Il Como ben organizzato e aggressivo sfiora il vantaggio due volte nei primi minuti di gara, ma la Lazio va in vantaggio al primo tempo con Dia. L'espulsione di Tchouana compromette tutto
– articolo di Massimo Catalucci
125 anni della Lazio
Un risultato quello del pari in questo match, che in parte, rende un po' amara la bellissima ed emozionante festa organizzata dalla S.S. Lazio, per i suoi gloriosi 125 anni.
Una scenografia che ha coinvolto tutto lo stadio, fatta di luci e filmati che hanno raccontato 125 anni di storia della prima squadra della Capitale e a cui hanno risposto, come sempre, i ragazzi della curva nord, con una delle solite loro stupende "opere artistiche".
La gara
La Lazio si è presentata a questo match molto rimaneggiata e con un attacco inedito, dove Dia partiva come punta centrale, trovando tra l'latro il gol dopo mesi di astinenza e dietro di lui sulle fasce, Mister Baroni presentava a destra Isaksen e Dele-Bashiru a sinistra, a formare il tridente offensivo. Più dietro, nella trequarti, Tchouana veniva impegnato tra le linee per fare da filtro tra l'attacco e il centrocampo laziale. E a parte i soliti noti, Rovella e Guendouzi, anche la difesa, presentava delle modifiche, con Gigot insieme a Romagnoli centrali e Tavares e Lazzari esterni, rispettivamente, a sinistra il primo e a destra il secondo.
Ma al di là della formazione inedita, evidentemente, c'è qualcosa che in questo momento che non funziona nei biancocelesti, perché nei primi 15 minuti la Lazio ha rischiato di andare sotto due volte, proprio come accaduto nel derby di qualche giorno fa.
Reparti troppo lontani tra loro che hanno permesso agli avversari, come già accaduto, appunto, contro la Roma, di avere le linee di passaggio libere in mezzo al campo per ripartire in contropiede. Fortunatamente per la Lazio, il primo quarto d'ora l'ha scampato indenne, grazie al Como che non è riuscito a concretizzare due palle gol che in molti, nel corso dello sviluppo dell'azione, avevano già battezzato come reti sicure.
Quindi, a parte le numerose assenze in casa Lazio, appare come se qualcosa nei ragazzi biancocelesti si fosse rotto, come se ci fosse qualcosa che li disturba, per cui non riescono più a mantenere alta la concentrazione, a giocare compatti ed uniti, a velocizzare la manovra d'azione, ad essere aggressivi.
E riversare i risultati negativi, in particolare di queste due ultime partite (Roma e Como solo un punto raccolto), sull'assenza di alcune pedine importanti, sembra come voler cercare un alibi che, sinceramente, farebbe solo male, ulteriormente, a questa Lazio e su cui, in molti, commentatori e giornalisti, calerebbero il "carico da undici" (usando un termine di gioco delle carte) per destabilizzare ancora di più l'ambiente biancoceleste.
Da questa estate ed esattamente, da agosto a dicembre appena trascorso, si diceva di questa Lazio che, chiunque entrasse, avrebbe saputo cosa fare in campo, perché i ragazzi di Mister Baroni avevano acquisito una mentalità vincente, perché tutti loro si sentivano titolari, grazie al grande lavoro da esperto "mental coach", fatto in poco tempo dal tecnico biancoceleste.
Allora, cosa è successo a questa Lazio? Dov'è finita quella brillantezza di questi ragazzi che in campo si divertivano e facevano divertire i tifosi?
Ecco allora che, probabilmente, le cause vanno ricercate nell'approccio mentale ed emotivo negativi che, questa squadra sta subendo. E adesso, bisogna anche fare attenzione nel porre l'accento troppo marcato, sul fatto che i risultati non arrivano perché la coperta è "troppo corta", in fatto di organico.
Certo, ricorrere al mercato riparatore di gennaio, sarebbe cosa buona e giusta, ma attenzione a polemizzare troppo su questo aspetto, perché si rischia di fornire un alibi ai ragazzi biancocelesti che può influire, ulteriormente e negativamente sulle loro menti e sulla loro emotività.
Diciamo questo perché è evidente la perdita di quell'approccio iniziale vincente, mentale ed emotivo, che questi ragazzi avevano dimostrato di aver acquisito da agosto a dicembre scorso.
E a dimostrazione di una serenità mentale ed emotiva che va ritrovata al più presto, facciamo ricorso a quanto si diceva dopo la gara contro la Roma, quando si parlava dei prossimi incontri di campionato che avrebbero impegnato la Lazio, in gare "facili". Come abbiamo visto, in "Serie A", di gare facili non ce ne sono, ed ora bisogna subito ritrovare l'umiltà, la determinazione, lo spirito di sacrificio e la consapevolezza nei propri mezzi che hanno caratterizzato fino a dicembre scorso ogni singolo giocatore allenato da Mister Baroni, per evitare di buttare al vento quanto di buono fatto nella prima parte della stagione.
