Uno studente occupante: “La grande astensione del 25 settembre, non legittima questo Governo”
– articolo di Massimo Catalucci
Roma, 10 novembre 2022 – È singolare e alquanto pretestuosa, la motivazione di uno studente, fornita questa mattina ad un giornalista della redazione di Mediaset – “Mattino Cinque News”, che risponde, principalmente, così alla domanda del perché è in atto una protesta studentesca al liceo Mamiani di Roma: “La grande astensione del 25 settembre (riferito alle ultime elezioni politiche in Italia – NDR), non legittima questo Governo.”
Le affermazioni del ragazzo che, attualmente, insieme ad altri suoi compagni del liceo, occupano l’Istituto Mamiani di Roma, non possono non far pensare ad una possibile manovra strumentale per creare destabilizzazione ad un Governo che, legittimamente, rispetto a quanto affermato dal giovane studente, attraverso le elezioni politiche è stato scelto dalla maggioranza degli aventi diritti di voto che si sono recati alle urne, quale rappresentanza istituzionale per gestire il Paese.
Inoltre, è alquanto singolare ed ancora, pretestuoso, affermare che questo Governo rappresenterebbe, sempre secondo i giovani occupanti del liceo, la negazione dei diritti e delle libertà e l’istituzione di un regime di destra che non si rifà ai principi democratici.
Queste posizioni dei giovani ragazzi che, nessuno vuole condannare per la manifestazione di un loro pensiero, tutt’altro, è un loro diritto, lasciano, comunque, molte perplessità che fondano le radici sulla coerenza e lealtà intellettuale di quanto da loro contestato.
Coerenza e lealtà intellettuali che non troviamo se facciamo un passo indietro di 5 anni, fino alle precedenti elezioni del 2017, dove non abbiamo assistito a campagne contro la scelta fatta dagli aventi diritto di voto di quella primavera che, recandosi alle urne per votare in maggioranza il M5S, hanno generato poi, con manovre di palazzo, il primo Governo Conte, M5S/Lega; Coerenza e lealtà intellettuali che non troviamo quando nei Governi Conte e Draghi, sono state negate le libertà a molti italiani, per cui in tanti hanno perso il lavoro, in molti hanno chiuso le proprie attività commerciali e professionali, in tanti sono stati discriminati perché non volevano piegarsi al “regime” politico/sanitario, messo in campo dal Ministro Speranza & Co.
E allora viene da chiedersi: dove stavano questi studenti in questi anni?
Insomma, le proteste dei giovani studenti dell’Istituto Mamiani di Roma, appaiono alquanto dirette a creare destabilizzazione sociale e politica, piuttosto che proporre tematiche di interesse collettivo che possano contribuire a portare il dialogo e confronto politico sugli aspetti critici che la nostra società sta affrontando: guerra tra Ucraina e Russia, crisi energetica, immigrazione, politiche sociali, contrattazione del lavoro, ecc..
Alla luce dell’occupazione di questi giorni dell’Istituto Mamiani, ci viene anche in mente quanto accaduto nel febbraio del 2021, dove un gruppo di circa 80 ragazzi su un numero maggiore di studenti dello stesso liceo di via delle Milizie a Roma, occupò l’edificio, “negando”, la libertà di studio in presenza alla maggioranza degli studenti che avrebbero voluto far decorrere il regolare flusso delle lezioni.
“L’80% della scuola è contraria – dichiararono a RomaToday Giulia e Matteo, studenti del liceo Mamiani cui era stato negato dagli occupanti, il loro accesso all’Istituto -. In questo momento di pandemia e incertezza politica non riteniamo che queste siano le modalità giuste per protestare – proseguirono i ragazzi – vogliamo tenerci stretto quel 50% di presenza. Vogliamo fare scuola davvero”.
Tra le motivazioni fornite all’epoca ai giornali dagli occupanti, riecheggiano le parole “fascismo”, “aggressione”, che però attribuiscono a gruppi esterni a loro e dai quali si sono dovuti difendere, queste le loro parole e per cui sono stati rilevati danni all’interno dell’Istituto Mamiani a fine occupazione. Ora, non è nostra intenzione fare un processo per conoscere le responsabilità e le ragioni, per cui se non ci sono prove tangibili, è difficile dire se le affermazioni degli studenti occupanti nel mese di febbraio 2021, siano vere o costruite ma di certo, alla luce anche di quanto accaduto oggi, senza parlare di quanto accaduto all’Università “La Sapienza” di Roma qualche giorno fa, dove ne ha fatto le spese il giornalista Capezzone che è dovuto entrare scortato dalla Polizia per un convegno autorizzato, lasciano, quanto meno qualche dubbio.
Se sommiamo tutto ciò ai fatti odierni viene spontaneo chiedersi qual è la reale motivazione della protesta di questi giorni di alcuni ragazzi che hanno occupato il Mamiani.
Inoltre, in un momento dove ci sarebbe bisogno di maggiore tranquillità, accettando di buon grado i risultati delle urne del 25 settembre scorso, sarebbe molto utile rivedere oggi scendere in campo quegli stessi personaggi che, nei precedenti Governi Conte e Draghi, si definivano “responsabili”, adoperarsi per attuare ora lo stesso “buon senso” da loro utilizzato fino a tre mesi fa. Ovvero, fino alla caduta del Governo Draghi per riportare, quanto meno, l’attenzione dei ragazzi occupanti, sulla legittimità del Governo Meloni.
Altrimenti, sarebbe naturale e conseguenziale pensare che, quel senso di responsabilità da loro manifestato, prima, per formare i Governi Conte e Draghi con manovre di palazzo e non attraverso le urne e poi, per sostenerli, sia stato solo una semplice manovra di interesse personale per tentare di detenere il potere politico, senza pensare a quell’interesse personale di coloro che erano stati eletti per la prima volta in parlamento, col pretesto di far trascorrere i quattro anni, sei mesi e un giorno, per assicurarsi in futuro la pensione da parlamentare.
Una responsabilità che oggi, laddove viene a mancare, da parte di quegli stessi personaggi politici, anzi utilizzerei lo stesso termine usato dal giovane studente, laddove ci sia una forma di “astensionismo” da tale responsabilità, è di fatto un voler avallare la tesi sostenuta dagli occupanti del Mamiani, ovvero, che il Governo Meloni è un regime ed illegittimo.
A questo punto, ad ognuno le proprie riflessioni in merito al quesito qui posto: Strumentalizzazione o valide ragioni della protesta studentesca dell’Istituto Mamiani di Roma?
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