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OTTIMA PARTECIPAZIONE DI PUBBLICO NEL "CENTRO CONGRESSI ITOP" DI PALESTRINA PER IL CONVEGNO SULL'ENDOMETRIOSI

  • Immagine del redattore: Massimo Catalucci
    Massimo Catalucci
  • 12 apr
  • Tempo di lettura: 5 min

Francesco Mattogno: "Pronti per ospitare nel nostro impianto di Palestrina uno screening per l'endometriosi"


  • articolo di redazione


Palestrina (RM), sabato 12 aprile 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it) - Si è svolto ieri, nel bellissimo impianto della società ITOP (officine e laboratori ortopedici) di Palestrina, comune alle porte nord-est della Capitale, il 12° Convegno sull'endometriosi, del Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0.


L'evento è stato reso possibile grazie all'impegno territoriale dell'Associazione Circolo Culturale - Roberto Simeoni - APS ed ha visto, oltre alla collaborazione della società ITOP e quella di Studio IFI, i patrocini della Regione Lazio e del Comune di Palestrina. Presenti all'evento anche alcuni rappresentanti dei comuni limitrofi.


"Abbiamo voluto fortemente portare a Palestrina il progetto del Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 - hanno affermato Rita Di Biase e Roberto Papa, rispettivamente, Presidente e Responsabile eventi culturali nel Circolo Culturale Roberto Simeoni - perché lo ritentiamo

quale importante contributo alla collettività, in termini di conoscenza dell'endometriosi e quale prevenzione degli effetti altamente invalidanti, fisici psicologici, che questa patologia può scatenare laddove non diagnosticata in tempo. Ci prefiggiamo di estendere prossimamente, nel nostro territorio di appartenenza, nei comuni a nord-est della Capitale, questo significativo convegno, con l'obiettivo di aiutare sempre più donne colpite, alcune inconsapevolmente, da questa grave patologia" - hanno concluso Di Biase e Papa.


Nel corso del Convegno è intervenuto, come è giusto che fosse, il proprietario dell'impianto privato socio-sanitario ITOP, di Palestrina, Francesco Mattogno, che ha ospitato l'evento.


"Ringrazio gli organizzatori dell'evento per questa interessante iniziativa e mi fa piacere mettere a disposizione per il futuro il mio centro per eventuali momenti di screening da dedicare alle donne affette da endometriosi" - ha dichiarato Mattogno.


All'evento, che si è tenuto presso la sala convegni "Dea Fortuna Primigenia", hanno partecipato il Senatore Andrea De Priamo, primo firmatario del Ddl S.630 - Disposizioni per la diagnosi e la cura dell'endometriosi - e il consigliere regionale del Lazio Marika Rotondi, che dal 2023 sta seguendo in regione l'evolversi del progetto PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) di una rete socio-sanitaria pubblica, per la presa in carico delle donne affette da endometriosi.


"Questa ennesima tappa, a due anni dalla nascita del nostro progetto itinerante 'In-Formativo' - ha dichiarato il Dott. Massimo Catalucci - ci ha fatto capire ancora di più, come ci sia ulteriormente bisogno di divulgare alla collettività, le corrette informazioni in ragione di una patologia, l'endometriosi, che è ancora troppo sconosciuta alle persone, ma sempre più diffusa, purtroppo. A maggior ragione - ha proseguito il Dott. Catalucci - continueremo il nostro viaggio là, dove i comuni di tutta Italia, vorranno ospitare un nostro Convegno sull'Endometriosi, per far conoscere ai cittadini, dettagliatamente, cos'è, chi colpisce, come riconoscerla e come affrontare questa grave patologia".


