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LA LAZIO PERDE IL CONFRONTO CON L'INTER MA ESCE A TESTA ALTA DA SAN SIRO

  • Immagine del redattore: Massimo Catalucci
    Massimo Catalucci
  • 5 minuti fa
  • Tempo di lettura: 6 min
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Il gol iniziale di Martínez subìto al terzo minuto di gara complica la gara dei biancocelesti. Sarri sul mercato invernale: "A me la società non ha detto se il mercato è aperto o no"


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  • articolo di Massimo Catalucci


MILANO - Lunedì, 10 novembre 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it) - Peccato che la Lazio torni dalla trasferta di Milano con zero punti. Forse, per quanto visto in campo il pareggio ci sarebbe potuto stare. In campo, nonostante i valori di ogni singolo giocatore messi a confronto, fossero nettamente diversi, non si è vista una grandissima differenza tra le due compagini.


A complicare i piani di Mister Sarri e dei suoi ragazzi è, certamente, stato il gol preso a freddo nei primi tre minuti di gara, dove Martínez, per una leggerezza difensiva di Isaksen, si ritrova dentro l'area laziale sul vertice sinistro con il pallone tra i piedi che colpisce di esterno destro (anche un po' in modo sporco) e che prende una traiettoria micidiale che si va ad insaccare all'incrocio dei pali alla destra di Provedel, dove l'estremo difensore laziale non sarebbe potuto mai arrivare.


Andare sotto a San Siro contro questa Inter, dopo neanche tre minuti, diventa difficile per tutti recuperare, ma nonostante tutto, la Lazio è rimasta in gara fino alla fine del match, cercando di trovare la via del gol, anche dopo aver subìto la seconda rete nella ripresa, con una bella azione dei nerazzurri, ma ancora a seguito di una palla persa ingenuamente a centrocampo dai laziali.


Come ripetiamo, ieri i valori in campo presi singolarmente, erano sicuramente diversi e nettamente superiori quelli dell'Inter, ma come ha detto Mister Sarri a fine gara, la mentalità dei ragazzi biancocelesti si sta pian piano modificando sul piano della convinzione e della consapevolezza dei propri mezzi. La Lazio ha buone individualità che, certamente, non possono essere paragonate a quelle di Inter, Roma, Milan, Juve, anche per effetto di un mercato bloccato e di una società che, da sempre, quando c'è stata la possibilità, non vuole fare il salto di qualità, ciò non toglie, comunque, che tali buone individualità, insieme all'amalgama di un gruppo che gioca compatto, corre, lotta su ogni pallone, possono sopperire al gap che sussiste tra la Lazio e altre squadre sulla carta strutturate e organizzate con un organico più competitivo.


E la Lazio deve ripartire da qui, come affermato sempre da Mister Sarri dopo Inter-Lazio. Il tecnico laziale è consapevole della situazione attuale, ma le sue parole in risposta ai giornalisti che gli hanno chiesto se ci saranno nuovi acquisti nella finestra di mercato invernale, Sarri ha risposto senza tanti giri di parole, lasciando intendere che non s'illude e che questa sarà, molto probabilmente, la squadra che arriverà fino a maggio 2026. Forse ci sarà qualche innesto, ma sempre nello stile di Claudio Lotitio, ovvero, acquistare qualche giocatore sconosciuto che, sicuramente, non sarà utile a Mister Sarri per il gioco che lo stesso ha in mente e vorrebbe attuare.


Nel frattempo, la sosta per le nazionali sarà, però, utile allo staff tecnico biancoceleste per recuperare molti infortunati, facendo in modo che alla ripresa del campionato, la Lazio e Mister Sarri soprattutto, possano disporre di maggiori giocatori, che dall'inizio della stagione ad oggi, hanno reso la "coperta biancoceleste", sempre troppo corta in ogni gara,per effetto dei tanti infortuni subiti.


Una nota sull'arbitraggio


L'arbitro Manganiello ieri avrebbe potuto redarguire maggiormente, con ulteriori cartellini l'impeto dei nerazzurri che già nella metà campo laziale, e fin dall'inizio della gara, per effetto di un pressing molto alto attuato dai ragazzi di Mister Chivu, entravano sulla palla tra i piedi dei baiancocelesti, spesso rovinando sulle gambe di quest'ultimi. La permissività dell'arbitro, nei confronti degli interisti, non ha fatto placare tali interventi per cui, i ragazzi nerazzurri hanno continuato per tutto l'arco della gara con questa modalità. Tale dato non vuole essere un alibi per la gara persa dalla Lazio, ma forse alcuni giocatori, su tutti Zaccagni (preso a calci letteralmente in ogni gara), andrebbero un po' più tutelati dagli arbitri, al di là della squadra in cui militano e ieri, purtroppo, per le tante "botte" prese, l'attaccante esterno di sinistra biancoceleste, è stato costretto ad uscire dal campo anzitempo.


Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara


CRISTIAN CHIVU - Abbiamo approcciato bene la partita. Siamo stati propositivi, abbiamo cercato di essere dominanti e l’abbiamo sbloccata subito. Poi siamo stati bravi a gestire i momenti, affrontando le varie fasi della gara come dovevamo. Nel secondo tempo l’abbiamo chiusa e abbiamo saputo gestire sia i momenti positivi che quelli negativi che una partita inevitabilmente ti regala. Il gol di Lautaro è la conseguenza del duro lavoro che sta facendo. I gol arrivano sempre quando sei sereno e consapevole del fatto che sei un leader e un trascinatore. Deve ridere di più, perché deve essere consapevole di quanto sia importante per questa squadra. È un trascinatore e trascina il gruppo con l’esempio e con il lavoro".


