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DOMANI L'ATTESO PARERE DEL "CIPESS" PER IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA PER UN'ITALIA DEL FARE CHE UNISCE IL NORD E IL SUD

  • Immagine del redattore: Massimo Catalucci
    Massimo Catalucci
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 4 min
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Dal sogno mai realizzato alla possibile e concreta apertura dei cantieri: il Ponte sullo Stretto di Messina diventa simbolo di una nuova Italia, coesa e competitiva


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  • articolo di Massimo Catalucci


ROMA - Martedì, 5 agosto 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it) - Dopo decenni di rinvii e polemiche, il Governo Meloni sblocca l’opera che cambierà il destino del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Le infrastrutture creano sviluppo, offrono lavoro, velocizzano i trasporti e i collegamenti nella rete nazionale e con il resto dell'Europa; sono motivo di inclusione territoriale, se pensiamo al ponte sullo stretto di Messina, come parte integrante dello "stivale" e la TAV, che collega l'Italia all'Europa con la linea ferroviaria Torino-Lione, parte integrante del Corridoio Mediterraneo della rete TEN-T. La realizzazione delle infrastrutture è, quindi, un segnale politico chiaro di un'Italia che vuole crescere, da un punto di vista culturale ed economico, arrestando l'immobilismo ultra decennale di chi, invece, per decenni non ha permesso al nostri Paese di evolversi ed essere al passo con i tempi. Siamo una Nazione di pensatori, scienziati, artisti, che hanno nel proprio dna, il seme della conoscenza e della competenza, risorse, queste, seconde a nessuno e come tali abbiamo bisogno che queste nostre abilità vengano messe a disposizione dello sviluppo italiano, libere, finalmente, da restrizioni assurde messe in atto dalle precedenti gestioni che erano in antitesi con quanto richiesto dai tempi moderni.


UN PONTE PER COLLEGARE L'ITALIA (DAVVERO)


Via libera, quindi, al Ponte tra Sicilia e Calabria: progetto Webuild da 13,5 miliardi, con inizio lavori entro quest'anno e conclusione programmata per il 2032.

Domani, 6 agosto 2025, sarà una data storica per l’Italia: è in programma il varo del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina che apre, ufficialmente, la stagione dei cantieri per una delle opere infrastrutturali più discusse e attese del Paese. Non è solo un’opera ingegneristica: è l’inizio di una vera Unità d’Italia fondata non più soltanto su simboli e dichiarazioni, ma su concrete pari opportunità di sviluppo e mobilità per tutti i cittadini, da Bolzano a Palermo.


Un sogno lungo decenni: tra visioni e veti ideologici


Ed anche se appare già tutto volto all'approvazione domani, da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), non mancano lgli ennesimi colpi di coda di chi vuole bloccare tale progetto, come gli ambientalisti che reclamano all'UE "il non rispetto dei vincoli".


Ma il Governo Meloni è deciso nel suo cammino, e crediamo che i cantieri, seppur tra una protesta e l'altra di chi vuole continuare a tenere fermo lo sviluppo del Paese, verranno, comunque avviati presto.


L’idea di collegare la Sicilia al continente ha radici antiche ed è tornata ciclicamente nell'agenda politica del Paese. Ma è con la discesa in campo di Silvio Berlusconi nel 1994 che il Ponte diventa un progetto che vuole realizzarsi. Durante i suoi governi, il Ponte fu più volte annunciato come simbolo del rilancio del Sud e dell’Italia moderna. Tuttavia, ostacoli politici, burocrazia, opposizioni locali e resistenze ideologiche, soprattutto da parte del centrosinistra e dei movimenti ambientalisti, ne hanno sempre frenato la realizzazione.


La cancellazione del progetto durante il governo Monti nel 2013 ha rappresentato l’ennesimo colpo a un’infrastruttura che avrebbe potuto cambiare il volto del Mezzogiorno. A farne le spese sono stati i cittadini siciliani e calabresi, costretti a subire ritardi, disservizi e un isolamento logistico sempre più evidente.


Il Governo Meloni sblocca il futuro: il ponte torna ad essere una realtà


Oggi, grazie all'azione determinata del governo guidato da Giorgia Meloni, il Ponte sullo Stretto torna ad essere una priorità nazionale. Dopo due anni e mezzo di lavoro silenzioso ma deciso, l’esecutivo ha restituito concretezza a un progetto rimasto nel cassetto per troppo tempo. L’approvazione del progetto definitivo e l’imminente apertura dei cantieri rappresentano una svolta storica. Il Ponte non è più una promessa elettorale: è un impegno mantenuto.


L’opera sarà parte integrante della Rete TEN-T dell’Unione Europea, inserendosi in un più ampio disegno infrastrutturale che mira a connettere l’Europa da Nord a Sud. Con i suoi oltre 3 km di lunghezza, il Ponte non solo collegherà fisicamente Calabria e Sicilia, ma abbatterà anche barriere logistiche, economiche e culturali che hanno frenato lo sviluppo del Sud per troppo tempo.


Pari opportunità per crescere insieme


Costruire il Ponte significa dare al Mezzogiorno la stessa possibilità di crescere, innovare e competere che da sempre è stata garantita alle regioni del Centro-Nord. È un'opportunità concreta per le imprese siciliane di esportare meglio e più rapidamente, per attrarre nuovi investimenti e per creare lavoro stabile e qualificato. Il Ponte rappresenta anche un segnale di fiducia nei confronti di un Sud che vuole e può essere protagonista del futuro italiano ed europeo.


Infrastrutture moderne, veloci e sicure sono la chiave per garantire la coesione nazionale e dare finalmente senso al concetto di "Unità d’Italia".


Qualche giorno fa il ddl su Roma Capitale, oggi il Ponte sullo Stretto: due provvedimenti simbolo di un’Italia che smette di accontentarsi delle parole e torna a investire, costruire e guidare.


Un’Italia che guida, non che rincorre


Con il Ponte sullo Stretto, l’Italia non solo si dota di un’opera strategica, ma lancia anche un messaggio all'Europa: siamo pronti a essere leader, a investire nella crescita, a ridurre i divari interni per aumentare la competitività complessiva.


Il Mezzogiorno non è più periferia: diventa snodo centrale di una nazione che guarda avanti.


L’auspicio è che questa stagione delfare” non si fermi qui, ma prosegua con un piano infrastrutturale integrato che valorizzi tutte le regioni, creando una rete efficiente e moderna. Solo così l’Italia potrà essere davvero unita, non solo nella geografia, ma nelle opportunità.


In conclusione, il Ponte sullo Stretto non è più una chimera: è il simbolo di un’Italia che ha scelto di non lasciare più indietro nessuno. Una Nazione che sa dove vuole andare, e che ha finalmente deciso di costruire — in tutti i sensi — il proprio futuro.

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