sono contemplate diverse figure professionali che formano la squadra di lavoro con la quale stiamo portando avanti il progetto pilota sull’endometriosi, che parte dalla divulgazione corretta delle informazioni, su cosa è realmente, questa patologia e cosa, soprattutto, non è“. “In quest’ottica – aggiunge la coordinatrice regionale dell’Associazione – il lavoro che mi compete è quello di garantire il coordinamento delle attività dei convegni negli enti locali che decidono di ospitarli. Ma il nostro obiettivo è quello di arrivare anche all’istituzione scolastica, dove poter fare informazione sull’endometriosi, perché, come emerso dalla conferenza stampa di ieri in Senato, la tempistica per arrivare ad una diagnosi certa è fondamentale per salvaguardare le donne affette da endometriosi ed intervenire sulle adolescenti, informandole nel modo corretto, è un elemento essenziale per contrastare gli effetti devastanti di questa patologia che altrimenti potrebbe degenerare con conseguenze anche molto gravi“. “Attualmente, il nostro programma di convegni è concentrato nei comuni del Lazio – evidenzia Masi – ma visto il progetto ambizioso che abbiamo intrapreso e per cui oggi siamo qui grazie al Senatore De Priamo, primo firmatario del Ddl S.630 – Disposizioni per la diagnosi e la cura di questa patologia, è nostro interesse estendere presto anche a tutte le altre regioni d’Italia il programma di eventi informativi attraverso la realizzazione di convegni nei vari territori locali che vorranno ospitarci”. “Pertanto – aggiunge Moira Masi – ringrazio il Senatore De Priamo e tutti gli altri firmatari di questo Ddl per la sensibilizzazione dimostrata nel voler attivare l’iter parlamentare che ci auguriamo, porterà presto l’attuale Governo a legiferare in merito ad una legge che tuteli al 100% le donne colpite da questa infausta patologia. Ringrazio, altresì, i comuni della regione Lazio che da marzo scorso ad oggi hanno già ospitato i nostri convegni sull’endometriosi ed in particolare il Comune di Ardea che, oltre ad aver ospitato il primo dei nostri incontri pubblici, si è impegnato attraverso il proprio Sindaco Maurizio Cremonini, a garantire alla nostra Associazione “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0”, due spazi pubblici dove ospitare, a partire da settembre prossimo, due sportelli d’ascolto per l’endometriosi, nelle località di Montagnano e Tor San Lorenzo“. “Infine – conclude Masi – ringrazio l’amico e compagno di viaggio, il presidente Massimo Catalucci al quale devo la forza e la determinazione che mi accompagna nei progetti della nostra Associazione”. Sona Haroni, psicoterapeuta esperta nel trattamento dell’endometriosi, per quanto concerne gli aspetti negativi psicoemotivi che si innescano nelle donne che accusano tale patologia, ha evidenziato una serie di dinamiche di pensiero e comportamentali che aggrediscono le sue pazienti, fino a portarle all’isolamento, alla rinuncia alla vita sociale, lavorativa e più in generale, alle interazioni con gli altri. Purtroppo, non è stato possibile ascoltare l’intervento del Dott. Massimiliano Marziali, che non ha potuto raggiungere in tempo la conferenza. Marziali è specialista in ginecologia e grande esperto di endometriosi e in questo progetto di divulgazione della conoscenza corretta della patologia, è la vera punta di “diamante”. Insieme a lui si sta studiando e mettendo a punto un piano d’azione territoriale che vede coinvolgere l’istituzione sanitaria e alcune figure di spicco della medicina in un progetto che mira ad essere esteso a tutto il territorio nazionale. Toccante, emotivamente, l’intervento di Arianna Cupolo che ha concluso la conferenza stampa, dove con la sua esposizione è come se avesse riunito in un’unica voce le sofferenze che vivono quotidianamente, sotto il profilo fisico e di conseguenza, psicoemotivo, le donne affette da endometriosi. Ma dalla voce di Arianna, non è solo emersa la sofferenza generata da questa patologia bensì, ed è questa la cosa positiva, è emerso che attualmente, si sta di fatto concretizzando sempre di più, la diffusione in ogni ambito, di una corretta informazione riguardo a cosa è l’endometriosi. E questo è il primo grande traguardo che in questi ultimi tempi si è raggiunto. Ma ciò fin qui conquistato, come ha spiegato la referente di A.L.I.C.E. odv, deve solo essere un ulteriore punto di partenza dal quale rimettersi in moto fino a quando non si legifererà con una norma che tuteli le donne affette da endometriosi, sotto ogni profilo: sanitario, lavorativo, sociale, psicologico ed economico. ( Clicca qui per vedere la conferenza stampa integrale ) - ( Clicca qui per il servizio video giornalistico )
- Diagnosi e cura dell'endometriosi: in Senato il punto sul ddl 630
- Servizio Video giornalistico di Retesole TV Lazio CLICCARE SULLA FOTO PER VEDERE IL VIDEO
- DA SETTEMBRE PROSSIMO ARDEA AVRA' I PRIMI DUE SPORTELLI D'ASCOLTO PER L'ENDOMETRIOSI
