Dubbi sui tempi della sua nomina, avallata da Draghi: è arrivata prima o dopo le ultime elezioni politiche in Italia?
- articolo di Massimo Catalucci
Roma, 19 novembre 2022 - Il "volo" di Di Maio, ripreso in una foto fuori una pizzeria nel corso della sua campagna elettorale alle ultime politiche del 25 settembre scorso, è stato, quasi a simboleggiare che l'ex Ministro degli esteri, comunque fossero andate le elezioni, avrebbero rappresentato per lui un "trampolino di lancio" verso un incarico importante. Segno di precedenti accordi pre-elettorali? Della serie, io spacco il M5S e tu (c'è da capire chi è il tu, anche se gli indizi lasciano pensare al nome di Draghi) comunque, ti ricorderai di me, cosciente che tale manovra avrebbe favorito il centro destra.
Ed ecco che, Di Maio, protetto sotto l'ala dell'ex Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, viene candidato ad un ruolo di spicco in campo internazionale. Fonti UE, indicano che a settembre scorso Draghi, interpellato da Joseph Borrell - alto rappresentate UE per al Politica Estera - dichiarò a lui la sua soddisfazione nei confronti dell'attuale ex Ministro degli Esteri. Così, "Giggino" pesca dal cilindro della UE un incarico importante che lo riabiliterà a livello internazionale nella politica che conta con uno stipendio più che interessante, da 12.000 euro netti al mese, a cui vanno aggiunti i rimborsi spese, sostenute nel corso dell'esercizio del suo ufficio oltre i costi per il suo staff.
Bel risultato personale, per chi aveva preso uno "schiaffo", neanche tanto metaforico, da parte di quegli elettori che ha tradito in tutto e per tutto e per cui era stato lasciato a casa.
Comunque, nello specifico il ruolo che l'ex parlamentare andrà a ricoprire (manca solo l'ufficialità della sua nomina), lo vedrà occuparsi di approvvigionamento energetico (fornitura di gas e petrolio dai Paesi del Golfo Persico per cui ha ricevuto mandato dall'UE), della crisi nello Yemen e dei rapporti con l'Iran.
Ma la vicenda della nomina di Di Maio nel nuovo ruolo di Inviato Speciale dell'UE negli Stati Arabi, nella regione che comprende Oman, Emirati Arabi, Qatar, Bahrein, Arabia Saudita, Kuwait, Iran, Iraq, non poteva non richiamare l'attenzione del centro destra che vuole chiarire, innanzitutto, se la nomina è avvenuta prima o dopo le elezioni dello scorso 25 settembre e, contestualmente, capire chi ha sponsorizzato la sua candidatura.
Seppur ormai scontato l'incarico a Di Maio, il Senatore Maurzio Gasparri (FI) e i Deputati della Lega, Paolo Formentini e Simone Billi hanno presentato interrogazioni parlamentari per comprendere le ragioni che hanno portato alla scelta dell'ex Ministro degli Esteri e perché non si è optato per una figura di più alto spessore.
"Vogliamo sapere - chiede Gasparri - quali siano i criteri per cui sia stato ipotizzato il nome di Di Maio e quali competenze lo stesso abbia in materia di energia e se non si ritenga di intervenire facendo presente che il nostro Paese potrebbe mettere a disposizione figure ben più qualificate."
"Chi l'ha indicato e in base a quali criteri? - chiedono Paolo Formentini e Simone Billi (Lega) - Sulla modalità di selezione delle personalità da destinare a missioni così delicate, a nome e per conto della UE, non ci possono essere opacità. Sull'adeguatezza delle competenze dell'ex titolare della Farnesina - aggiungono i Deputati della Lega - esprimiamo forti perplessità. Abbiamo presentato un'interrogazione al Ministro Tajani".
Tajani, dal canto suo ha fatto sapere che Di Maio è stato indicato dal precedente Governo. Fonti vicine a Draghi affermano che "non c'è stata nessuna indicazione formale", riferito alla figura di Di Maio nel suo nuovo ruolo internazionale di Inviato Speciale dell'UE e che Draghi, interpellato da Borrell, si è solo limitato a dire di essere soddisfatto del suo Ministro degli Esteri, in quel momento ruolo ricoperto, appunto, da Di Maio.
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