Al posto dell'ecomostro edilizio, dovrebbe nascere un palazzetto dello sport ma questo ulteriore stop rischia di far saltare tutto e di far archiviare il progetto di risanamento dell'area
- articolo di Massimo Catalucci
(NEWS & COMMUNITY - Look at the World) Ardea, 5 maggio 2023 - Lo scorso dicembre, l'ecomostro edilizio che domina il lungomare di Tor San Lorenzo, in prossimità del sito archeologico "Castrum inui", quest'ultimo grande patrimonio storico e culturale della città di Ardea e orgoglio nazionale, sembrava vicino alla definitiva demolizione delle ultime palazzine abusive rimaste in piedi, quelle identificate con le lettere E – F – G.
Al suo posto, l'Amministrazione Locale di Ardea, ha progettato la realizzazione di un palazzetto dello Sport comunale, che darebbe lustro, qualora si riuscisse ad edificarlo, a tutto il territorio rutulo. Da parte sua, il Sindaco Maurizio Cremonini, ha adottato tutte le misure di legge previste per ordinare lo sgombero degli ultimi inquilini abusivi che persistono nelle palazzine da abbattere ma il protrarsi delle operazioni suddette, per effetto dello stop ordinato dal TAR che, momentaneamente, da' ragione agli inquilini che hanno impugnato l'ordinanza di "sfratto" del Sindaco di Ardea, lasciandoli dove sono attualmente, potrebbero compromettere la conseguente realizzazione di risanamento dell'area in oggetto.
Per questa ragione il Sindaco Cremonini intende farsi sentire negli uffici preposti, affinché tali impedimenti nelle procedure da lui già ordinate, possano avvenire nei tempi previsti, ovvero, dare luogo allo sgombero degli inquilini abusivi e all'abbattimento degli ultimi edifici irregolari e fare spazio alla realizzazione del palazzetto dello sport che, qualora non dovesse essere realizzato per effetto di ulteriori sospensioni decise dal TAR, in merito alle suddette ordinanze del Sindaco, nulla potrà essere imputato per l'eventuale mancata realizzazione del nuovo progetto comunale nell'area de "Le Salzare" all'attuale Amministrazione Comunale.
“Il TAR - dichiara il Sindaco Cremonini - interrompe per 20 giorni le operazioni di sgombero, il che non significa che le palazzine non dovranno essere abbattute, visto che è comprovato che sono state edificate abusivamente ma concede del tempo in più allo sgombero degli ultimi inquilini che di fatto, se non dovessero esserci altri stop, arriverà entro la fine di questo mese e di conseguenza, si potrà procedere alla demolizione dell’ecomostro edilizio del lungomare di Tor San Lorenzo.”
Come spiega il Sindaco Cremonini, l'Amministrazione comunale è venuta a conoscenza della decisione del TAR, di accogliere l'istanza presentata dagli ultimi inquilini abusivi del "Le Salzare" a mezzo del loro avvocato che li rappresenta e della relativa ordinanza momentanea di sospensione dello sfratto, attraverso la stampa e non per mezzo di un atto notificato ufficialmente al Comune di Ardea.
“Inoltre - continua Cremonini - aggiungo che siamo venuti a conoscenza delle decisioni del TAR attraverso la stampa, a mezzo di un articolo pubblicato su 'La Repubblica' ma ad oggi a noi non è arrivata nessuna notifica dal tribunale regionale del Lazio, né dall’Avvocato che assiste gli attuali inquilini abusivi che ancora persistono all’interno delle palazzine che dovranno essere, comunque, abbattute.”
“Mi preme, altresì, precisare - conclude il Sindaco - che questi ritardi nelle procedure di sgombero degli edifici dagli inquilini abusivi e il conseguente abbattimento degli edifici stessi, non dipendono da noi che abbiamo fatto tutti i passi necessari e nei tempi previsti dalle normative vigenti per poterli rendere operativi ma è un mio atto dovuto evidenziare ai cittadini di Ardea che, tali ritardi sono effetto delle ultime decisioni del TAR che rischiano di rallentare, oltre misura, i tempi di abbattimento delle ultime palazzine abusive, compromettendo, di conseguenza, la realizzazione di un progetto di risanamento dell’area de "Le Salzare" già avviato dal Comune di Ardea e che vede la costruzione di un palazzetto dello sport comunale con i fondi del PNRR. E se dovessimo rinunciare a realizzarlo per lungaggini burocratiche, sarebbe un vero peccato. Ma una cosa è certa, l'ecomostro edilizio abusivo verrà abbattuto.”
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