Ortolani e Micoli (FdI): "Ora le donne di Ardea e zone limitrofe, potranno usufruire gratuitamente di uno sportello di ascolto dedicato esclusivamente all'endometriosi" - Comunicato Stampa (NEWS & COMMUNITY - Look at the World) Ardea, 10 luglio 2023 - "Quando il presidente del 'Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0', il Dott. Massimo Catalucci, ci ha fatto conoscere più da vicino, attraverso le testimonianze di chi vive le enormi sofferenze che patiscono coloro che sono colpite da endometriosi (oltre 3.000.000 di donne solo in Italia), sia sotto il profilo fisico che psico-emotivo, causate dalle lacerazioni pelviche ed extra-pelviche che tale patologia comporta e come, questa sia ancora poco conosciuta ma molto diffusa e che necessita di anni di ricerca prima di giungere ad una diagnosi certa, non abbiamo esitato un attimo nel confermare all'associazione stessa, la nostra piena disponibilità nel voler sostenere le loro azioni." "E così ci siamo subito attivate, coinvolgendo l'intera amministrazione locale, per promuovere nella nostra città di Ardea, un progetto ambizioso che ha l'obiettivo di portare alla promulgazione di una legge specifica sull'endometriosi che tuteli al cento per cento le donne che ne sono colpite, sia da un punto di vista dei lunghi percorsi di ricerca e di analisi cui le stesse devono sottoporsi e le conseguenti terapie costanti e continuative (la patologia non ha ad oggi una cura definitiva ed è cronica), sia da un punto di vista socio assistenziale e psicologico, oltre che economico." "Il 31 marzo dell'anno in corso, in occasione del "1° convegno sull'endometriosi: cos'è, chi colpisce, come riconoscerla, come affrontarla" - abbiamo voluto dare un segnale forte alla collettività, del nostro impegno sociale e politico, garantendo l'apertura dello sportello di ascolto sull'endometriosi nel nostro Comune." "Così, dietro nostra indicazione, il Sindaco Maurizio Cremoni, alla presenza dell'Assessore dei Servizi alla Persona ed altri consiglieri e assessori del nostro comune, in occasione di quel primo convegno sull'endometriosi tenutosi nella nostra città di Ardea lo scorso 31 marzo, annunciò che presto la nostra amministrazione avrebbe concesso all'associazione "Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0", degli spazi per gestire gli sportelli d'ascolto per le donne affette da endometriosi o che sospettano di esserlo." "Un impegno sociale e politico preso in pubblico solo tre mesi fa e che oggi, dopo un'attenta analisi del territorio per individuare dove predisporre gli spazi da destinare al progetto sul'endometriosi, ci permette di annunciare in questo comunicato stampa, che da settembre prossimo Ardea avrà, non uno ma due sportelli di ascolto dedicati alle donne affette da questa patologia, nelle località di: - Montagnano - Tor San Lorenzo." "Lo sportello pubblico, a cui avrà accesso gratuitamente l'utenza femminile interessata dalla patologia qui descritta, sarà coordinato nella regione Lazio da Moira Masi che si occupa anche dell'organizzazione dei convegni di sensibilizzazione della cittadinanza, riguardo l'endometriosi, nei vari comuni della stessa regione. Masi è fondatrice, insieme ad altre figure professionali, del "Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0" che è rappresentato legalmente dal Dott. Massimo Catalucci, presidente. E' da segnalare anche il grande contributo che l'Ass. A.L.I.C.E. odv, nella persona della sua referente regionale del Lazio, Arianna Cupolo, sta fornendo al progetto endometriosi qui descritto." "In questa prima fase di lavoro, il programma dedicato all'endometriosi, studiato e messo a punto da tutto lo staff di professionisti del settore facenti riferimento al gruppo sociale su menzionato che è detentore, altresì, come già accennato, del programma di sviluppo e diffusione delle informazioni, della gestione e del coordinamento degli sportelli di ascolto, nonché della formazione professionale delle nuove figure di consulenti di sportello, è nella sua fase sperimentale e fungerà da progetto pilota che ci auguriamo si estenderà presto in tutta Italia e che accompagnerà tutto l'iter di studio e sperimentazione sul campo, fino all'approvazione e conseguente promulgazione, speriamo in tempi ragionevolmente brevi, ad una legge ad hoc, che da troppi anni le donne che ne sono colpite, attendono." Lo dichiarano in un comunicato stampa congiunto, i consiglieri comunali di Ardea di Fratelli d'Italia, Veronica Ortolani e Emanuela Micoli #veronicaortolani #emanuelamicoli #endometriosi #comunediardea #grupposocialedifesavaloriediritti40 #regionelazio
- REGIONE LAZIO - NUOVA PRESIDENZA DI COMMISSIONE PER MARIKA ROTONDI (FDI)
Il consigliere è stato eletto alla presidenza della Commissione Speciale "Semplificazione Amministrativa" - Articolo di Massimo Catalucci (NEWS & COMMUNITY - Look at the World) Roma, 11 luglio 2023 - Nuovo incarico per il Consigliere alla regione Lazio, Marika Rotondi (FdI) che ieri, alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale, Antonello Aurigemma, nelle sede di Via della Pisana si è insediata in qualità di Presidente, nella commissione speciale “Semplificazione amministrativa”. Oltre al Presidente Rotondi, eletto con 6 voti su 8, la commissione è composta, complessivamente, da 8 consiglieri, 5 di maggioranza e 3 di minoranza. Due i vicepresidenti: Simeoni (FdI) e La Penna (PD). Fanno parte della commissione anche Marco Bertucci, Alessia Savo ed Enrico Tiero (tutti di Fratelli d’Italia); Sara Battisti (PD); Adriano Zuccalà (M5s). “E’ un onore essere stata nominata presidente della commissione speciale Semplificazione amministrativa – dichiara Marika Rotondi che prosegue – Ringrazio per l’incarico