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  • Immagine del redattoreMassimo Catalucci

TANTI CASI DI MORTI IMPROVVISE MA CON L'INFLUENZA STAGIONALE TORNA IL DELIRIO DEI SIERI MIRACOLOSI

Prof. Alessandro Meluzzi: "Ci troviamo di fronte al più colossale affare in seno alla Big Pharma che sia mai stato realizzato. Vogliamo mettere scienza, sapienza e verità contro i 100 miliardi di euro? Vincono sempre i 100 miliardi" - Dott. Mariano Amici e le anomalie del consenso informato: "La responsabilità delle eventuali conseguenze non può ricadere su chi riceve il farmaco anti covid-19 se la sua inoculazione è considerata un obbligo per le persone"



- articolo di Massimo Catalucci


Ardea, 14 dicembre 2022 - Ormai è evidente, senza la sponsorizzazione delle case farmaceutiche non si può arrivare a fare nulla, perchè tali industrie detengono il potere dell'informazione medica e scientifica per cui passa solo quello che ritengono che la massa debba recepire come valido e null'altro.


Oltre cento miliardi di euro che ruotano intorno ai sieri anti covid-19, testimoniano che è stata armata una guerra informativa da parte di "Big Pharma" contro la quale sarà difficile avere la meglio.


Pensare di vincere, diffondendo informazioni che si poggiano su dati scientifici certi e che intendono contrastare quelle informazioni narrate da Bassetti, Pregliasco, Crisanti, Burioni ecc. è, praticamente, impossibile. Ma ciò non toglie che ci si possa difendere, in primo luogo, continuando, liberamente, a rifiutare la somministrazione del siero anti covid-19, fatto passare come farmaco miracoloso da chi, è palese, ha interessi, principlamente, economici e non legati alla salute dei cittadini; in secondo luogo, divulgando attraverso le pagine social (difficile passare attraverso i canali di informazione nazionale pubblici, stampa, radio e tv) ed i propri contatti, le informazioni provenienti da quella parte del mondo medico e scientifico non allineata al pensiero unico di "Big Pharma e Co.".


Una "guerra mondiale" che ha per campo di battaglia i media, iniziata con la dichiarazione di un'emergenza sanitaria internazionale, a cui hanno aderito quasi tutti gli Stati e che manifesta un progetto "diabolico", come lo definiscono alcuni illustri e stimati personaggi, tra cuui lo stesso Prof. Meluzzi ed altri del suo calibro, che tende a sottomettere l'intera popolazione (almeno quella che sono riusciti a convincere e che stanno cercando, ulteriormente, di convincere poggiandosi sulla scusa dell'influenza stagionale) per scopi che ancora non sono chiari ma, l'evidenza della pratica adottata fino ad oggi, quella dell'imposizione di un trattamento farmacologico (TSO), non lascia presagire che i fini siano "benefici", anche in ragione delle tante testimonianze, in campo medico e scientifico, che stanno emergendo dalle troppe morti improvvise e per cui si sta sempre più atribunedo la possibile causa, agli effetti avversi post inoculazione dei sieri anti covid-19.


Un'altra cosa che ha fatto desistere molte persone dal sottoporsi al siero anti covid-19, è stata la gestione del consenso informato che veniva e viene tutt'ora chiesto di firmare a chi decide di sottoporsi al trattamento farmacologico per la somministrazione del farmaco anti covid-19 ed in aggiunta, oggi, a quello anti influenzale stagionale. Un consenso informato che è viziato da un'informazione non trasparente, anzi, protetta dal segreto militare.


Eh, si, avete letto bene, informazioni protette dal segreto militare.


Mi spiego. Le case farmaceutiche devono presentare, periodicamente e obbligatoriamente, rapporti sulla sicurezza dei vaccini anti covid che producono. Due associazioni di promozione sociale, Idu (istanza diritti umani, di Novara) e Dus (Diritti umani e salute, di Roma), avevano fatto richiesta di leggere tali rapporti ma gli è stato risposto dalle stesse case farmaceutriche quanto segue:

"Primo - i report non possono essere divulgati per non pregiudicare il processo decisionale sull'autorizzazione incondizionata".

"Secondo - rientrano nelle eccezioni del loro regolamento, che attengono all'ordine pubblico e al segreto militare".

"Terzo - l'interesse di non incidere sulla decisione finale, che riguarda appunto l'autorizzazione, prevale sull'interesse pubblico".


Le risposte delle case farmaceutiche alle due associazioni di promozione sociale, "Idu" e "Dus", si commentano da sole, purtroppo, specialmente nella parte che specifica che tali informazioni "rientrano nelle eccezioni del loro regolamento, che attengono all'ordine pubblico e al segreto militare".


Sul consenso informato è intervenuto anche il Dott. Mariano Amici che ha puntualizzato quanto segue: "Sul piano del diritto, nel momento in cui si impone una vaccinazione, nella fattispecie un siero genico, perchè non è un vaccino e lo si impone, evidentemente, bisogna dimostrare che questo siero genico sia efficace e sia innocuo. Nel momento in cui però, questi cosiddetti vaccini non sono stati approvati dagli organismi di controllo, dove per approvati significa dimostrare l'innocuità e l'efficacia ma sono stati, semplicemente, autorizzati, è evidente che già qui c'è qualcosa che non va. Se a questo aggiungiamo che - prosegue il Dott. Amici - si impone l'inoculazione del siero e si impone anche la sottoscrizione del cosiddetto consenso informato, nasce un problema di natua giuridica: perchè se ci viene imposto un trattamento sanitario, chi ci obbliga a riceverlo deve asssumersi la repsonsabilità che questo farmaco sia innocuo ed efficace. Se invece - conclude il Dottore - ci viene chiesta la sottoscrizione del consenso informato per assumerci noi le respondabilità di ciò che potrebbe scaturire in termini di effetti avversi post inoculazione del siero, per sollevare dalle responsabilità chi ce lo inocula, credo che questo sia un vero e proprio abuso di potere nei nostri confronti".


Quanto affermato dal Dott. Amici, mette ancora di più in evidenza, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di come c'è stato e ci sia tutt'oggi, un "delirio", chiamiamolo così per non voler dire altro, da parte di alcuni esponenti politici, medici e scienziati, avallati dalle ultime decisioni della Corte Costituzionale, in fatto di salvaguardia dei diritti dei cittadini.


Sul piano del diritto, la gestione della sedicente pandemia da Covid-19 che è stata assunta nel corso di questo periodo dichiarato emergenziale, da un punto di vista sanitario, rappresenta un abuso, una violenza, esercitate nei confronti di liberi cittadini che dovrebbero tutti sottostare a TSO, assumendosi, totalmente, le responsabilità delle eventuali conseguenze, anche gravi ed estreme, eventualmente, derivate da tali trattamenti sierologici.


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