BERGOGLIO - UN PAPATO TRA TRASCENDENZA E RIFORMISMO DELLA CHIESA
- Massimo Catalucci
- 16 minuti fa
- Tempo di lettura: 4 min

Papa Francesco e il suo "subentro" a Papa Benedetto XVI: differenze tra "Fare il Papa" e "Essere Papa"

articolo di Massimo Catalucci
Roma, sabato 26 aprile 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it) - Già dalla suo ricovero al Policlinico Gemelli di Roma, durato quasi 40 giorni, Papa Francesco, tornato poi in Vaticano, visibilmente, debilitato dalla malattia, in un vortice di voci contrastanti sulla sua originalità e le supposizioni di un suo sosia; a seguito delle sue dimissioni dal Policlinico Gemelli, che volevano lasciare intendere che la morte di Bergoglio fosse già avvenuta; alla cerimonia funebre papale, particolare, sicuramente, in controtendenza alle tradizioni Vaticane; non si può non riflettere ancora una volta, sull'esistenza dal 2013 fino a dicembre del 2022, di due figure papali nella Chiesa Cattolica Cristiana che hanno fatto e continuano a farci discutere; così come l'operato "innovativo" di Bergoglio nella Chiesa, che divide molti ecclesiastici.
Ma prima di addentrarci in negli argomenti che tratteremo in questo breve articolo, è bene fare una puntualizzazione: la morte di Jorge Mario Bergoglio, come il decesso di chicchessia in questo mondo, da un punto di vista Cristiano e comunque la si pensi, ossia, che sia stato anche lui uno dei successori di Pietro oppure che ci si fermi a Papa Ratzinger, non può che essere rispettata.
Così come va rispettata la narrazione degli ecclesiastici che hanno voluto approfondire quest'ultimo periodo storico della Chiesa Cattolica Cristiana, in particolare da quel 12 febbraio 2013, dove è stato aperto da alcuni di loro uno scenario avvolto da non pochi dubbi, iniziando da quello più grande come spiega, appunto, Padre Giorgio Maria Farè: "L’atto di rinuncia di Benedetto XVI è 'inesistente' perché manca in esso la volontà di abdicare, lo si evince da diversi fattori".
"Innanzi tutto, si tratta di una mera dichiarazione. La formula: 'dichiaro di rinunciare, in gergo legale, non è lo stesso che dire 'io rinuncio'. Il Papa avrebbe dovuto dire: 'dichiaro di rinunciare, come in effetti rinuncio' o formula simile. Così come è stata pronunciata, la dichiarazione di Benedetto XVI è, appunto, solo una dichiarazione, non un atto giuridicamente valido, né alla dichiarazione è succeduta alcuna ratifica".
In questo caso, è evidente che Benedetto XVI non si è mai dimesso dalla Sua investitura di Papa calata dall'Alto, mentre si è dimesso, per evidenti interferenze di una maggioranza all'interno delle mura Vaticane intenzionata a cambiare la Chiesa Cattolica Cristiana, dal suo Ministerium.
In estrema sintesi, il munus del Papa è l’essenza del suo incarico Divino, mentre il ministerium è l’espressione pratica di quel munus nella guida quotidiana della Chiesa. Con una certa semplificazione, che ci è utile per la comprensione, possiamo dire che il munus, conferito direttamente da Dio, significa “essere Papa”, mentre il ministerium ha a che vedere con l’esercizio pratico del ruolo di Papa, vale a dire “fare il Papa” [estratto da https://rivistaetnie.com/bergoglio-non-e-il-papa-139417/ ].
E le voci che si fanno insistenti in questi giorni di lutto per la morte di Bergoglio, centrano l'attenzione pubblica e dei fedeli, sul cambiamento che lo stesso ha voluto portare in Vaticano, in contraddizione con quello che era il pensiero di Papa Ratzinger, ossia, il pensiero universale, ispiratore e originario dell'Altissimo. In questo passaggio storico, dove l'umanità ha bisogno di una guida spirituale ferma e chiara, appare come se si volesse, invece, destabilizzare la Chiesa Cattolica Cristiana, per gettarla nel caos, con il disorientamento dei fedeli e la divisone degli stessi.
Non spetta certo a noi giudicare l'operato del papato esercitato da Bergoglio, ma sarà l'Altissimo a giudicarlo. Noi da Cristiani, possiamo solo osservare il silenzio per la morte nel corpo della persona che fino a qualche giorno fa sedeva in Vaticano. Ma abbiamo anche il dovere e il diritto di poter scegliere in ragione di quanto realmente sta accadendo dal 2013 (forse anche da molto prima) ad oggi nella nostra Chiesa.
Gesù Cristo, nella Sua venuta, dove ha percorso la strada del sacrificio per salvare l'umanità intera, ci ha anche aperto gli occhi in ragione dei falsi profeti in terra che nel Suo nome e con le loro modalità umane, non impregnati dell'illuminazione del Padre, hanno scacciato demòni, fatto opere potenti e profetizzato le Sue parole.
Si legge nel Vangelo secondo Matteo 7:15-23 NR94: "Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro son lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Li riconoscerete dunque dai loro frutti".
"Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno - 'Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?' - Allora dichiarerò loro: Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!"
E con tutta la difficoltà che questo periodo ci riserva, rimane sempre il libero arbitrio, pertanto, sarà nostra esclusiva responsabilità affidarci a lui e alle illuminazioni che saremo in grado di ricevere dall'Alto per trovare la Verità in tutto quanto si sta compiendo in questi giorni e quelli che verranno.
In questo momento l'umanità sta attraversando un periodo buio, spiritualmente parlando, che può essere illuminato solo dalla Fede. Siamo disorientati, usciamo da un periodo dove abbiamo avuto in Vaticano due Papi, cosa anomala per la Chiesa di Pietro.
Ora, quale sarà la strada da perseguire, chi succederà al Papa precedente? Sarà una strada che percorrerà quella della Trascendenza che ha illuminato la vita e la via Papale di Ratzinger o quella che percorrerà l'illuminazione progressista attuata da Bergoglio?
La risposta, crediamo non tarderemo a riceverla.
Comentarios