prestigioso conferitomi e per la grande opportunità di impegno, a favore delle nostre comunità’, che mi offre. L’obiettivo principale – continua Rotondi – è quello di facilitare il più possibile i rapporti tra imprese, cittadini e la Regione Lazio, elaborando forme di innovazione e snellimento della prassi burocratica, sempre mantenendo alta l’attenzione sul rispetto delle leggi“. “E’ una missione importante – aggiunge il neo eletto Presidente – quella che e’ stata affidata a me e ai colleghi componenti della commissione, rendere sempre più chiare le norme, incrementare la capacità di ascolto e di comunicazione della Istituzione, ridurre il più possibile i tempi di rilascio delle pratiche. Con il sostegno della giunta di centrodestra – conclude Rotondi – e del presidente Rocca, sono convinta che questa commissione produrrà risultati significativi che serviranno sia all’incremento dell’attività imprenditoriale e rilancio della produttività, che alla crescita dell”occupazione nella nostra Regione“. Secondo la legge regionale n. 6 del 12 giugno 2023, la commissione “Semplificazione amministrativa” ha la funzione di effettuare una ricognizione delle procedure amministrative previste dalla normativa regionale al fine dello snellimento delle stesse e di rafforzamento della capacità amministrativa nei vari ambiti di intervento della Regione, elaborando anche proposte di interventi legislativi e amministrativi finalizzati a ridurre il peso della burocrazia sui cittadini, sulle associazioni e sulle imprese. Anche questa commissione, come le altre tre, avrà accesso agli atti utili all’esercizio delle proprie competenze e potrà svolgere audizioni e indagini conoscitive. #regionelazio #marikarotondi #francescorocca #antonelloaurigemma #commissionespeciale #semplificazioneamministrativa
- "LUNGO IL VIAGGIO": LA LUCE DELL'AMORE E' LA GUIDA EVOLUTIVA NEL PROCESSO DI SVILUPPO UMANO
Ardea, 14 luglio 2023 - Presentazione del libro di Claudia Saba, "Lungo il viaggio": Un sentiero nel quale intraprendere il cammino di crescita guidati dalla forza dell'amore - articolo di Massimo Catalucci (NEWS & COMMUNITY - Look at the World) Ardea, 9 luglio 2023 - Partendo dal principio che tutti noi non abbiamo scelto di venire al mondo ma qualcun'altro/a ha scelto di farlo per noi, comunque sia, siamo obbligati a vivere le circostanze, nell'obiettivo di dare il giusto senso alla nostra vita. Quando nasciamo ma forse già da quando prendiamo vita da un punto di vista "cellulare" nel grembo di nostra madre, veniamo catapultati in questa realtà terrena, fatta di piaceri e sofferenze, fisici e psico emotivi, che captiamo attraverso delle "vibrazioni" che sfiorano il nostro essere, i nostri sensi. Percettori che ci mettono in comunicazione con l'ambiente e le persone a noi circostanti e per cui sviluppiamo un nostro modello personale del mondo dentro il nostro involucro che funge da "bussola", per orientarci, muoverci e fare scelte nei contesti in cui viviamo. Un modello del mondo che è impregnato delle nostre fragilità e delle nostre solidità, certezze ed incertezze con le quali facciamo i conti quotidianamente nel cammino del nostro "viaggio" su questa palla "azzurra" immersa nell'universo infinito. Un percorso, appunto, come quello che ci invita a fare Claudia Saba, dove, nel suo ultimo libro dal titolo "Lungo il viaggio", traccia il sentiero che ci porta a scoprire come, attraverso le nostre fragilità, le nostre paure, si possono trovare le giuste risorse per costruire una nuova storia di noi stessi nel presente e proiettata ad un futuro non più condizionati dal passato. Eh si, perché spesso il nostro passato, in particolar modo quando è fatto di sofferenze, lascia dei solchi profondi nel nostro inconscio come quelli di un vecchio disco in vinile cui la puntina del grammofono ha "strusciato" più volte; dove la "traccia" registrata è pronta a ripetere nel nostro presente gli effetti di quegli stessi dolori, fisici e/o psicoemotivi, che ci si ripropongono ogni volta nel nostro quotidiano, quando il disco inizia a suonare la stessa musica che già, purtroppo, conosciamo. E da questo "mood" in cui è facile entrare per contaminazione degli eventi vissuti, diamo origine alla nostra "ruota del criceto", intesa come la condizione di un "loop" nel quale veniamo risucchiati e dal quale è difficile uscire. Ma Claudia Saba, per esperienza vissuta, vede la speranza di uscita dal circolo vizioso in cui siamo caduti, nell'applicazione dell'amore incondizionato, quel sentimento cui dobbiamo dare ascolto dentro di noi. Il filo conduttore o meglio, il motore propulsore che da' impeto alla nascita e in molti casi alla rinascita, ovvero, alla nostra evoluzione, è l'amore. "Non ho mai preteso nulla perché in amore non esiste né grazie né mi dispiace".[...] - [...] "Non mi aspetto nulla se non di essere felice, sempre coerente con me stessa e vivere la vita come il viaggio più bello da compiere".