Venezia sarebbe stata coperta da 173 cm. di acqua se non avesse funzionato la "barriera elettromeccanica"
- articolo di Masssimo Catalucci
Venezia, 23 niovembre 2023 - Quanto successo in occasione di queste ondate di maltempo che stanno flagellando il nostro "stivale" è sotto gli occhi di tutti. Molti i danni provocati dalle mareggiate in tante località della penisola, in particolare quelli provocati alla costa ovest sul litorale romano e in Sardegna, nella provincia di Oristano.
E anche a Venezia, i veneziani stamattina hanno rischiato di svegliarsi sotto oltre un metro e settanta di acqua del bacino lagunare che avrebbe inonandato la città.
Invece, fortunatamente, la teconologia che è spesso contrastata da gruppi ambientalisti, ha salvato Venezia dalla devastazioe della forza delle acque in tempesta. Parliamo del "Mose", ovvero, il Modulo Sperimentale Elettromeccaninco, sistema di dighe mobili, che hanno protetto Venezia e la sua laguna.
L'efficienza di questa tecnologia, dovrebbe far riflettere sulla necessità di creare nuove infrastrutture che facilitano la vita delle persone e chein alcuni casi, come in questo, posono salvare l'ambiente ed anche delle vite.
Il progresso non deve per forza essere considerato quale motivo di devastazione dell'ambiente ma può e deve, come dmostrato a Venezia con il "Mose", essere parte integrante di un processo di sviluppo del Paese, a salvaguardia dei nostri beni ambientali e strutturali già esistensi nel nostro territorio nazionale, garantendo, altrersì, la sicuerezza delle persone.
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