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ARDEA – RIFIUTI E DEGRADO – LA SOLUZIONE C'E'…SE SI LAVORA INSIEME PER PERSEGUIRLA

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    Massimo Catalucci
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Ardea - 28 novembre ore 16:30 - Evento pubblico - Istituzione di un tavolo di lavoro tra l'Amministrazione comunale, i consorzi e la società Blu Work, per trovare sinergie, strategie e strumenti utili a liberare l’ambiente dall'inquinamento dei rifiuti e dal degrado urbano


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  • articolo di Massimo Catalucci


ARDEA - Sabato, 15 novembre 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it) - Il tema dei rifiuti ad Ardea non è soltanto una questione amministrativa: è un problema che interroga profondamente il senso di comunità e il rapporto tra cittadini e territorio. Ogni sacchetto lasciato a bordo strada, ogni discarica abusiva che spunta ai margini dei quartieri, ogni area pubblica trascurata rappresenta un segnale evidente di un equilibrio fragile, ancora tutto da costruire e che duri nel tempo, fra cura dello spazio condiviso e responsabilità individuale. E' una questione culturale che non lascia fuori nessuno, tutt'altro, che coinvolge singoli cittadini, amministrazione comunale, comitati, consorzi, associazioni no-profit.


Un territorio sotto pressione


Il Comune di Ardea convive da anni con una gestione dei rifiuti complessa e spesso dimostratasi insufficiente. Le discariche abusive proliferano nelle aree periferiche dove il problema è più forte e sentito, ma non trascurano di certo quelle centrali urbane, soprattutto nei quartieri residenziali meno controllati. Molte zone, in particolare quelle a ridosso della litoranea e delle strade extraurbane, nelle campagne, diventano facilmente ricettacolo di scarti edilizi, ingombranti, residui di attività commerciali, rifiuti domestici conferiti in modo scorretto.


A peggiorare lo scenario, si aggiungono difficoltà logistiche, ritardi nella raccolta e una percezione diffusa di scarsa vigilanza. Un quadro che alimenta un circolo vizioso: dove il degrado compare, nuovi abbandoni si sommano, rendendo più difficile il ripristino del decoro.


L’ombra dell'ecomostro (inceneritore) di Santa Palomba


In questo contesto già delicato, il dibattito sul progetto dell’impianto di trattamento e smaltimento dei rifiuti a Santa Palomba — definito da molti residenti dei comuni limitrofi e non solo, un “ecomostro”, contribuisce a creare ulteriori preoccupazioni.


L’Unione dei Comitati contro l’inceneritore di Santa Palomba, insieme a tanti cittadini, si mobilita da molto tempo per chiedere chiarimenti, trasparenza e garanzie sugli impatti ambientali, sanitari e sociali che un impianto di tale portata potrebbe generare. Non mancano eventi pubblici, incontri informativi e mobilitazioni — come quello del prossimo 22 novembre ad Albano (clicca qui per scaricare il volantino) — che tengono alta l’attenzione pubblica e politica sul tema.


Il timore diffuso è che un territorio già sotto stress, come quello di Ardea, possa essere ulteriormente appesantito da scelte infrastrutturali percepite come calate dall'alto. Al tempo stesso, il dibattito stimola una riflessione collettiva sulla necessità di ripensare l’intero ciclo dei rifiuti per evitare il ricorso a soluzioni estreme.


Ardea: una comunità che non vuole restare a guardare


Nonostante le criticità, Ardea non è ferma. Una fitta rete di associazioni, comitati di quartiere, consorzi, gruppi informali di cittadini e volontari si sta muovendo con decisione. Le giornate ecologiche, sempre più frequenti, coinvolgono famiglie, giovani, commercianti, singoli cittadini che decidono di prendersi cura del territorio partendo dai piccoli gesti quotidiani: raccogliere plastica dai marciapiedi, ripulire un’area verde, segnalare zone critiche all'amministrazione.


C’è chi sostiene che queste iniziative non possano sostituire l’azione istituzionale. Ed è vero. Ma costituiscono un segnale di civiltà e di partecipazione, preziosissimi: dimostrano che una parte significativa della popolazione ha a cuore il proprio territorio e non intende rassegnarsi al degrado.


Il ruolo dell’Amministrazione: tra limiti e responsabilità


Per la giunta comunale, la lotta alle discariche abusive e al degrado non è solo una questione di decoro: è un’emergenza ambientale. Servono controlli serrati, sanzioni efficaci, personale adeguato e un piano organico per migliorare la raccolta e la gestione dei rifiuti. Ma la realtà è complessa: i limiti economici, le tempistiche burocratiche e le carenze strutturali rappresentano ostacoli che rallentano gli interventi.


E come abbiamo già avuto modo di rappresentare, metaforicamente, è “la cruna dell’ago” attraverso la quale il governo locale è costretto a passare: un percorso stretto, difficile, spesso tortuoso, ma inevitabile per riportare Ardea a un livello di vivibilità più alto.


Il tavolo di lavoro: un passo avanti necessario


In risposta a questo scenario, si è pensato di istituire un tavolo di lavoro a cui prenderanno parte, l'Amministrazione comunale di Ardea, Città metropolitana di Roma Capitale, i consorzi territoriali, le associazioni e gli attori sociali più attivi. L’obiettivo è costruire un fronte comune per:


  • individuare strategie condivise per la prevenzione del degrado;

  • ottimizzare i sistemi di raccolta e segnalazione;

  • aumentare i controlli mirati nelle aree più esposte;

  • definire strumenti operativi per velocizzare gli interventi;

  • coinvolgere la cittadinanza in un percorso strutturato di responsabilizzazione;

  • valutare eventuali strategie già adottate privatamente, per estenderle a tutto il terriotrio.


La cooperazione tra pubblico e privato, tra istituzioni e cittadini, appare oggi la strada più concreta per ottenere risultati tangibili e presto.


Il vero nodo: siamo disposti a cambiare?


Ecco che ritorna prepotentemente una domanda fondamentale per bonificare definitivamente Ardea dai rifiuti, non solo temporaneamente, ma con progetti che possano durare nel tempo: quanto siamo disposti tutti noi, pubblico e privato a cambiare davvero le nostre abitudini?


Perché il decoro urbano, così come la qualità di vita di un'intera comunità, non sono riconducibili, esclusivamente, alla responsabilità di una sola parte, ma ricadono sull'intera collettività stessa, composta da persone che hanno ruoli e mansioni all'interno della realtà dove sono calati, siano essi singoli cittadini o organizzati in gruppi, siano essi parte delle istituzioni locali. Quello che c'è da costruire, è un patto collettivo che richiede costanza, attenzione, buona volontà, spirito civico. È la somma di piccoli gesti quotidiani e di scelte politiche lungimiranti.


Una nuova visione per Ardea


Dall'incrocio fra problemi e speranze, tra le emergenze e l'impegno sociale di ognuno, sta emergendo una possibile nuova visione del territorio: una città che non subisce più il degrado, ma lo affronta con consapevolezza: La soluzione al problema dei rifiuti ad Ardea è complessa, ma non impossibile - "C’è, se si lavora insieme per perseguirla".


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