[...] In queste due frasi tratte dal suo libro, Claudia Saba ci invita a vivere nell'amore, innanzitutto riversandolo a noi stessi, per aprirci la strada all'accettazione di ciò che ci è stato donato ma anche da ciò che ci è stato tolto; per aprirci alla consapevolezza che essere felici non dipende dalle circostanze, seppur queste possono a volte piegarci verso il basso ma da come noi le affrontiamo; protrarci alla volontà di vivere in questo stato di viva affezione verso noi stessi in primo luogo e di conseguenza verso il creato, comunque e sempre, perché anche quando il buio intorno a noi è fitto e denso, da qualche parte, se lo cerchiamo con forza, possiamo scorgere uno spiraglio di luce. E il messaggio che vuole trasferirci Claudia Saba con la sua opera letteraria, "Lungo il viaggio", è l'invito a trovare sempre nella nostra vita quello spiraglio di luce che può guidarci nella direzione di una nostra crescita, divenendo sempre più "resilienti" nei confronti delle asperità che la vita può presentarci lungo il nostro cammino. L'autrice, venerdì 14 luglio alle ore 17:30, presso la "Sala Conferenze" del Museo Manzù ad Ardea (clicca qui per scaricare la locandina), incontrerà quanti volessero partecipare alla presentazione del suo nuovo libro per illustrarci con maggiore accuratezza il messaggio in esso contenuto. L'evento è organizzato dal "Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0", è patrocinato dal Comune di Ardea, Assessorato ai Servizi alla Persona, Cultura, Turismo, Spettacolo e lo spazio culturale museale è stato gentilmente concesso dalla Direzione Regionale Musei Lazio. #libro #claudiasaba #lungoilviaggio #poesia #comunediardea #cultura #direzioneregionalemuseilazio #serviziallapersona #turismo #spettacolo #massimocatalucci
- ROMA, ENNESIMO ATTO ESTREMO INCOMPRENSIBILE (O FORSE NO?) TRA I GIOVANI. UCCISA UNA DICIASSETTENNE
Famiglia, scuola e mezzi di comunicazione: “modelli” che formano i giovani alla vita “reale” e “virtuale”…con quali risultati? - articolo di Massimo Catalucci (NEWS & COMMUNITY - Look at the World) - Roma, 29 giugno 2023 – L’omicidio della giovane diciassettenne, Michelle Maria Causo, avvenuto ieri a Roma, è l’ennesimo atto violento tra i giovani. E’ ormai una triste realtà, quella cui siamo sottoposti ad assistere, quasi quotidianamente, nella nostra società. E sempre più spesso, purtroppo, giornali radio, tv e carta stampata, ci raccontano nei fatti di cronaca dei suicidi e degli omicidi commessi tra i ragazzi. L’esaltazione di apparenti e artefatti stati di felicità, l’ostentazione di un benessere totale, la voglia di ricevere a tutti i costi consensi pubblici attraverso un “like” ricevuto sulla propria pagina di un social network, contestualmente, alla mancata formazione socio-pedagogica dei giovani che dovrebbe, prima, avere luogo tra le mura domestiche in Famiglia per poi estendersi alla scuola, probabilmente, non fanno altro che aumentare le frustrazioni, le delusioni e il malessere che si cela dietro sorrisi stampati e selfie di convenzione pubblicati nel web dai tanti ragazzi che, probabilmente, seguono modelli d’esempio devianti e distruttivi per la loro esistenza. Gli aspetti psico-emotivi dei nostri giovani sono messi a dura prova, sollecitati, quotidianamente, da un sistema mediatico che fa dell’apparire e del consenso virtuale, un punto di riferimento a cui ispirarsi e che si insinua, lentamente, nei pensieri dei ragazzi, non preparati, psico-emotivamente, alle insidie che tali messaggi (video, verbali, letterari, ecc.) nascondono. La vita, la società, in generale, sono piene di insidie e ciò che può fare la differenza in un individuo è fuori di dubbio che è da ricercare nell’educazione che ha ricevuto, intesa come formazione alla crescita, aspetto pedagogico del processo di sviluppo dall’età infantile fino ai 18/22 anni. Periodo evolutivo che traccia il passaggio dall’infanzia all’inizio della prima fase adulta, quando si acquisiscono autonomia fisica, mentale (distaccata dai propri genitori), ad una propria identità sessuale stabile e una moralità interiorizzata. E purtroppo, c’è da chiedersi se questo processo negli ultimi decenni, venga attuato secondo quei principi educativi, socio-pedagogici che insegnano alle nuove generazioni come vivere nel contesto sociale in cui sono calate. L’essere umano da quando nasce, vive un contesto sociale che trova le sue prime relazioni e interazioni all’interno del nucleo familiare e, successivamente, trova riferimenti nelle prime amicizie, nella scuola, nel lavoro, ecc. ecc.. In questi contesti di crescita, ognuno di noi vive esperienze personali dirette ed indirette che ci formano sotto ogni punto di vista. LA FAMIGLIA Purtroppo i modelli sociali che abbiamo costruito dal dopoguerra ad oggi, maggiormente concentrati negli ultimi decenni, non guardano, certamente, a quel modello primordiale e naturale che fa riferimento al primo nucleo sociale composto da un uomo e una donna che danno origine ad una o più nuove vite e al rispetto delle regole sociali ma si è voluto, attraverso la ricerca di una libertà “non libera”, stravolgere in primis, il principio naturale su citato per poi, man mano, far cadere ogni aspetto istituzionale di quel primo nucleo sociale chiamato Famiglia e tutti quei valori che lo rappresentano. Così che, quei punti fermi a cui ci ispiravamo (padre e madre a cui aggiungerei anche i nonni) e verso i quali nel corso della nostra crescita ci ribellavamo (come è giusto che sia nella fase adolescenziale quando cominciavamo a maturare la nostra autonomia), ci vedevano sempre rispettosi di chi al tempo ci impartiva le prime regole di vita sociale attraverso le quali, non tutto ci era permesso, anzi, tutto dovevamo