top of page
  • Immagine del redattoreMassimo Catalucci

LOLLOBRIGIDA: "L'ITALIA DICE NO AL CIBO SINTETICO"

Il Governo Meloni difende la sovranità alimentare del nostro Stato, a vantaggio delle nostre millenarie tradizioni contadine agroalimentari



- articolo di Massimo Catalucci


Roma, 29 marzo 2023 - Nel mese di novembre scorso, avevamo già affrontato il tema del cibo sintetico e della carne "costruita" in provetta, definita anche "carne Frankenstein" e per cui il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, ribadiva la ferma decisione del nostro Governo di vietare tale produzione in Italia. Dello stesso avviso risultò essere il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, dove, in occasione di una conferenza pubblica dell'ente agricolo da lui rappresentato, espresse disappunto su quella che definì, come un'operazione promozionale di marketing ad esclusivo vantaggio delle multinazionali che intendono produrre determinati alimenti: "Le bugie sul cibo in provetta - dichiarò Prandini - sono abili operazioni di marketing delle multinazionali" (per approfondimenti clicca qui).


Il disegno di legge approvato ieri dal Cdm, "sancisce il divieto di produzione, commercializzazione, importazione" della carne sintetica in Italia, con multe per chi trasgredisce, che vanno "da un minimo di euro 10.000 fino ad un massimo di euro 60.000, ovvero fino al 10 per cento del fatturato totale annuo realizzato nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente all'accertamento della violazione, quando tale importo è superiore a euro 60.000".


E quest'ultima decisione garantisce ancora di più gli Italiani che non sono costretti a scrutare con la "lente di ingrandimento" ogni confezione di prodotti alimentari in ragione di cibi sintetici (latte, carne, pesce).


Discorso diverso per quanto riguarda le farine proteiche derivate dagli insetti, dove persiste la loro commercializzazione in Italia e per cui sarà sempre importante per il consumatore leggere bene le etichette dei prodotti commestibili che intende acquistare, qualora non voglia ingerire alimenti che non accetta nella sua dieta (per approfondimenti sulle etichettatture dei prodotti a base di insetti, clicca qui).


E' evidente che in una società libera e democratica, come è, almeno sulla carta, l'U.E., ci sono direttive comunitarie che non possono essere, totalmente, bloccate, per ovvi motivi dove le decisioni vengono prese intorno ai tavoli di lavoro a cui partecipano le diverse forze che rappresentano la Comunità Europea. Ma ogni Stato membro dell'U.E., può legiferare in merito alla difesa delle proprie tradizioni, in questo caso agroalimentari, senza vietare la possibilità a chi volesse farne uso, liberamente, di cibarsi di alimenti costituiti da fonti proteiche del regno animale diverse da quelle, abitualmente, usate da millenni nel nostro paese.




bottom of page