top of page
  • Immagine del redattoreMassimo Catalucci

VACCINO: LA CORTE COSTITUZIONALE "BOCCIA" LA LINEA "LIBERA TUTTI" DEL GOVERNO MELONI...ED ORA?

La Consulta ritiene ragionevoli e proporzionate le scelte del Governo Draghi



- articolo di Massimo Catalucci


Roma, 2 dicembre 2022 - Mentre si stanno alzando sempre più dubbi da parte del mondo medico scientifico sugli "effetti avversi" quali conseguenze dell'inoculazione del vaccino anti-Covid-19, si vedano i lavori prodotti dai 40 studiosi di spessore internazionale presenti al Poli-Covid-2022 che si è tenuto al Politecnico di Torino nel mese scorso (clicca qui), che sembrerebbe poter creare più danni alle persone di quanto avrebbe dovuto garantire in termini di arresto della trasmissione del virus e della sua diffusione, ecco che in contrasto con tali voci e in aggiunta, con quanto stabilito dal neo Governo Meloni, la Corte Costituzionale, "avalla" le decisioni prese a suo tempo dal Governo Draghi e conferma l'obbligo vaccinale per alcune categorie professionali e gli over 50.


La Corte Costituzionale ha confermato l’obbligo di vaccino anti-Covid per il personale sanitario - dichiara il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici e odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli che aggiunge - ritenendo le scelte fatte dal Governo (riferito a Draghi - NDR), né irragionevoli, né sproporzionate. Dunque la sensazione che avevamo nel periodo peggiore del Covid quando la gente moriva, che il vaccino potesse essere in realtà la soluzione ottimale per poter uscire da quella condizione drammatica è stata confermata dalla Consulta. Questo significa che anche per la Corte Costituzionale i vaccini sono uno strumento fondamentale per garantire la salute dei cittadini”.


E' facile immaginare che la decisione della Corte Costituzionale, di dare continuità alle scelte prese in periodo di pandemia dal Governo Draghi, desteranno delle ripercussioni a livello politico, perché, di fatto, la decisione della Consulta entra a gamba tesa su un provvedimento del neo Governo Meloni, di iniziare a "slegare" alcune categorie professionali e le fasce di cittadini di età over 50, dagli obblighi sanitari previsti in questi ultimi due anni dai governi che l'hanno preceduto (Conte e Draghi).


A seguito di tali decisioni della Consulta, abbiamo voluto raccogliere, dopo quanto affermato dal Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici e odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, anche le prime impressioni di quella parte del mondo sanitario che era ed è contraria tutt'oggi al vaccino e agli obblighi esercitati non solo nei confronti di tanti medici e del personale sanitario in generale ma dell'intera collettività.


A tal proposito, abbiamo raggiunto il Dott. Mariano Amici, noto medico di Ardea (RM) dove ha ricoperto anche il ruolo di Sindaco, che è stato più volte ospite di alcune emittenti radiotelevisive nazionali e locali, in trasmissioni giornalsitiche che si sono occupate, in periodo pandemico, della problematica legata al Covid-19.


Una di queste trasmissioni televisive è rimasta nella storia di questo tragico periodo di dichiarata "emergenza sanitaria" (che sembra non avere fine), stiamo parlando di quando il Dott. Mariano Amici fu chiamato ospite nel programma di Bruno Vespa, "Porta a Porta" e dove, la sua replica alle osservazioni di un altro invitato presente in studio, quelle del Professor Remuzzi, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, evidentemente, considerate scomode, quindi non il linea con il "pensiero unico" che si voleva e forse, si vuole

ancora diffondere, ricevette, da parte del servizio di informazione dello Stato (la trasmissione è in onda su RAI 1), un trattamento, oltre che maleducato, da parte del conduttore Vespa, anche da TV di Stato di regime. Per chi volesse, può seguire il video di quanto accadde nello studio di RAI 1 da Bruno Vespa nel marzo del 2021, cliccando a questo link, dove, su Radio Radio, il giornalista Fabio Duranti, ripropone i fatti con un commento.