conquistarcelo per cui erano più i “no” che ricevevamo che i consensi, rispetto ai desideri che volevamo venissero esauditi dai nostri genitori. LA SCUOLA E poi, c’era la scuola. Quel luogo che era la nostra seconda Famiglia, dove trovavamo nuovi fratelli e sorelle adottivi (compagni di classe) e nuovi tutori/educatori, gli insegnanti, a cui aggiungerei anche i bidelli che erano persone, altresì, importanti nella scuola e che rispettavamo perché in qualche modo contribuivano alla nostra educazione e crescita. Certo, ci prendevamo spesso gioco di quest’ultimi ma sempre con il rispetto che si deve ad un adulto. Come a casa anche a scuola, l’educazione che ci veniva impartita tendeva a farci crescere come persone; ci preparava alle realtà della vita; non esisteva l’amicizia virtuale, evoluzione dei mezzi di comunicazione della nostra società della fine del secondo millennio e l’inizio del nuovo, bensì, esisteva il confronto “vis a vis” con l’altro/a, dove gli aspetti comunicativi e relazionali “reali”, ci permettevano di crescere e dove al massimo il dissenso poteva sfociare in un litigio molto acceso e magari in una scazzottata (questo per lo più tra i ragazzi ma oggi assistiamo a scene del genere anche tra molte ragazze) e il più delle volte quello scontro fisico, faceva nascere tra i due rivali, una buona amicizia di lì in avanti. Ora, qualcuno replicherà affermando che anche 40/50 anni fa esistevano ragazzi giovani che uccidevano altri giovani, che erano maleducati e non avevano rispetto degli adulti e per il contesto in cui vivevano, così come esisteva il potere psicologico e fisico di alcuni ragazzi bulli esercitato nelle scuole e nei gruppi dei pari, su altri coetanei. Tutto, sicuramente, vero. Ma la tendenza è stata quella di vedere tra i giovani, nei decenni successivi, l’escalation di uno sfacciato “strafottismo”, di un mancato senso di rispetto, in primo luogo verso se stessi e di conseguenza verso i propri simili e il contesto in cui sono calati, dove tutto gli è dovuto senza che loro debbano nulla, dove il dissenso non viene accettato e dove l’unica via di uscita per sfuggire ad eventuali sofferenze, frustrazioni e delusioni varie, appare essere per molti (troppi) di loro, quella della strada della violenza psichica e fisica, inflitta a se stessi e/o verso i propri simili e che, purtroppo, come i fatti di cronaca ci raccontano, sfociano oggi in terribili epiloghi che mai vorremmo leggere, molto, molto di più di quanto riscontravamo qualche decennio fa. I NUOVI MEZZI DI COMUNICAZIONE E in tutto questo, lo sviluppo di nuovi strumenti e canali della comunicazione virtuale, hanno trasformato e accelerato, probabilmente, la tendenza a volere ed ottenere tutto e subito; hanno modificato il modo di relazionarsi gli uni con gli altri, dove un’amicizia fatta nel web, può spesso diventare molto pericolosa; dove il nickname o comunque, la pagina di un profilo personale è costruita ad arte e non rispecchia in nessun modo l’identità della persona che la gestisce; dove con la stessa facilità in cui si reclutano amici, gli stessi si possono allo stesso modo escludere con un click dalla propria cerchia di conoscenze (cancellare); dove la parola “successo” riecheggia, continuamente, in ogni dove ma sempre finalizzata al denaro, al lusso, al potere e come già suddetto, all’esaltazione di apparenti e artefatti stati di felicità, all'ostentazione di un benessere totale, alla voglia di ricevere a tutti i costi consensi pubblici attraverso un “like”. Ma questo spazio virtuale che abbiamo costruito, non è la vita reale. E’ una sorta di “Matrix”, il film famoso dei fratelli Andy e Larry Wachowski. Una realtà virtuale conosciuta come “cyberspazio”, ovvero, lo spazio percepibile con i nostri sensi ma costruito da “bit” (unità di misura del contenuto di un’informazione che equivale al numero di decisioni al secondo), nel quale utenti, programmi (software) connessi fra loro comunicano attraverso una rete telematica (internet), nella quale si possono muovere ed interagire per gli scopi più diversi. Sono risorse informatiche a cui possono accedere simultaneamente, milioni di persone collegate alla rete. Per cui, questa “realtà non reale”, nella quale sono cresciute le nuove generazioni dalla fine degli anni novanta ad oggi, unita alla “realtà effettiva” ma mancante di quei valori socio-pedagogici su cui si basava l’educazione che le Famiglie e la scuola impartivano per grande maggioranza ai propri ragazzi decenni fa, sta creando in quest’ultimi, modelli di vita devianti nei quali la parola successo e libertà assumono valori diversi da quelli che nella loro accezione dovrebbero significare: evoluzione dell’essere umano in tutti i suoi aspetti, psicofisici, emotivi spirituali e razionali. a “vita reale” ci colpisce duramente e si deve essere abbastanza resilienti per poter assorbire i colpi che ci da’, per cui è importante che ci prepariamo bene nel corso della nostra crescita, aiutati da buoni modelli socio-pedagogici (famiglia, scuola), affinché, quando arriveranno quei colpi duri, saremo pronti a riceverli per rimanere in piedi senza cadere o quanto meno, laddove dovessimo cadere, trovare la forza per poterci rialzare. A tal proposito mi viene in mente una scena del film Rocky Balboa (2006) di Silvester Stallone, quando il noto attore, rivolgendosi