Nel comune rutulo, nei giorni scorsi una serie di eventi hanno ricodato il cantautore, produttore discografico e attore italiano
- articolo di Massimo Catalucci
Ardea, 3 aprile 2023 - Grande partecipazione di pubblico agli eventi patrocinati dal Comune di Ardea per la commemorazione del decennio dalla morte del noto artista, Franco Califano.
"Il Califfo", questo il suo soprannome, era nato a Tripoli il 14/09/1938 e morì a Roma il 30/03/2013. Da dieci anni il popolare personaggio è sepolto nel cimitero di Ardea per suo esplicito volere.
Alla sua morte, infatti, a rendere note le sue volontà, fu il pianista, collaboratore e suo amico di lunga data, Enrico Giaretta, il quale in un commento alle agenzie di stampa affermò: "Franco Califano voleva essere sepolto ad Ardea, perchè lì c'è il fratello e lì lo porteremo. Voleva fosse scritto sulla sua lapide 'Non escludo il ritorno', titolo di una sua canzone e cosi sarà"
Personaggio a cui piaceva vivere la vita nella sua totalità, mondanità e dove la sua voglia di vivere senza freni inibitori, lo ha portato anche a trovarsi implicato in amicizie pericolose. E quest'ultimo aspetto della sua esistenza, negli anni '80 gli ha complicato non poco la sua quotidianità.
Il Califfo, ha sempre fatto parlare di sè e non solo per la sua dote artistica di cantautore, attore, produttore discografico oltre che di "sciupafemmine" bello e dannato ma anche per quelle amicizie pericolose che si sono rivelate tali, purtroppo, tanto che nel 1984 venne coinvolto in un traffico di droga e associazione per delinquere di stampo camorristico, risultato poi, tutta una montatura.
A metterlo in mezzo ad un processo gudiziario, probabilmente, proprio per il successo che lo stesso Califfo stava ottenendo sotto ogni profilo e di conseguenza l'invidia dei falsi amici che lo circondavano, fu Gianni Melluso, detto “Gianni il bello”. Un mitomane nei libri paga della camorra con il compito di distruggere personaggi che in quel periodo erano all'apice del successo e su tutti i rotocalchi. Melluso, fu lo stesso accusatore di Enzo Tortora, per cui è facile capire cosa sia potuto capitare al cantautore.
Ma sabato scorso, il Comune di Ardea ha voluto ricordare Francesco (questo il suo nome all'anagrafe) Califano, esclusivamente, per la sua dote artistica di cantautore e attore, recandosi nel primo pomeriggio, con una rappresentanza dell'Ente Locale presieduta dal Sindaco Maurizio Cremonini, presso la tomba in cui riposano le spoglie del Califfo, nel cimitero di Ardea.
Successivamente, nella stessa giornata si sono svolti altri eventi: innanzitutto quello dell'intitoloazione all'artista, della piazza davanti il Comando della Polizia Municipale nel Comune di Ardea.
In realtà, la stessa piazza era già stata intitolata a Califano nel 2015, ma all'epoca non furono rispettati gli iter previsti dalla legge, per cui il prefetto di Roma, dietro esposto di un consigliere comunale di opposizione (in quel momento governava la Giunta del Sindaco Di Fiori), ordinò l’immediata rimozione della targa.
Tornando agli eventi di sabato scorso, intorno alle ore 17:00, presso la Sala Consiliare Sandro Pertini, si è svolto, a chiusura della giornata dedicata alla commemorazione dell'artista, un concerto musicale, quale tributo al Califfo dove è stato ripercorso il suo trascorso musicale e che ha richiamato la partecipazione di molti cittadini.
All'evento commemortivo, ha partecipato anche il Sindaco di Pagani insieme ad una delegazione del suo Comune, in quanto Califano era molto legato a quella cittadina campana della Provincia di Salerno.
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