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RAFFAELE GALASSO E L’EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI LEADER

Immagine del redattore: Massimo CatalucciMassimo Catalucci


Il Leader del nuovo millennio è fonte di ispirazione da cui attingere per diventare a nostra volta dei “Leader generativi”



  • articolo di Massimo Catalucci



Pomezia (RM), 20 gennaio 2025 - Da molti anni, oramai, si sente sempre più parlare di “Leader” in ogni ambito: nella politica, nelle aziende, nello sport e in molti altri ancora.


È un termine piuttosto inflazionato e come tanti altri vocaboli anglofoni, si usa con molta facilità e aggiungeremmo, in questo caso con troppa superficialità.


Invece, il ruolo di “Leader”, ricopre una grande importanza nel contesto sociale generale e/o specifico in cui si muove, per cui la responsabilità che lo investe, in termini di gestione della comunicazione e dei rapporti interpersonali, lo obbligano a conoscere nel dettaglio cosa accade nell’atto comunicativo, nell’interazione tra gli esseri umani, al fine di condurre la sua comunicazione su un piano di condivisione e di partecipazione, per il raggiungimento di un qualsivoglia obiettivo.


Potremmo definire il “Leader” un negoziatore, ma forse, il termine più idoneo è quello di un mediatore ispiratore, che pone le interazioni umane sul piano comunicativo dove non c’è un vincitore da una parte e dall’altra un perdente, bensì, su un piano comunicativo dove due o più persone ottengono dall’interazione tra di loro vantaggi ognuno per Sé ma che soddisfano tutti gli attori in causa.


Secondo la lettura che ne dà un trainer d’eccezione e di caratura internazionale, qual è Raffaele Galasso, il "Leader" moderno è un ispiratore che sollecita gli altri a trovare la versione migliore di loro stessi, per poter emergere in ogni ambito in cui si muovono nel loro mondo, possa essere quello lavorativo, politico, di volontariato, piuttosto che sportivo, educativo, familiare, culturale e così via per molti altri contesti in cui un essere umano si muove nella società.  


Comunicare efficacemente


È risaputo che ogni atto comunicativo implica sempre anche quello di relazione, così come è scontato che gli esseri umani non possono “non comunicare”, questo, perché anche un silenzio, piuttosto che uno sguardo, un sospiro, oppure la semplice nostra assenza o presenza fisica, in qualche modo inviano dei messaggi all’altro/a e ci mettono in relazione con i nostri simili.


Ecco che il concetto di “consapevolezza nella comunicazione”, di cui si è parlato sabato e domenica scorsi nel workshop che la GINGA Formazione ha organizzato all'Hotel Antonella di Pomezia (RM), per gli allievi iscritti alla sua Accademia e condotto da Raffaele Galsasso, è stato sviscerato ed approfondito in ogni sua parte, mettendo i partecipanti nella condizione di “consapevolizzare”, ovvero, prendere coscienza, attraverso esercizi pratici, su cosa accade nell’atto comunicativo/relazionale che si instaura tra uno o più interlocutori.


Credo fermamente che consapevolezza sia sinonimo di libertà – afferma ai nostri microfoni Raffaele Galasso alla fine delle due giornate di lavoro e aggiunge - Esistono comportamenti che sono oggettivamente, più efficaci di altri. Il problema è che non sempre le persone sono consapevoli dei loro comportamenti e dei risultati a cui portano. Ora, la domanda è: se non sono consapevole dei miei comportamenti, quando non saranno funzionali rispetto ai miei obiettivi, come farò a cambiarli? Posso cambiare qualcosa che non so cos’è?


In questa sintesi, Galasso evidenzia come ci sia necessità, per chi desidera diventare un comunicatore efficace, quindi, consapevole, di conoscere la struttura del linguaggio verbale, paraverbale e non verbale nei suoi codici univoci, che devono camminare parallelamente l’uno all’altro, per darci credibilità e autorevolezza nel corso di ogni nostro atto comunicativo e relazionale.


La comunicazione strategica e persuasiva – conclude Galasso - consiste proprio in questo, essere consapevoli di ciò che è funzionale rispetto ai nostri obiettivi e ciò che non lo è per poter essere davvero liberi di scegliere.”


Diventare consapevoli della qualità della comunicazione


A chiosa di questo breve articolo, che non esaurisce il concetto di “Leader generativa”, né quello di “comunicazione strategica e persuasiva”, per cui l’Accademia GINGA Formazione ha strutturato un percorso formativo ad hoc, è importante porre l’accento sull'importanza che riveste la comunicazione tra gli esseri umani, in una società che negli ultimi decenni si è modificata molto, soprattutto sotto il profilo dei mezzi di comunicazione e della velocità con la quale le informazioni viaggiano, mettendoci in relazione gli uni con gli altri.


In questa giungla o se volete, in questo bombardamento continuo e costante di messaggi che riceviamo e in cui siamo immersi, nostro malgrado, riuscire a filtrare le informazioni che ci arrivano non è cosa facile, se non sappiamo come fare.


Quindi, diventare consapevoli della nostra "qualità" della comunicazione, ci pone nella condizione di capire ancora meglio cosa accade, sia dentro di noi che al di fuori di noi e come tali stimoli influiscono sulla nostra psiche e sulle nostre emozioni, condizionando le nostre scelte, per un semplice ma basilare principio di “causa/effetto”.




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