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  • Immagine del redattoreMassimo Catalucci

IL PD GIOCA LA CARTA DEL DEPUTATO ELLY SCHLEIN PER RICOSTRUIRE IL PARTITO

Elly Schlein: "Mi auguro che Meloni voglia ritirare la querela a Saviano, non si possono colpire gli scrittori e le scrittrici". Il Premier Meloni: "Io ho presentato la querela perché Saviano nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una 'bastarda'"



- articolo di Massimo Catalucci


Roma, 5 dicembre 2022 - Al grido di "Bella ciao, bella ciao", si è presentata oggi all'evento di Roma "Parte da noi", la candidata alla guida del PD, Elly Schlein che ha dichiarato - "Se lo facciamo insieme io ci sono, non mi tiro indietro, costruiamo insieme questa candidatura per dimostrare che io posso diventare la segretaria del nuovo Pd."


Poi, lancia il guanto di sfida al Premier Meloni, intonando lo slogan - "Sì, sono una donna, amo un’altra donna e non sono una madre. Ma non per questo sono meno donna" - che si vuole contrapporre, come era logico aspettarsi, a quello che in campagna elettorale, Meloni all'epoca Leader del centrodestra all'opposizione nel Governo Draghi, ripeteva nelle piazze d'Italia: "Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana"


Nel PD, probabilmente, non riescono proprio ad accettare che a condurre il Governo per la prima volta sia una donna di centrodestra...anzi, di destra, che è ancora più frustrante. E' una ferita che, dopo il 25 settembre scorso, rimane difficle per il PD da rimarginare.


E allora giù, oltre che con nuovi slogan, con gli attacchi al Presidente del Consiglio dei Ministri. "Giorgia Meloni, Premier donna che non aiuta le donne e non ne difende i diritti - dichiara Elly Schlein attuale deputata del PD che aggiunge - ed è contro i poveri"


"Insieme a voi voglio diventare la segretaria del nuovo Pd - continua nel suo intervento di oggi Elly Schlein che prosegue - "Parte da noi. Non siamo qui per fare una nuova corrente o per tenerci quelle di adesso ma per superarle con un'onda di partecipazione. Non ci saranno mai gli 'schleiniani'".


Poi, la Schlein rincara la dose verso le scelte del Governo Meloni. "Nella manovra si restringe opzione donna e si differenziano le donne sulla base dei figli - puntualizza la deputata che conclude con un suggerimento per il Premier nella lite giudiziale con Saviano - Mi auguro che Meloni voglia ritirare la querela a Saviano, non si possono colpire gli scrittori e le scrittrici".


La Meloni dal canto suo aveva già risposto qualche giorno fa sul "Corriere della Sera", alla precisa domanda del direttore Luciano Fontana, che chiedeva alla Premier se era intenzionata a ritirare la sua querela nei confronti del noto scrittore. "No, non penso di farlo - dichiarava Meloni, che aggiungeva - Io ho presentato la querela quando ero capo dell’opposizione. L’ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull’immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una 'bastarda'. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica ha ribadito il concetto".


La Schlein, nella sua prima uscita publica come candidata alla guida del PD, probabilmente, avrebbe potuto risparmiarsi l'invito rivolto al Premier Meloni di ritirare la sua querela nei confronti di Saviano, perchè in questo modo ha ancora una volta mostrato il volto reale, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di una sinistra che decide da sè cosa può permettersi e cosa non può permettersi, chi e come ingiuriare e discriminare l'avversario politico e per cui quest'ultimo non dovrebbe risentirsi, né procedere verso l'artefice di tali attacchi, in questo caso Saviano, secondo quanto il codice prevede.



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