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Immagine del redattoreMassimo Catalucci

OGGI RICORRE L’ANNIVERSARIO DELLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO (9 NOVEMBRE 1989)

Una barriera che delineava da una parte la libertà, dall’altra l’oppressione e la negazione dei diritti



- articolo di Massimo Catalucci


Berlino (Germania), 9 novembre 2022 – Sono trascorsi 33 anni da quel giorno storico in cui cadde la barriera tra l’Europa occidentale e quella dell’est.


Molte persone armate di piccone, in segno della definitiva rottura dalle catene dell’oppressione comunista, si assembrarono sul confine che divideva Berlino, per abbattere, non solo simbolicamente ma praticamente, il muro della vergogna.


Nasceva in quel momento una nuova Europa, che voleva conservare le sovranità nazionali ma al contempo che intendeva avviare un processo di condivisione delle forze per migliorare la qualità di vita degli Europei. Le autonomie cui devono ambire e aver e il diritto di sviluppare le nazioni della Comunità Europea, devono garantire ai propri popoli, la libertà di sentirsi parte fondante delle terre dove sono nati e parte integrante di un territorio più vasto chiamato Europa.


La libertà e l’indipendenza degli Stati, garantiscono sviluppo e al contempo sono e devono essere, i presupposti per conservare la storia, la cultura, le tradizioni e molto altro, di ogni singolo territorio e popolo.


Uno Stato, seppur parte di un’organizzazione più estesa, ha necessità di rimanere ancorato a quelle che sono le proprie origini, il proprio passato, il suo presente per saper costruire un futuro prospero, individualmente e comunitariamente ma sempre con l’obiettivo di rispettare le proprie identità e quelle degli altri popoli.



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