"Mi è piaciuto l’approccio e la voglia di essere dominanti e determinati, sapendo che la Lazio è una squadra organizzata che può metterti in difficoltà in ogni momento. Ho un gruppo di 22 giocatori che lavorano tutti sodo per migliorare individualmente e per far crescere la squadra. Non è mai semplice, perché si possono perdere gli equilibri, ma direi che sono soddisfatto di quello che stanno facendo: si sono subito calati nella realtà che è oggi l’Inter. Sono consapevoli del fatto che tutti hanno ancora margini di miglioramento. Non è mai semplice quando si gioca ogni tre giorni: bisogna capire i momenti e le opportunità che gli altri ti danno. Il merito è di tutti quelli che hanno dato qualcosa in più nelle rotazioni, permettendo ad altri di riposare. Oggi era la settima gara in 18-19 giorni, e bisogna avere energia. Ho a che fare con dei campioni che si godono il percorso e cercano sempre di soddisfare le richieste dell’allenatore. Sono 12 partite con 11 vittorie e una sola sconfitta, parlo dal post-Juve: bisogna dare merito e credito a questi ragazzi. Mantenere questa concentrazione e questo approccio, sia mentale che fisico, giocando ogni tre giorni, è davvero un ottimo risultato. Durante la pausa delle nazionali mi godo la famiglia e mi prendo qualche giorno di riposo. Intanto allenerò i ragazzi che resteranno e quando torneranno tutti, avrò due giorni per preparare il derby. [fonte: www.inter.it]


MAURIZIO SARRI - "L'arbitro non ha inciso sul risultato. L'Inter ha fatto meglio di noi e avrebbe vinto con qualsiasi direttore di gara, ma è l'ora di iniziare a pensare di noleggiare gli arbitri dall'estero, la situazione è abbastanza pesante. Non vedo più arbitri all'altezza. Quello di stasera sicuramente non lo è stato. Perché mi sono arrabbiato? Per un semplice motivo: il fallo di Lautaro su Zaccagni era da ammonizione. Se era da ammonizione, Zaccagni non sarebbe dovuto uscire dal campo. Non solo non ha ammonito, ma ha fatto uscire Zaccagni dal campo e noi abbiamo rischiato di prendere gol da quel lato. Si sarebbe incazzato anche Padre Pio".


"Quando entri a San Siro e prendi gol dopo due minuti diventa dura. Abbiamo traballato e siamo rientrati dentro la partita. Abbiamo avuto le nostre occasioni. Non è stata una partita disastrosa. Dispiace perché i due gol sono venuti da due palloni persi in modo banale. Il primo nei pressi dell’area, il secondo appena si era riconquistato il pallone e si è perso. Può darsi che gli errori siano a favore di chi è più tecnico, ma questo ci lascia l’amaro in bocca. La prestazione è stata discreta"


"Paghiamo il gap tecnico, vediamo se riusciamo a colmarlo il più possibile, e un attaccante d’area non ce l’abbiamo. Gli attaccanti nostri hanno altre caratteristiche. L’unico può essere Castellanos, che sa destreggiarsi bene anche in area, gli altri interpretano il ruolo in maniera diversa. In questo momento qualcosa dentro l’area la stiamo pagando eppure vieni a San Siro e 2-3 palle-gol le hai avute e non è facile".


"La mentalità sta crescendo, dopo il gol subito ci poteva essere un’uscita dal punto di vista mentale. La squadra si è ripresa, è rimasta in partita. Di aspetti positivi ce ne sono. Ripartiamo da questi. L'emergenza? Quando ti trovi in una serie di difficoltà che si sommano anziché allentarsi o vai a fondo o reagisci. I ragazzi sono stati bravi a reagire, non vi so dare date sui rientri, sono tutti sotto l’area medica. Non ho certezze. La speranza c’è".


"A me la società non ha detto se il mercato è aperto o no, non siamo entrati in tanti discorsi. Penso che sia aperto, aspetto l’ufficialità. Se potessi comprare un attaccante da 40 gol sarei soddisfatto. Fino a giugno accetterò tutto, ho fatto promesse a tutti i giocatori e ai tifosi. Nei prossimi giorni credo che la società si esporrà su gennaio". [fonte: www.corrieredellosport.it]


Il tabellino della gara


Domenica, 9 novembre 2025

Stadio San Siro - MILANO


INTER-LAZIO 2-0

Marcatori: 3° Lautaro, 61° Bonny


INTER (3-5-2): Sommer; Akanji, Acerbi, Bastoni; Dumfries (56° Carlos Augusto), Barella, Calhanoglu 81° Frattesi), Sucic (56° Zielinski5), Dimarco; Bonny, Lautaro (71° Thuram)


All.: Cristian Chivu


LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari (69° Pellegrini), Gila, Romagnoli (Provstgaard 75°), Marusic; Guendouzi, Cataldi (65° Vecino), Basic; Isaksen (65° Noslin), Dia (65° Pedro), Zaccagni


All.: Maurizio Sarri



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Arbitro: Manganiello

Ammoniti: Akanji (I), Sucic (I), Dumfries (I), Zaccagni (L)






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