La posizione in classifica, in campionato, è ancora buona, nonostante i due passi falsi contro Roma e Como, così come è ottima quella in Europa League, a cui aggiungiamo la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia.
Ora, sarà importante il lavoro di Mister Baroni, affinché riesca a far ritrovare ai suoi ragazzi quella lucidità mentale ed emotiva, che hanno permesso loro di raggiungere posizioni inaspettate da tutti ad inizio stagione.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
BARONI - Le parole del tecnico a DAZN nel dopo gara - “No, la squadra ha dato tutto quel che aveva dobbiamo andare avanti nel percorso, ho piena fiducia nei ragazzi, nelle difficoltà sanno reagire. Sappiamo di alcune difficoltà, come anche alcuni infortuni e squalifiche, Noslin era inutilizzabile.
Nelle difficoltà ha dimostrato compattezza e solidità, attenzione, l’espulsione ci ha penalizzati aldilà delle difficoltà numeriche. Da parte mia c’era il fatto che la squadra non molla, sta sul pezzo sapendo soffrire. Dobbiamo lavorare e recuperare giocatori e far crescere il livello di alcuni."
Dia? È sempre stato titolare, ha sempre fatto bene anche lui dopo la Nazionale ha avuto l’infortunio, un virus, si è allenato meno dopo viaggi lunghissimi. Era normale ci fosse un leggero calo, ma la prestazione l’ha sempre fornita, può giocare davanti o sotto punta quando c’è Taty che è il nostro centravanti. Sa cucire il gioco, prendersi il pallone, vede la porta.
È il momento per recuperare i giocatori ora, recuperare Pedro, rimettere nelle condizioni Noslin e gli squalificati. Dobbiamo andare avanti con determinazione, con questo atteggiamento dobbiamo continuare a costruire. 125 anni? Mi unisco agli auguri di questo traguardo storico e prestigioso, siamo orgogliosi di essere parte della società, tifosi e società sono straordinari".
FABREGAS - "E' una squadra che crea tanto, servono più gol e ci sarebbero tanto punti di più. Stiamo migliorando, anche difensivamente. Oggi guardiamo la personalità della squadra, non era facile venire qui e giocare così. Avevamo perso 5-1 contro la Lazio, oggi una performance così: orgoglioso dei ragazzi, ma giocando così dovevano arrivare i 3 punti".
"Sono d'accordo, questo è il pezzettino mancato oggi. - (riferito alla superiorità numerica dopo l'espulsione di Tchaouna - NDR) - Negli ultimi 20 minuti dovevamo gestire e abbassare il ritmo. Siamo giovani e vogliamo attaccare, ma è mancata un po' di maturità. Questo è parte del processo, non posso chiedere di fare tutto bene a ragazzi molto giovani. Tanto merito, il processo è quello di imparare e lo stiamo facendo".
"Butez ha fatto molto bene, all'inizio magari era un po' nervoso. Sono molto contento, come per Diao. E' entrato senza riscaldarsi, è molto forte negli spazi e nel secondo tempo si è visto di più. Con lui e Fadera, possiamo giocare in modo diverso. Ho parlato con Matic, è mio amico. Per il momento solo una chiacchierata, è difficile fare questo tipo di acquisti. Vediamo come va il mercato, pensiamo alla squadra che dà tutto. Sono molto soddisfatto e vado fino alla fine con loro".
Due parole sulle condizioni di Nico Paz - "La sua caviglia è gonfiata tantissimo. Dispiace, merito alla squadra come ha reagito per volontà e personalità".
Il tabellino della gara
LAZIO-COMO 1-1
LAZIO (4-2-3-1): Provedel: Lazzari (dal 60° Marusic), Gigot, Romagnoli, Pellegrini (dal 60° Nuno Tavares); Guendouzi, Rovella; Isaksen (dal 73° Hysaj), Dele-Bashiru, Tchaouna; Dia.
All.: Baroni
Como (4-2-3-1): Butez; Van Der Brempt, Dossena, Kempf, Alberto Moreno (dal 69° Belotti); Engelhardt, Da Cunha; Strefezza (dall'85° Kone), Nico Paz (dal 20° Diao), Fadera; Cutrone (dall'85° Mazzitelli).
All.: Fabregas
Arbitro: Tremolada
Marcatori: 34° Dia (L); 72° Cutrone (C)
Ammoniti: Pellegrini (L), Rovella (L); Kempf (C), Diao (C), Engelhardt
Espulsi: Tchaouna (L)
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