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REGIONE LAZIO - CONVEGNO "FAMIGLIA 5.0 ESPERIENZE E PROSPETTIVE"

  • Immagine del redattore: Massimo Catalucci
    Massimo Catalucci
  • 18 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

L'evento promosso dal Consigliere regionale Marika Rotondi ha messo al centro il ruolo fondamentale delle famiglie nell'educazione dei giovani nell'era digitale e dell'intelligenza artificiale (VIDEO)


  • articolo di Massimo Catalucci


ROMA - Martedì, 17 giugno 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it ) - Si è tenuto ieri mattina nella Capitale, nella sala Tevere del palazzo della Giunta Regionale del Lazio, su iniziativa del Consigliere Regionale, l'On. Marika Rotondi, un interessante convegno che ha avuto quale tema centrale, l’effetto dei social e dell’intelligenza artificiale sulle nuove generazioni.


Protagonisti sono stati sicuramente, i giovani, su cui si sono concentrati i lavori, ma grande importanza è stata attribuita al ruolo che la Famiglia ha nell'educare i ragazzi ad una crescita e ad uno sviluppo consapevoli nell'era del digitale e dei social media.


"Famiglia 5.0 – Esperienze e Prospettive" – questo il titolo pensato per l’evento.


Al termine del convegno il consigliere Rotondi, intervenuta ai nostri microfoni, si è detta soddisfatta della sua iniziativa che ha voluto essere una sorta di start-up, un input iniziale, su cui continuare a lavorare in seguito per strutturare progetti nel campo dell’educazione digitale al fine di contrastare gli effetti negativi prodotti nell'era dei social media e dell’intelligenza artificiale in cui siamo immersi.


Nel corso della giornata sono intervenuti personaggi della politica, psicologi e pedagogisti, tra cui l’Assessore alla Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia, Servizio civile, della Regione Lazio, l’On. Simona Renata Baldassarre, che con il suo intervento ha fissato subito un concetto indiscutibile: "Oggi le nuove generazioni nascono - ha affermato Baldassarre - con uno schermo davanti agli occhi e crescono con degli algoritmi e questa cosa ha dell’incredibile. Bisogna cercare di domare questo mondo digitale in cui si immergono – ha aggiunto l’Assessore - per evitare che non si perdano nella rete dei social. La parola social spesso rappresenta il contrario di quello che vorrebbe essere. Comunicano con le faccette, con i messaggini. Bisogna essere a loro vicini e impedire che quello che può essere positivo nell'area dell'intelligenza artificiale non gli si ritorca contro".


A rimarcare quanto affermato dall'Assessore Baldassarre, la Dott.ssa Gloria Marchese, pedagogista, ha messo in risalto un dato preoccupante. "Dobbiamo capire – ha affermato la dottoressa - che i bambini sono esposti agli schermi anche dai 2-3 mesi e per comprendere un po' il perché siamo arrivati a tutto questo dobbiamo capire quali sono stati gli avventi nella società che hanno determinato tali condizioni. Nell'ultimo secolo nella nostra società ci sono stati cambiamenti incredibili – ha continuato la pedagogista - che hanno trasformato la società stessa e, le generazioni di oggi, in pedagogia vengono chiamate 'bubble wrap'. I 'bubble wrap' sono imbottiture di plastica a bolle d’aria che vengono utilizzate per proteggere gli oggetti fragili e i nostri bambini sono visti come 'oggetti' fragili da difendere, da aiutare, da proteggere da tutto e da tutti, dalle cadute e dalle frustrazioni. Abbiamo quindi una generazione – ha concluso la Dott.ssa Marchese - che non è in grado di reagire a queste situazioni da sola, per cui dobbiamo farci carico di strutturare percorsi per aiutarla ad uscire dall'ondata del condizionamento digitale dei social e dall'uso inconsapevole dei dispositivi elettronici di ultima generazione".

 

L’ultimo, in ordine di programmazione, altrettanto interessante intervento, è stato quello del Prof. Vito Giannini, Psicologo, Dirigente scolastico dell’istituto bilingue Vincenzo Pallotti. La relazione del Professore, ha messo in evidenza come, l’adulto, qualsiasi sia il suo ruolo e la sua mansione all'interno del contesto sociale dove si muovono i giovani, sia determinante per questi ultimi ai fini della loro crescita e del loro sviluppo, come persone consapevoli ed equilibrate.


"La Famiglia è il primo nucleo familiare in cui un giovane si forma  – ha puntualizzato il Prof. Giannini – e dai genitori dei nostri ragazzi dobbiamo partire per creare i presupposti per far fronte ad un problema sociale che sta caratterizzando le nuove generazioni, immerse totalmente nel mondo virtuale dei social, degli algoritmi, dove un like ricevuto o non ricevuto, possono fare la differenza, emotivamente parlando, condizionandone la loro esistenza".

 

Quanto emerso nel convegno di ieri, investe ogni adulto di una grande responsabilità, per cui è necessario far sentire la nostra presenza ai ragazzi, non intervenendo come risolutori assoluti di un loro problema sostituendoci in tutto a loro, ma come accompagnatori al loro fianco per supportarli nel loro sviluppo come compagni di viaggio di un loro percorso di crescita, evitando di farli cadere prede nella rete affascinante e coinvolgente, quanto potenzialmente distruttiva, dell’intelligenza artificiale e di quel mondo virtuale che cammina parallelo a quel mondo reale e concreto che dobbiamo salvaguardare, fatto di presenza fisica e di scambi comunicativo-relazionali tra umani e…non tra umani e macchine.

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