Il Dott. Amici, si è sempre messo in risalto per le sue posizioni contro una linea sanitaria che considera coercitiva e irresponsabile, riempiendo le piazze di molti comuni d'Italia, ribadendo il principio, non solo da un punto di vista medico scientifico, che la linea adottata era ed è sbagliata ma anche da un punto di vista costituzionale, dove ha sempre ritenuto tale indirizzo una negazione della libertà di scelta della cura, per cui l'imposizione dell'obbligo di un trattamento sanitario è stato accostato ad un "TSO di Stato", calato dall'alto del potere politico ed esercitato in accordo con il nostro Ministero della Salute e non proveniente da una consulta allargata di medici e scienziati tutti (pro-vax e no-vax), come sarebbe dovuto accadere, secondo molti medici e alcuni politici.


"La decisione della Corte Costituzionale - dichiara il Dott Mariano Amici - rappresenta una delle pagine più buie della storia della Repububblica Italiana. Non si può imporre come obligatorio un 'vaccino' non approvato, in quanto non vi è la dimostrazione della sua efficacia e della sua innocuità ma che è stato, semplicemente, autorizzato sulla base di una dichiarazione delle case produttrici. Tale 'vaccino' - prosegue il medico - non e’ stato, sufficientemente, sperimentato ed il fatto più grave è che difronte ad importanti 'effetti avversi', non solo non si fa la vigilanza attiva ma addirittura non si cerca neanche di stabilire il nesso di causalità tra il vaccino e gli 'effetti avversi', che sono ormai sotto gli occhi di tutti. Pertanto - conclude il Dott. Mariano Amici - obbligare un essere umano a sottoporsi ad un trattamento del genere, equivale ad imporre all’individuo di giocare alla roulette russa".


Da un punto di vista, prettamente giuridico, gli avvocati, Franco Muratori e Giulio Marini, in una loro nota congiunta, lamentano alcune questione importanti cui la Consulta sembrerebbe non aver considerato.


"Il comunicato - dichiarano gli Avv.ti Muratori e Marini - lascia insolute alcune questioni importanti; anzitutto sembra che la non irragionevolezza e sproporzione di una scelta legislativa (ammessa - si badi bene - solo in pandemia) riguardi esclusivamente il personale sanitario, e non anche il personale scolastico."


"Difatti, il successivo paragrafo - nello stabilire l’infondatezza della questione dell’assegno a carico del datore di lavoro - fa invece esplicito riferimento anche al personale scolastico.


"Si rammenta, tuttavia, che nel giudizio costituzionale la non-fondatezza riguarda espressamente i profili di costituzionalità; per conseguenza, a tal conclusione si giungerebbe anche laddove la Corte avesse ritenuto - per esempio - che la mancata corresponsione dell’assegno a carico del datore di lavoro non fosse stata prevista dalla norma impugnata."


"Da ultimo, si rileva altresì che nulla viene detto nel comunicato in merito alla legittimità della sospensione degli emolumenti; risulta pertanto oltremodo prematuro giungere a conclusioni semplicistiche.


"Nell’Aprile 2021 la Corte di Strasburgo si era espressa in favore dell’obbligo vaccinale ma a precise condizioni; nella sentenza 116/21, era richiesta capacità immunizzante e sicurezza del vaccino, nonché una sanzione modesta in caso di mancato adempimento dell’obbligo."


"In tale contesto, i giudici nazionali saranno chiamati ad accertare che tali requisiti siano rispettati; certo la Corte Costituzionale - per quanto autorevole - non può sostituirsi e fare il lavoro investigativo che compete esclusivamente ai giudici di merito."


Questo ultimo intervento degli Avv.ti Muratori e Marini, nella parte finale mette in luce come le conclusioni della Consulta, in qualche modo siano oggetto di un'approfondita "riflessione" giuridica che, prendendo spunto dalla nota dei due avvocati qui citata, necessita di un lavoro investigativo di competenza di figure professionali e istituzionali specifiche.


bottom of page