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LA POLITICA DELL'ODIO: MANICHINO RAFFIGURANTE IL PREMIER MELONI APPESO A TESTA IN GIU'

Bologna, la protesta dei collettivi: "La Meloni non è la benvenuta"




- articolo di Massimo Catalucci


Bologna, 12 novembre 2022 - Il 24 novembre il Premier Giorgia Meloni si dovrebbe recare a Bologna, dietro invito del Sindaco della città, Matteo Lepore, per presiedere all'inaugurazione del "supercomputer Leonardo" al Tecnopolo ma il clima politico nel capoluogo emiliano, non è dei più tranquilli.


Infatti, gli attivisti del CUA, il Collettivo Universitario Autonomo e il Laboratorio Cybilla, in segno di protesta, a seguito degli ultimi decreti legge del nuovo Governo, in particolare per quello relativo all'anti-rave, hanno organizzato un corteo di protesta contro il Premier Giorgia Meloni sapendo che potrebbe arrivare nel capoluogo emiliano, tra pochi giorni.

Una protesta che si basa sull'odio e non sul dialogo; sull'aggressività e non sulla moderazione nei toni e nei gesti.


Pronte le risposte del Sindaco di Bologna e del Rettore dell'Università della città emiliana che hanno condannato, fermamente, le azioni volte all'odio e alla violenza dei collettivi scesi in piazza per protestare contro il Governo Meloni.


"Alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni esprimo piena solidarietà e la invito a venire quando vorrà a Bologna. Sarà accolta personalmente da me a nome della città - afferma il Sindaco Lepore che prosegue - La nostra città ieri sera (riferito a due giorni fa - NDR) è stata vittima di un gesto di violenza inaccettabile. Come sindaco e cittadino di Bologna non solo condanno con fermezza, ma chiedo che i responsabili vengano identificati e che provvedimenti seri siano assunti dalle autorità competenti. Per questo - aggiunge il Sindaco - chiedo a tutti e a tutte di isolare i violenti, di non offrire alcuna sponda di comprensione o legittimazione. Perché alle questioni sociali si risponde con la politica che si rimbocca le maniche, non invece con la stupidità egoista e inconcludente di chi soffia sul fuoco per cercare di esistere. La mia vicinanza - conclude Lepore - va anche ai cittadini, alle imprese e alle forze dell'ordine, costrette a subire questi soprusi e a operare per il bene comune".


Sugli stessi toni del Sindaco, è risultato l'intervento del Rettore dell'Ateneo bolognese, Giovanni Molari: "Per ogni caso di ordine pubblico che coinvolga studenti universitari o spazi dell'Ateneo lavoriamo in stretto raccordo con la questura, e così proseguiremo a fare. Confidiamo che i responsabili di atti illegali siano presto identificati. L'Ateneo condanna con fermezza ogni violenza e ogni incitazione alla violenza".


A seguito della presa di posizione di personaggi della politica e dell'università, che hanno manifestato la propria solidarietà al Premier Meloni, evidentemente, i collettivi chiamati in causa, attraverso un loro comunicato (clicca qui), nel pomeriggio di ieri, hanno cercato di far passare il loro gesto "inaccettabile", quello del manichino appeso a testa in giù, come un qualcosa che in realtà, è irrilevante, rispetto quello che secondo loro, i cittadini subiscono per mano di un Governo che gli stessi attivisti dei collettivi, non riconoscono.


Una motivazione alquanto pretestuosa e che non giustifica l'incitamento alla violenza manifestata attraverso i loro slogan pubblicati nei social e attraverso l'intimazione del manichino appeso a testa in giù per le vie di Bologna.


[...]"Ieri sera - si legge in una parte del comunicato pubblicato nella pagina social di Facebook Laboratorio Cybilla - è stato appeso a testa in giù un manichino rappresentante Giorgia Meloni, una figura che insieme al suo entourage è ora più che mai simbolo dell'attacco alla nostra possibilità di autodeterminazione. E' bastato un manichino per suscitare tanto clamore quando un manichino è ciò che ogni giorno nelle pubblicità viene fatto dei nostri corpi di donne, relegando alcune di noi a statici oggetti, altre ancora all'invisibilità."[...]


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