ALLARMISMO MEDIATICO E IMPATTO SULLA SALUTE MENTALE E SUL NOSTRO STILE DI VITA
- Massimo Catalucci
- 6 ore fa
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Stiamo creando una società che ci vuole sempre più ansiosi e paurosi. Un modo studiato da chi vuole controllare le menti delle masse?

articolo di Massimo Catalucci
ARDEA - Mercoledì, 30 luglio 2025 - (NEWS & COMMUNITY - Look at the World - www.massimocatalucci.it) - Tutti abbiamo ancora bene impresse nella nostra mente le terrificanti scene dei camion in colonna che trasportavano decine di morti, mentre sfilavano per le vie di Bergamo in un silenzio generale assordante, come fosse un film fantascientifico. Tutto era ai limiti della realtà e tutti eravamo sconvolti da quello che stava succedendo, eravamo smarriti, ci sentivamo inermi e senza soluzione, davanti a quella che era stata annunciata come la più grande pandemia di massa che aveva colpito l'intera popolazione mondiale.
E quell'esperienza, cui nessuno di noi si è potuto sottrarre e a cui, comunque, non tutti successivamente, abbiamo reagito allo stesso modo quando ci fu chiesto di piegarci alle direttive (direi di più alle imposizioni sanitarie) calate dall'alto dai nostri Governi, ha comunque lasciato in noi un segno indelebile di come la comunicazione di massa può essere usata quale arma per stravolgere le menti e i cuori delle persone che, a loro volta, possono perdere il contatto con la realtà e lasciarsi trascinare nel vortice del caos che si è venuto a concretizzare in un determinato contesto.
Viviamo nell'era in cui le informazioni viaggiano alla velocità della luce; le notizie che riceviamo istantaneamente e in modo continuo e costante nell'arco delle ventiquattr'ore, ci sottopongono a continui allarmismi diffusi dai mezzi e dagli strumenti della comunicazione (radio e tv giornali, quotidiani telematici, social media; TV, PC, Tablet, Cellulari), alimentati spesso da notizie drammatiche e catastrofiche. Queste hanno un impatto profondo sulla nostra salute mentale. Questo fenomeno, che esacerba sentimenti di paura, ansia e panico, sta rendendo difficile per molti di noi, vivere una vita serena, trasportandoci in uno stato di incertezza costante.
L'ultima notizia allarmante in ordine cronologico e che tiene banco in questi giorni, è la febbre West Nile, una malattia virale trasmessa dalle zanzare che, stando alle notizie che circolano, può causare sintomi lievi simili a quelli influenzali, ma in alcuni casi può portare a complicazioni più gravi.
E' sufficiente questa ulteriore notizia, anche se i dati dicono che l'incidenza della mortalità è ridottissima e coinvolge principalmente persone deboli ultra settantacinquenni, per far riemergere in molti i fantasmi di un passato sedicente "pandemico" recente, sconvolgente, in cui tutti siamo passati. Segno quest'ultimo, di come il germe della paura e dell'ansia, si sia insidiato in noi dall'epoca dei fatti del Covid-19.
Il Ruolo dei Media: Un Fuoco che Alimenta la Paura
I media, soprattutto durante la crisi pandemica, hanno amplificato ogni notizia legata al virus, mettendo in luce i numeri delle vittime, l'espansione del contagio e le misure di lockdown, senza dare spazio alla comprensione della situazione globale e al benessere psicologico delle persone. Ma al contempo, in particolare i media nazionali, per possibili influenze politiche, hanno anche seguito una linea che escludeva la possibilità di esprimersi a quella voce, sempre autorevole della scienza medica, che cercava di placare l'allarmismo che si stava sviluppando tra la popolazione, indicando, altresì, percorsi sanitari che avrebbero potuto salvare molte vite, utilizzando terapie alternative in contrapposizione ad un vaccino che veniva presentato come unica soluzione a quella che era stata indicata come la pandemia da covid-19
In questo clima di emergenza, le informazioni venivano trasmesse in modo urgente e con toni che avevano, sicuramente, effetti collaterali sulla psiche dei cittadini.