a suo figlio che vede debole nei confronti della vita, lo rimprovera ricordandogli che nel corso della nostra esistenza non è importante quanti pugni riusciamo a dare ma è molto più importante saper incassare quelli che riceviamo, rimanendo sempre in piedi e quando cadiamo, perché i pugni sono troppo forti, è lì che dobbiamo trovare la forza per reagire e rialzarci. “La vita colpisce duro- dice nel film Rocky al figlio e poi continua – Guarda che il mondo non è tutto rosa e fiori, è un postaccio misero e sporco e per quanto forte possa essere, se tu glielo permetti, ti mette in ginocchio e ti lascia senza niente per sempre. Nè io, nè tu, nessuno può colpire duro come fa la vita, perciò andando avanti, non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi. E se finisci al tappeto, hai la forza di rialzarti. Così sei un vincente!!! E se credi di essere forte, lo devi dimostrare che sei forte. Perchè un uomo vince solo se sa resistere, se non se ne va in giro a puntare il dito contro chi non c’entra, accusando prima questo e poi quell’altro di quanto sbaglia. I vigliacchi fanno così e tu non lo sei…non lo sei affatto!!!” Nei passaggi del discorso al figlio, Rocky mette in risalto altri aspetti fondamentali che molti giovani di oggi maturano, negativamente, a seguito di quanto sopra descritto: la mancanza di autostima e fiducia, ovvero, l’assenza di un’amore rivolto verso se stessi, indipendentemente, dall’esito del fare dalle abilità e conoscenze; e riconoscersi delle capacità: sapere e saper fare. Quindi, la “vita virtuale”, è ben diversa, seppur apparentemente simile, da quella “reale”. Si vive in un contesto diverso, effimero, “volatile” (per usare un termine informatico della memoria RAM dei circuiti hardware), dove una relazione così come è nata all’interno di quel cyberspazio, può essere chiusa al colpo di un click sulla tastiera di un pc o con un “tap” sullo schermo di uno Smartphone o Tablet. E come sopra accennato, la costante presenza di una partecipazione dei giovani nel cyberspazio (oggi già all’età di un anno le nuove generazioni hanno in mano gli strumenti per avere accesso a questa “vita virtuale”) e la mancata presenza di strumenti educativi nella “vita reale”, che si basino su regole ferme e che contemplino anche l’accettazione da parte del giovane di saper assorbire i dinieghi, potrebbero creare una distorsione nello stesso tra le due realtà che vive per cui, quando si trova davanti un qualsiasi problema, potrebbe non riconoscere più se sta vivendo nel contesto di un “videogioco” o nella “vita reale”. Con la differenza che, in un videogioco le violenze, le uccisioni e i danni fisici procurati tra i personaggi virtuali, nelle scene successive possono essere azzerati e gli stessi personaggi possono tornare a vivere sani e vegeti nel cyberspazio, mentre, nella vita reale, purtroppo, per le persone a cui abbiamo procurato violenze, non sarà la stessa cosa e non si potrà tornare indietro.
- LUCIANI: "ORGOGLIOSO DI AVER RAPPRESENTATO IL COMUNE DI ZAGAROLO AL CONVEGNO SULL'ENDOMETRIOSI"
All'evento hanno partecipato anche il Senatore Andrea De Priamo e il Consigliere regionale del Lazio, Marika Rotondi - articolo di redazione (NEWS & COMMUNITY - Look at the World) Zagarolo, 23 giugno 2023 - Si è svolto ieri, giovedì 22 giugno 2023, presso la sala consiliare del comune di Zagarolo, il terzo convegno sull'endometriosi, promosso dall'Associazione, "Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0" in collaborazione con l'Associazione "A.L.I.C.E. odv". La squadra di lavoro che sta portando avanti il progetto dei convegni nei comuni del Lazio per sensibilizzare l'opinione pubblica e per informare i cittadini sulle subdole caratteristiche di una malattia invalidante e cronica, qual è l'endometriosi, era anche ieri al completo. Al tavolo dei relatori erano presenti il Senatore Andrea De Priamo; il Consigliere regionale del Lazio, Marika Rotondi; i rappresentanti del "Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0", nelle persone di Massimo Catalucci, Presidente e Moira Masi, Coordinatore Regione Lazio; Arianna Cupolo, referente nella regione Lazio per l'Associazione "A.L.I.C.E. odv"; gli esperti di endometriosi, il ginecologo Dott. Massimiliano Marziali che ha oltre trent'anni di esperienza sul campo per questa patologia, la Psicoterapeuta, Dott.ssa Sona Haroni anch'ella esperta di endometriosi. A fare gli onori di casa, il consigliere comunale di Zagarolo, Giovanni Luciani (Lista Civica Valle Martella Tricolore), che ha sottolineato la grande importanza del progetto sull'endometriosi che si sta portando avanti su ogni fronte, sociale e politico, per arrivare al più presto ad una legge che tuteli in tutto e per tutto le donne che vivono questa patologia, fortemente, invalidante. "Convegno intenso, argomento delicato ma di notevole importanza a tutela della salute della donna - ha dichiarato Giovanni Luciani - Una malattia che colpisce milioni di donne in italia e che è difficile da riconoscere e difficile da gestire nella vita quotidiana, nel lavoro, nei rapporti di coppia ed in molte altre situazioni." "Come ha spiegato ieri il Senatore De Priamo - ha aggiunto Luciani - è già stato depositato al Senato il Ddl 630 (Disposizioni per la diagnosi e la cura dell'endometriosi), di cui lui è il primo