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  • Immagine del redattoreMassimo Catalucci

Arte e Cultura. Il Maestro Guido Venanzoni “riscrive” la storia del Caravaggio (Michelangelo Merisi)

Aggiornamento: 9 nov 2022

Opere pittoriche originali e inedite




- articolo di Massimo Catalucci


Ladispoli, 1 agosto 2021 – Giorni fa abbiamo avuto il piacere di visitare la mostra, ospitata presso il Centro di Arte e Cultura di Ladispoli (Clicca qui per il video), del Maestro Guido Venanzoni, dedicata alle opere e alla vita di Michelangelo Merisi, meglio conosciuto come Caravaggio.


Il pittore contemporaneo romano, trasferitosi a Ladispoli da molti anni, ha ricevuto ottime referenze in un recente passato, dall’autorevole critico d’arte, Prof. Vittorio Sgarbi, che ha definito le opere inedite del Venanzoni, quale “ricostruzione filologica e pittoresca dell’avventurosa vita del Caravaggio“, in particolare, quelle in cui l’artista “riscrive” a “colpi” di pennello e colore, nel rispetto delle tecniche pittoriche del XVI e XVII secolo, il percorso, ovvero, le tappe più significative che hanno rappresentato la vita “rocambolesca” di un grande personaggio, divenuto patrimonio artistico, culturale e storico dell’umanità: il Caravaggio, appunto.


Lo stesso Sgarbi, Sindaco di Sutri, a dimostrazione dell’alto contenuto artistico, culturale e storico che rappresentano le “tele” del Venanzoni, ha voluto ospitare nella sua cittadina nel viterbese, un mostra dedicata a lui ed alle sue opere (clicca qui).


L’idea del Maestro Venanzoni di disegnare il percorso di vita, fin dall’età fanciullesca del Caravaggio, in particolare, riguardo i suoi ultimi giorni di vita che, al contrario di quanto raccontato fino ad oggi, sembrerebbero essere trascorsi a Palo Laziale (Ladispoli) e non a Porto Ercole (Toscana), stravolgerebbe gli aspetti storico-culturali che fanno riferimento al genio vissuto tra il 1571 e il 1610.


In merito ai dipinti del Venanzoni, chi è sensibile al bello di ciò che l’arte, quella vera, sa trasmettere, avrà già avuto modo di subire un piacevole “sequestro emotivo” che non può non coinvolgere l’animo attento dello spettatore che si pone davanti una sua opera. E il fatto che esse siano riproduzioni fedeli del grande Caravaggio o degli esemplari inediti di una storia che riscrive il vissuto del grande artista vissuto a cavallo tra il XVI e XVII secolo, indubbiamente, lasciano intravedere le tecniche pittoriche di un passato che rivive in epoca contemporanea attraverso i pennelli ed i colori, sapientemente, gestiti dal Maestro di Ladispoli.


E l’amore che ha rapito l’animo artistico del Venanzoni, lo ha indotto ad appassionarsi sempre di più alla vita del Caravaggio e studiare e ricercare a fondo con costanza e continuità, anche insieme ad esperti della storia dell’arte, tra cui il Prof. Vincenzo Pacelli (esperto del Merisi dell’Università Federico II di Napoli), sia il modo di pensare che di agire del Caravaggio, fino a carpirne nel dettaglio le tecniche pittoriche da quest’ultimo utilizzate all’epoca della sua vita terrena.


La dimostrazione di come il Venanzoni sia in grado di “impersonare” l’anima artistica di Michelangelo Merisi (Caravaggio), la troviamo in una sua riproduzione dell’opera conosciuta come “San Matteo e l’Angelo“.

Il Venanzoni, quando è nella sua bottega d’arte, è come se entrasse in una sorta di ipnosi regressiva che lo riporta indietro nel tempo a rivivere pensieri e emozioni del grande Caravaggio. In una sorta di “sogno ad occhi aperti”, il Venanzoni è in grado di immaginare ed imprimere su tela, le “sfumature” di colore che il grande artista dell’epoca potrebbe aver utilizzato per i suoi quadri.


Ed è quanto accaduto con la riproduzione dell’opera originale del Caravaggio di “San Matteo e l’Angelo“. Di quest’opera, si possono trovare ad oggi solo delle immagini in bianco e nero, in quanto, l’originale sembrerebbe essere stato distrutto nell’ultimo conflitto mondiale. La conoscenza profonda del Venanzoni riguardo il Caravaggio, ha saputo guidare la sua mano e la sua sensibilità emotiva, per ricostruire quello che sarebbe potuto essere in origine, il colore dell’opera su citata.


Tornando all’idea del Venanzoni, di “riscrivere” con pennelli e colori la vita del Caravaggio, siamo convinti che questa scelta è destinata, in primo luogo a far rivedere, da un punto vista storico, artistico-letterario, in particolare, gli ultimi giorni della travagliata vita del Merisi e in secondo luogo ma conseguenziale al primo, vista l’originalità del racconto che, in un epoca dove imperversa la comunicazione attraverso le immagini, siano esse fotografiche che video (YouTube: 39.3 milioni di utenti attivi; Facebook: 31 milioni di utenti attivi; Instagram: 25 milioni di utenti attivi; Facebook Messenger: 20 milioni di utenti attivi; Linkedin: 15 milioni di utenti attivi; Pinterest: 8 milioni di utenti attivi; ecc.) è destinata ad avere un grande successo, proprio perché il racconto della vita del Caravaggio, “viaggia” non sulle pagine di un libro ma sulle tele inedite ed originali del Maestro, Guido Venanzoni.


Seguiremo con interesse l’evolversi di questa bella storia del bravo artista di Ladispoli che, per essere vicini ad un commento del Prof. Vittorio Sgarbi, sembrerebbe essere l’unico al mondo capace di estrarre l’anima artistica dalle opere del grande Caravaggio per tramutarla in nuove sue opere inedite ed originali, divenendo, altresì, la “mano” contemporanea del grande artista del passato, al secolo, Michelangelo Merisi.


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