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REGIONE LAZIO - ENDOMETRIOSI: L'ORA DELLA VERITA'

  • Immagine del redattore: Massimo Catalucci
    Massimo Catalucci
  • 20 mar
  • Tempo di lettura: 4 min

Marika Rotondi (FdI): "La Giunta Rocca, dopo un decennio di immobilismo delle precedenti amministrazioni, sta per regalare alle donne una rete sanitaria pubblica per la presa in carico delle pazienti affette da endometriosi"


  • articolo di Massimo Catalucci



Roma, 20 marzo 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World) - Martedì scorso, presso il palazzo della Giunta Regionale del Lazio, nella sala Tevere, Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno organizzato un convegno per parlare di endometriosi, all'interno del quale si è fatto il punto su quanto è stato realizzato dal 2004 ad oggi in ragione di questa patologia, altamente invalidante e cronica che, stando alle diagnosi conclamate, colpisce oltre 3.000.000 di donne solo in Italia e 190.000.000 nel mondo.


Tra gli organizzatori dell'evento, era presente Marika Rotondi (FdI) che, dal 2023, ossia, da subito dopo l'insediamento della Giunta Rocca alla Regione Lazio, si è messa al lavoro per dare una speranza concreta alle donne affette da endometriosi, che da decenni attendono di vedere realizzata una struttura sanitaria che si possa prendersi cura di loro a trecentosessanta gradi.


"La Giunta Rocca - ha dichiarato il consigliere Marika Rotondi - dopo un decennio di immobilismo delle precedenti amministrazioni, sta per regalare alle donne una rete sanitaria pubblica per la presa in carico delle pazienti affette da endometriosi".


Evidentemente, chi ha governato nei dieci anni precedenti la Regione Lazio, si è guardato bene di strutturare qualcosa di veramente concreto per le donne che patiscono le pene fisiche e psicoemotive generate dall'endometriosi.


Era il 2004 quando in Europa si è "certificata" l'esistenza di questa patologia invalidante, ossia, quando la Commissione Europea, preso coscienza della gravità dell'endometriosi e dei danni che questa provoca a milioni di donne, fino a portarle all'infertilità, decise di approvare un documento nel quale indicava agli Stati membri di adoperarsi per strutturare misure preventive, attraverso informazione e formazione alla collettività e nello specifico, specializzazioni per il settore medico e di tutto il personale sanitario, da adottare per contrastare la galoppante crescita di questa infausta patologia, difficile da diagnosticare.


E di tempo a disposizione per i nostri governanti ce n'è stato, visto che sono passati 21 anni da quel lontano 2004, ma poco o nulla è stato fatto di concreto fino al 2024, se si esclude l'inserimento nel 2017 dell'endometriosi nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) dove, solo se si è al III o IV stadio della malattia, viene dato alla donna un ticket sanitario con visita ginecologica ed ecografia: è come dire che non si è compresa la gravità della patologia, perché le sofferenze di chi vive la malattia, non sono rapportabili allo stadio in cui essa si trova, ma in ragione della localizzazione delle infiammazioni e lacerazioni che possono svilupparsi all'interno del corpo in posizioni, particolarmente, sensibili.


Detto ciò, appare altresì, fuori luogo l'intervento di ieri sulla sua pagina social di Facebook, del consigliere regionale del Lazio Michela Califano (PD), dove ha parlato di "ipocrisia", riferendosi al lavoro sull'endometriosi che la Giunta Rocca ha messo in campo da subito dopo il suo insediamento in Consiglio Regionale del Lazio (2023). Il tentativo del Consigliere Califano di screditare l'attuale amministrazione regionale, viene smentito dalla velocità di esecuzione attraverso la quale si sta concretizzando in regione un progetto dedicato, esclusivamente, alla presa in carico delle donne affette da endometriosi, per cui le parole della Califano crollano su loro stese, come un castello di carta, per mancanza di fondamenta solide che in dieci anni di amministrazione regionale, una maggioranza a trazione PD non è stata in grado di costruire.


Quello che invece la Giunta Regionale del Lazio, con a capo il presidente Francesco Rocca, sta facendo, sarà unico nel suo genere in tutta Italia e potrà essere d'ispirazione per le altre Regioni. La commissione di lavoro, costituitasi in Regione Lazio lo scorso anno a marzo, finalizzata allo studio per la realizzazione di una rete sanitaria, che era coordinata dal compianto Prof. Giovanni Scambia, deceduto prematuramente lo scorso mese, ha gettato le basi per dare vita ai percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali, che hanno il fine di prendere in carico le donne affette da endometriosi sin dall'inizio, quando si intravedono i primi segnali di una possibile endometriosi in atto.


La rete sanitaria pubblica, cui sta lavorando la Giunta Rocca, è un "tracciato sanitario" dove un "pool" di professionisti specializzati in endometriosi, farà il proprio lavoro con conoscenze e competenze in ragione della patologia da trattare. In questo modo, sarà possibile accorciare i lunghi tempi, attualmente ancora in essere, per arrivare ad una diagnosi certa più veloce, con l'obiettivo di rendere una qualità di vita migliore alle donne costrette a convivere, quotidianamente, con questa patologia, il prima possibile. In tal modo, si potranno scongiurare, altresì, laddove evitabile e se si interviene con anticipo, le infertilità a cui potrebbero andare incontro le donne affette da endometriosi, se non trattate clinicamente in modo corretto e nei giusti tempi.




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