firmatario. Nel testo di legge, non solo si riconoscere la malattia come invalidante per cui necessita un trattamento di rispetto e di assistenza adeguati per garantire il diritto di terapia costante e continuativa alle donne che ne sono affette ma prevede anche la formazione di consulenti addetti agli sportelli di ascolto per l'accoglienza e l'orientamento delle pazienti in studi medici e diagnostici specifici e competenti in materia, così come prevede la formazione dei professionisti medici, paramedici e tecnici strumentali. Mi sento di ringraziare di cuore il prezioso contributo profuso dai professionisti e dalle persone tutte che stanno portando avanti questo progetto sull'endometriosi. Le Associazioni di volontariato del terzo settore, i liberi cittadini, la politica, possono creare i presupposti per far si che questa patologia sia riconosciuta a tutti gli effetti come invalidante e si arrivi entro breve termine ad una legge specifica." "Come si sa, l'ignoranza crea involuzione - ha puntualizzato il consigliere comunale - mentre, la conoscenza rende liberi ed evolve il singolo individuo e la comunità in cui è calato. Per cui ben vengano questi convegni itineranti svolti in tutti quei comuni del Lazio che intenderanno ospitarli ma mi auguro presto anche da altri enti locali in tutta Italia, promossi dal "Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0'. Da parte mia e del mio gruppo politico faremo in modo di sostenere di qui in avanti questo ambizioso e utile progetto che ieri siamo stati onorati di ospitare nel nostro comune di Zagarolo."
- 22 GIUGNO 2023, ZAGAROLO OSPITA IL 3° CONVEGNO SULL'ENDOMETRIOSI
Moira Masi: "Continua il tour dei convegni socio-sanitari nei comuni del Lazio promosso dalla nostra Associazione 'Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0' in collaborazione con 'A.L.I.C.E. odv'" - articolo di Massimo Catalucci (NEWS & COMMUNITY - Look at the World) Zagarolo, 17 giugno 2023 - La "marcia" verso la consapevolezza sull'endometriosi, continua nei Comuni della regione Lazio. Il prossimo giovedì 22 giugno, a Zagarolo presso il Palazzo Rospigliosi, nella Sala del Consiglio Comunale, con inizio alle ore 17:30, si terrà il "3° Convegno sull'Endometriosi: Cos'è, chi colpisce, come riconoscerla, come affrontarla" (clicca qui per scaricare la locandina). L'evento è organizzato dall'Associazione "Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0" in collaborazione con A.L.I.C.E. odv. "Come donna e come promotrice di molte iniziative di interesse sociale - dichiara Moira Masi, coordinatrice nella regione Lazio per il "Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0" - mi sono sentita in dovere di essere in prima linea per promuovere con la nostra associazione tali convegni, che hanno lo scopo di sensibilizzare le persone verso la conoscenza di questa patologia che spesso colpisce, inconsapevolmente, molte donne e per cui le cause che l'hanno generata sono ancora sconosciute, di conseguenza anche la sua diagnosi arriva a seguito di estenuanti e mirate ricerche mediche, dopo diversi anni, tra i 7 e i 10." "Purtroppo - aggiunge Masi - è una malattia cronica e invalidante e ad oggi, esistono solo interventi chirurgici e terapeutici specifici che possono alleviare le tante sofferenze che patiscono le donne che ne sono affette. Il nostro contributo alla società - continua Moira Masi - oltre ad essere quello di informare la collettività attraverso i convegni che, per il momento stiamo portando nei comuni della regione Lazio per poi estenderlo ad altri in tutta Italia, è anche quello di stimolare la politica a legiferare in merito ad una legge che tuteli a 360° le donne affette da endometriosi e dall'altra, che vengano istituiti dei corsi di formazione per preparare consulenti da poter disporre sul territorio, presso sportelli di ascolto, pronti ad accogliere le donne che sospettano di essere soggette all'endometriosi per indirizzarle poi, in centri medici specializzati ad accoglierle e assisterle da un punto di vista sanitario, in tutto il percorso di ricerca e terapia." "In questo viaggio volto alla consapevolezza dell'endometriosi - conclude Masi - ci avvaliamo della collaborazione di A.L.I.C.E. odv, un ente nazionale che si prefigge di aiutare le donne che vivono questo grande problema e grazie al supporto della loro rappresentante regionale, Arianna Cupolo, possiamo avere nei nostri convegni dei professionisti di grande rilievo, con un provata esperienza medica e psicoterapica nel campo dell'endometriosi." Come enunciato da Moira Masi, prenderanno parte in qualità di relatori, i seguenti esperti: il Dott. Massimiliano Marziali, specialista in Ginecologia e Ostetricia, responsabile U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia a Nuova Villa Claudia ed esperto nel trattamento dell’Endometriosi, nonché, Membro dell’A.A.G.L. American Association of Ginecologic Laparoscopists e membro del Comitato Scientifico dell’A.P.E. Onlus, Associazione Progetto Endometriosi; la Dott.ssa Sona Haroni, Psicologa, Psicoterapeuta ed esperta in Terapia Breve Strategica per il trattamento psicoemotivo e psicosociale delle donne affette da Endometriosi. A dare maggior rilievo all'iniziativa, il prossimo 22 giugno a Zagarolo, come già accaduto a Grottaferrata lo scorso 28 aprile, saranno presenti al Convegno