top of page

ARDEA - CHI VOTARE ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE?

  • Immagine del redattore: Massimo Catalucci
    Massimo Catalucci
  • 3 mag
  • Tempo di lettura: 6 min

Tra abbandoni, cambi di casacca e nuove nomine, i partiti, i movimenti e le liste civiche riprogrammano i loro gruppi in previsione delle prossime elezioni comunali


  • articolo di Massimo Catalucci


Ardea - sabato, 3 maggio 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it) - C'è fermento ad Ardea tra le fila politiche dei partiti, movimenti e liste civiche che, dopo il triennio che si sta concludendo (giugno 2022 - giugno 2025) alla guida del governo della città, occupando ognuno la propria posizione in maggioranza o opposizione in consiglio comunale, iniziano a guardare alle prossime elezioni e così, si vanno ristrutturando nei loro organici per presentarsi ai cittadini con nuove prospettive e impegni sociali da abbracciare nella futura campagna elettorale.


E' probabile che qualche prova tecnica di voto si farà anche sfruttando il turno dei 5 referendum abrogativi in programma nei giorni 8/9 giugno prossimi, dove qualche "suggerimento" le varie correnti politiche lo daranno ai cittadini.


Intanto non possiamo non rilevare che, in questi primi tre anni di gestione amministrativa della Giunta Cremonini, in particolare in questo ultimo anno, sia all'interno dei gruppi di maggioranza che di opposizione, non siano mancati i malumori sconfinati in "scaramucce" che hanno determinato il rimescolamento delle carte di gioco della politica locale, in ragione dei consiglieri comunali eletti nel giugno del 2022.


Forse per alcuni sembrerà un po' presto parlare di riorganizzazione per la prossima campagna elettorale, ma chi mastica un po' di politica, sa perfettamente che nel corso della legislatura, si pensa di più a curare il proprio "orticello di partito", piuttosto che pensare di prendersi cura dei programmi politici che erano stati presentati alla cittadinanza nella precedente campagna elettorale.


Campagna elettorale, quindi, che ora si appresta a scaldare i motori, a fare le prove tecniche generali, dove ogni team cercherà di riorganizzare il proprio gruppo politico, rendendolo più forte della concorrenza, in modo da presentarsi alla cittadinanza pronto e con una squadra competitiva, in fatto di "conoscenze e competenze dei candidati proposti". Campagna elettorale che, come possiamo immaginare sarà sempre intensa come tutte quelle cui abbiamo assistito negli anni precedenti, con grande impegno da parte di tutti i candidati e soprattutto dei "capi squadra" storici locali che lavorano, incessantemente, per organizzare coppie di candidati da presentare alla collettività quali loro rappresentanti futuri in Comune e dove, questi ultimi si dovranno impegnare al fine di regalare ai cittadini una qualità di vita migliore nel territorio rutulo (questo almeno è quanto sperano ad ogni mandata elettorale gli elettori).


Ma fare politica e vincere le elezioni non è facile, bisogna conoscere "le regole non scritte" ma accettate da tutti, della politica stessa; bisogna conoscere il territorio; bisogna conoscere le dinamiche operative della macchina amministrativa; bisogna conoscere le persone che vivono il territorio e sapere come parlare loro; bisogna sapere come prenderle, affinché le stesse possano avallare la candidatura di chi gli chiede i voti per andare a governare la città.


Ci vogliono capacità comunicativa, destrezza nel ruolo politico, empatia, ma anche diversi soldi da impegnare nella campagna elettorale che si vuole affrontare. Ma soprattutto ci vogliono idee concrete e fattibili, da portare avanti con costanza, coerenza e determinazione, mettendo realmente al centro la persona, il cittadino e il suo contesto sociale.


Quello che c'è da chiedersi, però, è come si mischieranno questa volta le carte, visto che oramai negli ultimi anni ne abbiamo viste di tutti i colori, come quella della "armata Brancaleone" delle penultime elezioni amministrative del 2017, dove fiorirono molte liste civiche, ma che nulla poterono contro l'avanzata del nuovo movimento del "Grillo parlante", il cui capo carismatico era il noto comico Beppe, che vinse le elezioni da solo ad Ardea lasciando tutti gli altri con il "cerino in mano" (forse, volendo scavare un po', anche con la complicità di chi, rimasto fuori, pur di far dispetto a chi non lo aveva incluso nei giochi, fece si che il suo voto insieme a qualche altro diventassero determinanti per la vittoria finale del M5S).


Un vittoria annunciata, comunque, quella dei pentastellati, perché in un momento di vuoto politico assoluto e di forte smarrimento degli elettori, il loro movimento trovò terreno fertile su cui seminare, principalmente, l'illusione di un reddito di cittadinanza per tutti (inutile andare a lavorare, tanto ci pensa lo Stato a mantenerti). Ma in quel momento, il "Grillo parlante", con i suoi "spettacoli di piazza" (comizi) andava forte e insieme ai suoi "adepti", riusciva a cavalcare bene il malcontento popolare e a far tendere l'ago politico della bilancia dalla sua parte.


