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  • Immagine del redattoreMassimo Catalucci

Vaccini e Covid-19. Prof. Frajese: “Ecco perché non vaccinerò mia figlia…”

Tempi di osservazione ridottissimi per i vaccini anti Covid-19 Sars2…meno di 18 mesi. Bambini e vaccini anti-covid: pro e contro. Se ne parla in una conferenza al Senato



- articolo di Massimo Catalucci


(NEWS & COMMUNITY - Look at the World) Roma, 26 agosto 2021 – Oggi, continuiamo nel nostro viaggio alla ricerca di informazioni utili per il lettore riguardanti l’emergenza sanitaria ma anche sociale, economica e culturale, che da oltre un anno e mezzo condiziona la vita di tutti noi.


E lo affrontiamo sempre da un punto di vista medico scientifico al fine di comprendere meglio, da voci autorevoli, cosa sta accadendo e come possiamo orientarci.


Nel mese di giugno scorso, esattamente, mercoledì 16 alle ore 18, presso Palazzo Madama, nella Sala Caduti di Nassirya a Roma, si è tenuta una conferenza stampa dal titolo: “Bambini e vaccini anti-covid: pro e contro“, a cui ha preso parte, tra gli altri, anche il Prof. Gaetano Frajese.


Evidentemente, tale dibattito, è stato ritenuto poco interessante dai TG e GR di “Stato“, ovvero dagli organi di diffusione preposti all’informazione pubblica, visto che non se ne è avuto un gran riscontro mediatico.


E’ difficile comprendere o forse facile, ognuno tragga le proprie conclusioni, il perché venga meno da parte dell’informazione pubblica (di Stato) un servizio informativo più ampio che coinvolga a 360° tutti coloro che hanno, seppur con percorsi e studi diversi ma fondati su dati scientifici, opinioni diverse in merito a questa emergenza sanitaria.


C’è anche da dire però, che al di là della mancanza di un servizio informativo pubblico più ampio esiste anche tra la popolazione, la mancanza di interesse ad approfondire gli argomenti che ci vengono propinati giornalmente in merito a questa pandemia e per cui sembrerebbe esserci una direzione unica su cui viaggiano le informazioni attraverso i media nazionali.


O forse ancora, come afferma il Senatore Armando Siri (Gruppo Lega-Salvini Premier Partito Sardo d’Azione), intervenuto nel ruolo di moderatore alla conferenza e prima di lasciare la parola ai relatori presenti a Palazzo Madama, c’è un virus che da oltre trent’anni circola nella nostra società, in particolare in quella occidentale e che è più grave e subdolo di quello attuale di cui i media parlano tutti i giorni e che colpisce molte persone.

E’ un virus invisibile – dichiara il Senatore Siri – che colpisce il 28% degli individui. Ormai siamo arrivati ad un livello molto alto. Contro questo virus al momento non ci sono vaccini e non sembrano esserci cure. Questo è il virus dell’analfabetismo funzionale.”


Analfabetismo funzionale (illetteratismo)

L’analfabetismo funzionale o illetteratismo (clicca qui), come è stato evidenziato dall’OCSE-PIAAC che nel 2003/2004 ha promosso un’indagine su un campione della popolazione italiana compreso tra 16 e 65 anni, ha rilevato che il 46,1% è al primo livello, il 35,1% è al secondo livello e solo il 18,8% è a un livello di più alta competenza. In sintesi l’analfabetismo funzionale, in considerazione delle analisi svolte negli Stati Uniti dal National Center for Education Statistics si distingue in tre abilità e quattro livelli di comprensione: inadeguato, basilare, intermedio, competente.


Di seguito i tre livelli di abilità:


- letteratismo da testi in prosa (per esempio, articoli di giornale o libri di narrativa);

- letteratismo da documenti (per esempio, saggi, grafici, tabelle, ma anche proposte di lavoro);

- letteratismo quantitativo (la capacità di calcolo).

E’ un po’ la malattia del titolo – prosegue il Senatore Siri – Cioè, io mi fermo al titolo (riferito ad esempio ad un articolo di giornale – NDR) e poi rimango del mio principio e non riesco ad approfondire i dati, perché, l’approfondimento dei dati complessi non è in uso. E’ come se la mente fosse rallentata e si convincesse di quello che già sa.


Per quanto affermato dal Senatore Siri ma, prima ancora, da quanto gli studi in tal senso ci forniscono, se ne conviene, che per molte persone proseguire nella lettura di alcuni testi, significherebbe impegnare un dispendio delle energie troppo alto per cui le stesse, eviterebbero l’approfondimento, poggiandosi, appunto, su ciò che già conoscono, oppure, aggiungiamo noi, su ciò che qualcuno più facilmente gli offre giornalmente su quotidiani, notiziari on line, tv e radio e/o prendendo in considerazione solo la notizia a caratteri cubitali (il titolo), mentre il resto del contenuto viene dalle stesse persone trascurato.


Fatto il giusto appunto su quest’altro aspetto della comprensibilità dei testi da parte del lettore e di cui non avevamo ancora parlato nelle nostre pagine di giornale, prima di entrare in merito ai contenuti della discussione, seppur sinteticamente, che sono stati esplicitati nel corso della conferenza dal Prof. Gaetano Frajese, al fine di avere sempre un riferimento chiaro di “chi dice cosa”, ci apprestiamo a fare una presentazione del suddetto autorevole relatore.