"In questo viaggio itinerante volto alla diffusione delle corrette informazioni socio-sanitarie - ha continuato il Dott. Catalucci, presidente del Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 - ci seguono da due anni, ovvero, dall'inizio del nostro percorso, persone di tutto rispetto, sotto il profilo morale, etico e professionale, con le quali stiamo facendo squadra: per la parte medico-scientifica ginecologica, abbiamo il Dott. Massimiliano Marziali, tra i massimi esperti in Italia per la diagnosi e la cura dell'endometriosi; per quella psicologica e psicoterapeutica, la Dott.ssa Sona Haroni, anche'ella esperta nel trattamento clinico delle donne affette da endometriosi; mentre è entrate a far parte da poco nel nostro gruppo, la Dott.ssa Vincenza Barilla, per la gestione delle attività socio-sanitarie e la logistica territoriale. Un grazie di cuore lo dobbiamo al Senatore Andrea De Priamo e al Consigliere regionale del Lazio, Marika Rotondi, che insieme ci seguono da due anni e nelle rispettive istituzioni centrali e locali, stanno portando avanti i lavori nelle varie commissioni preposte che si sono costituite, per dare vita ad un progetto di sanità pubblica, unico in Italia e a favore delle donne affette da Endometriosi".


"Sono oltre vent'anni - ha sottolineato il Dott. Catalucci - che le donne attendono che venga attuato un percorso di sanità pubblica a loro dedicato, per la presa in carico di chi soffre le pene di una patologia cronica e altamente invalidante, qual è l'endometriosi. E' dal 2004 che la Commissione Europea, attraverso il Written Declaration on Endometriosis, ha preso consapevolezza dell'alta incidenza in Europa di questa patologia e di come ci fosse necessità

per gli Stati membri di organizzare una sensibilizzazione a tappeto tra la cittadinanza e contestualmente, di creare una formazione specializzante per i medici, affinché si potesse accogliere, assistere e curare le donne affette da endometriosi. Ma poco o niente è stato fatto da quel lontano 2004, con eccezione dell'inserimento nel 2017 nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) della patologia, con il riconoscimento di una visita medica e un'ecografia, ma solo quando si è al terzo o quarto stadio della malattia. Cosa, questa, insufficiente per diversi aspetti: primo, perché non si è capito che l'endometriosi può provocare sofferenze anche lancinanti ed invalidanti fisicamente e psico-emotivamente) già al primo stadio, per cui il dolore e ciò che questo provoca nella donna, non sono proporzionali al grado della malattia stessa; secondo, perché manca una costante e continuativa azione istituzionale di divulgazione socio-sanitaria sull'endometriosi, volta alla prevenzione della patologia; terzo aspetto che dovrebbe allarmare ancora di più, è quello per cui è stato rilevato che l'endometriosi può fare la sua comparsa già in età molto giovane delle donne, prima ancora del loro primo ciclo mestruale (intorno agli 11/12 anni)".


"Alla luce di tutto ciò - ha continuato il Dott. Catalucci - con il nostro gruppo continueremo a perseguire l'obiettivo che ci siamo dati due anni fa e che prende spunto dalla carta della Commissione Europea del 2004 su menzionata, andando a portare, laddove manca, la corretta informazione alla cittadinanza, in ragione dell'endometriosi. In questo modo favoriremo quel processo di prevenzione, attraverso la conoscenza, che è fondamentale quando si combatte contro il tempo con patologie croniche e altamente invalidanti che possono compromettere anche la fertilità delle donne e con tutte quelle conseguenze negative, anche a livello psico-emotivo e sociale, che queste possono comportare nella loro qualità di vita".


"Molto gradita è stata la partecipazione di Sharon Alessandri - a concluso il Dott. Catalucci - attrice e cantante che ho avuto il piacere di invitare a questo evento, personalmente, come ospite e donna affetta da endometriosi. Ma quello di ieri non sarà l'unico suo contributo nella causa che stiamo perseguendo con il nostro gruppo. Con il suo consenso, posso annunciare qui che ai prossimi convegni sull'endometriosi, ha già dato la sua disponibilità a partecipare con noi attivamente per portare la sua importante testimonianza e una speranza, a molte donne che come lei vivono la spiacevole esperienza dell'endometriosi".


Sharon, attraverso la recitazione di un monologo, è riuscita a trasmettere alle persone presenti ieri in sala, ciò che prova realmente, da un punto di vista fisico e psico-emotivo, la donna che è affetta da endometriosi, portando alla luce tutto quello che gli altri, coloro che non vivono tali sofferenze, non vedono. La sua interpretazione è stata talmente reale, vera, che in sala qualche fazzoletto per asciugarsi le lacrime si è visto. Un lungo applauso ha accompagnato la testimonianza di Sharon.







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