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Immagine del redattoreMassimo Catalucci

ELEZIONI REGIONALI DEL LAZIO - LA BATTAGLIA POLITICA PER LA PRESIDENZA E' APERTA

Il centrodestra ha una forte coalizione che spinge Rocca; il centrosinistra ha D'amato che traina la coalizione che lo sostiene



- articolo di Massimo Catalucci


Roma, 11 gennaio 2023 - La battaglia per la conquista della presidenza della Regione Lazio è aperta e sappiamo che insieme alla Lombardia, le elezioni in queste regioni rappresentano una cartina tornasole che da' indicazioni politiche anche a livello nazionale. Ecco perché la "partita" è molto delicata.


La coalizione di sinistra, che aveva sostenuto Zingaretti alle precedenti elezioni regionali e che si è dimesso da Presidente del Consiglio del Lazio perché eletto lo scorso 25 settembre in parlamento, si schiera a favore dell'attuale Assessore regionale alla Sanità, Alessio D'amato. Nome, quest'ultimo, arrivato con anticipo (16 novembre scorso) rispetto quello del candidato di centrodestra, Francesco Rocca (3 gennaio 2023) che ha destato e sta destando ancora delle perplessità nell'elettorato per il suo passato, soprattutto tra le fila di Fratelli d'Italia e per quanto sta emergendo dalle accuse mosse nei suoi confronti dal fratello.


Come abbiamo già evidenziato nelle precedenti uscite, il centrodestra, numeri alla mano, come coalizione appare in netto vantaggio rispetto a quella del centrosinistra, per cui, salvo imprevisti, non doverebbero esserci problemi per aggiudicarsi la vittoria ma ci sono delle azioni di disturbo per Meloni e i suoi alleati, che arrivano da un diretto familiare del candidato alla presidenza della Regione Lazio, Francesco Rocca che non lasciano tranquilli, in primis Fratelli d'Italia così come Lega e in particolare Forza Italia che, al di là delle affermazioni pubbliche di "rito", alla presentazione della candidatura dell'ex Presidente nazionale della CRI, non sembrava molto convinta.


Alessandro, fratello di Francesco, che ha anche lui a che fare con la CRI, come come volontario dal 2014 nel comitato locale con la qualifica di operatore polivalente salvataggio in acqua, con le sue dichiarazioni sta creando non poche interferenze alle scelte fatte dal centrodestra: Alessandro accusa suo fratello Francesco di "sfruttare" le sofferenze della malattia della loro madre, per giustificare le sue debolezze ed errori del passato.


"Non si possono scaricare sulla malattia e la morte di nostra madre le proprie debolezze e insufficienze - dichiarava nei giorni scorsi nei social Alessandro Rocca che aggiungeva - Questo non onora i ragazzi di Acca Larentia, non onora Fratelli d’Italia. Mi sento coinvolto e offeso da quanto dichiarato da Francesco. Non si è mai drogato. E non può incolpare delle sue insufficienze e debolezze la malattia e la morte di nostra madre. Ricordo bene dove mi ha portato il giorno che nostra madre è morta. Ricordo bene con chi era in affari. Ricordo bene e non accetto che si nasconda dietro la morte di mia madre. È uguale al padre."


Come era probabile accadesse, è arrivata puntuale la smentita di Francesco: “Né io né la mia famiglia abbiamo rapporti con lui da moltissimi anni, non capisco a cosa faccia riferimento: sono vicende private ma certe esternazioni pubbliche dimostrano una fragilità che mi addolora. Per tentare di offendermi e umiliarmi devono tornare indietro di oltre 35 anni”.


E mentre i due fratelli si scaricano addosso "fragilità psicoemotive", quello che rimane è il "tarlo" della notizia destabilizzante che si insinua nei pensieri dei potenziali elettori del centrodestra e che inevitabilmente li porta a chiedersi: possibile che non ci fosse un'alternativa a questo candidato Rocca che non destasse possibili e gratuiti attacchi al partito di Fratelli d'Italia e a tutta la coalizione di centrodestra?


In aggiunta a ciò, c'è da dire che le ultime notizie sul caro benzina non spengono le "distrazioni" mediatiche che riguardano la candidatura di Rocca, anzi, potrebbero rafforzare il possibile malcontento dell'elettorato dato dagli aumenti in atto e anche se i sondaggi alla fine di dicembre scorso, vedevano Fratelli d'Italia (32,4%) ed i suoi alleati di Governo avere complessivamente, in proiezione per la corsa alla presidenza della Regione Lazio il 42,7% dei possibili dei consensi, tali dati potrebbero cambiare velocemente.


Certo è che le affermazioni di Alessandro Rocca arrivano come un temporale a ciel sereno e forse il centrodestra dovrebbe risolvere al più presto questo problema, per non trovarsi come alle ultime amministrative di Roma Capitale, dove, vuoi per un candidato, evidentemente, non politico, vuoi per gli attacchi scorretti mediatici verso Fratelli d'Italia fatti apparire a caratteri cubitali sui quotidiani in un periodo di silenzio elettorale, il centrodestra pagò cara una partita che sembrava potesse essere sua.


Oggi, quello che appare nella corsa alla presidenza del Consiglio regionale del Lazio, è che il centrodestra ha una coalizione forte (i numeri parlano per lei) e un candidato debole, non da un punto di vista manageriale che ha tutto dalla sua parte in questo settore, quanto quello della figura politica; mentre il centrosinistra, dimostra di avere una coalizione debole (in fatto di numeri e condivisione degli intenti) ma un candidato forte, radicato nella politica con esperienza amministrativa in una Regione importante qual'è il Lazio e dove ha ricoperto un ruolo amministrativo altrettanto importante, quello di Assessore alla Sanità.




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