Stiamo parlando di un professionista, di un medico italiano, Professore Associato di Scienze Tecniche Mediche Applicate presso l’Università di Roma “Foro Italico” con background di insegnamento e ricerca nei campi dell’endocrinologia e della ricerca sul cancro. Gli interessi del Prof. Frajese riguardano l’endocrinologia clinica, le modificazioni ormonali indotte dallo sport e la ricerca di composti naturali contro i tumori.


Studia la psico-neuro-immuno-endocrinologia (PNEI) e come l’elaborazione dei pensieri altera la secrezione ormonale, portando a una condizione di salute o malattia (clicca qui). I precedenti incarichi professionali hanno incluso le posizioni di Visiting Professor al S.Bartholomew’s Hospital (Londra, Regno Unito), CHUL (Quebec City, Canada), e di Research Associate al Netherland’s Brain Institute (Amsterdam, Olanda). Al seguente link, si può apprezzare un lungo elenco delle sue pubblicazioni (clicca qui)


Intervento del Prof. Gaetano Frajese

E’ sicuro al cento per cento vaccinare i bambini contro il Covid Sars 2 con questo tipo di vaccinazioni?“ – inizia così la conferenza del Prof. Frajese che puntualizza anche come questa sia una domanda che ogni medico dovrebbe porsi e a tale interrogativo, intanto, lo stesso Professore evidenzia che, in base allo studio e alla ricerca da lui condotti su questi specifici vaccini, lui non è affatto tranquillo sugli effetti avversi che questi possono generare per cui non vaccinerà affatto sua figlia, andando a spiegarne, nel corso della sua relazione, le motivazioni da un punto di vista medico scientifico.


Questi vaccini – prosegue il Prof. Frajese – a mRNA e a DNA sono una classe di vaccini completamente nuova e non è assolutamente assimilabile ai precedenti vaccini.


Già in queste prime battute il Professore fa chiarezza su un’informazione distorta per cui in molti che sono a favore delle vaccinazioni, tendono a generalizzare e ad associare questi nuovi vaccini anti Covid-19 a quelli ad esempio della poliomielite, della varicella, del vaiolo, ecc. e che in realtà nulla hanno a che vedere con essi.


Poi, il Prof. Frajese, ci fornisce un altro dato importantissimo e da tenere bene a mente. In una slide presenta un grafico dove sono riportati i tempi necessari per arrivare allo sviluppo di un vaccino e soprattutto, mette in risalto come i vaccini anti-Covid-19 Sars2, abbiano osservato una tempistica molto ridotta: meno dei 18 mesi che erano stati previsti per questi farmaci; mentre, altri vaccini messi a confronto con quest’ultimi, hanno osservato in passato una tempistica compresa tra gli 11 ed i 28 anni (clicca qui). Dati, questi, di per sé già molto allarmanti e preoccupanti e se li uniamo ai tempi di produzione del vaccino di cui stiamo parlando, le fasi di tale processo, come riportato dal New York Times a marzo del 2020, ci dicono che queste sarebbero dovute terminare nel 2033


Il Prof. Frajese, con la presentazione di sole due slide ha dimostrato come si è scelto, nelle procedure di produzione di questi vaccini anti Covid-19, di osservare una procedura veloce che non tenesse conto di tutti i vari step canonici di valutazione/osservazione che avrebbero dovuto garantire, ognuno, a seguito dei dati attesi, il passaggio allo step successivo.


Ora, c’è una ragione per cui gli studi sono fatti che ogni step è successivo – afferma con decisione e cognizione di causa il Prof. Frajese, che aggiunge – non è che è una cosa casuale, altrimenti li avremmo fatti tutti insieme contemporaneamente, dall’inizio.”


Altro ulteriore dato, significativamente, importante, è che riguardo i vaccini a mRNA nei documenti EMA (European Medicines Agency) non ci sono le linee guida e questo perché – “essendo un prodotto così innovativo, anche se non ci sono le linee guida per i vaccini mRNA forse, – prosegue il Prof. Frajese – andavano visti (riferito a questi vaccini – NDR), anche al momento della presentazione o progettazione della sperimentazione, in maniera appropriata.


Già questi pochi elementi forniti dall'intervento pubblico del Prof. Frajese (clicca qui per vedere il video integrale della relazione del Professore), sono più che sufficienti per invitarci ad approfondire, ulteriormente, riguardo gli aspetti prettamente sanitari e legati alle possibili reazioni avverse che tali vaccini potrebbero sviluppare a chi si sottopone alla loro somministrazione, così come ci offrono spunto per aprire una finestra anche sugli aspetti giuridici, nello specifico, nel caso in cui tali effetti avversi dovessero manifestarsi in soggetti cui sono stati somministrati, precedentemente, questi nuovi vaccini anti Covid-19.


Affronteremo l’aspetto giuridico in un altro articolo, perché sarà interessante capire se e come ci si potrà difendere nel caso in cui uno dei vaccini utilizzati per combattere questa pandemia, generi una delle tante possibili reazioni avverse cui la scienza medica ha già dato delle indicazioni in merito.


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