Riparte il nuovo anno con la partita delle partite, il derby della Capitale
– articolo di Massimo Catalucci
Ci siamo, eccola la gara che nella Capitale rappresenta l'infinita ricerca della supremazia cittadina da una parte e dell'altra delle sponde del Tevere.
Il derby romano non è mai stato e non sarà mai un match uguale agli altri, neanche quando Roma e Lazio incontrano squadre blasonate con un palmeras da fare invidia.
Lo sanno bene i giallorossi, che avrebbero preferito forse perdere qualche altra coppa Italia, ma avrebbero voluto vincere quella contro la Lazio in quel del 26 maggio 2013. Un evento, quello di 12 anni fa che rimarrà nella storia dei derby della Capitale e che non si può cancellare.
Questa gara particolare, soprattutto per i tifosi, inizia già una settimana prima e si trascina, con umori molto diversi, a seconda dell'esito e da quale parte si sta, fino al derby successivo.
Domani lo stadio Olimpico si riempirà, come al solito, di colori giallorossi e biancocelesti. La Roma tingerà maggiormente gli spalti di rosso e di giallo visto che, da calendario, giocherà in casa. Ma il tifo caldo e appassionato della Lazio, non farà mancare il suo contributo a tinte bianco celesti, per un complessivo tripudio di colori che esalteranno la stracittadina.
Sarà bello, come al solito, scoprire le scenografie che le due curve, Nord e Sud, sveleranno a chi sarà presente allo stadio e a chi seguirà la diretta TV, all'ingresso in campo dei loro beniamini.
La Lazio arriva da favorita a questo incontro, non solo per la posizione in classifica nettamente più avanti della Roma, ma per il percorso complessivo che sta facendo quest'anno: prima in Europa League e già ai quarti di finale di Coppa Italia, avendo battuto il Napoli. Ma Mister Baroni domani avrà la coperta un po' corta in fatto di cambi, per effetto di alcuni suoi giocatori indisponibili.
In casa Roma, invece, Mister Ranieri non ha problemi di formazione e di cambi. E se è vero che la distanza con la Lazio è molto ampia, è anche vero che i giallororssi sono in ripresa e come si sa, nei derby le motivazioni e le energie fisiche si moltiplicano.
Questa gara, comunque, rimane sempre un'incognita e non sempre chi parte favorito porta a casa il bottino in palio. Il derby è una gara che si gioca sui nervi, sull'emotività e chi avrà la capacità di rimanere calmo e al contempo, concentrato, per aggiudicarsi ogni contrasto con determinazione e "cattiveria calcistica", riuscirà, molto probabilmente, a spuntarla.
Le dichiarazioni degli allenatori nel pre-gara
RANIERI - "Recuperati tutti tranne Celik perché ha la febbre e vediamo domani se avrà sfebbrato". Una partita non come le altre che Ranieri ha vissuto in tutte le salse: "Rappresenta la stracittadina, tutto quello che può pensare un tifoso, che sia romanista o laziale, interista o milanista, doriano o genoano. In questo momento la classifica parla chiaro, loro stanno vivendo un momento eccezionale, hanno fatto un girone stratosferico, giocano con velocità e pochi tocchi e quindi è una squadra temibilissima. Ma il derby fa sempre storia a sé. Da ragazzo andavo in Curva Sud, all'epoca era ancora tre quarti romanista e un quarto laziale. Aspettavamo tutti Dante, il capo-tifoso, per cominciare i cori. C'erano gli sfottò, non c'erano tutte le cose che sono successe in seguito".
"Abbiamo dei difetti e lavoriamo per eliminarli. Ancora non siamo al 100% sotto quest'aspetto, però abbiamo rimesso per lo meno la nave in navigazione. Io non ho mai promesso alle mie squadre niente di che, se non lavoro, sacrificio e voglia di dare il massimo in ogni frangente". Un derby che per questioni di classifica conta forse di meno per la Roma, ma che può valere tanto in città: "Se vale solo per i tifosi allora vale anche per me. No, non mi tranquillizza, mi dà l'emozione di sempre. Certo, abbiamo vissuto tutti altri tipi di derby, ma il derby è il derby e si azzera tutto, non conta la classifica. Giocheremo con la stessa voglia di far bene. Non c'è agitazione, anche perché non è una buona motivazione. La motivazione è nella consapevolezza della forza dell'avversario, della tua forza e di cosa bisogna fare per vincere".
"Il vantaggio è mettere giocatori che stiano bene fisicamente, che facciano reparto, che facciano squadra. Debuttanti o non debuttanti non conta, l'importante è che stiano bene fisicamente e mentalmente, in connessione l'uno con l'altro".
