Rampelli (VPC -FdI): "La mia proposta di legge intende occuparsi di quelle vittime giudicate colpevolmente minori finite nell’oblio"
- articolo di Massimo Catalucci
Roma, 20 gennaio 2023 - “La verità mi fa male, lo so...”, recita il testo di una nota canzone italiana della fine degli anni ’60 ed è, forse, questo il motivo per cui la sinistra preferisce non indagare sulla violenza politica degli anni compresi tra il 1970 e il 1989, perché ha paura di verità scomode che possono emergere dal passato?
Tale supposizione non è poi, così lontana dalla realtà, perchè vede con una certa insistenza esponenti di sinistra, come nel caso di Matteo Lepore (PD) e suoi "compagni" politici, attaccare la proposta di legge n. 666 del 01/12/2022 "Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza politica negli anni tra il 1970 e il 1989", con infondate accuse.
"Apprendiamo con preoccupazione l'intenzione di istituire una commissione d'inchiesta sulla violenza politica in Italia tra gli anni '70 e '80 in Italia - dichiara Lepore - la cui proposta è stata promossa dal vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, e altri esponenti di Fratelli d'Italia. Al centro della commissione vi sarebbe, secondo le ricostruzioni della stampa nazionale, la verità sulla strage del 2 agosto 1980. Come sindaco di Bologna vorrei ricordare che le verità giudiziarie, in un Paese democratico, si scrivono nei tribunali e attraverso le sentenze, che nel caso della strage di Bologna sono note da tempo, anzi, siamo alle prese proprio con le motivazioni dell'ultimo processo attorno ai mandanti e in attesa di nuovi processi dedicati a chi collaborò a organizzare, sostenere ed eseguire l'attentato terroristico più sanguinoso della storia italiana".
"È quindi con profonda preoccupazione - aggiunge Lepore - che prendo parola per chiedere a tutti i parlamentari eletti, di ogni schieramento, di assumere una posizione chiara e netta in merito. Dopo 42 anni di morte, sofferenze, depistaggi, fragorosi silenzi e sentenze chiare, le vittime tanto quanto i loro familiari non si meritano che la politica cerchi nuovamente di entrare in un campo che non le compete, con pericolose e poco chiare intromissioni. La medaglia al valore civile consegnataci dal presidente della Repubblica, Sandro Pertini, mi impone oggi di intervenire" - ha cocnluso il Sidnaco -.
Il testo della PdL qui in esame, rispetto a quanto voluto evidenziare da Lepore ed altri del suo schieramento politico, è istituzionale e non certo centrato a far luce solo sugli omicidi di una parte politica, bensì, come ha puntualizzato il vice Presidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli (FdI), primo dei firmatari della proposta, la commissione parlamentare di inchiesta "intende occuparsi di quelle vittime giudicate colpevolmente minori finite nell’oblio" senza distinzione alcuna delle ideologie politiche delle vittime stesse.
E' evidente, quindi, che a sinistra si vuole tergiversare un messaggio chiaro e limpido e che è specificato bene nel primo articolo della proposta di legge, nel quale si legge quanto segue:
- Art. 1. (Istituzione e compiti)
1. Ai sensi dell’articolo 82 della Costituzione è istituita una Commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza politica negli anni tra il 1970 e il 1989, di seguito denominata « Commissione », con il compito di:
a) accertare le ragioni che hanno impedito l’individuazione dei responsabili dei crimini di violenza politica ancora insoluti;
b) ricostruire le vicende storiche e politiche che hanno determinato i crimini di cui alla lettera a) e individuare eventuali connivenze tra gli autori degli stessi crimini e istituzioni e partiti politici;
c) svolgere indagini e approfondimenti in merito a possibili nuovi elementi che possano integrare le risultanze delle indagini giudiziarie svolte.
[...]
“Non so quale sia la ragione per la quale venga attenzionata oggi una proposta di legge vecchia di tre legislature - afferma Rampelli che aggiunge - Il fatto che nella relazione di inquadramento, che non fa parte del testo di legge e che ben volentieri sono pronto a integrare, siano citate le stragi di Primavalle e di Acca Larenzia dimostra solo che sono stati gli episodi più orribili di quella lotta politica che si tramutò in scontro sanguinoso e fratricida insanguinando Roma e l’Italia negli Anni ’70. E che vide studenti, ragazzi, perfino bambini coinvolti. Non è certo perché s’intendono attenzionare solo le vittime di 'destra', come insinuato da certi primitivi nostalgici delle tre narici."
E a dimostrazione che lo scopo della proposta di istituire una commissione d'inchiesta per le violenze politiche di quegli anni, è solo quello di rendere giustizia a tutti quei ragazzi che hanno pagato con la vita il loro idealismo e attivismo politico, vi è la conferma di una destra che da quasi cinquant'anni, ogni anno, ricorda le vittime giovanili di quelle stragi avvenute nelle vie delle nostre citta, senza fare distinzione di bandiere, mentre la sinistra che tende ad erigersi sempre intellettualista e moralista nei confronti della controparte poltitica, fa fatica, anzi, sarebbe il caso di dire è incapace di scrollarsi il passato per onorare 'tutte' le vittime di quel periodo politico infausto.
"Da soli 45 anni, ogni anno mentre molti parlano - prosegue Rampelli - noi rendiamo omaggio a tutti i figli d’Italia che hanno pagato con la vita la fedeltà alle proprie idee. Senza distinzione di parte. Purtroppo abbiamo a che fare con analfabeti istituzionali – ha puntualizzato - Non sanno che di Commissioni terrorismo e stragi ce ne sono state molte sin dal 1989, la più incisiva presieduta dal senatore dell’Ulivo, avv. Pellegrino. Tutte hanno dato importanti e integrativi contributi che hanno arricchito le informazioni, utili certamente anche ai magistrati. Non so se sia stata 'lesa maestà', come asserisce il sindaco di Bologna, affiancare al potere giudiziario il valore aggiunto del potere d’inchiesta di un’istituzione democratica, peraltro previsto dalla Costituzione”.
“So che la mia proposta di legge, non intende occuparsi delle stragi ma di quelle vittime giudicate colpevolmente 'minori' finite nell’oblio – ha puntualizzato Rampelli - I commenti giunti finora travalicano i confini della realtà per andare sul 'sentito dire'. L’obiettivo che spero possa trovare la condivisione di altri colleghi dell’opposizione è facile: istituire una commissione d’inchiesta sulla violenza politica negli anni ‘70, quella che ha visto morire ragazzi innocenti di vent’anni di destra e di sinistra, spesso senza dare alle famiglie e all’Italia i colpevoli”.
“Coloro che oggi s’indignano – chiede il vicepresidente - vogliono forse difendere questi assassini, vogliono impedire che, in assenza di una verità giudiziaria si possa almeno conoscere la verità storica, vogliono ostacolare un totale ripudio della violenza come metodo di lotta politica? Chi c’era davvero dietro quella costola della strategia della tensione, chi ne ha beneficiato, sono state tutte risarcite le vittime del terrorismo?”
“Una sinistra ‘sapiens’ - ha concluso - in passato aveva metabolizzato e perfino proposto l’istituzione di un Museo sulla violenza politica negli anni ‘70, che noi condividemmo, possibile che ora si sia tornati alla tecnica dell’insabbiamento?"
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