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STATO DI EMERGENZA SANITARIA: POSSIBILE PROROGA DEL GOVERNO FINO A DICEMBRE 2022.

Fratelli d’Italia, Delmastro: “Noi unica forza politica contraria che vota no alla proroga



- articolo di Massimo Catalucci


Roma, 17 febbraio 2022 - Continuano le vessazioni nei confronti dei cittadini da parte del “Governo dei responsabili”, tali si definiscono coloro che fanno parte della maggioranza dell’esecutivo guidato da Draghi.


I cittadini, già preoccupati da una crescente ascesa dei prezzi delle utenze, dei carburanti e di tutto ciò che, con un effetto domino, consegue a questo caos sociale, economico e sanitario, appunto, sono vittime del “teatrino” infinito che il Governo sta mettendo in scena da due anni, con promesse disattese e proroghe a quelle stesse promesse che non hanno prodotto, evidentemente, i risultati sperati. Oppure, dovremmo iniziare a pensare che hanno prodotto dei risultati ma che questi ci sfuggono e che allora, vorremmo che qualcuno ci spiegasse a vantaggio di chi sono andati e quali sono?


E mentre riflettiamo su ciò, è di poco fa la notizia che il Consiglio dei Ministri sta meditando di prorogare la data della fine dello stato di emergenza sanitaria fino a dicembre 2022.


Questa decisione, laddove venisse consolidata, sarebbe contro ogni plausibile buon senso e soprattutto contro i termini previsti dalla legge per uno stato di emergenza che non può dilungarsi oltre i 24 mesi.


Quello che sta accadendo, dire follia è dire poco.


Ogni scelta fatta fin qui da parte del Governo appare quanto mai fallimentare. Nella gestione della dichiarata pandemia da Covid-19, ogni azione dell’esecutivo si è rivelata insufficiente e inopportuna, visto che ad oggi, con oltre il 90% dei vaccinati ed i vari obblighi inflitti agli italiani, restrizioni, limitazioni alle loro libertà, non in ultimo l’obbligatorietà di vaccinarsi agli over 50, pena la loro sospensione dal posto di lavoro con abbattimento di parte dello stipendio, si parla ancora di restrizioni ulteriori con la proroga dello stato di emergenza sanitaria.


Questa ulteriore possibilità cui vorrebbe fare ricorso il Consiglio dei Ministri non piacerà a molti italiani che si stanno già preparando da tempo per manifestare nelle vie della Capitale il prossimo 27 febbraio.


È prevista molta gente che sfilerà tra le vie della “Città Eterna”, senza palchi e senza Leader. In piazza ci sarà quella parte di Popolo che è esausto: famiglie intere, avvocati, artigiani, studenti, pensionati, disoccupati, tra questi molte persone che sono state sospese dal lavoro per non essersi piegate alla “dittatura” del vaccino e della “certificazione verde” ed anche, nello specifico, faranno la loro parte di presenza alla manifestazione popolare, gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, liberi dal servizio e senza divisa indosso.


Il prossimo 27 febbraio, tutti saranno a Roma per riprendersi quelle libertà sottratte da questo “Governo Draghi”, autoproclamatosi, dei “responsabili” e per affermare i propri diritti ad un esecutivo che sta portando il Paese alla rovina.


In Italia, non vorremmo assistere al crollo economico-finanziario in cui cadde vittima la Grecia.

E a pensarci bene, a quel tempo Draghi era il Presidente della Banca Centrale Europea e la paura che ciò possa verificarsi anche in Italia, diventa qualcosa di più di una semplice ipotesi. È noto che fu lui a decretare l’esclusione della Grecia dal programma di “quantitative easing”, giustificando la scelta con il fatto che Atene avesse già ottenuto molto”. Il “quantitative easing” è una forma di politica monetaria con cui una banca centrale (in questo caso la Banca Centrale Europea) crea moneta a debito e la inetta nel sistema finanziario ed economico, il tutto con lo scopo di veicolare la fiducia degli operatori e promuovere la liquidità e i prestiti [fonte: https://www.money.it/ ]


La strada su cui stiamo viaggiando, tracciata da questo Governo, non ci fa pensare che abbiamo imboccato la via giusta per uscire da questa condizione precaria sotto ogni aspetto, piuttosto, ci fa tremare e pensare che sia vicino un possibile “default”: i ristori alle imprese non arrivano; Confcommercio parla di rincari del 76% per il terziario; Alleanza delle cooperative parla di un aumento di oltre 80 miliardi per la bolletta 2022 di famiglie e imprese; senza parlare come già detto, delle impennate dei prezzi dei carburanti e tutto quello che ne consegue in ragione di aumento dei prezzi, soprattutto per i prodotti di primaria importanza: alimentari di primo consumo.


Nel palazzo di Governo, attualmente, solo Fratelli d’Italia si sta opponendo alla linea dell’esecutivo guidato da Draghi per quello che potrebbe rappresentare da un punto di vista economico-finanziaria tale scelta.


Lo stato di emergenza ha un carattere temporaneo – afferma il deputato Delmastro (FdI) che aggiunge – ci siamo opposti ma ieri il Consiglio dei Ministri ha messo la fiducia ed oggi siamo alle battute finali. Noi, comunque voteremo no, mentre tutte le altre forze, evidentemente, voteranno la proroga allo stato di emergenza(video allegato clicca qui).


Quindi, sembrerebbe, che ci si avvii ad un prolungamento dello stato di emergenza sanitaria che a questo punto, non può non richiamare alla nostra attenzione anche un ulteriore “stato di sofferenza” cui i cittadini devono prepararsi per i prossimi mesi.


Ma da quello che si percepisce nell'aria, i cittadini stavolta non accetteranno altri soprusi e con le “armi” della democrazia, faranno la loro resistenza utilizzando la leva della perseveranza, della costanza, della fermezza degli intenti, nel ribadire il riconoscimento dei propri diritti e delle proprie libertà, che da due anni a questa parte, vengono quotidianamente calpestati da un sedicente “Governo dei responsabili” che porta i nomi, prima di "Conte" ed oggi di "Draghi".

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