"E' soltanto una considerazione psicologica. - il tecnico giallorosso parla di Pellegrini e del suo possibile riscatto nel derby per superare le sue prestazioni negative - Tecnicamente lo considero uno dei migliori centrocampisti in Europa. Sono pochi i centrocampisti che fanno gol e chi ce li ha dovrebbe tenerseli stretti. Ma lui soffre questo fatto dei tifosi e io devo tener presente se un calciatore se ne fa carico o gli scivolano via. Lorenzo si carica tutti i problemi e questo è il suo peccato. Dovrebbe giocare invece con naturalezza, com'era abituato a fare: solo così può ritornare il giocatore che è, libero da ogni peso. Lui si porta dietro dei macigni. Non è facile giocare in casa che se fa uno-due errori il beniamino del pubblico non succede niente, fa un mezzo errore lui e viene subito caricato di negatività e responsabilità. Il giorno che lo vedrò sereno e tutto. Avete visto che non ho avuto alcun problema a metterlo a San Siro e stava per fare gol. Ha la capacità di arrivare a far gol nel momento giusto".
"La squadra di Baroni ha trovato il bandolo della matassa. Sono bravi sugli esterni, sono bravi centralmente, giocano in velocità, ripartono a mille all'ora. Io tengo in considerazione tutto. Sono convinto che anche Baroni starà tenendo in considerazione tutte le qualità e le difficoltà della Roma".
"Nella gestione del gruppo i derby si caricano da soli, i tifosi te lo fanno già vivere in ogni manifestazione. Noi abbiamo aperto il 'Tre Fontane' per augurare buon anno, per incontrare i nostri tifosi e le nostre famiglie. Non dovevamo darci un di più perché in ogni partita ce lo danno. Loro sono lassù, in zona Champions League. E' logico che hanno la consapevolezza di voler arrivare in Champions League, una volta toccata. Ma ogni derby è a sé stante, non conta la classifica né null'altro. Conta soltanto il fischio d'inizio, da lì ci saranno diverse partite nella partita".
"No, non credo che sia determinante. - parlando della sua esperienza nel derby romano rispetto a Baroni - Lui mette il pilota automatico, la Lazio va col pilota automatico, bisogna riconoscerlo. Sentirà la bellezza, il sapore del derby da allenatore. Ma tutto qua".
"Credo che siamo tutti uniti. Proprietà, massaggiatori, magazzinieri, tutti. E anche i tifosi stanno facendo la loro parte. Ho una certa età, una volta si diceva 'La Roma non si discute, si ama'. Io l'ho sempre amata e l'amerò sempre nel bene e nel male. Da bambino, un presidente fece anche una colletta e quei tifosi divennero soci vitalizi. I Friedkin ci hanno messo tanti soldi, sarebbe ora di dargli qualche soddisfazione".
BARONI - "Volevo fare una piccola premessa per essere in linea: vi chiedo di non mettere cose mai dette. Per me la comunicazione è importante. E la comunicazione che faccio alla mia squadra, semmai venga fuori, deve essere corretta. Emozioni da derby? Si vive per queste partite, per queste gare. Sono meravigliose, c’è dentro tutta la passione. Noi, io e la squadra, dobbiamo avvicinarci a questa gara con tutta la gioia che ci deve essere".
Noi favoriti? Faccio una premessa: giochiamo domenica, non due mesi fa. Nelle ultime cinque partite le due squadre hanno fatto gli stessi punti. Con Ranieri la Roma ha segnato il doppio. Parliamo di una sfida equilibrata, pericolosa, per questo ancora più bella. La Lazio non deve mai snaturarsi, quando lo fai perdi qualcosa. Sappiamo benissimo della pericolosità della gara, ma dobbiamo giocare da Lazio. Mai snaturarsi. Dentro questa partita c'è tutta la passione della città, delle due tifoserie. Quando si vive di passione è bello, io voglio che la squadra si avvicini con gioia alla partita, lo ripeto. Un ricordo della Roma da calciatore? Come dire che il Natale sia un giorno come gli altri, per me non lo è. Non lo sarà nemmeno il derby. Sarà la partita in cui servirà voglia e determinazione, tutto ciò che abbiamo sempre messo in campo. È la nostra natura. Il passato? Ora c'è tanta Lazio, voglio vedere il presente. Le esperienze che mi porto dietro mi aiutano, però guardo avanti. C'è una grande opportunità. Una società, una tifoseria... saremo fuori casa, ma non lo siamo mai in trasferta grazie al sostegno dei tifosi”.
Le probabili formazioni
ROMA (3-5-2) - Svilar; Mancini, Hummels, N’Dicka; Saelemaekers, Koné, Paredes, Pisilli, Angelino; Dybala, Dovbyk.
All.: Ranieri
LAZIO (4-3-3) - Provedel, Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella; Dele-Bashiru, Isaksen, Castellanos.
All.: Baroni
La squadra arbitrale, VAR e AVAR
Arbitro: Marco Guida
Assistenti di linea: Alassio – Rossi C.
IV Uomo: Pairetto
VAR: Mazzoleni
AVAR: Pezzuto
Dove seguire la diretta TV e in Streaming
La gara tra Roma e Lazio si giocherà nello stadio Olimpico della Capitale, domenica 5 gennaio 2024, nel posticipo serale delle ore 20:45 e valevole per la 19a giornata della Serie A. L'incontro sarà visibile in diretta TV e streaming su DAZN, attraverso i canali del digitale terrestre o per mezzo della rete internet, con le apposite applicazioni. Per vedere il match in diretta bisogna essere abbonati a DAZN.
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