E ad Ardea era molto forte il malcontento tra gli elettori che, solo Fratelli d'Italia e il già noto M5S, quali partiti nazionali, scesero in pista da soli a quelle elezioni del 2017, tutti gli altri si raggrupparono in liste civiche, sperando di poterla avere vinta nei confronti dello stesso M5S (unico vero obiettivo del momento era abbatterlo politicamente) in forte ascesa nei consensi popolari di quel periodo.


E sappiamo tutti come andò finire, vinse comunque il M5S!!!


Ma trascorsi pochi mesi dall'insediamento della Giunta Savarese, ecco rispuntare i partiti nazionali di destra, sinistra e centro, con eccezione di Fratelli d'Italia che era già in campo e che grazie alla partecipazione di pochi loro fermi militanti, attivisti e simpatizzanti, cui non piace svendersi, riuscirono a dare un senso alla politica locale, mettendo in consiglio comunale un proprio candidato: non male come risultato in una partita elettorale che si sapeva sin dall'inizio si sarebbe giocata tra le liste civiche e il M5S.


Squadre di partiti storici che si andavano man mano a riformare, ripescando in quella "sacca politica" che venne battezzata come la più organizzata "armata Brancaleone", composta da una serie di liste civiche che accoglievano nel proprio organico e nella stessa squadra, candidati con ideologie politiche, diametralmente, opposte, ma uniti tra loro dal desiderio unico di battere il M5S, più che pensare di poter poi, governare insieme in armonia la città (troppe correnti politiche diverse nello stesso gruppo per cui è difficile ancora oggi immaginare che avrebbero potuto garantire stabilità di governo). Ecco quindi che, passata la sfuriata elettorale, la "armata Brancaleone" si sfalda e iniziano a ricostituirsi sul territorio i coordinamenti locali di FI, PD, LEGA, Noi Moderati (a cui ha confluito "Cambiamo di Toti"), mentre Fratelli d'Italia e M5S già erano presenti e costituiti come squadre politiche locali/nazionali.


Ed ora, la popolazione di certo avrà il suo bel da fare nell'individuare per il prossimo futuro una coerente linea politica da seguire, che sappia interpretare, attraverso i propri rappresentanti politici, i principi a cui gli stessi si ispirano nel gruppo nel quale si candidano e si spera, li perseguano, con costanza e impegno sociale, affinché quel contratto morale sottoscritto con i cittadini in campagna elettorale, acquisti il valore che merita e soprattutto, non abbia la durata di pochi mesi, pronto ad essere tradito, quando iniziano i primi malumori interni ai gruppi stessi.


E se si dovesse arrivare a questo punto, proprio per quel rispetto che si deve a chi ha votato, le soluzioni più sensate e coerenti, dovrebbero essere le dimissioni, non certamente gli spostamenti da un gruppo ad un altro in modo diretto o passando attraverso il gruppo misto, in quest'ultimo caso dove parcheggiarsi in attesa di ricevere inviti ad entrare a far parte di una nuova squadra politica, magari anche all'opposto rispetto a dove si sedeva poco prima in consiglio comunale.


Le danze sono iniziate, sarà interessante seguire l'evolversi del percorso politico che da qui alle prossime elezioni amministrative di Ardea, si svilupperà nel territorio rutulo.


Intanto, a giugno prossimo si tornerà alle urne per votare i 5 referendum abrogativi in materia di lavoro e cittadinanza. Per chi volesse saperne di più, può documentarsi sul sito del Ministero dell'Interno a questo link. Essere informati su cosa andremo a votare, ci permette di capire come indirizzare il nostro voto. La conoscenza, ci rende liberi di scegliere...documentiamoci!!!


-----------------------------------------------


LEGGI ANCHE...


LA POLITICA E' UNA COSA SERIA...MA NON TUTTI LA ONORANO - Lo sport più in voga in Italia non è il calcio, ma quello del "cambia casacca" poco dopo essere stati eletti

  • articolo di Massimo Catalucci

7 aprile 2025



  • articolo di Massimo Catalucci

13 settembre 2022




  • articolo di Massimo Catalucci

    5 agosto 2022






  • articolo di Massimo Catalucci

31 luglio 2022




ARDEA 2022, POST-ELEZIONI AMMINISTRATIVE. RIFLESSIONI… - Tra vincitori e vinti, la squadra che ha raccolto più consensi è quella dell’astensionismo…e questo non è un bene per la città

  • articolo di Massimo Catalucci

    29 giugno 2022



  • articolo di Massimo Catalucci

    23 aprile 2022





  • articolo di Massimo Catalucci

14 febbraio 2019





  • articolo di Laura Nanni

29 aprile 2017

Comments


bottom of page