Il pericolo di questa comunicazione allarmista è che, a lungo andare, le persone finiscono per vivere in uno stato di stress cronico. Il cervello umano, di fronte a stimoli ripetuti e ansiogeni, si attiva in modalità di "allerta", inducendo una continua risposta fisiologica di paura. Questa costante tensione provoca disagi, come insonnia, aumento della frequenza cardiaca, difficoltà di concentrazione e, nei casi più gravi, veri e propri disturbi psicologici.
In sintesi, si diventa deboli psicoemotivamente e si è più propensi a seguire i suggerimenti che ci arrivano, senza filtrarli con la giusta razionalità e senso di riflessione consapevole dei fatti stessi che si stanno susseguendo.
Ansia e Stress: La Nuova Epidemia Psicologica
L'esperienza del lockdown ha portato molti a sentirsi intrappolati, sia fisicamente che mentalmente. L'impossibilità di uscire, la riduzione delle interazioni sociali e l'ansia costante legata alla pandemia hanno creato una spirale negativa, dove la paura della malattia si è mescolata con l'incertezza economica e sociale. Per alcune persone, questo periodo è stato un vero e proprio trauma che ha reso difficile riprendere la vita normale anche dopo la fine delle restrizioni.
L'impatto più forte si è avvertito soprattutto tra i più vulnerabili, come anziani, persone con problemi di salute mentale preesistenti e coloro che vivevano in situazioni familiari difficili. Tuttavia, anche chi apparentemente stava bene si è trovato ad affrontare sfide psicologiche inaspettate, come un senso di impotenza e disconnessione dalla realtà.
Vivere Sospesi: Un Sentimento di Incertezza
Oggi, a distanza di qualche anno, la sensazione di vivere sospesi tra paura e speranza sembra non essersi attenuata. Il ricordo di quei giorni di chiusura forzata continua a riflettersi nelle nostre paure quotidiane. Ogni notizia, anche se non più legata al COVID-19, evoca un senso di vulnerabilità: una nuova minaccia sembra sempre essere dietro l'angolo.
I media continuano a mantenere un ciclo continuo di allarme. Le crisi politiche, i disastri naturali, le minacce terroristiche e la continua diffusione di notizie sensazionalistiche alimentano una cultura della paura che mina la nostra serenità mentale. In questo contesto, molti si trovano a vivere con la costante paura di "qualcosa che possa accadere" o di perdere ciò che hanno, creando una frattura tra la vita quotidiana e una percezione distorta della realtà.
La Necessità di Un Nuovo Approccio alla Comunicazione
Per uscire da questa spirale di allarmismo e ansia, è fondamentale adottare un nuovo approccio alla comunicazione. I media, pur nella loro funzione di informare, devono essere consapevoli dell’impatto psicologico che possono avere sulle persone. È necessario un cambiamento di paradigma che non solo riporti le informazioni in modo preciso e bilanciato, ma che sappia anche dare voce alle storie di resilienza, speranza e superamento, così da non lasciare i cittadini prigionieri di una narrazione di paura.
La Strada verso la Serenità
Superare l'effetto dell'allarmismo mediatico non significa ignorare le problematiche reali, ma riuscire a fare fronte ad esse con maggiore lucidità e serenità. La consapevolezza, l’informazione equilibrata e il supporto psicologico sono gli strumenti per restituire alle persone una sensazione di controllo e benessere. Solo così sarà possibile vivere senza la paura costante di essere sopraffatti da eventi che, purtroppo, sono al di fuori della nostra capacità di gestione.
Conclusione
L'informazione è un potente strumento che può educare, sensibilizzare e proteggere, ma quando viene utilizzata in modo allarmistico, può diventare una vera e propria minaccia per la nostra salute mentale.
È necessario un equilibrio, un'informazione che non causi ansia, ma che promuova la consapevolezza e la resilienza. La sfida per il futuro è quella di imparare a vivere consapevolmente in un mondo che cambia rapidamente, senza farsi sopraffare dalla paura.
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NOTE : [immagine in copertina: Titolo originale: Skrik (in norvegese) - Autore: Edvard Munch, pittore norvegese - È stato dipinto in tre versioni a olio realizzate tra il 1893 e il 1910 (conservate due presso la Galleria Nazionale di Oslo, e una –la più recente- al Munch Museum), una versione a pastello conservata presso un anonimo collezionista e in una serie di incisioni]
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