anche i rappresentanti del Governo, nella persona del Senatore Andrea De Priamo che sta seguendo da vicino questo progetto sull'endometriosi promosso dal "Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0" e per cui ha già depositato a maggio scorso il Ddl S.630 (Disposizioni per la diagnosi e la cura dell'endometriosi); della Regione Lazio, nella persona di Marika Rotondi, consigliere regionale e vicepresidente della III Commissione - Vigilanza sul pluralismo dell'informazione e componente della XI Commissione - Ricerca e innovazione, la quale sta seguendo la progettazione insieme al suo staff di lavoro della formazione per i consulenti degli sportelli di ascolto territoriali sull'endometriosi. Infine, a fare gli onori di casa, in rappresentanza del Consiglio comunale dell'ente locale ospitante, sarà presente il Consigliere Giovanni Luciani che introdurrà l'evento. #endometriosi #formazione #convegno #moiramasi #giovanniluciani #marikarotondi #andreadepriamo #massimilianomarziali #sonaharoni #aliceodv #grupposocialedifesaediritti40 #ariannacupolo #zagarolo
- 12 GIUGNO 2023: "MADONNA CHE SILENZIO C'E' STASERA..." E' MORTO IERI A ROMA FRANCESCO NUTI
Ci lascia un'artista poliedrico, forse troppo sensibile emotivamente ma un genio della comicità dal carattere agrodolce che ha ispirato molti suoi colleghi - articolo di Massimo Catalucci (NEWS & COMMUNITY - Look at the World) Roma, 13 giugno 2023 – Francesco Nuti era nato a Prato il 17 maggio 1955 e nella sua carriera artistica aveva ricoperto con successo diversi ruoli come attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e cantante. La sua scomparsa, avvenuta ieri a Roma all’età di 68 anni e dopo una lunga e sofferta malattia, è passata in secondo piano, visto che il destino ha voluto che un altro grande personaggio della storia italiana, Silvio Berlsuconi, ci dovesse lasciare nella stessa giornata. E ieri, dopo una lunga giornata di silenzio in cui si sono raccolti molti italiani e non solo, per la dimostrazione di cordoglio ai due grandi personaggi che ci hanno lasciato, non può non trovare la sintesi proprio in un titolo di un film si successo di Nuti: “Madonna che silenzio c’è stasera“. Eh, si, crediamo che ieri si è assistito ad un silenzio globale che ha avuto del surreale, a parte alcune “ignobili” parole usate dai soliti leoni della tastiera e del web, oltre ai titoli apparsi su un quotidiano che, irrispettosamente, si sono lasciati andare oltre misura a delle affermazioni che esprimono tutta la loro frustrazione, evidentemente. Soprattutto nei confronti di chi si è dimostrato nella vita vincente (in quest’ultimo caso ci riferiamo agli attacchi continui anche dopo la sua dipartita, nei confronti di Berlusconi, di chi addirittura brindava alla sua morte) E in questo rispettoso silenzio è doveroso rendere omaggio ad un’artista poliedrico che ha saputo ispirare molti altri suoi colleghi con la sua comicità agrodolce. I grandi successi cinematografici per Francesco, arrivano negli anni ’80 ma nel decennio successivo, le cose cambiano per lui che non riesce ad ottenere gli stessi risultati degli anni prima al botteghino, per cui entra in uno stato depressivo e comincia ad avere problemi di alcolismo fino a portarlo, come registrano le cronache dei giornali dei primi anni del 2000, anche a tentativi di suicidio. Una vita travagliata da episodi di dipendenza dall’acool che, evidentemente, hanno messo in risalto tratti della sua personalità molto sensibile ed emotivamente fragile, che non gli hanno fatto accettare il calo di consensi da parte del pubblico negli anni ’90. E nonostante ciò, nel 2006 si stava preparando a tornare sul set ma il destino, purtroppo, si accanì su di lui e fu così che il 3 settembre 2006, cadde dalle scale della sua abitazione, sbattendo la testa. Subito ricoverato d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma con un grave ematoma cranico, entra in coma per risvegliarsi poi, dopo circa 80 gg, il 24 novembre 2006, quando viene trasferito all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore (Lucca). Qui inizierà un percorso di riabilitazione neuromotoria. Fa ritorno nella sua casa di Prato dopo tre anni, dove viene assistito dal fratello Giovanni – medico ma anche compositore e suo collaboratore in diversi film – ma Francesco riscontra serie difficoltà nella gestione e mobilità degli arti così come nell’articolazione del linguaggio. Non più autonomo è costretto a continuare la sua esistenza su una sedia a rotelle. Questa, la triste storia di un grande artista del mondo dello spettacolo, che ci ha lasciati troppo presto. Di lui ci rimangono i suoi successi cinematografici e televisivi. Francesco Nuti ha vinto come attore due volte il David di Donatello, nel 1983 per “Io, Chiara e lo Scuro”, per il quale gli è stato conferito anche il Nastro d’argento e nel 1985 per “Casablanca Casablanca”, di cui è stato anche regista. Nel 2019, il 7 dicembre, riceve il suo primo riconoscimento alla sua carriera artistica cinematografica. Ma a ritirare per lui il “Premio Internazionale” intitolato “Vincenzo Crocitti 2019“, sarà la figlia Ginevra, visto il suo stato clinico che ne limitava le uscite pubbliche. #attore #cantante #sceneggiatore #regista #produttore #film #daviddidonatello #nastrodargento #francesconuti #ginevra #vincenzocrocitti