L'astensionismo? Parte da sinistra. Affluenza primarie PD: da 3,5 mln nel 2007, fino a circa un milione di votanti di quest'anno. Il 70% in meno in 16 anni
- articolo di Massimo Catalucci
Roma, 27 febbraio 2023 - Il PD prova ad imitare la destra di Giorgia Meloni ed elegge per la prima volta una donna a segretario generale del partito, la più giovane a capo del suo movimento politico.
La Schlein (53,8%) batte in rimonta il più accreditato, almeno inizialmente, Bonaccini (46,2%), con una forbice di circa il 7% di differenza.
La neo-eletta alla conduzione del PD, è salita alla ribalta dei media anche per aver fatto coming-out (oramai queste tematiche sembrano più importanti di molte altre) e poi, per le frasi pronunciate dal palco nelle sue campagne elettorali, dove a gran voce si è sentita di replicare alla Meloni, dichiarando la sua identità di genere, di donna ma non di madre, con il tentativo di voler affermare l'idea di un "femminismo" che, letteralmente, è stato nei fatti messo in pratica a destra e non a sinistra (la dimostrazione della prima donna Premier è un dato inequivocabile) ma nel rispetto reale dei diritti, tutti, delle donne e dei loro meriti.
"Sì, sono una donna, - annunciava a gran voce Schlein dal palco - amo un’altra donna e non sono una madre. Ma non per questo sono meno donna" - andando a replicare alla già ben nota affermazione lanciata da Giorgia Meloni nella manifestazione del centro destra a Piazza San Giovanni a Roma nel 2019. E' evidente che la personalità di una donna di destra che si è affermata per merito e non per altro, "infastidisce" il nuovo segretario nazionale del PD che ha l'esigenza di "ostentare" la sua diversità di genere come se questo cambiasse lo stato delle cose in ragione dei diritti già acquisiti dalle donne.
Oggi, continuare ad ostentare la libertà di manifestare la propria identità sessuale, forse non è il tema centrale che interessa molto ai cittadini, visto che lo scorso 25 settembre gli italiani hanno premiato la concretezza dei programmi politici del centro destra e soprattutto, hanno premiato la politica della destra sociale di Fratelli d'Italia, centrata sui diritti di libertà di tutti, sul senso di rispetto per la propria patria e per tutti quei valori fondanti che hanno caratterizzato le nostre tradizioni nazionali, storico-socio-culturali, cristiane e cattoliche.
Puntare la propria campagna elettorale, come ha fatto la Schlein, partendo dalla propria identità sessuale, appare come un inutile tentativo di voler affermare ciò che è già chiaro a tutti, ovvero, che oggi della propria sessualità ognuno ci fa quello che meglio crede poi, possiamo discutere su altri aspetti che generano altri contesti e situazioni di interesse sociale.
Pertanto, affermare che - "non basta essere donne per aiutare altre donne - come ha fatto Schlein e aggiungere - "C’è una bella differenza tra il dirsi femminili e femministe, se decidi di non difendere i diritti delle donne, a partire da quelli sul proprio corpo" - vuol dire spostare l'attenzione su tematiche già superate.
E' come se oggi si dovessero ribellare tutte le persone di "genere etero" e iniziassero a manifestare in strada con cortei di decine di migliaia di persone per "ostentare" la loro identità sessuale....Ma a chi interesserebbe? Soprattutto, quale utilità avrebbe per la crescita socio-culturale del Paese?
Forse, i temi su cui dovrebbe concentrarsi il nuovo segretario nazionale del PD, dovrebbero essere altri: lavoro, impresa, tasse, viabilità, infrastrutture, politica estera, scuola, ecc..
Ma è evidente che è una presenza ingombrante per il PD, quella di Meloni, una donna a capo del Governo che desta forti disagi tra le fila dei "dem".
Comunque, la sfida del nuovo PD al Governo di centro destra è partita e come si conviene in questi casi, il Premier Giorgia Meloni ha rivolto gli auguri di buon lavoro, al neo-eletto segretario nazionale di partito: "Congratulazioni a Elly Schlein e complimenti al Pd per la mobilitazione dei suoi elettori nel congresso - ha dichiarato Meloni che ha aggiunto - Spero che l'elezione di una giovane donna alla guida di via del Nazareno possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro".
Nel frattempo, secondo quanto emerso a queste ultime primarie del PD, i dati dimostrano da una parte, che l'astensionismo, al contrario di quanto si volesse far credere in sede di elezioni politiche il 25 settembre 2022 e a quelle regionali dello scorso 12/13 febbraio, non colpisce il centro destra ma la sinistra, come si evince da quanto segue: 1.600.000 votanti circa alle primarie del 2019 (eletto Zingaretti) contro 1.000.000 circa di votanti di quest'anno (eletta Schlein).
Pertanto, è a sinistra che c'è l'esigenza di ricostruirsi un'identità politica che negli ultimi decenni ha smarrito o forse, sarebbe il caso di dire, dove ha cercato di raccontarsi e raccontare ai cittadini una verità democratica che in realtà non le si addice...per cui è meglio tornare alle tradizioni.
Dal 2007 ad oggi, le primarie del PD hanno fatto registrare un calo sostanziale di affluenze, costante e continuativo: dai 3,5 mln di quando venne eletto Veltroni, ad un milione circa di quest'anno; dall'altra parte i dati dimostrano tutt'altro, che il centro destra sta crescendo, con il partito di Fratelli d'Italia, sempre più locomotore della coalizione e passato da un dato iniziale dell'1,9% del 2013 a quello di oggi stimato a circa il 31%. Segno, quest'ultimo, di una maggiore credibilità politica che gli italiani riversano nella destra guidata da Giorgia Meloni che viene percepita come conservatrice ma al contempo progressista.
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